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Bari Test della rilevazione delle competenze di cittadinanza (14 –

4.6 La sperimentazione del LabCity

4.6.2 Bari Test della rilevazione delle competenze di cittadinanza (14 –

Durante il primo periodo di permanenza a Bari dal 14 al 20 giugno 2012 fra le varie attività ho testato nuovamente il LabCity con due modifiche sostanziali. La prima riguardava i tempi di esecuzione che prevedevano sempre tre giornate consecutive, una con una semplificazione della terza giornata.

Giornata Fasi

… Terza … Fase quinta: presentazione dei lavori di gruppo; Fase sesta: integrazione dei cartelloni adulto e cittadino; Fase finale: discussione sul concetto di cittadinanza

La seconda modifica concerneva la sperimentazione di una scheda dove rilevare durante le attività del LabCity le competenze di cittadinanza che emergevano6. Le difficoltà di questa nuova sperimentazione, oltre a quelle legate all'aspetto linguistico, già peraltro rilevate a Venezia, stavano nel fatto che essendo

132 Cfr. Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 10 novembre 2005,

COM(2005)548 definitivo, in: http://ec.europa.eu/education/policies/2010/doc/keyrec_it.pdf, consultato il 5 luglio 2012.

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conduttrice del gruppo, non potevo essere contemporaneamente anche osservatrice. Quindi è risultato molto difficile poter compilare in itinere le schede per le competenze di cittadinanza. Migliore invece è risultato il rapporto tempi/attività. Alla fine del laboratorio sono riuscita a raccogliere lavori, schede e fare la discussione senza dispersioni e lungaggini. C'è però da rilevare che il gruppo dei MSNA di Bari era molto più ristretto rispetto a quello di Venezia. Infatti i ragazzi nell'appartamento erano sei in totale, di cui uno era minore italiano con provvedimento del Tribunale dei Minori, che ha partecipato solo al brainstorming iniziale e poi si è defilato. Un altro ragazzo Fany era impegnato con gli esami di licenza media e ha preso parte solo all'ultima giornata, dando però un notevole contributo alla discussione, con argomentazioni preziose e mature rispetto al tema trattato. Nella prima giornata ha partecipato anche un ragazzo egiziano, Faruk, anche lui con provvedimento del Tribunale. Assieme al ragazzo italiano, rappresentavano i leader del gruppo. Faruk ha deciso di partecipare passivamente alle attività. Ossia si sedeva in disparte, controllava cosa veniva fatto, ma non interveniva mai, se non brevemente quando gli chiedevo qualcosa o cercavo di coinvolgerlo nella discussione. Lui era il capo e il gruppo gli portava rispetto, ad esempio lasciandogli il posto a capotavola durante i pranzi e le cene. In stanza dormiva con il ragazzo italiano e assieme formavano un sodalizio che trascinava gli altri ragazzi e l'équipe di educatori ed operatori con molte difficoltà riusciva ad opporsi133. Rientrata a Venezia, ho dovuto nuovamente discutere con il mio tutor (02 luglio2012) delle nuove e vecchie criticità emerse fra Venezia e Bari. In particolare: 1) i ragazzi facevano lavori che non corrispondevano alla consegna data e al momento della compilazione della scheda non riuscivano a spiegare il senso di quello che avevano creato, né tanto meno come rispondesse ad un loro progetto di vita futuro (cesura fra lavoro/scheda). 2) Difficoltà di comprensione dei termini "cittadino" e "cittadino attivo". A parte delle punte di eccellenza che riuscivano ad interloquire e a dare spiegazioni esaustive in merito al tema trattato, in generale era difficile per i minori mantenere una buona attenzione, ragionare su questi concetti, far partecipare al BF anche a causa di strumenti limitati in loco e

133 Quindi alla fine sono riuscita ad ottenere quattro schede di eleborato, le foto dei lavori perché i

ragazzi hanno voluto tenerseli e un'intervista al neo-maggiorenne Fany che è stata considerata come sostitutiva della discussione finale. Nel secondo periodo a Bari, ho chiesto di poter ripetere il LabCity nella sua versione finale, ma i ragazzi non hanno voluto. Quindi resta valida la prima sperimentazione effettuata a giugno 2012.

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di spazi non adeguati per una comunità di minori da condividere con gli operatori (cucina, salotto che era anche zona di transito per l'ufficio)134. 3) La compilazione della scheda delle competenze non è stata fattibile in quanto non potevo allo stesso tempo assumere il ruolo di conduttrice del gruppo e di osservatrice. Non era neppure ipotizzabile che un operatore della comunità facesse questo lavoro perché si doveva partire da una formazione comune su questi temi e questo avrebbe richiesto molto più tempo e risorse a disposizione di questa ricerca. 4) Si poneva un'ultima questione, di fondamentale importanza per il LabCity: come valutare se i ragazzi avessero appreso non solo nuovi termini, ma anche ci fosse stato in loro un cambiamento cognitivo rispetto a se stessi e ai temi della cittadinanza. Si è deciso di tralasciare la compilazione della scheda, per migliorare ed approfondire mediante i dati raccolti sul campo con metodologia etnografica una questione di fondamentale importanza: "Come i MSNA possono crescere nella consapevolezza di essere cittadini?". Il laboratorio in questo senso acquisiva una duplice funzione: da un aprte diventava strumento di una "cassetta degli attrezzi" che permetteva di raccogliere prospettive positive e/o negative, se non addirittura assenti rispetto ad un futuro possibile. Dall'altra parte, il laboratorio costituiva un momento formativo visto come parte del complesso di azioni, attività formative-educative che in un certo contesto erano già attive al fine di formare questi ragazzi a divenire cittadini attivi. Quindi l'analisi dei dati raccolti con il LabCity poteva confermare o meno un'attività già presente. Il complesso poi della ricerca sul campo e la rilevazione dati centrata sulla triangolazione multistakeholders in un determinato contesto, avrebbe messo in luce le risorse, i percorsi, le attività e gli attori coinvolti nel processo formativo alla cittadinanza attiva dei MSNA.