Becchis Osiride
TORINO
L’azienda è stata fondata nel 1893 da Osiride Becchis che, da commerciante in crogioli da fonderia importati dalla Germania, decise di diventare imprenditore per capitalizzare i risultati della propria attività. Nel 1906 il nome di Becchis Osiride figurava tra quelli delle 60 aziende fondatrici dell'Unione Industriale di Torino, segno di partecipazione attiva allo sviluppo economico della città e della regione.
A partire dal 1985 l’azienda è entrata a fare parte del Gruppo Fulcheri: l’ingresso nel Gruppo corrisponde alla prima vera crisi finanziaria dell’azienda, fino ad allora infatti di proprietà esclusivamente della famiglia Becchis. Il Gruppo Fulcheri, all’epoca di grande successo nel mondo dell’auto (3000 persone circa, sette stabilimenti in Italia, joint venture in Brasile, in Germania), decise di investire in Becchis perché riteneva che i due business fossero complementari soprattutto per il settore di riferimento (auto) e per le materie utilizzate nell’ambito dell’isolamento acustico. Il Gruppo Fulcheri è entrato in Becchis inizialmente con una quota del 20% per poi diventare socio di maggioranza. Da quel momento le due famiglie sono rimaste proprietarie delle aziende (52% Fulcheri, 48% Becchis), e, nonostante la posizione di socio di minoranza, l’azienda è comunque sempre stata gestita dalla famiglia Becchis.
Da metà anni ’80 alla guida dell’azienda c’era infatti Pia Becchis, nipote del fondatore, che ha gestito l’azienda per 25 anni come amministratore delegato; nel 1996 il nipote di Pia Becchis, Giovanni Bertolaja entrò nell’amministrazione dell’azienda, diventandone nel 2000 Amministratore delegato. Nel frattempo, a fine degli anni ‘90, la famiglia Fulcheri aveva ceduto tutte le proprie attività alla Lear Corporation, con eccezione, appunto, della partecipazione nella Becchis. La famiglia Fulcheri ha da allora mostrato un maggior coinvolgimento attivo nell’azienda, in particolare ha stimolato il cambiamento con un’impronta marcatamente manageriale. La gestione è stata quindi affidata a un manager di provenienza esterna (assunto nel 2003): il top management gestisce l’azienda tramite il ruolo di Direttore generale, mentre Giovanni Bertolaja (famiglia Becchis) continua a svolgere la funzione di Amministratore delegato, operando in modo diretto nell’area amministrativa e nella gestione degli acquisti.
Nel corso dei suoi 120 anni di attività, Becchis Osiride ha avuto come elemento caratterizzante e costante la lavorazione del bitume: inizialmente realizzava materiale isolante per tetti prodotto a partire da stracci imbevuti di bitume, poi, con la nascita dell’industria automobilistica, ha iniziato a realizzare isolanti e smorzanti acustici di precisione, ossia prodotti a base di bitume che evitano la vibrazione delle lamiere.
Negli anni 2000 l’azienda si è focalizzata su un solo tipo di prodotto, gli smorzanti bituminosi. Si tratta di un prodotto particolare, ma “povero” che ha diverse applicazioni (da quelle storiche dell’auto, a quelle per prodotti per l’edilizia e per l’uso domestico – nei sottolavelli in acciaio inox, nelle porte di ascensori, nei cestelli di lavatrici e lavastoviglie). Dal 2003 ad oggi c’è stato un buono sviluppo dell’azienda perché, rispetto ai competitor, Becchis è l’unica azienda i cui prodotti sono solo a base di bitume. Essere focalizzati solo su smorzanti e isolanti acustici a base bituminosa ha consentito, quindi, non solo di sviluppare il prodotto e migliorarlo con più attenzione, ma ha permesso anche di adottare strategie di commercializzazione molto specifiche. Questo prodotto è fatto oggi nel mondo da poche aziende e, anzi, da settembre 2012 Becchis è l’unica produttrice italiana con tali specifiche, dal momento che l’altra azienda concorrente ha chiuso la produzione. In genere, Becchis fornisce il prodotto finito, ma annovera anche un numero importante di clienti
che acquista lastre di questo prodotto per usi non ancora precisamente definiti al momento della transazione.
Il mercato di riferimento è italiano per il 60% del fatturato e per il 40% deriva dai mercati esteri. Il fatturato può essere inoltre pressoché equamente tripartito settore auto (non solo Fiat), comparto degli elettrodomestici (es. lavastoviglie) e clienti di vario genere (dall’edilizia, ai lavelli inox).
Becchis è molto cresciuta, in termini di fatturato, tra 2004 e 20058, giungendo alla saturazione degli impianti, tanto che l’azienda aveva cercato un nuovo stabilimento produttivo in Italia dove delocalizzare parte della produzione per poi focalizzarsi sull’Est Europa che, oltre ad offrire vantaggi fiscali e in termini di costi di produzione, presentava anche il vantaggio di essere vicina ai principali mercati di riferimento – in primis, la Germania. L’attenzione, nel 2006/2007, cadde su un impianto ubicato in Serbia: l’acquisizione però non fu semplice, poi ostacolata dall’emergere della crisi internazionale e dal conseguente cambiamento di strategia aziendale, tanto che si decise di soprassedere. L’interesse per l’operazione riemerse nel 2010, quando Fiat esprimeva l’intenzione di produrre auto nello stabilimento posto nelle vicinanze del sito produttivo di materiali fonoassorbenti. Becchis, nel 2011, ha quindi acquisito questa azienda, considerandone la posizione strategica nel panorama europeo e in quanto dedita non solo a prodotti in bitume (e, difatti, Becchis Osiride sta ricevendo in quell’area interessanti commesse anche da Fiat).
La crisi non ha avuto fino ad ora un impatto drammatico sulla Becchis che, dal 2008 in avanti non è cresciuta ma ha sostanzialmente mantenuto le proprie quote di mercato. Hanno contato da un lato il fatto che il prodotto sia estremamente di nicchia, ossia con pochi competitor; dall’altro la grande differenziazione del mercato di riferimento . Tra i clienti di riferimento, il settore auto ha risentito della crisi quasi immediatamente, mentre quello degli elettrodomestici, in Italia, ha conosciuto anche delle buone performance, come nel caso della Electrolux. Parimenti, con riguardo ai principali mercati di sbocco, non tutti i paesi sono entrati in declino contemporaneamente, e, in particolare, i mercati del nord Europa evidenziano per ora un’ottima capacità di tenuta.
L’azienda inoltre, nel momento di maggiore crescita (2006), aveva attuato una ristrutturazione organizzativa che ha consentito, utilizzando gli strumenti della mobilità e dell’accompagnamento alla pensione (5 dipendenti su 70), di creare una struttura più efficiente e snella. Negli anni precedenti aveva fatto ricorso a risorse esterne, subaffittandone lo spazio dei capannoni di proprietà. Di fronte a una contrazione dei volumi di produzione quasi del 20%, tale ristrutturazione ha consentito un minimo impatto occupazionale. Infine, tra le ragioni della buona tenuta bisogna annoverare l’accordo stretto con il principale competitor italiano, che ha terminato la produzione passando le commesse provenienti dal settore auto a Becchis.
Torino business friendly?
Azienda nata a Torino che per le sue caratteristiche di azienda di tipo familiare mantiene un rapporto forte con il territorio. L’ubicazione a Torino è stata negli anni passati assai vantaggiosa per lo sviluppo e l’innovazione del prodotto originario, in stretta collaborazione con Fiat e l’indotto automotive che utilizzava i materiali smorzanti a base bituminosa. Oggi l’azienda è sul territorio perché qui è nata e qui affonda le sue radici, ma i clienti sono soprattutto europei e anche la produzione è in parte realizzata in Serbia, dove sono in essere linee produttive differenti rispetto a quelle torinesi.
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Il principale investimento di Becchis, dalla sua fondazione, è stata l’acquisizione dello stabilimento in Serbia che, pur avendo linee produttive sul bitume, si sta specializzando su altre linee e tecnologie di smorzanti non realizzati nello stabilimento italiano. Non esistono fornitori di materia prima sul territorio e questo costituisce uno svantaggio per Becchis: il bitume è un materiale che viene trasportato caldo e ha poco valore, quindi sarebbe assai più conveniente, per ridurre l’incidenza dei costi di trasporto, avere fornitori in loco (per ora, l’unico fornitore piemontese in grado di fornire prodotti con le necessarie caratteristiche è la raffineria di Trecate che tuttavia pare attraversare un momento di grave difficoltà).
Il rapporto con Torino nell’ultimo decennio si è allentato, soprattutto perché il mercato non è più solo locale, anzi è principalmente estero. Rimangono ottimi i rapporti con l’Unione Industriale di Torino di cui Becchis Osiride è stata uno dei soci fondatori: le consulenze (sindacali, ambientali, di organizzazione del lavoro) dell’Unione sono state spesso utilizzate con soddisfazione.
L’ubicazione torinese è apprezzata non solo per la centralità rispetto ai principali mercati di sbocco dei prodotti dell’azienda, ma anche per la qualificazione del capitale umano disponibile. Dal punto di vista del capitale umano il mercato locale del lavoro offre ottime figure impiegatizie che vengono formate internamente. Per le figure di maggior livello, ossia laureati con competenze specifiche, Becchis Osiride si è rivolta al servizio di recruitment offerto dall’Unione Industriali di Torino. Difficoltà permangono nella ricerca di personale per le mansioni sulla linea produttiva.
La presenza del Politecnico e dell’Università costituiscono senza dubbio un valore aggiunto, e, con il Politecnico, sono state sviluppate partnership su aspetti complementari dei prodotti a base di bitume. La principale criticità è legata alla debolezza della logistica piemontese e, più in generale italiana. Per un prodotto come quello di Becchis Osiride (poco costoso, ma per definizione “pesante”) una logistica efficiente, ossia trasporti rapidi e convenienti potrebbero
Anagrafica del caso
Il settore di riferimento
In Europa, il comparto dei materiali smorzanti è dominato da imprese tedesche che, oltre ad aver sviluppato per prime le tecnologie, costituiscono ancora oggi il principale mercato di riferimento dei prodotti (automotive e elettrodomestici). Peraltro, in Italia non esistono altre aziende oltre alla Becchis che producono questa tipologia di materiali - l’unico concorrente ha chiuso questa linea produttiva a metà del 2012.
Il posizionamento dell’azienda
Becchis Osiride srl, iscritta alla Camera di commercio di Torino e rientrante nel settore (Codice Ateco 2007: Fabbricazione di altri prodotti in minerali non metalliferi) ha uno stabilimento sito a Torino – che occupa 65 dipendenti di cui 12 laureati, con un’età media di 38 anni – e uno stabilimento acquisito nel 2011 in Serbia.
Il fatturato è cresciuto dal 2001 raggiungendo un picco nel 2007, e denotando invece una flessione negli anni successivi; si rileva una certa ripresa nel 2010, confermata da valori del ROE che risultano performanti anche in anni più recenti. Il mercato nazionale conta per oltre il 60% del fatturato, mentre l’export copre il restante 40% delle vendite ed è rivolto attualmente all’Europa (Germania, Francia, Nord Europa).