4.5.1 L’esperienza lavorativa presso Fonte 4 e QdV degli utent
4.5.1.6 Benessere emotivo
In questa dimensione si riprendono i concetti di benessere psicologico relativi a: sentimenti di felicità e soddisfazione a livello olistico e specifico, accettazione di sé e realizzazione di sé (cioè sviluppo di competenze personali e sociali), autonomia ecc. Per non ripetere le citazioni, si prenderanno in considerazione quelle riportate nelle dimensioni precedenti aggiungendo quanto è esplicita un operatore: “lavorava in quel settore da molti
anni, non voleva più restare lì a fare le stesse attività che faceva da anni, era diventata indifferente all’ambiente e ai colleghi, non era felice, così abbiamo provato a spostarla in
un altro settore; in questo modo ha ritrovato il piacere di lavorare e stare con gli altri…”152
e quanto emerge dall’osservazione: “alcuni utenti, prediligono la routine e il sapere con
anticipo i lavori da svolgere, in quanto ciò permetterebbe loro di essere più sereni e tranquilli. Dal fatto di sapere anticipatamente ciò che spetta loro, o di sapere che svolgeranno dei compiti già eseguiti molte volte, ne consegue una sensazione di
prevedibilità e di essere in grado di gestire la situazione che si presenterà.”153Per
l’indicatore “concetto di sé” emerge come il lavoro influenzi il benessere sociale, cioè il sentirsi parte della comunità e quindi l’identificazione in un gruppo, aumentando il valore di sé e l’autostima. Per questi aspetti risultano fondamentali i sostegni degli operatori e del contesto. Infatti, maggiore risulta la stima da parte di terzi, più l’autostima e valore di sé sono elevati. Per quel che concerne l’indicatore dell’appagamento è emerso come sia importante svolgere un lavoro variato e che piace, in quanto ciò influenza l’umore, la soddisfazione e la relazione con gli altri. Inoltre, il concetto di sé e l’appagamento influenzano lo sviluppo di molte competenze (sociali, pratiche, organizzative), trasferibili anche nella vita quotidiana. Come dato opposto, in alcuni casi, si vede come lavorare in 149 Ibidem. 150 Cfr. Nota 99. 151 Cfr. Nota nr. 63. 152
Cfr. Allegato intervista operatore H.
153
un determinato settore per parecchi anni crei delle percezioni di monotonia, alterando la motivazione, l’umore e la soddisfazione, d’altra parte, in situazioni legate a specifiche patologie, è da sottolineare l’importanza della routine e dello svolgere sempre gli stessi compiti. Infatti per alcuni utenti dal fatto di sapere anticipatamente ciò che spetta loro, o dal sapere che svolgeranno dei compiti già eseguiti molte volte, ne consegue una sensazione di prevedibilità e di essere in grado di gestire la situazione che si presenterà. Emerge inoltre, come i fenomeni di stress, presenti nel contesto lavorativo in alcune situazioni e in periodi particolari, producano degli effetti sullo stato psicologico ed emotivo. Nelle situazioni in cui, a causa dell’aumento della clientela, sono richieste incrementi di performance e di produttività, si vede come aumenta lo stress ed emerge una variabile legata alla prevedibilità e al controllo. Ad esempio, emerge come l’avere troppa gente da servire crei delle situazioni di agitazione e sentimenti di perdita del controllo della situazione; emerge inoltre l’importanza per gli utenti di sapere che cosa si farà durante la giornata grazie alla sua strutturazione, risulta essenziale per permettere loro di essere più tranquilli ed avere un certo controllo di sé e della situazione. La presenza del sostegno educativo, per poter permettere all’utente di essere sostenuto e motivato risulta in questi casi fondamentale. Se questo sostegno risultasse carente, ci sarebbe una conseguenza negativa sullo stato emotivo, aumentando l’agitazione e la frustrazione.
4.5.1.7 Diritti
Alcuni utenti dicono: “…c’è molta gente che conosco, che nonostante abbia delle disabilità
più gravi delle mie, sa molte cose”154;“ogni persona devi trattarla in modo diverso…ti puoi
anche rendere conto che ci sono persone che hanno più difficoltà di te”155. Dagli operatori
risulta: “penso soprattutto a quelli che vengono da noi in prova, che si sentono discriminati
per il fatto che devono lavorare in un contesto così e perché non accettano i propri limiti. …non vorrebbero farsi vedere pubblicamente che sono arrivati qui…per alcuni di loro arrivare ad uno status di utente potrebbe essere umiliante…ad un certo punto arriva il
momento che purtroppo devono riconoscere la realtà dei fatti.”156; “…in un contesto
protetto…attenzione ai singoli bisogni”157; un cliente afferma: “Mi piace l’idea di poter
sostenere le strutture protette, è una forma di rispetto per il lavoro svolto con tanta
passione e per chi lo fa con più difficoltà.”158 È emerso come, nonostante gli utenti
presentino delle disabilità, il lavoro sia un luogo in cui prevalgono i diritti umani che vengono percepiti sotto forma di rispetto, dignità e uguaglianza. Ciascun individuo presenta delle caratteristiche diverse, che sono accettate e rispettate, sia dai colleghi (utenti e operatori), sia dalla clientela esterna. Nonostante gli utenti presentino delle disabilità, emerge il riconoscimento nelle loro potenzialità, da parte della società e dai 154 Cfr. Allegato utente A. 155 Cfr. Allegato utente B. 156 Cfr. Allegato operatore G. 157
Cfr. Allegato diario di bordo nr. 3.
158
colleghi; e presentano pari opportunità di apprendimento e di sviluppo. Appare il rispetto verso i compiti che svolgono e le diversità del singolo, accettandone i limiti. Ciò risulta rilevante per gli operatori (sostegni), che devono ideare e sviluppare dei progetti individuali tenendo in considerazione le singolarità e i bisogni. Da questi dati emergono inoltre le relazioni con il benessere psicologico (rispetto, dignità, uguaglianza, accettazione di sé, relazioni sociali positive); per poter essere soddisfatti della propria vita risulta fondamentale la consapevolezza e l’accettazione dei limiti, e con il benessere sociale (accettazione verso la società, rispettandone le diversità/difficoltà, attualizzazione sociale, integrazione sociale: sentirsi accettati e parte della comunità).