Vorrei sottolineare come tutte le tematiche affrontate in questo lavoro di tesi hanno da sempre suscitato il mio interesse, in quanto penso che siano degli aspetti fondamentali per il singolo individuo e per tutta la comunità. Nonostante quanto trattato si riferisca ad un contesto specifico, ciò non preclude il riferimento ad una visione più ampia, e quindi alla trasferibilità a qualsiasi altro contesto lavorativo, protetto e non. L’attenzione verso le dimensioni della QdV, oltre ad essere fulcro di qualsiasi operato del lavoro sociale, dovrebbe esserlo anche per qualsiasi altro individuo. Siccome l’esperienza lavorativa si interconnette con “aspetti sociali, economici, psicologici, affettivi, …”180 ed è considerata
uno dei mezzi per apportare dei benefici e migliorare la QdV181, indipendentemente dalla disabilità e dal contesto di lavoro, è da sempre ritenuta essenziale per l’uomo182.
In conclusione, vorrei affermare che questi anni accademici e questo lavoro di tesi mi hanno permesso di crescere sia personalmente sia professionalmente. Da questi anni, traggo preziosi e numerosi consigli ed insegnamenti, che porterò sempre nel mio bagaglio personale e professionale.
178 SUPSI, 2008, Profilo di competenza del laureato in Lavoro sociale SUPSI, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, p.
6.
179 Ibidem, p.4. 180
Ibidem, p. 11.
181
Gruppo Abele, 2000, Animazione sociale, XXX-nr.144, Torino: Bollati Boringhieri, p.64.
182
Bibliografia
Dispense tratte dai moduli della formazione in Lavoro sociale:
Cardone Stephanie, a.a.2015/2016, Modulo Laboratorio di pratica professionale dell’opzione educatore sociale, Progetto auto-formativo, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana pp. 50;
Cavadini Pasqualina, a.a. 2014/2015, Slide del modulo Indagine di campo e lavoro scientifico, Strumenti per la raccolta dati, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, pp. 12;
Cavadini Pasqualina, Fara Pascal, Loriga Sabina, Solcà Paola, a.a.2013/2014, Slide del modulo Società degli individui, La società nella sociologia classica, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, p.15.
Fara Pascal e Panzera-Biaggi Alice, a.a. 2015/2016, Slide del modulo Famiglia e partenariato educativo, Forme e metodologie di lavoro con le famiglie, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, pp. 19;
Maida Serenella, a.a. 2013/2014, Slide del modulo Teorie e metodologie dell’intervento sociale, Introduzione lavoro sociale PARTE 1, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, pp. 19;
Maida Serenella, a.a. 2013/2014, Slide del modulo Teorie e metodologie dell’intervento sociale, Progettualità e intervento sociale, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, pp. 24;
Nuzzo Angelo e Pirozzi Francesco, a.a. 2013/2014, Slide del modulo Processi comunicativi e relazionali, L’approccio sistemico, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, p. 21;
SUPSI, 2008, Profilo di competenza del laureato in Lavoro sociale SUPSI, Manno:
DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, pp. 6.
Documenti della Fondazione La Fonte e La Fonte 4 :
Bocchi Mauro e Mirko Scherler, 2013, PROGETTO FONTE 4, Fondazione La Fonte, pp. 9;
Cambrosio Rossano, 2013, PRESA A CARICO E PROMOZIONE, Fondazione La Fonte, pp. 5;
Cambrosio Rossano, 2012, LINEE DIRETTIVE; Fondazione La Fonte, pp.3.
Testi scientifici:
Albanesi Cinzia, Berti Pietro e Cicognani Elvira, 2001, Dimensioni del benessere sociale:
applicazione di uno strumento di misurazione, Dimensions of social well being: a measurement instrument in Psicologia della salute n. 1, Bologna: Università, Dipartimento
di Scienze dell’Educazione, pp.105-122;
Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale (ANFFAS), 2015, Progettare qualità di vita, Report conclusivo e risultati progetto di ricerca
“Strumenti verso l’inclusione sociale matrici ecologiche e progetto individuale di vita per adulti con disabilità intellettive e/o evolutive, Roma: Ministero del lavoro e delle Politiche
Sociali, pp.159;
Avilés Gregorio, 2015, Valutazione dell’impatto del mercato secondario sulla qualità di vita
individuale, Lavoro di tesi, Università di Ginevra, pp. 258;
Caso Daniela, Capone Vincenza e Petrillo Giovanna, 2014, Un’applicazione del Mental
Health Continuum di Keyes al contesto italiano: benessere e malessere in giovani, adulti e anziani in Psicologia della salute n.2, Napoli: università degli studi, dipartimento di Studi
Umanistici, pp. 159-181;
Croce Luigi e Di Cosimo Federica, 2009, Partecipazione, interazioni e ruolo sociale delle
Persone con Disabilità Intellettiva: che cosa abbiamo imparato dal Modello dei Sostegni,
relazione tenuta al convegno internazionale promosso da Mediterraneo Senza Handicap a Nizza, pp.1-10;
Gruppo Abele, 2000, Animazione sociale, XXX-nr.144, Torino: Bollati Boringhieri, pp.96;
Malcolm Carey, 2013, La mia tesi in servizio sociale, come preparare un elaborato finale
basato su piccole ricerche qualitative, Trento: Centro Studi Erickson, pp. 233.
Sitografia:
Sito del dizionario online Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/edonismo/, ultima consultazione il 9 settembre 2016;
Sito del dizionario online Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/eudemonismo/, ultima consultazione il 9 settembre 2016;
Sito della Fondazione La Fonte: http://www.lafonte.ch, ultima consultazione il 18 agosto 2016;
Sito dell’Ufficio Federale delle Assicurazioni Sociali (UFAS):
http://www.bsv.admin.ch/?lang=it, ultima consultazione il 9 settembre 2016.
Allegato nr. 1:
Schema 1-tratto da:
Fara Pascal e Alice Panzera-Biaggi, a.a. 2015/2016, Slide del modulo Famiglia e Partenariato educativo,
Forme e metodologie di lavoro con le famiglie, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della
Svizzera Italiana, p. 10.
Tre aspetti centrali dello sviluppo umano:
“• L’individuo in via di sviluppo non è considerato una tabula rasa che l’ambiente plasma,
ma è visto come entità dinamica che cresce e si muove progressivamente all’interno
dell’ambiente in cui risiede e lo struttura
• L’interazione tra individuo e ambiente è considerata bidimensionale, è cioè caratterizzata
dalla reciprocità
• L’ambiente che si considera rilevante per i processi evolutivi non è limitato ad un’unica
situazione ambientale immediata, ma viene esteso nel senso di includere interconnessioni
tra più situazioni ambientali; nonché le influenze esterne che derivano da condizioni
ambientali di carattere generale.” 183
Microsistema: "Un microsistema è uno schema di attività, ruoli e relazioni interpersonali
di cui l'individuo in via di sviluppo ha esperienza in un determinato contesto, e che hanno
183
Fara Pascal e Alice Panzera-Biaggi, a.a. 2015/2016, Slide del modulo Famiglia e Partenariato educativo, Forme e metodologie di lavoro con le famiglie, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, p.8.
particolari caratteristiche fisiche e concrete." 184
Mesosistema: “Un mesosistema comprende le interrelazioni tra due o più situazioni
ambientali alle quali l'individuo in via di sviluppo partecipi attivamente (per un bambino ad esempio le relazioni tra casa, scuola e gruppi di coetanei che abitano nelle vicinanze di
casa sua; per un adulto quelle tra famiglia, lavoro e vita sociale)."185
Esosistema: “Un esosistema è costituito da una o più situazioni ambientali di cui
l'individuo in via di sviluppo non è un partecipante attivo, ma in cui si verificano degli eventi che determinano, o sono determinati da ciò che accade nella situazione ambientale che
comprende l'individuo stesso.”186
Macrosistema: “Il macrosistema consiste nelle congruenze di forma e di contenuto dei
sistemi di livello più basso (micro- meso- ed esosistema) che si danno, o si potrebbero dare, a livello di subcultura o di cultura considerate come un tutto, nonché di ogni sistema
di credenze o di ideologie che sottostanno a tali congruenze."187
Transizione ecologica: “Si verifica una transizione ecologica ogniqualvolta la posizione di
un individuo nell’ambiente ecologico si modifica in seguito ad un cambiamento di ruolo,
situazione ambientale o di entrambi.”188
184 Ibidem, p.11. 185 Ibidem, p.12. 186 Ibidem, p.13. 187 Ibidem, p.14 188 Ibidem, p.15.