Partendo dalle criticità emerse dall’analisi dei dati e tenendo in considerazione le domanda di ricerca, si può riflettere sui possibili sviluppi o sulle proposte di miglioramento indirizzate alla struttura.
È emerso come, in alcuni periodi particolarmente produttivi, lo stress sia una delle criticità del contesto. In questi momenti, per poter ridurre il fattore stress, si potrebbe ipotizzare un maggiore sostegno numerico di operatori e di utenti, oppure se fosse possibile, ridurre leggermente la produttività o diluirla su un tempo maggiore. In alcuni casi e soprattutto in queste situazioni di stress, è emersa una discrepanza tra le richieste ambientali e le competenze personali di alcuni utenti. In questo caso, il ruolo dell’operatore risulta quello di colmare questa “lacuna”, apportando il sostegno idoneo. L’operatore sociale dovrebbe quindi trovare delle strategie per diminuire queste differenze, e tra queste si potrebbero ipotizzare quelle espresse in precedenza in merito alle situazioni di stress.
Inoltre, in alcuni casi, si è visto come lavorare in un determinato settore per parecchi anni possa creare delle percezioni di monotonia, alterando la motivazione, l’umore e la
174 SUPSI, 2008, Profilo di competenza del laureato in Lavoro sociale SUPSI, Manno: DEASS, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, p.
6.
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Ibidem.
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soddisfazione degli utenti, per cui, in queste situazioni si potrebbero ipotizzare dei sostegni educativi per ideare delle innovazioni nello stesso settore lavorativo oppure relative alle mansioni dell’utente in questione. In aggiunta, si potrebbe valutare anche l’inserimento dell’utente in un settore diverso.
Altra criticità emersa risulta la situazione finanziaria ridotta degli utenti; da una parte sarebbe auspicabile riuscire a migliorare l’aspetto economico, ma dall’altra si è vincolati dalle direttive cantonali e della Fondazione La Fonte. Si potrebbero comunque ipotizzare dei “premi” simbolici aggiuntivi da parte degli operatori sociali, non esclusivamente economici, per permettere una motivazione e gratificazione maggiore.
Un’altra criticità emersa dal contesto risulta l’avanzare dell’età degli utenti, e di conseguenza la tendenza ad avere qualche problema fisico maggiore e una regressione della memoria. In questi casi quindi, il lavoro risulta fondamentale per poter mantenere le capacità acquisite. Il ruolo dell’operatore in questi casi potrebbe essere quello di cercare di ideare dei progetti per contrastare maggiormente queste regressioni, come ad esempio, mettendo in atto delle attività di lettura e di calcolo o proporre attività culturali nella comunità.
Altro aspetto critico emergente risulta il desiderio da parte degli utenti di voler essere ascoltati maggiormente, ad esempio per quel che riguarda la situazione finanziaria. Inoltre, alcuni esprimono di aspirare ad apprendere più competenze e di conseguenza ciò permetterebbe loro di avere una maggiore autonomia lavorativa. Per adempiere a tale scopo, si potrebbero ipotizzare delle attività proposte dagli operatori sociali, per aumentare queste aspettative, ma dall’altra parte, si deve tenere in considerazione, oltre che al tipo di disabilità, anche la sicurezza sul lavoro, infatti alcune macchine sono molto pericolose per alcuni utenti. Ad ogni modo, per poter permettere una maggiore soddisfazione, si potrebbe ipotizzare di incrementare ancor di più questi momenti in cui l’utente possa esprimere la sua opinione o ideare delle attività graduali, grazie alle quali con il tempo l’utente potrà usare i macchinari e acquisire le competenze desiderate.
In alcuni casi, si è visto come le relazioni sociali degli utenti nel tempo libero siano diminuite, ciò è da collegare ad una certa stanchezza fisica che può derivare dal lavoro e quindi di conseguenza, non si ha più la “forza” per uscire dopo il lavoro e ciò influenzerebbe l’inclusione sociale. Per cui, in questo caso, risulta opportuno riflettere su come migliorare questi aspetti. Innanzitutto, si potrebbe ipotizzare di organizzare delle attività di gruppo dopo il lavoro per permettere di aumentare le relazioni tra di loro e allo stesso tempo permettere una maggiore inclusione sociale. Per quel che concerne invece la stanchezza fisica, si potrebbe ipotizzare di aggiungere una pausa oppure diluire il lavoro su un tempo più lungo. Altra ipotesi, si potrebbe proporre un’integrazione di questi aspetti, ovvero dare la possibilità agli utenti di lavorare una-due ore in meno e permettere loro di scegliere se dedicare questo tempo al riposo oppure alle attività proposte.
5.3 Limiti del seguente lavoro di tesi
Per quel che concerne i limiti di questo lavoro di tesi e siccome il seguente lavoro di ricerca è di tipo qualitativo, è da sottolineare innanzitutto, la selezione degli intervistati presi in considerazione. Sarebbe stato interessante poter effettuare le interviste prendendo in considerazione un campione più numeroso ed eventualmente intervistare anche i membri di direzione della Fondazione, per avere in questo modo una visione più ampia. Inoltre, si sarebbero potuti prendere in considerazione altri strumenti, quali ad esempio i questionari, permettendo in questo modo agli intervistati di non essere influenzati dalla presenza dell’intervistatore nella loro risposta e sentendosi maggiormente a loro agio. Altre criticità, emergenti da questo lavoro di tesi, sono da ricondurre ai quesiti irrisolti, cioè a quei temi che non si ha avuto l’occasione di analizzare e approfondire nello specifico, ma che meriterebbero di essere oggetto di analisi future. Tra questi si sarebbero potuti approfondire ad esempio i concetti d’integrazione e inclusione sociale, lo sviluppo personale, la salute, i diritti. Inoltre, si sarebbero potuti approfondire e far emergere alcuni collegamenti tra le dimensioni e gli indicatori non trattati, quali ad esempio i collegamenti tra: l’inclusione sociale e l’occupazione, la situazione finanziaria ed i sostegni, il reddito e l’alloggio.
5.4 Collegamenti di quanto trattato con il ruolo professionale quale operatore