• Non ci sono risultati.

I “biberon” ed il materiale ceramico legato all’alimentazione del bambino.

Corredi delle sepoltire infantil

1.3.2 I “biberon” ed il materiale ceramico legato all’alimentazione del bambino.

Non particolarmente frequenti ma emblematici nella loro forma sono le giare con beccuccio (Figura 83). Gli studiosi non sono d‘accordo sulle funzioni di questo vaso che è presente sia in tombe di adulti che di bambini, tuttavia, come per molte cose, potrebbe avere molte funzioni. Quella che meglio si attiene a questo studio è l‘uso come vaso poppatoio, cioè come biberon. L‗ ipotesi si fonda sulla logica necessità di nutrire i bambini nella fase di passaggio dal latte materno al cibo solido o di provare a farli sopravvivere con latte animale nel caso la madre perdesse la montata lattea e non vi fossero le possibilità economiche per

Figura 83 Esempio di biberon da Mari T. 797(Jean-Marie 1999 pl. 146)

- 155 -

assumere una nutrice. Oltre a questa necessità sono presenti delle testimonianze iconografiche di donne che danno da bere a dei bambini con vasi (Figura 84) col beccuccio oppure otri (Figura 85) nei rilievi Neo-Assiri.

Figura 84 Prigionieri caldei, una donna dà da bere ad un bambino in un momento di pausa dalla marcia, Palazzo Nord di Ninive, Rielievi di Assurbanipal, Corte J (London

Royal Geographical Society 5-6, Barnett 1976 pl. XXX)

Dalle raffigurazioni il bambino non è molto piccolo, ma come si vedrà più avanti parlando dello svezzamento questo avveniva il più tardi possibile, tra i 2 e i 3 anni. Un ulteriore dato a supporto dell‘ipotesi che questi vasi siano dei biberon è la loro situazione di ritrovamento: piuttosto frequenti tra gli adulti non lo sono eccessivamente tra i bambini, ma nei casi in cui si presenta si tratta di bambini tra 1 e 6 anni, in linea con la teoria dell‘uso per lo svezzamento.

Figura 85 Donna babilonese che fa bere un bambino da un otre rilievo del palazzo sud ovest di ninive 630 a. C. ca British Museum (Bahrani 2001 p. 128)

- 156 -

La presenza di raffigurazioni di otri ( v paragrafo 4.2.1) inoltre giustificherebbe la mancanza di questi vasi in tutte le tombe infantili, in quanto oggetto deperibile poteva esserci ma non è giunto sino ai giorni nostri. Esempi di Vasi poppatoi sono presenti nelle tombe di Tell Arqa (es. T. 43) e Mari (T. 797).

1.3.3 I giocattoli.

I giocattoli erano molto presenti nella vita quotidiana, soprattutto degli infanti e dei bambini piccoli. Sono noti dei sonagli sferici (Figura 86), zoomorfi o a forma di torta in terracotta con sassolini all‘interno194

destinati agli infanti ―Even the suckling infant of the officer (away on campaign) played happily with a rattle while in his nursemaid‘s arms‖ (ETCSL 2.1.5)195.

Figura 86 Sonaglino e figurina animale dalla tomba in locus 7-37 di Tepe Gawra strato XVII (Tobler 1950)

Ma anche i bambini che frequentavano la scuola scribale o che lavoravano nei momenti di tempo libero si dedicavano ai giochi. Solitamente i giochi si svolgevano all‘aperto, nelle strade, nei testi è noto ad esempio il gioco della pukku mekkû ―ball and stick‖196. I bambini avevano giocattoli come armi finte, piccolo archi, fionde, barchette, carri e carretti, animali giocattolo, trottole, yo-yo, palle, dadi e giochi in pietra. Le bambine potevano giocare con bamboline e casette con mobili in miniatura, con vasetti in miniatura197, con la corda per saltare e forse con alcuni dei giochi usati anche dai

194 Harris 2000 p. 15 195 Foster 2011 p. 125 196 Livingstone 2007 p. 23; Foster 2011 p. 125 197 Schaeffer 1949 p. 258

- 157 -

bambini198, inoltre in letteratura le bambine più grandi sono intente a chiacchierare, realizzare vesti danzare e cantare.

"Here is your sister Ishtar at [your gate], "She who holds the great play-rope199‖

I giocattoli potevano essere ricevuti in dono in occasione del compleanno: i miti sulle divinità ci informano a riguardo: ―when Anu his grandfather saw him (Marduk) he was happy, he beamed his heart was full with joy. Anu formed and produced the four winds, he put them in his hand, ‗let my son play!‘‖200

. In questo caso il nonno regala al piccolo Marduk i venti, i bambini ―terreni‖ probabilmente ricevevano in dono un giocattolo tra quelli indicati in precedenza.

Per quanto riguarda gli animali in terracotta (Figura 87) e le figurine umane in terracotta vi sono questioni in corso di studio per stabilire se la loro funzione sia di gioco o religiosa poiché si tratta di elementi presenti in tutte le tombe anche di adulti. Tuttavia, come si è visto per il vaso poppatoio vi è la possibilità che nello specifico contesto dei bambini avesse la funzione di giocattolo. L‘ipotesi è supportata anche dal fatto che alcuni di questi animali sono realizzati in modo molto grossolano e potrebbe trattarsi dell‘opera dello stesso bambino che li possedeva201 (Figura 88).

Figura 87 Figurine in terracotta rispettivamente di un caprone, un asino, un caprone grosso, un cavallo ed una scimmia (Moorey 1929 pl. XLVII)

198 Harris 2000 p. 21 199 Foster 2005 p. 499 200 Harris 2000 p. 117 201 Khairy 1950 p. 23

- 158 -

Figura 88 Cane in terracotta da Petra realizzato probabilmente da un bambino (Khairy 1990)

Altri oggetti che di frequente vengono trovati nelle tombe di bambini in genere dai 3 ai 14 anni sono i modellini di carretto (Figura 90), ve ne sono anche di insoliti, come il carretto a forma di animale da Chokha (Figura 89). Anche in questo caso ve ne sono alcuni di pessima fattura che probabilmente sono stati costruiti dai bambini stessi.

Figura 89 Carrettino giocattolo a forma di caprone da Chokha (Rumaidh 2000 fig. 78)

Figura 90 Modellini di carretto da Kish, il terzo a dx potrebbe essere stato realizzato da un bambino (Moorey 1929 pl. XLVI)

Tra i giochi probabilmente destinati alle bambine si trovano le casette in miniatura (Figura 91), come il modellino di casa da Tell Brak (Livello 8) 202, e le ―bambole‖ (Figura 91).

202

- 159 -

Per quanto riguarda le figurine femminili il dibattito sulla loro funzione è anche più complesso di quello degli animali, non solo per la loro frequenza in tombe ma anche per il loro ritrovamento in contesti templari.

Figura 91 A sinistra modellino di casa dal livello 8 di Tell Brak, epoca Paleo-Babilonese (Oates 1997 p. 131), a destra una “barbie” da Kish? (Moorey 1929 pl. XLVII)

Alcuni altri giocattoli non hanno una modalità di gioco ben definita, tuttavia sono oggettini che si trovano solo nelle tombe infantili e non hanno alcuna altra funzione pratica. Cubetti in pietra, piccole sfere in pietra o bronzo, anellini203 in terracotta (Figura 92) di diametro inferiore ai 5 cm possono servire per piccoli giochi, forse come i moderni dadi o biglie.

Figura 92 Anelli in teracotta da Kish per gioco (Mackay 1929 pl. XLIV)

Per concludere questa parte di lavoro, fin troppo facilmente criticabile, è utile citare la definizione di giocattolo proposta dalla Crawford:

“Being a “toy” is a potential characteristic of all objects within a child‟s environment, and that this transient “toy” stage is not irrecoverable and invisible in archaeological

203

- 160 -

terms if the role of children in the depositional pathway of objects into the archaeological record is reassessed within a child-centred theoretical framework204”

Potenzialmente ogni oggetto legato ad un bambino può diventare un giocattolo, perfino se la sua funzione originale è sacrale: per fare un paragone con l‘attuale, spesso i bambini nel periodo precedente al natale, preparando il presepe utilizzano le statuine, che hanno la principale funzione di rievocare il momento sacro per la religione cattolica della natività, come pupazzetti personaggi di storie tutte loro.

204

- 161 -