Capitolo 3. Casi Aziendali: il risanamento delle
3.4 Il Birrificio Messina
Anno di costituzione cooperativa: 2013
Regione: Sicilia
Sede Legale: Messina (ME), Via Comunale Larderia
Settore: Produzione di birra
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3.4.1 La società in crisi
"Birra Messina" fu fondata nel 1923 come birrificio indipendente, a Messina, dalla famiglia Lo Presti - Faranda sotto il nome iniziale di
Birra Trinacria. Successivamente il nome fu modificato in Messina, birra di Sicilia. La produzione si incrementò anno dopo anno
estendendosi al mercato meridionale di Sicilia e Calabria. Negli anni ‘70 iniziarono le difficoltà anche in seguito alla diffusione di numerosi marchi concorrenti nazionali ed esteri.
Nel 1988 lo stabilimento messinese fu acquisito dalla Dreher, uno degli storici marchi incorporati dal gruppo Heineken Italia S.p.A. di Milano; con lo stabilimento venne rilevato anche il marchio "Birra Messina" e il mercato di riferimento che era essenzialmente rappresentato dalla Sicilia.
La produzione della birra intanto venne gradatamente spostata dagli impianti siciliani ad altri del gruppo pur mantenendone il marchio: nel 1999 lo stabilimento messinese si era ridotto a semplice impianto di imbottigliamento per il mercato siciliano mentre la produzione era invece trasferita in Puglia, a Massafra171. Nel 2007 la Heineken
annunciò la definitiva chiusura dello stabilimento messinese.
Nel mese di febbraio 2008, l’ex birrificio fu acquisito dalla società Triscele s.r.l., appartenente alla famiglia Faranda. Non potendo più
171 Il trasferimento della produzione ha anche generato la reazione di Confconsumatori che, nel 2010, ha accusato Heineken di pubblicità ingannevole in quanto il noto marchio “Birra Messina” non aveva più nulla a che fare con il territorio siciliano. L’autorità Antitrust ha in parte accolto il ricorso obbligando l’Heineken ad apportare delle modifiche all’etichetta per ritornare nei confini della legalità.
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produrre sotto il nome di ‘Birra Messina’, in quanto brand di proprietà dell’olandese Heineken, vennero immesse nel mercato siciliano due nuove etichette, rifacentisi alla storica fondazione del 1923: la ‘Patruni
e sutta’ e la ‘Birra del sole’. Nonostante l’impegno, l’operazione
commerciale per la riconquista del mercato non andò a buon fine e, nel 2011, la Triscele s.r.l. annuncia la chiusura degli stabilimenti e il licenziamento di 42 lavoratori172.
3.4.2 Il rilancio aziendale e le prospettive future
La cooperativa nel corso del 2016, successivamente all’installazione degli impianti ed al loro collaudo, dopo aver ottenuto le licenze prescritte dalla normativa, ha finalmente avviato le attività produttive giorno 1° settembre 2016: i tempi di fermentazione del prodotto hanno fatto sì che la prima birra venisse imbottigliata e confezionata il 29 settembre 2016173, raggiungendo così, grazie all’impegno della
compagine sociale e di tutti i partner operativi e finanziari, questo importante traguardo che è stato così commentato dal socio e attuale presidente del Consiglio d’Amministrazione Domenico Sorrenti:
“Il primo confezionamento suscita in noi una sensazione incredibile: la gioia, l’emozione e l’ansia di ritornare a produrre ci ripaga di ogni sacrificio. Chi non conosce il lavoro che è stato fatto
172Bartalotta E, “Storia di Birra Messina” – marchio memorabile della birra di Sicilia, 6 gennaio 2016, articolo pubblicato su www.siciliafan.it
173 Arena S., Birrificio Messina, “Alle 20.09 è ripartita la produzione «Prima bottiglia sa di sacrifici, andrà in beneficenza»”, Strettoweb, 30 settembre 2016
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in questi anni non può neanche immaginare cosa stiamo provando
adesso”174.
La cooperativa, in seguito alla riattivazione della produzione, approva il bilancio 2016 con un valore della produzione pari a 452.043 euro, dei quali 302.611 derivanti dai ricavi delle vendite e delle prestazioni, e un Utile d’esercizio pari a 82.933 euro.
Tali valori si discostano rispetto ai risultati ottenuti da Triscele Srl durante il suo ultimo anno di attività, relativo all’esercizio 2011. A evidenza di ciò, vengono di seguito riportati entrambi i bilanci, ovvero quello relativo all’esercizio 2011 di Triscele Srl e quello del Birrificio Messina al 31/12/2016.
174 Cit. Pres. Sorrenti, intervista per “AMnotizie Messina”, pubblicato il 30 settembre 2016
151
Bilancio d’esercizio 2011 Triscele S.r.l. Stato patrimoniale
Attivo
A) Crediti v/ soci per versamenti ancora dovuti 0
B) Immobilizzazioni 23.752.994. C) Attivo circolante 645.689 D) Ratei e Risconti 835 Totale Attivo 24.399.518 Passivo A) Patrimonio netto 6.125.950
B) Fondi per rischi e oneri 0
C) TFR di lavoro subordinato 1.091.938
D) Debiti 17.181.630
E) Ratei e risconti 0
Totale passivo 24.399.518
Conto economico
A) Valore della produzione 417.511
B) Costi della produzione 3.874.273
Differenza tra valore e costi della produzione (3.451.469)
C) Proventi e oneri finanziari (6.616)
E) Proventi e oneri straordinari (1)
Risultato prima delle imposte (3.863.303)
Imposte sul reddito d’esercizio 0
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Bilancio d’esercizio 2016 Birrificio Messina Soc. Coop. Stato patrimoniale
Attivo
A) Crediti v/ soci per versamenti ancora dovuti 0
B) Immobilizzazioni 3.901.114 C) Attivo circolante 1.414.477 D) Ratei e Risconti 30.591 Totale Attivo 5.346.182 Passivo A) Patrimonio netto 1.332.256
B) Fondi per rischi e oneri 0
C) TFR di lavoro subordinato 20.863
D) Debiti 3.968.82o
E) Ratei e risconti 24.243
Totale passivo 5.346.182
Conto economico
A) Valore della produzione 452.043
B) Costi della produzione 327.359
Differenza tra valore e costi della produzione 124.684
C) Proventi e oneri finanziari (38.666)
Risultato prima delle imposte 86.018
Imposte sul reddito d’esercizio 3.085
153
Il rilancio aziendale si è basato sull’aumento degli investimenti effettuati principalmente per poter acquistare sia nuovi macchinari tecnologicamente più avanzati necessari alla produzione sia due capannoni industriali nella zona di Larderia, acquistati dal Consorzio ASI di Messina in liquidazione, abbandonando così lo storico stabilimento sito in Via Bonino, oggi in liquidazione.
“Abbiamo investito in noi stessi, ristrutturato i capannoni, e poi abbiamo ottenuto un contratto per i locali. Abbiamo avuto in seguito i finanziamenti per comprare le macchine per produrre la birra”175.
Il cambiamento delle strategie di mercato, proprio come il reperimento di nuova finanza di cui si è parlato nel paragrafo precedente, è stata considerata come fase critica nel processo di trasformazione aziendale: le strategie competitive dell’azienda si sono basate principalmente sulla modifica e rivitalizzazione del prodotto. La commercializzazione delle nuove birre prodotte a Larderia è avvenuta in assenza dello storico marchio “Birra Messina”, rimasto di proprietà della Heineken nonostante le trattative tra la Regione Sicilia e la multinazionale olandese e i ricorsi di Confconsumatori all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che accusa Heineken di trasmettere un messaggio ingannevole al cliente finale176. In
sostituzione dello storico brand sono state messe in commercio altre quattro birre firmate “birrificio Messina”. La strategia si è basata sulla produzione di birre artigianali a bassa fermentazione.
175 Cit. Pres. Sorrenti, intervista per “ANSA”, pubblicato il 30 luglio 2016 176Giornale di Sicilia.it, Messina, “da ex dipendenti Triscele a imprenditori”,
154
Le birre prodotte sono quattro:
- Birra dello Stretto, una Lager base;
- Doc 15, definita “luppolata”;
- Doc 15Cruda, non pastorizzata;
- Birra dello Stretto Premium, dove la grafica e il nome da apporre all’etichetta della birra sono stati scelti dai messinesi
attraverso il concorso di idee “La Birra della tua Terra”, lanciato
dall’associazione Terra Nostra177.
La strategia seguita dal Birrificio Messina si basa sulla
differenziazione e diversificazione del prodotto.
Differenziazione
Un’impresa si differenzia dai propri concorrenti nel momento in cui offre agli stessi un bene con delle caratteristiche uniche ed immediatamente distinguibili, e a cui il mercato riconosce un maggior valore. La differenziazione del proprio prodotto rispetto a quelli offerti dai competitors, nel caso del Birrificio Messina, non si basa unicamente sul prodotto in sé, bensì su ciò che il prodotto rappresenta, mettendo in evidenza tutti gli aspetti immateriali dello stesso, trasferendo nell'immaginario del cliente l'idea di un nuovo prodotto, differente e migliore rispetto a quelli già presenti sul mercato.
Esempio di quanto detto sta nel forte attaccamento al territorio messinese che i soci mostrano pubblicamente anche attraverso il nome delle stesse birre (es. “Birra dello Stretto”) e nel marchio aziendale,
177 Bando annunciato sul sito www.fermentobirra.com, Birra Messina: un concorso per la futura grafica, 25 febbraio 2015
155
oltre che al diretto coinvolgimento dei cittadini messinesi in occasioni come la scelta della grafica per l’etichetta della birra “premium”; la
promotion del prodotto inoltre rimarca come la cooperativa nasce
dall’iniziativa di 15 lavoratori diventati imprenditori, anche questo pubblicamente espresso attraverso il continuo richiamo al numero 15 presente nelle etichette delle birre: tutto ciò permette ai prodotti del birrificio di suscitare nel consumatore finale un senso di rivalsa e di legame con il territorio siciliano.
La strategia di marketing si è quindi focalizzata sullo sviluppo di una
brand image positiva presso i consumatori, ricercando un
posizionamento competitivo unico rispetto ai concorrenti, in grado
di stimolare nel cliente finale la formazione di un sistema di preferenze stabili che mira alla fidelizzazione del cliente nel lungo
periodo178.
Ampliamento della clientela e differenziazione geografica
L’azienda punta ad offrire i nuovi prodotti sia alla clientela precedente che ad una nuova clientela attraverso l’ampliamento della gamma di
prodotti e l’espansione in nuove aree geografiche, portando il prodotto
all’attenzione dei consumatori anche al di fuori dei confini nazionali.
178 La fedeltà del cliente può essere definita come “un profondo impegno al riacquisto o alla preferenza continua verso un determinato prodotto o servizio nel futuro, nonostante le influenze contingenti e gli sforzi di marketing che potrebbero determinare un potenziale cambiamento dei comportamenti d’acquisto”. Kotler P., “marketing management”, (2007), p. 175
156
Lo sviluppo del prodotto all’interno dello stesso mercato si realizza attraverso la scelta di produrre 4 diverse birre che presentano gusti e gradazioni alcoliche differenti, così da poter servire un maggior numero di clienti rispetto a quanti se ne servirebbero optando su un unico prodotto.
L’azienda, nel 2017, è riuscita a sfruttare l’attenzione mediatica, dovuta alla lunga vicenda e alle dure lotte con la precedente gestione, per ampliare il proprio mercato attraverso l’estensione in nuove aree geografiche esportando il prodotto in un nuovo mercato così da raggiungere un segmento diverso di consumatori.
“Grazie ai media (la RAI ecc.) la nostra storia è stata conosciuta. Tanti sono stati i programmi e i servizi su di noi, e quindi in tanti hanno solidarizzato. Il nostro prodotto viene diffuso a Messina e provincia, nelle Isole Eolie, a Reggio Calabria, Napoli, Brindisi, Pavia, Milano e Torino. Attraverso vari canali sono arrivati a noi e tanti distributori hanno deciso di comprare il nostro
prodotto.”179.
La rete di distribuzione dell’azienda non si limita all’Italia: come si può vedere sullo stesso sito della società, la distribuzione della birra si realizza anche in diversi punti della Svizzera tramite 10 distributori localizzati in diverse aree del paese180. Oltre alla Svizzera viene servito
anche il piccolo Stato di Malta, molto vicino alla Sicilia.
179 Cit. Pres. Sorrenti, intervista per “CARC”, pubblicato il 17 maggio 2017 180 http://www.birrificiomessina.it/?pag=distributori
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Fonte: Elaborazione personale
Ampliamento della clientela Aumento investimenti in impianti e macchinari Rivitalizzazione del prodotto Ampliamento gamma di prodotti Maggior promozione del prodotto Crescita della rete di distribuzione
Riposizionamento competitivo
158
Per quanto riguarda le performance ed i risultati economico-aziendali i risultati attuali sono stati indicati nel questionario come in linea con le previsioni, riscontrando effetti positivi dalla costituzione ad oggi: i volumi di vendita risultano in aumento così come risultano in aumento anche i debiti aziendali, questi ultimi dovuti principalmente agli investimenti effettuati per far ripartire i finanziamenti e gli apporti di denaro ricevuti al di fuori del capitale sociale. L’utile annuo e il costo del lavoro sono rimasti costanti.
I risultati appena indicati sono stati attribuiti:
- Al maggior coinvolgimento dei lavoratori nella gestione, - Al miglior clima aziendale interno
- Alla una buona capitalizzazione sostenuta dai finanziatori esterni, tra i quali risulta C.F.I.
Attualmente le aspettative future della cooperativa si basano su un piano di sviluppo economico finanziario su base annuale che prevede un incremento degli investimenti sul settore Marketing e un aumento del numero di lavoratori attraverso l’assunzione di soggetti esterni non facenti parte al gruppo di dipendenti licenziati durante la gestione della vecchia compagine sociale.
Tali provvedimenti dovrebbero portare ad un aumento del fatturato che, in base all’ultimo bilancio181 a disposizione è pari a 452.043 euro, di cui
302.611 euro derivanti dai ricavi delle vendite e delle prestazioni.
181 L’ultimo bilancio a disposizione del Birrificio Messina è aggiornato al 31/12/2016
159
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Categoria di attività Valore esercizio
Ricavi vendita di birra 302.611
Totale 302.611
Fonte: Elaborazione personale
Proprio come è stato fatto per “Fornace di Fosdondo”, vengono riportate di seguito le ultime due domande del questionario che si focalizzano sul livello di soddisfazione percepito:
1. Lei è soddisfatto dei risultati raggiunti?
“Si, è stata per noi una sfida ed un rimettersi in gioco”
2. Consiglierebbe un’operazione di Worker Buy-Out ad altri lavoratori ritrovatisi nella vostra situazione?
“Si, bisogna sempre continuare ad andare avanti con le proprie forze, senza aspettare che l’aiuto venga da altri, perché la maggior parte delle volte questo aiuto non arriva, soprattutto dai politici.”
160
3.4.3 La nascita della Cooperativa e la sua governance
Nell’agosto del 2013 nasce il “Birrificio Messina Società Cooperativa” per iniziativa di 15 degli ex lavoratori appartenenti a Triscele S.r.l. che decidono di reagire a quelle che erano viste come “illogiche politiche di massimizzazione del profitto per fini di speculazione edilizia completamente avulse da sane logiche industriali”182.
“Avevamo perso tutto ma in 15 non ci siamo arresi e ci siamo
rimessi in piedi”183.
L’intervallo temporale necessario per ultimare la fase di transazione dalla vecchia alla nuova gestione, come da loro stessi dichiarato, fu superiore a24 mesi: il lungo e travagliato passaggio avvenne solo in seguito al presidio tenuto dagli ex dipendenti presso gli stabilimenti del birrificio per opporsi al licenziamento di massa e alla cessione della produzione decisa dalla ex compagine sociale.
La cooperativa nasce al fine di riavviare la produzione della birra messinese, facendo rivivere una delle più antiche e tradizionali produzioni industriali tramite l’elevata competenza e professionalità dei suoi lavoratori soci certificate dalle valutazioni effettuate da Heineken e da specifiche abilitazioni conseguite nel periodo trascorso alle dipendenze della multinazionale olandese.
Il reperimento di nuova finanza è stato indicato come una delle fasi più critiche del processo di trasformazione, che però ha prodotto grandi risultati: il Birrificio vanta un capitale sociale pari ad euro 1.205.050 di
182 Estratto dalla Nota integrativa del Bilancio d’esercizio 2016, pag. 7.
183 Cit. Pres. Sorrenti, intervista per “Impresa possibile”, articolo del 14 giugno 2016.
161
cui euro 694.000 sono stati apportati dai 15 soci cooperatori, tutti ex dipendenti con un’età superiore ai 50 anni, senza alcuna esperienza dirigenziale precedente, che destinano alla cooperativa il proprio TFR e la rimanente parte dei fondi relativi alla lista di mobilità anticipata. La restante parte pari ad euro 511.050 sono stati apportati da:
- C.F.I. che ha deliberato e in parte erogato euro 300.000 tra capitale sociale e leva finanziaria;
- Coopfond, la società che gestisce il fondo mutualistico per la promozione cooperativa alimentato dalle cooperative che aderiscono a Legacoop, che delibera e in parte eroga euro 300.000;
- IRCAC, che destina euro 700.000 tra capitale sociale e finanziamento esterno;
- La Fondazione di Comunità di Messina o.n.l.u.s. che versa euro 60.000 come quota di capitale sociale;
- La BCC Antonello da Messina che ha erogato euro 360.000 nell’ambito di una convenzione con la Fondazione;
- SEFEA che ha deliberato e versato ulteriori 100.000 euro sempre nell’ambito di una intesa strategica con la Fondazione - Finvalv Srl, Finanziaria del gruppo Valvitalia di Salvatore
Ruggeri, imprenditore messinese che decide di sostenere il progetto sempre in intesa con la Fondazione deliberando euro 250.000 184.
162
Fonte: Elaborazione personale
Per quanto riguarda l’assetto amministrativo, precedentemente alle nuove regole imposte dalla Legge di Bilancio 2017 che impone alle cooperative la presenza di un CdA formato da almeno tre elementi era presente l’amministratore unico, ma la società si è adeguata alle nuove direttive attraverso la nomina di un CdA composto da 5 elementi con la presidenza del Sig. Sorrenti Domenico185 e due rappresentanti dei soci
Finvalv Srl e Comunità di Messina O.n.l.u.s.
L’operato gestionale risulta sensibilmente migliorato rispetto alla precedente amministrazione come si evince dalle risposte fornite sul questionario nonostante il livello di collaborazione tra CdA e Soci sia rimasto immutato.
185 Visura Ordinaria Camera di Commercio Agricoltura e Artigianato del Comune di Messina.
694.000 58%
511.050 42%
Suddivisione del Capitale Sociale
Soci cooperatori
163
I 15 lavoratori, oggi anche soci, hanno visto aumentato il proprio carico lavorativo settimanale ma in compenso si è riscontrata un maggior coinvolgimento che ha implicato un incremento della produttività che prima appariva insoddisfacente. Questo circolo ha determinato una conseguente diminuzione del fenomeno di “assenteismo” facendo sì che l’intero benessere organizzativo ne traesse vantaggio.
Il circolo suddetto, che potremmo definire virtuoso, ha in tal modo migliorato sotto tutti i punti di vista il clima aziendale e di conseguenza ci porta a immaginare delle prospettive floride per la Cooperativa in questione anche se le mansioni praticamente svolte dai lavoratori-soci sono di fatto rimaste invariate rispetto la vecchia gestione.
Fonte: Elaborazione personale
Nel passaggio tra la vecchia e la nuova gestione, il numero totale dei lavoratori è diminuito, passando da 40 a 15 unità, più nel dettaglio si contano:
- 10 operai, - 5 impiegati.
- Ore lavorative
- Partecipazione dei lavoratori
- Produttività
- Benessere organizzativo
- Clima aziendale
164
Fonte: Elaborazione personale
Dall'iniziativa
di 15 soci con
età superiore
ai 50 anni
5 impiegati 10 operai 7 soci cooperatori Riduzione del personale del 62,5% (25 unità lavorative in meno) Cambiamenti dei ruoli ricoperti dai lavoratori maggior numero di ore lavorative settimanaliRistrutturazione organizzativa
165
Tutti i lavoratori presenti in azienda sono anche soci: la cooperativa, non avvalendosi del lavoro di alcun soggetto esterno alla compagine sociale, rientra tra le cooperative a “mutualità prevalente” come previsto dall’art. 2512186 del Codice Civile. L’intera voce di bilancio
“Costi della produzione per il personale” è relativa al lavoro prestato dai dipendenti soci.
Realizzazione dello scambio mutualistico
Tipologia Costo Incidenza %
Dipendenti soci 237.632 100%
Dipendenti non soci 0 0%
Totale 100%
Fonte: Elaborazione personale
186 Sono società cooperative a mutualità prevalente, in ragione del tipo di scambio mutualistico, quelle che:
1) svolgono la loro attività prevalentemente in favore dei soci, consumatori o utenti di beni o servizi;
2) si avvalgono prevalentemente, nello svolgimento della loro attività, delle prestazioni lavorative dei soci;
3) si avvalgono prevalentemente, nello svolgimento della loro attività, degli apporti di beni o servizi da parte dei soci.
Le società cooperative a mutualità prevalente si iscrivono in un apposito albo, presso il quale depositano annualmente i propri bilanci.
166
3.4.4 Analisi di bilancio
L’analisi che verrà effettuata di seguito seguirà lo stesso modus
operandi dell’azienda precedente, quindi la riclassificazione degli schemi di bilancio, l’elaborazione degli indici e, infine, l’interpretazione dei risultati ottenuti.
Di seguito verrà implementata la prima fase (riclassificazione) e saranno esposti gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico riclassificati, il primo secondo il criterio di pertinenza gestionale e il secondo tramite la distinzione delle diverse aree di gestione (caratteristica, extra caratteristica, patrimoniale, finanziaria, fiscale e straordinaria).
167
Riclassificazione dello Stato Patrimoniale
Magazzino 500.410
Crediti operativi 814.786
Ratei e risconti attivi 30.591
Debiti operativi -1.400.114
Ratei e risconti passivi -24.243
Capitale circolante operativo netto -78.570
Immobilizzazioni materiali nette 3.512.741
Immobilizzazioni immateriali nette 381.054
partecipazioni operative 0
Capitale fisso operativo netto 3.893.795
Fondo T.F.R. 20.863 Altri fondi 0 Fondi 20.863 C.I.N.O. 3.794.362 Immobili civili 0 Capitale extra-caratteristico 0
Capitale investito netto 3.794.362
Debiti finanziari 2.568.706
Crediti finanziari -7.319
Liquidità -99.281
Partecipazioni non operative 0
Titoli negoziabili 0
Posizione finanziaria netta 2.462.106
Capitale sociale 1.205.050 Riserve 45.119 Utile d'esercizio 82.087 perdite a nuovo 0 Patrimonio Netto 1.332.256 Coperture finanziarie 3.794.362
168
Riclassificazione del Conto Economico
Vendite 302.611
Ricavi diversi operativi 553
Fatturato Netto 303.164
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 84.919
Variazione rimanenze 63.960
Valore della produzione 452.043
Costi materie 321.557
Costi per servizi e per beni di terzi 45.096
Oneri diversi di gestione 23.147
Variazione delle rimanenze di mat. prime, suss., cons. e merci
-436.450
Valore aggiunto 498.693
Costi del personale 237.632
Margine operativo lordo (M.O.L.) = E.B.I.T.D.A. 261.061
Ammortamenti e svalutazioni delle attività correnti 136.377
Margine operativo netto (M.O.N) 124.684
Proventi finanziari 58
E.B.I.T. 124.742
Oneri finanziari 38.724
Risultato ante imposte (E.B.T.) 86.018
Imposte d'esercizio 3085
169
Di seguito sono stati misurati 4 indici dell’azienda analizzata, per poter esprimere un giudizio in base ai risultati ottenuti: tuttavia è doveroso precisare che l’azienda presenta un bilancio al 31/12/2016 ma ha effettivamente iniziato la propria attività soltanto a settembre dello stesso anno.
Indici
𝑬𝑩𝑰𝑻𝑫𝑨 261.061 𝑬𝑩𝑰𝑻 124.742 𝑳𝒆𝒗𝒆𝒓𝒂𝒈𝒆 =𝑴𝒆𝒛𝒛𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊 𝒆 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒓𝒛𝒊 𝑴𝒆𝒛𝒛𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊 3.98 𝑸𝒖𝒊𝒄𝒌 𝑹𝒂𝒕𝒊𝒐 = 𝑫𝒊𝒔𝒑. 𝒍𝒊𝒒. +𝒄𝒓𝒆𝒅. 𝒂. 𝒃 𝑷𝒂𝒔𝒔𝒊𝒗𝒐 𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒏𝒕𝒆 0.51 EBITDA e EBITL’EBITDA evidenzia il reddito della gestione operativa dell’azienda ed è uno dei principali indici di redditività insieme all’EBIT, indice che evidenzia il risultato aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari187.
Esattamente come per la Fornace di Fosdondo, l’analisi del Birrificio Messina si concentra sul suo primo anno di attività a seguito
170
dell’effettiva ripresa. Non operando, dunque, a pieno regime il confronto dei risultati ottenuti con gli indicatori delle aziende operanti