Capitolo 3. Casi Aziendali: il risanamento delle
3.3 La Fornace di Fosdondo
Anno di costituzione cooperativa: 2016
Regione: Emilia-Romagna
Sede Legale: Correggio (RE), Via Fosdondo 55
Settore: Edilizia – produzione laterizi
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3.3.1 La società in crisi
La storia della “Fornace di Fosdondo Soc. Cop.” inizia il 25 giugno 1945, quando viene costituita la cooperativa “Fornaciai Laterizi” del Comune di Correggio: circa trenta fornaciai decisero di affittare la fornace dei fratelli Giovannetti, inattiva da alcuni anni, e di ricercare le prime attrezzature e scorte di carbone per avviare la produzione. Ciò è stato possibile anche grazie ad un prestito bancario di un milione di lire, avvallato dall’industriale Arrigo Cagarella e garantito da 700.000 mattoni crudi prodotti.
La cooperativa subito dopo l’ottenimento del finanziamento accresce costantemente la propria produzione di laterizi e nel 1960 acquista la Fornace e l’area annessa; l’acquisto costituisce la base per operare investimenti di larga portata e da qui ha inizio un vero e proprio rilancio della Fornace fino a divenire una delle aziende leader a livello regionale. Nel 1972 con la nomina del nuovo presidente Arnaldo Oliva, la cooperativa ed i suoi 70 addetti si avviano all’unificazione sinergica con altre importanti cooperative del territorio fino ad arrivare alla costituzione della Cooperativa
“Unicoop di Correggio”; un’operazione non dissimile avviene nuovamente
nel 1985, quando nasce “UniecoSoc. Coop.” dalla fusione di “Unicoop di
Correggio” e “Ircoop di Reggio Emilia” ed infine, nel 2012, Unieco
conferisce il ramo d’azienda “Fornace di Fosdondo” nella società controllata “Terremilia S.r.l.”.
La fornace di Fosdondo, sotto la guida di Unieco (cooperativa impegnata nella Realizzazione di piani di riqualificazione urbana, nuovi insediamenti residenziali, centri direzionali, grandi poli commerciali e infrastrutture), in tempi di espansione dell’edilizia, produceva 56 milioni di mattoni e contava 63 dipendenti con un fatturato che si aggirava intorno ai 12 milioni di euro.
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Le difficoltà economiche nascono con il crollo del mercato dei laterizi ma anche dall’inefficace piano di risanamento e ristrutturazione di Unieco, la quale deve rinunciare ai suoi assets ritenuti non strategici. Tra gli elementi di fragilità del progetto anche la frammentazione del portafoglio clienti, costituito da oltre 600 soggetti di cui solo 10 con un fatturato superiore ai 50mila euro161.Unieco, da colosso dell’edilizia, è stata posta in liquidazione
coatta amministrativa il 7 aprile 2017.
3.3.2 Il rilancio aziendale e le prospettive future
La cooperativa, ripartita nel settembre del 2016, già da subito registra risultati interessanti: l’assemblea dei soci approva il bilancio dei primi tre mesi e mezzo di attività con un valore della produzione pari a euro 1.364.573 e un utile netto di euro 10.654.
Per dare evidenza di quanto detto, di seguito viene riportata una schematica sintesi del bilancio 2015 di Terremilia Srl162 e, successivamente, l’ultimo
bilancio d’esercizio rilevato della nuova cooperativa, relativo al 31/12/2016.
161 Le informazioni sull’inizio della crisi sono state rilasciate da Coopfond, sul suo sito www.coopfond.it., il 22 ottobre 2016
162 Come detto nel paragrafo 3.2.1., nel 2012 La Fornace di Fosdondo era stata conferita da Unieco a Terremilia Srl
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Bilancio d’esercizio 2015 Terremilia S.r.l. Stato patrimoniale
Attivo
A) Crediti v/ soci per versamenti ancora dovuti 0
B) Immobilizzazioni 220.845 C) Attivo circolante 4.984.308 D) Ratei e Risconti 1.935 Totale Attivo 5.207.088 Passivo A) Patrimonio netto 66.277
B) Fondi per rischi e oneri 119.429
C) TFR di lavoro subordinato 401.712
D) Debiti 4.453.121
E) Ratei e risconti 166.549
Totale passivo 5.207.088
Conto economico
A) Valore della produzione 3.776.089
B) Costi della produzione 4.660.265
Differenza tra valore e costi della produzione (884.176)
C) Proventi e oneri finanziari (9.402)
E) Proventi e oneri straordinari 92.648
Risultato prima delle imposte (800.930)
Imposte sul reddito d’esercizio 0
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Bilancio d’esercizio 2016 Fornace di Fosdondo Soc. Coop. Stato patrimoniale
Attivo
A) Crediti v/ soci per versamenti ancora dovuti 28.750
B) Immobilizzazioni 1.407.380 C) Attivo circolante 634.198 D) Ratei e Risconti 894 Totale Attivo 2.481.176 Passivo A) Patrimonio netto 1.346.904
B) Fondi per rischi e oneri 93.811
C) TFR di lavoro subordinato 186.456
D) Debiti 848.005
E) Ratei e risconti 6.000
Totale passivo 2.481.176
Conto economico
A) Valore della produzione 1.364.573
B) Costi della produzione 1.343.655
Differenza tra valore e costi della produzione 20.918
C) Proventi e oneri finanziari (4.609)
Risultato prima delle imposte 16.849
Imposte sul reddito d’esercizio 6.195
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Il vicepresidente del CdA Corrado Ferri e il presidente Ettore Sassi hanno commentato:
“Ci sentivamo legati a questa esperienza e non abbiamo voluto disperdere le professionalità che si sono costruite in tanti anni di attività. Siamo ripartiti lanciando un prodotto nuovo, brevettato, e stiamo
sviluppando altri prodotti per cecare linee commerciali diverse”163.
I primi interventi effettuati dalla cooperativa per effettuare il rilancio si sono concentrati sul contenimento dei costi attraverso la riduzione degli stipendi del 20% e un aumento delle spese in R&S. Anche la strategia competitiva si è modificata attraverso una maggiore diversificazione produttiva che si concretizza nell’offerta di una nuova linea di mattoni smaltati, nella nuova tipologia di facciavista 14x28 e nel Sistema Parasystem (sistema di rivestimento termoisolante per pareti esterne).
Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo si sono concretizzati con l’invenzione del Sistema Anemos. Come si legge nei documenti messi a disposizione dalla cooperativa:
“La facciata ventilata ANEMOS è il primo sistema che permette l’installazione completamente “a secco” di mattoni facciavista tradizionali in una facciata ventilata. Composto da una doppia sottostruttura metallica brevettata, il sistema consente di posare in modo semplice e veloce i mattoni di rivestimento, è in grado di coniugare perfettamente tradizione e innovazione, migliorare il comfort abitativo, ridurre i ponti termici, agevolare il risparmio energetico. La distanza tra i singoli mattoni facciavista è predeterminata in fabbrica, per cui
163 http://www.reggioreport.it/2017/06/parte-bene-la-cooperativa-che-ha- salvato-la-fornace-di-fosdondo-dal-crac-unieco/
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risulteranno fughe perfettamente identiche ed allineate tra loro, diminuendo considerevolmente i tempi di posa del mattone. Lo spessore dell’intercapedine può variare a seconda delle necessità dello specifico progetto. Caratterizzato da elevate prestazioni tecnologico-costruttive e valenze architettoniche, la facciata ventilata ANEMOS è indicata sia per architetture di nuova costruzione che per riqualificazione di edifici esistenti, in particolare quelli che necessitano riqualificazione
architettonica ed energetica”164.
Nonostante gli aspetti tecnici del prodotto, da questa breve descrizione è semplice intuire che il nuovo sistema porta ad un considerevole vantaggio competitivo di differenziazione165 grazie al maggior valore percepito dal
cliente finale, che può disporre di un prodotto che gli consente un risparmio energetico molto ricercato anche al fine di una maggior tutela dell’ambiente ed un clima dell’abitazione più confortevole grazie alla riduzione dei ponti termici. Il sistema porta anche ad un vantaggio competitivo di costo166conseguente alla riduzione dei tempi per il completamento del
progetto.
Un’altra innovazione è avvenuta nel 2018 quando la Fornace ha lanciato Simtech, un sistema costruttivo antisismico innovativo. Il sistema Simtech è stato scelto per una nuova costruzione abitativa realizzata a Capocollo di
164https://www.fornacefosdondo.it/wp-content/uploads/2018/03/Soluzioni- innovative.pdf/
165"Un'impresa si differenzia dai suoi concorrenti quando fornisce qualcosa di unico, che abbia valore per i suoi acquirenti al di là della semplice offerta di un prezzo basso" (Porter, 1985)
166"Un'impresa ha un vantaggio di costo se i suoi costi cumulati per realizzare tutte le attività generatrici di valore sono più bassi di quelli dei suoi concorrenti" (Porter, The Competitive Advantage).
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Bertinoro (FC). Un intervento che rientra nell’ambito della redazione di un regolamento per la bioedilizia e il risparmio energetico, i cui principi esprimono la necessità di ridurre i consumi energetici del patrimonio edilizio, ponendo l’accento sulla salvaguardia dell’ambiente, sulla riduzione del consumo di risorse naturali e sull’esigenza di diminuire gli impatti ambientali167.
Da quanto è stato rilasciato nel questionario – ed anche alla luce di quanto detto fin ora – la Fornace fin da subito ha puntato sull’offerta di prodotti innovativi, nonostante le difficoltà collegate ad un mercato generalmente molto statico come quello dei laterizi. Tali prodotti continuano ad essere offerti alla stessa clientela anche grazie ad una buona rete commerciale che consente alla stessa azienda di essere apprezzata anche all’estero, anche se la maggior parte dei ricavi provengono dalle regioni del nord Italia, seguite dall’Emilia Romagna (Regione dove ha sede la cooperativa), e dal centro- sud.
167http://www.impresedilinews.it/simtech-sistema-portante-antisismico-per- costruire-sicuro/
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Area Geografica Valore esercizio corrente
Emilia-Romagna 268.008
Nord 390.278
Centro – Sud 129.771
Estero 39.518
Totale 827.575
Fonte: Elaborazione Personale sulla base del Bilancio d’esercizio 2016
Sempre secondo quanto detto dal sopracitato Corrado Ferri, il raggiungimento di tali traguardi è da attribuire al maggior coinvolgimento dei lavoratori, un miglior clima interno, alla professionalità dirigenziale presente e alla capitalizzazione sostenuta dai finanziatori esterni, anche se è stato indicato il contesto economico generale di riferimento come problema ancora irrisolto. Il quadro che si è delineato è stato possibile anche grazie ai finanziamenti ricevuti al di fuori della quota sociale a sostegno dell’iniziativa da parte di C.F.I. e da alcuni istituti di credito.
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Fonte: Elaborazione personale
Stessa
clientela
Maggiori investimenti in R&D Abbattimento dei costi Offerta di prodotti innovativi Diversificazione produttiva (ampliamento gamma di prodotti) Esternalizzazi one di alcune fasi produttiveRiposizionamento competitivo
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Tuttavia, per quanto concerne i risultati economico-finanziari attuali, questi non risultano in linea con le previsioni del piano industriale. Nello specifico, le linee guida del Piano si articolano in tre filoni principali:
1. Produzione e promozione di prodotti a più elevato contenuto tecnologico e valore aggiunto;
2. Forte riduzione del personale;
3. Mantenimento e incremento delle quote di mercato acquisite con salvaguardia dei livelli di prezzo.
Se i primi due punti sono stati rispettati in pieno dalla nuova cooperativa, lo stesso non si può dire per il terzo: il management, in fase di elaborazione del piano industriale, ha sottovalutato la durata della fase congiunturale del settore, giungendo a previsioni eccessivamente ottimistiche circa l’aumento del fatturato e l’acquisizione di nuove quote di mercato.
I risultati restano comunque soddisfacenti ed infatti, dalla costituzione della cooperativa ad oggi, sono stati riscontrati effetti positivi sulle performance e, per quanto riguarda le prospettive future, è già esistente un piano di sviluppo economico finanziario su base triennale che prevede:
- un piano di investimenti finalizzati all’acquisto degli impianti e dei fabbricati al momento in locazione
- l’assunzione di un nuovo lavoratore esterno alla precedente gestione.
La produzione e la promozione di prodotti a più elevato contenuto tecnologico e valore aggiunto lavorati all’interno degli impianti della Fornace, dei quali si è discusso in precedenza, dovrebbero portare ad un
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aumento del fatturato degli anni successivi che, attualmente, in base all’ultimo bilancio a disposizione, è pari a 1.364.573 euro168, di cui 827.575
euro derivanti dai ricavi delle vendite e delle prestazioni.
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Categoria di attività Valore esercizio
Ricavi di vendita 203.725
Ricavi per commercializzazione
piazzale Terremilia S.r.l. 456.431
Ricavi di rivendita 113.904
Ricavi trasporti e soste 53.515
Totale 827.575
Fonte: Elaborazione personale
I fattori che hanno determinato il raggiungimento di tali traguardi sono: - Il maggior coinvolgimento dei lavoratori nella gestione
- Un miglior clima aziendale
- La buona capitalizzazione sostenuta anche dai finanziatori esterni - La professionalità dei dirigenti
168 Bilancio d’esercizio 2016
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Nelle ultime due domande del questionario ho voluto andare oltre l’aspetto economico dell’operazione, soffermandomi più sull’aspetto umano attraverso le seguenti due domande, che vengono riportante con le relative risposte:
1. Lei è soddisfatto dei risultati raggiunti?
“Si, siamo riusciti a coalizzare nuove energie per tentare di risollevare un’azienda Storica. Non so se ce la faremo, ma vale la pena provarci.”
2. Consiglierebbe un’operazione di Worker Buy-Out ad altri lavoratori ritrovatisi nella vostra situazione?
“Si, se c’è coesione tra i soci e convinzione che il prodotto possa avere un mercato... Allora, con tanto rischio, ci si può provare. Se si riesce nell’impresa, la soddisfazione sarà impagabile”
3.3.3 La nascita della Cooperativa e la sua governance
Nonostante il brutto epilogo dell’Unieco, la società cooperativa Fornace di Fosdondo si avvale di un progetto di Workers buyout che le permette di raggiungere ottimi risultati
Le capacità professionali e la forte motivazione dei soci per mantenere in vita uno storico presidio cooperativo sono la base del rilancio, che affonda le radici in un investimento su nuove linee di prodotto a maggiore valore
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aggiunto e con contenuti innovativi oltre all’avvio di accordi con società del settore della ceramica per diversificare l’attività.
Il 24 giugno 2016 viene costituita la “Fornace di Fosdondo società
cooperativa” che subito acquisisce il 100% delle quote di “Terremilia Srl”
con la quale, i 20 nuovi soci, stipulano un contratto di affitto di ramo tecnico commerciale, che conteneva Principalmente:
- i contratti di agenzia con circa 20 agenti;
- il marchio FORNACE DI FOSDONDO, che divenne il segno distintivo dell’azienda tre mesi più tardi.
A pochi giorni di distanza viene raggiunto anche l’accordo con Unieco per l’affitto di ramo produttivo, anche grazie all’intervento di Terremilia Srl, in virtù del quale può avviare la produzione di mattoni in laterizio.
Analizzando i dati elaborati sulla base del questionario di ricerca della presente tesi, la causa principale che ha condotto l’azienda ad un worker buyout è stata la crisi generale del mercato di riferimento dalla quale è derivata una riduzione delle vendite.
L’iniziativa per effettuare un WBO è stata intrapresa da 7 ex dipendenti che, in meno di sei mesi, hanno completato la fase di transazione dalla vecchia alla nuova gestione.
Attualmente la Fornace è costituita da un totale di 24 soci così suddivisi: - 20 soci cooperatori, tutti ex dipendenti con un’età superiore ai 50 anni,
alcuni dei quali con esperienze dirigenziali pregresse;
- 4 soci finanziatori, tra i quali figurano Coopfond, Boorea Emilia Ovest e C.F.I.
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I 20 soci cooperatori, dei quali 11 ammessi successivamente nel corso dell’esercizio 2016, figurano nel capitale sociale con quote pari a 286.250 euro mentre la restante parte, pari a 1.050.000 euro, è stata apportata dai 4 soci finanziatori, per un capitale sociale totale pari a 1.336.250euro.
Fonte: Elaborazione Personale sulla base del Bilancio d’esercizio 2016
Il consiglio d’amministrazione della cooperativa, già precedentemente alle nuove imposizioni della Legge di bilancio, è formato da 7 amministratori. Sotto il punto di vista della percezione dei risultati, la Fornace ha dichiarato un aumento del livello di collaborazione tra i soci e il CdA, esprimendo un parere mediamente positivo sull’operato di quest’ultimo.
In merito al fattore lavoro, il numero totale di unità è diminuito, passando da 35 a 22, più nel dettaglio si contano:
- 14 operai, - 8 impiegati 286.250 21% 1.050.000 79%
Suddivisione del Capitale Sociale
Soci cooperatori
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Fonte: Elaborazione personale
Dall'iniziativa
di 7 soci con
età superiore ai
50 anni
8 impiegati
(compreso il
presidente)
14 operai
4 soci
cooperatori
Riduzione del
personale del
37% (13 unità
lavorative in
meno)
Riduzione
degli stipendi
del 20%
Stesse ore
lavorative
settimanali
Ristrutturazione organizzativa
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Il sistema organizzativo non ha subito grandi stravolgimenti, tuttavia precedentemente erano attive due linee di produzione contemporaneamente. Con la diminuzione degli operai presenti, l’azienda è stata ristrutturata in modo tale da mantenere in funzione una singola linea di produzione alla volta, in regime orario di 8 ore giornaliere.
La maggior parte degli aspetti legati al fattore lavoro, come le ore settimanali, il livello di assenteismo, il livello di partecipazione e la produttività dei lavoratori, risultano invariati mentre il clima aziendale è migliorato a discapito di un minore benessere organizzativo.
Fonte: Elaborazione personale
Il vicepresidente della fornace ha così espresso il suo commento su ciò che intende per “clima aziendale” e per “Benessere organizzativo”:
“Il clima è migliorato perché ci sentiamo più partecipi di questa esperienza, la sentiamo più nostra, ci sentiamo più responsabilizzati. Siamo talmente in pochi, rispetto al passato, che ognuno di noi sa di
Miglior Clima aziendale
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essere indispensabile o, quantomeno, importante. Il disagio organizzativo dal quale scaturisce un minor benessere è dovuto al fatto che, il taglio inevitabile del personale, costringe i lavoratori a ritmi più frenetici che porta inevitabilmente a maggiori sforzi per mantenere l’ordine”.
Dal punto di vista normativo la società in questione si configura come cooperativa “mutualità prevalente” in base all’art. 2512 del Codice Civile. La condizione oggettiva di prevalenza prevista dall’articolo 2513 del c.c. trova la sua espressione nel conto economico, all’interno della voce “costi della produzione per il personale”: la suddivisione del costo del lavoro relativo all’opera dei soci rispetto a quello rilevato nei confronti dei soggetti terzi viene individuato in base alle buste paga a favore dei soci lavoratori rispetto al totale dei costi del personale.
Realizzazione dello scambio mutualistico
Tipologia Costo Incidenza %
Dipendenti soci 242.333 80,95%
Dipendenti non soci 57.015 19,05%
Totale 100%
139
3.3.4 L’analisi di bilancio
L’analisi di bilancio per indici prevede tre fasi che riguardano:
- La riclassificazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico; - L’elaborazione degli indici adatti a ottenere i dati che si desiderano
avere
- L’interpretazione dei risultati ottenuti.
Il criterio utilizzato per la riclassificazione dello Stato Patrimoniale è quello di “pertinenza gestionale” utile a fornire un quadro di riferimento di base per meglio considerare le conseguenze finanziarie delle decisioni aziendali. Per quanto riguarda il Conto Economico, vengono riepilogati i dati distinguendo le diverse aree di gestione (caratteristica, extra caratteristica, patrimoniale, finanziaria, fiscale e straordinaria) in modo da avere dei risultati parziali e individuare eventuali responsabilità gestionali.
Di seguito sarà mostrato un prospetto che evidenzia la riclassificazione dello stato patrimoniale e del conto economico della società e, di conseguenza, i risultati decisivi per l’effettuazione di scelte strategiche:
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Riclassificazione dello Stato Patrimoniale
Magazzino 634.198
Crediti operativi 1.407.380
Ratei e risconti attivi 894
Debiti operativi -848.005
Ratei e risconti passivi -6.000
Capitale circolante operativo netto 1.188.467
Immobilizzazioni materiali nette 14.034
Immobilizzazioni immateriali nette 21.855
partecipazioni operative 0
Capitale fisso operativo netto 35.889
Fondo T.F.R. 186.456 Altri fondi 93.811 Fondi 280.267 C.I.N.O. 944.089 Immobili civili 0 Capitale extra-caratteristico 0
Capitale investito netto 944.089
Debiti finanziari 0
Crediti finanziari -61.565
Liquidità -312.500
Partecipazioni non operative 0
Titoli negoziabili 0
Posizione finanziaria netta -374.065
Capitale sociale 1.336.250 Riserve 0 Utile d'esercizio 10.654 perdite a nuovo -28.750 Patrimonio Netto 1.318.154 Coperture finanziarie 944.089
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Riclassificazione del Conto Economico
Vendite 827.575
Ricavi diversi operativi 8.731
Fatturato Netto 836.306
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0
Variazione rimanenze 528.267
Valore della produzione 1.364.573
Costi materie 645.945
Costi per servizi e per beni di terzi 481.161
Oneri diversi di gestione 7.146
Variazione delle rimanenze di mat. prime, suss., cons. e merci
-104.375
Valore aggiunto 334.696
Costi del personale 299.348
Margine operativo lordo (M.O.L.) = E.B.I.T.D.A. 35.348
Ammortamenti e svalutazioni delle attività correnti 14.430
Margine operativo netto (M.O.N) 20.918
Proventi finanziari 4
E.B.I.T. 20.922
Oneri finanziari 4.073
Risultato ante imposte (E.B.T.) 16.849
Imposte d'esercizio 6.195
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Gli indici di bilancio sono strumenti di analisi finanziaria utilizzati per valutare la situazione economico patrimoniale di una impresa: soprattutto a seguito di una situazione di crisi, è importante tenere sotto controllo i principali indici di bilancio che rappresentano la redditività,
la solidità e la liquidità dell’azienda.
Di seguito sono stati misurati 4 indici relativi all’azienda analizzata, per poter esprimere un giudizio in base ai risultati ottenuti: tuttavia è doveroso precisare che l’azienda presenta un bilancio al 31/12/2016 ma ha effettivamente iniziato la propria attività soltanto a settembre dello stesso anno.
Indici
𝑬𝑩𝑰𝑻𝑫𝑨 35.348 𝑬𝑩𝑰𝑻 20.922 𝑳𝒆𝒗𝒆𝒓𝒂𝒈𝒆 =𝑴𝒆𝒛𝒛𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊 𝒆 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒓𝒛𝒊 𝑴𝒆𝒛𝒛𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊 1.64 𝑸𝒖𝒊𝒄𝒌 𝑹𝒂𝒕𝒊𝒐 = 𝑫𝒊𝒔𝒑. 𝒍𝒊𝒒. +𝒄𝒓𝒆𝒅. 𝒂. 𝒃 𝑷𝒂𝒔𝒔𝒊𝒗𝒐 𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒏𝒕𝒆 1.29 EBITDA e EBITL’EBITDA evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione operativa, quindi senza considerare gli interessi (gestione finanziaria), le imposte (gestione fiscale), il deprezzamento di beni, gli ammortamenti e gli accantonamenti.
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L’EBITDA, come l’EBIT, è uno dei principali indici di redditività aziendale in quanto permette di osservare la capacità di un'impresa di produrre reddito e di generare risorse. Nel caso della Fornace di Fosdondo, il Margine Operativo Lordo è uguale all’EBITDA in quanto non sono presenti gli accantonamenti nel Conto Economico169. L’indice
è molto utilizzato in quanto consente di mettere in evidenza la capacità dell’azienda di generare ricchezza tramite la sola gestione operativa, escludendo quindi le manovre fatte dagli amministratori dell'azienda (ammortamenti e accantonamenti, ma anche la gestione finanziaria), le quali non sempre forniscono una visione corretta dell'andamento aziendale.
L’EBIT, invece, evidenzia il risultato aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari e si ottiene sommando al Margine Operativo Netto i proventi finanziari, cioè i proventi derivanti dalla gestione
finanziaria attiva e i proventi delle gestioni accessorie.
Per effettuare una valutazione più precisa dei risultati, i due indicatori dovrebbero essere confrontati con gli indicatori delle aziende operanti nei medesimi settori delle aziende ma, considerando che l’attuale analisi si concentra solo sul primo anno dell’azienda a seguito della sua effettiva ripresa, i risultati potrebbero essere fuorvianti in quanto non si trova ancora a pieno regime. In tale circostanza, quindi, è sufficiente considerare che tutti e due gli indicatori risultano positivi, il che è un