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Meso Gestione

MODELLO 3D IMPATTO CLINICO IMPATTO ORGANIZZATIVO Patient- specific

5. Business Case

Per produrre un report completo ed accurato di HTA è necessario esaminare la tecnologia sanitaria a 360°, considerando anche gli impatti economici che essa genera all’interno di una struttura ospedaliera. L’ambito economico rappresenta un dominio rilevante per l’analisi dell’HTA. La valutazione economica di una tecnologia permette infatti di determinare la relazione esistente tra le risorse impegnate per l’acquisizione e il funzionamento della tecnologia e i guadagni che si ottengono dal suo utilizzo. Permette dunque di definire se, da un punto di vista economico, l’acquisizione di tale tecnologia sia vantaggiosa per l’ospedale, se le spese per l’investimento rientrino nel budget annuale e se vengano compensate dall’uso della tecnologia e quali sono i risparmi che si otterrebbero con la sua adozione. Per questi motivi nel presente capitolo è riportato il business case della stampante 3D presente nel laboratorio di Ingegneria Clinica di Humanitas Research Hospital. In particolare, è stata condotta una valutazione di tipo “make or buy?” per valutare se è più conveniente realizzare i prodotti internamente oppure comprarli dai fornitori. Si sono dunque confrontati i costi che si dovrebbero sostenere se si comprassero i prodotti esternamente, con i costi relativi alla realizzazione dei modelli stampati in 3D. In questo modo è possibile determinare se esiste e a quanto corrisponde il margine di guadagno che si ottiene producendo i modelli con la stampante 3D internamente all’ospedale.

Nel business case i costi che sono stati considerati e che sono a carico di Humanitas sono il costo della stampante, quello relativo all’ammortamento della tecnologia, ai materiali, al personale, all’energia elettrica consumata dalla stampante ed altri costi di overhead (come, ad esempio, il costo della pulizia del locale). Nel dettaglio, considerando che il costo dell’investimento della stampante è pari a 1.548,00€, il costo totale di possesso (in inglese Total Cost of Ownership, il cui acronimo è TCO) della tecnologia in un anno corrisponde alla somma dei seguenti indicatori (Tabella 5):

• Quota di ammortamento annua della stampante: pari a 193,50€, data dal costo della stampante ripartito in otto anni con tassazione fissa;

• Costo dei filamenti di materiale ordinato: pari a 1.000€ all’anno;

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• Costo del personale addetto alla stampante 3D: corrisponde a 3.600€ all’anno, poiché si considera il costo delle ore giornaliere che il tecnico dedica alle attività legate alla stampante 3D (ovvero 18€ al giorno), moltiplicate per un anno lavorativo di 200 giorni;

• Costo dell’energia elettrica annua consumata dalla stampante 3D: pari a 1,50€ al giorno, ovvero 300€ l’anno;

• Overhead: dato da costi indiretti del valore di 2€ al giorno, quindi 400€ all’anno.

Dalla somma di questi valori si ottiene il TCO annuo, che risulta essere 5.493,50€/anno.

Questo valore è rappresentativo del costo che ogni anno, per otto anni, l’Humanitas deve sostenere per la stampante 3D per realizzare tutti i modelli descritti nei capitoli precedenti.

Successivamente, per stabilire se adottare la strategia make oppure la strategia buy, è necessario confrontare il costo d’acquisto dei prodotti con il costo del modello realizzato in ospedale. Anche in questo caso il costo totale dei modelli stampati dipende dal costo del materiale richiesto per la stampa, dal costo del personale, dal costo dell’usura della stampante (calcolato come il costo della stampante ammortizzato in otto anni e diviso per i giorni lavorativi di un anno), dall’energia elettrica e dall’overhead. Dal momento che i costi relativi al personale, all’usura, all’energia e all’overhead sono calcolati giornalmente, è opportuno dividerli per il numero di pezzi che è possibile produrre in una giornata lavorativa (coefficiente di produzione).

Inoltre, in questa valutazione si sono considerati i modelli 3D del gancio porta telecomando, del cestello porta vetrini, del cubetto di fissazione di Lang, del porta guanti e del raccordo del circuito della CPAP. Tutti i rispettivi prodotti dei modelli stampati sono reperibili sul mercato (tranne il gancio porta telecomando, il quale non è fornito singolarmente e perciò,

TCO/ANNO

100 in caso di deterioramento, va sostituito con un nuovo telecomando). Non sono stati presi in considerazione il modello della lingua, della mandibola e del gesso ortopedico, dal momento che sono dei modelli di supporto all’attività clinica, che conferiscono prestazioni extra alle consuete pratiche diagnostiche o terapeutiche, e perché, prima dell’introduzione della stampante 3D, non era consuetudine utilizzarli.

Nella tabella sottostante (Tabella 6) sono riportati:

• i costi relativi alla logica “buy”, ovvero il prezzo d’acquisto di ogni prodotto (al pezzo);

• i costi relativi alla logica “make”, ovvero il costo richiesto per produrre i modelli in ospedale, comprensivo di tutti i costi diretti e indiretti;

• il valore del risparmio che si ottiene producendo un pezzo con la stampante 3D, al posto di comprarlo.

Come si evince dalla riga “Saving”, il risparmio nel produrre un pezzo internamente, piuttosto che comprarlo, può essere molto elevato, come ad esempio nel caso del gancio del telecomando o del cestello porta vetrini. Nel caso del cubetto di fissazione di Lang e del raccordo per il circuito della CPAP si nota che, sebbene il risparmio in termini assoluti è inferiore rispetto ai casi precedentemente citati, in realtà il costo di produzione è irrisorio rispetto al costo d’acquisto. Per quanto riguarda il porta guanti invece, il costo di produzione è abbastanza simile, ma comunque inferiore, al costo d’acquisto. Questo perché da un lato i tempi di stampa del porta guanti sono piuttosto lunghi, quindi in una giornata non sarebbe

Make or Buy? Gancio telecomando Porta vetrini Cubetto di Lang Porta guanti Raccordi per CPAP Buy (pz) 250,00 180,00 25,00 15,00 7,00

coefficiente di produzione (pz/die) 20 3 10 3 40

materiale € 20,00/kg 0,50 5,00 1,50 3,00 0,20

101 possibile produrre più di tre pezzi, dall’altro perché il prezzo d’acquisto è piuttosto ridotto (pari a 15€).

Per avere una valutazione più completa e ad ampio raggio degli impatti economici della stampante 3D, la stessa analisi è stata eseguita a livello annuale. Per fare ciò si è considerato il fabbisogno annuo dei beni in esame. Nella colonna “Totale per voce di costo” tutti i costi, sia per il caso buy sia per il caso make, sono stati moltiplicati per il fabbisogno annuo dei prodotti. In questo modo è possibile valutare a quanto ammonta il costo dei prodotti acquistati in un anno e il costo dei modelli realizzati con la stampante 3D nello stesso anno (Tabella 7).

Dalla tabella 7 si può notare come con la logica make il costo annuale sia notevolmente inferiore rispetto al caso buy (2.589,43€ a fronte di 17.400,00€). Ciò implica un risparmio consistente, pari a 14.810,57€. Infine, confrontando questa cifra con il valore del TCO calcolato precedentemente e pari a 5.493,50€/anno (Tabella 5), si può affermare che la stampante 3D si autofinanzia, ovvero che i risparmi che si ottengono dalla sua introduzione e dal suo utilizzo quotidiano, sono maggiori rispetto al costo che essa richiede per funzionare.

In conclusione, si può dunque affermare che l’acquisto della stampante 3D all’interno di Humanitas Research Hospital sia stato un ottimo investimento per l’ospedale, che apporta benefici anche a livello economico.

Make or Buy? Gancio telecomando Porta vetrini Cubetto di Lang Porta guanti Raccordi per CPAP Totale per voce di costo Buy (pz) 250,00 180,00 25,00 15,00 7,00 17.400,00

coefficiente di produzione (pz/die) 20 3 10 3 40

materiale € 20,00/kg 0,50 5,00 1,50 3,00 0,20 760,00

Tabella 7. Analisi "make or buy?" a livello annuale.

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