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Il primo quesito preso in esame chiede agli studenti di riconoscere il fenomeno grammaticale della derivazione come caratteristica comune delle quattro parole proposte. La domanda affronta il problema del riconoscimento della categoria, ma sembra mettere in difficoltà gli studenti.

Descrizione del compito

Per rispondere correttamente lo studente deve riconoscere che la caratteristica comune di tutti e quattro i nomi è di essere derivati. Per arrivare a questa conclusione deve verificare che tutti i nomi presentati corrispondano ad una sola delle categorie proposte. Nessuno dei nomi dell’esercizio è alterato o composto; anche se risulta forse facile associare cartoleria con l’alternativa sinonimica cartolibreria, composto appunto di carto(leria) e libreria. Appartiene alla categoria dei collettivi stricto sensu la parola scolaresca, ‘insieme degli alunni’, mentre è stato probabilmente interpretato come collettivo libreria prendendo in considerazione il significato di ‘raccolta, deposito di libri’.

V primaria, a.s. 2009-2010

Domanda a scelta multipla C2 Risposta corretta: B

V primaria, a.s. 2014-2015

C2. Che cosa hanno in comune i quattro nomi seguenti?

libreria marinai scolaresca cartoleria

A. Sono tutti alterati B. Sono tutti derivati C. Sono tutti composti D. Sono tutti collettivi

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Percentuali di risposta

Le percentuali di risposta riportate nell’annuale Rapporto (Invalsi, 2010c) rivelano le difficoltà incontrate dagli studenti nel rispondere al quesito preso qui in considerazione. I numeri riportati in tabella indicano la percentuale di studenti che ha scelto ogni alternativa come corretta. L’unica alternativa corretta è però la B, selezionata da appena il 18% del campione. Si tratta di un risultato piuttosto deludente, dove i ragazzi sembrano non conoscere significato e caratteristiche delle categorie grammaticali proposte. Il distrattore D in particolar modo ha tratto in inganno quasi la metà del campione, portando i ragazzi ad interpretare come collettivi tutti i vocaboli proposti: già abbiamo visto come scolaresca sia un collettivo prototipico e libreria possa essere stato facilmente interpretato come tale dai ragazzi, così come cartoleria, che in qualità di negozio ha una sua uniformità di fondo, vendendo materiali soprattutto scolastici. Completamente errato includere invece nella categoria marinai, oltretutto al plurale, anche se forse assimilabile al collettivo ciurma. Un risultato del genere fa comunque riflettere e deve portare ad una messa in discussione della modalità di formulazione del quesito e della scelta, forse non felicissima, dei distrattori.

Va probabilmente tenuto in considerazione come il 2009-2010 abbia rappresentato quasi un anno di prova per la riflessione sulle parole derivate, in particolar modo tra i più giovani studenti chiamati a ragionare sulla grammatica, in quanto per la prima volta è stata introdotta per la V primaria una domanda sull’argomento. Precedentemente va segnalata la presenza di un’unica domanda sulla formazione delle parole, ma il tema trattato era quello delle parole alterate.

Colloqui

I risultati emersi dalle interviste denotano delle differenze rispetto alle percentuali di risposta ufficiali raccolte dall’Invalsi. Nessuno dei dieci ragazzi prende infatti in considerazione l’ipotesi che si tratti di nomi alterati (opzione che aveva

Mancata risposta

OPZIONI

A B C D

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convinto invece un buon 29,5% del campione), mentre si riconferma la forte propensione alla scelta dell’opzione “collettivi”, anche se comunque va notato come la metà degli intervistati giunga in quasi completa autonomia alla risposta corretta (che era stata selezionata solo dal 18,1% del campione nazionale).

Risposta B. Sono tutti derivati

Sono cinque gli intervistati a giungere autonomamente alla risposta corretta, anche se, all’interno di questo nucleo ristretto, non tutti dimostrano di conoscere e saper riconoscere le categorie grammaticali proposte.

In generale i ragazzi di questo gruppo riescono ad escludere le opzioni errate con consapevolezza e convinzione e giustificano la loro scelta evidenziando come i nomi proposti dal quesito non possano in alcun modo essere alterati in quanto non finiscono per –ino, -etto, -uccio, -one, tanto meno composti perché non sono parole attaccate ed infine nemmeno collettivi perché non sono un insieme di cose (Emma, 10.6). Tutti i ragazzi conoscono bene le definizioni presenti nelle grammatiche scolastiche e riescono ad apportare ulteriori esempi a supporto delle loro tesi, ma pochi di loro riescono a scardinare la regola dalla sua fissità e applicarla correttamente al contesto, e così libreria può essere un insieme di libri così come un arcipelago è un insieme di isole (Giulio, 11.3). Una sola (Emma, 10.6) tra i cinque riesce ad identificare correttamente l’unico collettivo presente (scolaresca); gli altri, quando interpellati per individuare i nomi collettivi, includono nel gruppo anche cartoleria, forse per la scarsa conoscenza del termine (che ho notato essere meno noto dell’analogo cartolibreria), e libreria, un distrattore piuttosto ingannevole. In questo esercizio il plurale marinai mi è parso l’unico discrimine forte tra risposta corretta e risposta sbagliata, l’unico indizio veramente efficace in grado di condurre i ragazzi alla risoluzione del quesito. In generale i ragazzi di questo gruppo hanno saputo portare avanti un ragionamento coerente e si sono dimostrati consapevoli della differenza tra il plurale marinai e il collettivo ciurma, il quale, anche se aumentato nel numero – due ciurme – continua ad identificare gruppi di persone e non individui singoli. Anche nel corso dei ragionamenti fatti con quei ragazzi che inizialmente avevano scelto l’opzione errata, marinai si è dimostrata l’unica parola che li ha portati ad esitare e a ritornare sui propri passi.

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Risposta C. Sono tutti composti

Sharla, forse a causa dell’agitazione che ha caratterizzato la prima fase della sua intervista, inizia ad assommare concetti con gran confusione e afferma che scolaresca è un composto perché è un insieme di scolareschi. Si tratta però di una ragazza acuta, che ritrova presto la lucidità: nota come scolaresca e libreria potrebbero essere collettivi e giunge infine ad affermare come la caratteristica che accomuna i nomi proposti è quella di essere tutti dei derivati.

Risposta D. Sono tutti collettivi

Sono quattro i ragazzi a vedere nelle parole proposte dei nomi collettivi e, convinti della loro idea, motivano la loro scelta distorcendo e forzando anche quella regoletta – il nome collettivo è un insieme di cose e persone – che pur avevano declamato con tanta convinzione. In questo modo cartoleria diventa collettivo perché rappresenta un insieme di cartoline (Marco, 10.6) o un insieme di carte e robe varie (Mattia, 10.10). I ragazzi hanno però un attimo di esitazione quando si trovano a dover giustificare l’inserimento di marinai tra i collettivi: concludono sbrigativamente che in fondo si tratta di tanti marinai (Mattia, 10.10 – Kevin, 11.1) quindi di un possibile gruppo, ma c’è anche chi, proprio esponendo ad alta voce le proprie motivazioni, si rende conto dell’errore (Marco, 10.6). A volte l’inserimento di una parola fuori contesto aiuta i ragazzi a rivedere la posizione su cui si erano fossilizzati: marinai è semplicemente un plurale come tavoli (Alice, 11.4) e, se cartoleria deriva da cartolaio, che deriva da carta, marinai magari è anche quello un derivato, da mare (Kevin, 11.1).