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Campione italiano: sintesi dei risultat

analisi empirica

STATO CIVILE

4. Il rischio salute nel portafoglio degli Italian

4.1. Campione italiano: sintesi dei risultat

L’esame del campione italiano rileva talune differenze rispetto al più ampio contesto europeo.

In primo luogo, si presenta una tabella riassuntiva dei risultati conseguiti; successivamente si confronterà la stessa con quanto osservato in Europa.

Direct stockholding Total stockholding Bondholding

Effetto marginale Significatività Effetto marginale Significatività Effetto marginale Significatività

ADL negativo non

significativo

negativo non

significativo

negativo non

significativo

CHRONIC negativo non significativo

negativo non

significativo

negativo non

significativo

SPHUS negativo 5% negativo 5% negativo 5%

EUROD negativo 10% negativo 10% negativo 10%

Wave positivo non significativo

negativo non

significativo

positivo non

significativo

Età positivo 10% positivo 10% positivo 10%

Età^2 negativo 10% negativo 10% negativo 10%

Sesso positivo 1% positivo 1% positivo 1%

Stato civile negativo non significativo negativo non significativo negativo non significativo Dimensione nucleo familiare negativo non significativo negativo non significativo negativo non significativo

Livello d’istruzione positivo 1% positivo 1% positivo 1%

Stato occupazionale negativo non significativo

negativo non

significativo

positivo non

significativo

Reddito annuo lordo positivo 5% positivo 1% positivo 5%

Probabilità di ricevere un’eredità positivo significativo al 10% positivo significativo al 10% positivo non significativo Aspettative longeve di vita positivo non significativo positivo non significativo positivo non significativo

Tabella 4.32 Sintesi dei risultati ottenuti per il campione italiano Fonte: Elaborazione propria

Dalla tabella sopraesposta, si evince una sostanziale conferma dei risultati precedentemente ottenuti con riguardo al campione europeo: ci si limita, pertanto, nel prosieguo del paragrafo all’illustrazione delle sole discrepanze tra i due campioni.

Campione europeo Campione italiano

ADL Negativo, Significativo al 5% Negativo, Non significativo

CHRONIC Negativo, Non significativo Negativo, Non significativo

SPHUS Negativo, Significativo all’1% Negativo, Significativo al 5%

EUROD Negativo, Significativo all’1% Negativo, Significativo al 10%

Età Positivo, Significativo all’1% Positivo, Significativo al 10%

Sesso Positivo, Significativo all’1% Positivo, Significativo all’1%

Stato civile Negativo, Significativo all’1% Negativo, Non significativo

Dimensione nucleo familiare Negativo, Non significativo Negativo, Non significativo

Livello d’istruzione Positivo, Significativo all’1% Positivo, Significativo all’1%

Stato occupazionale Negativo/Positivo, Non

significativo

Negativo/Positivo, Non significativo

Reddito annuo lordo Positivo, Significativo all’1% Positivo, Significativo al 5%

Probabilità di ricevere un’eredità Positivo, Significativo all’1% Positivo, Significativo al 10%

Aspettative longeve di vita Positivo, Significativo al 5% Positivo, Non significativo

Tabella 4.33 Confronto dei risultati ottenuti per il campione europeo ed italiano Fonte: Elaborazione propria

Ciò che rileva, in particolar modo, è la minore significatività delle variabili di salute con riferimento a tutte le variabili dipendenti: se da un lato SPHUS, seguito da EUROD, si conferma indicatore di salute principale nell’indirizzare le allocazioni di portafoglio, dall’altro emerge la sostanziale non significatività della dimensione fisica di salute. Indipendentemente, dunque, da accertamenti sulle effettive condizioni fisiche, il campione italiano appare essere maggiormente guidato rispetto alla scelta di partecipare al mercato finanziario dalla percezione soggettiva della propria salute, percezione talvolta anche molto diversa dallo stato di salute oggettivamente diagnosticato.

Non solo la significatività, ma anche la rilevanza economica della salute rispetto all’adesione ai mercati finanziari appare minore nel campione italiano rispetto a quello europeo.

Si ribadisce, inoltre, come l’effetto marginale della salute, nelle sue tre differenti dimensioni, sia praticamente nullo in relazione alla decisione di investire in assets sicuri. In generale, cattive condizioni di salute, quale che sia l’accezione considerata, sembrano non favorire la partecipazione azionaria ed obbligazionaria: offre sostegno numerico a quanto affermato il grafico che segue, dal quale emerge chiaramente come coloro che godono di condizioni psico-fisiche migliori siano anche maggiormente avvezzi agli investimenti finanziari.

Figura 4.16 Salute e partecipazione ai mercati finanziari, campione italiano Fonte: Elaborazione propria

All’avanzare della vecchiaia, emerge dalla lettura delle regressioni una minore propensione all’acquisto di strumenti finanziari, siano essi o meno rischiosi; tuttavia, la significatività della variabile “età” diminuisce dall’1% del campione su base europea al 10% osservato per il campione italiano.

Sono, invece, confermati sia il segno che la notevole significatività dei parametri “reddito”, “istruzione” e “sesso”.

Le aspettative future, invece, perdono la rilevanza statistica con riferimento a tutte le variabili dipendenti: mentre le aspettative longeve di vita non risultano più statisticamente rilevanti, la probabilità di ricevere un’eredità mantiene la propria significatività rispetto alla partecipazione al mercato dei titoli rischiosi, seppure ad un livello di confidenza

minore: l’intuizione di tale scelta, peraltro già evidenziata per il campione europeo, potrebbe essere quella di investire in assets dal rendimento/rischio maggiore, poichè sostenuti economicamente da una più elevata probabilità di introitare una somma ingente in futuro.

5.

Riflessioni conclusive

Dalla lettura complessiva delle regressioni sviluppate, si può concludere che uno stato di salute precario abbassa la propensione ad intraprendere qualsiasi tipo di investimento finanziario. Si evince, tuttavia, la notevole rilevanza assunta dalla percezione soggettiva del proprio stato di salute rispetto alle scelte finanziarie: è, infatti, l’indicatore SPHUS (Self-perceived health) ad avere l’impatto maggiore sulla decisione di investire in assets finanziari, siano essi o meno rischiosi. Di converso, gode di minore rilevanza statistica l’accezione fisica della salute, misurata attraverso i parametri CHRONIC e ADL.

Dalla lettura di coefficienti più elevati, lo stato di salute sembra influire in misura economicamente più rilevante sulla partecipazione azionaria rispetto a quella obbligazionaria.

In Italia l’impatto della salute sull’adesione ai mercati finanziari risulta minore rispetto alla media europea.

Come riportato nei grafici sottostanti, in tutti i Paesi europei una percezione scadente della propria salute (salute soggettiva) riduce la partecipazione sia al mercato dei titoli di rischio che al mercato obbligazionario.

Figura 4.17 Salute soggettiva e partecipazione ai mercati finanziari nei 10 Paesi europei Fonte: Elaborazione propria

Non solo la dimensione soggettiva ma, più in generale, la salute, quale che sia la nozione considerata, appare influire negativamente sulla partecipazione ai mercati finanziari, come già affermato in precedenza: si nota, infatti, dai grafici seguenti come i soggetti che ritengono di godere di una salute buona o che non soffrono di sintomi depressivi aderiscano con maggiore frequenza al mercato azionario ed obbligazionario, rispetto a chi, invece, lamenta uno stato di salute non buono o presenta limitazioni nelle attività quotidiane e patologie croniche.

Figura 4.18 Salute e partecipazione ai mercati finanziari, campione europeo Fonte: Elaborazione propria

Chi non si sente bene tende a ridimensionare tutte le forme di investimento: la cognizione di vivere un cattivo stato psicofisico rende, infatti, poco “attraenti” tutti i prodotti finanziari offerti dal mercato; l’atteggiamento prevalente è, allora, quello di orientare le risorse in eccedenza verso i conti correnti, una forma di risparmio altamente sicura, che garantisce l’immediata reperibilità di quanto necessario per il futuro, incluse le eventuali spese mediche. Come mostrato in figura 4.19, per il campione europeo mediamente chi lamenta una salute non buona lascia in conto corrente il 59.8% della propria ricchezza finanziaria, cioè circa il 9% in più di quanto facciano i coetanei che stanno meglio.

Figura 4.19 Salute soggettiva e depositi bancari, campione europeo Fonte: Elaborazione propria

Occorre, da ultimo, precisare che tra le variabili esplicative, la durata della formazione scolastica favorisce l’accesso al mercato finanziario, come pure livelli di reddito più elevati; tra le variabili demografiche predittori, le sole a presentare la propria significatività sono il sesso e l’età, stante che la dimensione del nucleo familiare e lo stato occupazionale corrente non risultano statisticamente rilevanti.

L’importanza assunta dalla dimensione soggettiva di salute ha spinto ad indagare ulteriormente sulla sfera strettamente personale dell’individuo, volgendo l’attenzione alle aspettative del soggetto verso il proprio futuro. I risultati relativi all’investimento, sia per classi di età che per stato di salute, lasciano supporre che, al crescere dell’età ed al contestuale deterioramento delle condizioni di salute, si verifichi un mutamento nell’atteggiamento individuale dell’investitore, che affronta gli eventi futuri con scarse aspettative di miglioramenti prospettici.

È evidente il crollo nelle aspettative future che avviene fra gli anziani di tutte le età a livello europeo, dove le persone ottimiste sono in netta minoranza e raggiungono la loro presenza più importante fra gli under 60, con il modesto valore di 23,66% per le aspettative longeve di vita e di 10,10% in relazione alla probabilità di ricevere un’eredità (Tabella 4.34).

Classe di età Aspettative longeve di vita Probabilità di ricevere un’eredità Meno di 59 anni Tra i 60 ed i 69 anni Tra i 70 ed i 79 anni Oltre 80 anni 23,66 20,17 10,02 2,84 10,10 3,99 0,82 0,16

Tabella 4.34 Aspettative future per fasce d’età, campione europeo Fonte: Elaborazione propria

Analoghi risultati si ottengono con riferimento al singolo campione italiano, laddove le probabilità di realizzo delle aspettative future diminuiscono all’avanzare dell’età (Tabella 4.35).

Classe di età Aspettative longeve di vita Probabilità di ricevere un’eredità

Meno di 59 anni Tra i 60 ed i 69 anni Tra i 70 ed i 79 anni Oltre 80 anni 23,49 21,43 12,30 2,93 5,64 2,60 0,55 0,06

Tabella 4.35 Aspettative future per fasce d’età, campione italiano Fonte: Elaborazione propria

Non stupisce che, cercando una relazione fra le attese di vita futura e condizioni di salute, si giunga alla conclusione che l’aggravio della salute intacca l’atteggiamento ottimistico degli individui.

Dalla Tabella 4.36 si nota che la proporzione di chi guarda con favore al futuro è in assoluto più bassa fra i depressi e fra chi giudica il proprio stato di salute non buono, ma raddoppia abbondantemente fra chi gode di benessere: il 43,34% di chi è di salute molto buona e il 36,29% di chi non presenta più di due patologie croniche è anche ottimista verso il futuro. Affini considerazioni possono essere tratte rispetto al campione italiano (Tabella 4.37): i soggetti che vantano uno stato di salute migliore godono di maggiori aspettative longeve di vita.

Aspettative longeve di vita (campione europeo)

Salute fisica Salute soggettiva Salute mentale Limitazioni nelle attività

quotidiane almeno una: 3,57 nessuna: 53,12 Patologie croniche meno di 2: 36,29 2 o più: 20,40

Condizioni di salute dichiarate buone: 43,34

non buone: 13,35

Condizioni psicologiche depressione: 21,89 nessuna depressione: 50,11

Tabella 4.36 Aspettative longeve di vita e salute, campione europeo Fonte: Elaborazione propria

Aspettative longeve di vita (campione italiano)

Salute fisica Salute soggettiva Salute mentale Limitazioni nelle attività

quotidiane almeno una: 4,02 nessuna: 56,15 Patologie croniche meno di 2: 34,59 2 o più: 25,56

Condizioni di salute dichiarate buone: 39,34

non buone: 20,81

Condizioni psicologiche depressione: 24,46 nessuna depressione: 49,33

Tabella 4.37 Aspettative longeve di vita e salute, campione italiano Fonte: Elaborazione propria

Anche con riferimento alla probabilità di lasciare un’eredità si nota, sia a livello europeo (Tabella 4.38) che italiano (Tabella 4.39), come l’aspettativa futura appaia maggiormente verosimile per i soggetti che godono di condizioni di salute favorevoli.

Probabilità di ricevere un’eredità (campione europeo)

Salute fisica Salute soggettiva Salute mentale Limitazioni nelle attività

quotidiane almeno una: 0,62 nessuna: 14,46 Patologie croniche meno di 2: 10,88 2 o più: 4,21

Condizioni di salute dichiarate buone: 12,56

non buone: 2,53

Condizioni psicologiche depressione: 5,78 nessuna depressione: 13,39

Tabella 4.38 Probabilità di ricevere un’eredità e salute, campione europeo Fonte: Elaborazione propria

Probabilità di ricevere un’eredità (campione italiano)

Salute fisica Salute soggettiva Salute mentale Limitazioni nelle attività

quotidiane almeno una: 0,11 nessuna: 8,52 Patologie croniche meno di 2: 6,12 2 o più: 2,73

Condizioni di salute dichiarate buone: 6,65

non buone: 2,20

Condizioni psicologiche depressione: 3,70 nessuna depressione: 7,38

Tabella 4.39 Probabilità di ricevere un’eredità e salute, campione italiano Fonte: Elaborazione propria

È facile a questo punto collegare i risultati con la scelta di portafoglio: in generale, emerge un progressivo allontanamento degli anziani dal mercato finanziario con l’età e con l’avanzare dell’health risk; come evidenziato attraverso l’analisi, condizioni di salute cagionevoli non solo spingono gli ultracinquantenni a ridimensionare le allocazioni di portafoglio, riducendo l’acquisto di strumenti finanziari rischiosi e non rischiosi, ma altresì impattano sulle aspettative future degli stessi, inducendoli ad adottare un atteggiamento

CAPITOLO 5

L’impatto dell’attuale crisi finanziaria