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Il capitale intellettuale

Il patrimonio dell'impresa dunque è costituito sia da beni di carattere fisico, sia da capitale finanziario investito nell'attività, sia da tutta quella serie di risorse immateriali rappresentate dal capitale intangibile.

Tra queste ultime rientrano ad esempio la conoscenza, la disponibilità di informazioni, le relazioni instaurate con i portatori di interesse, la motivazione del personale e la relativa

professionalità, il grado di fedeltà della clientela e non meno importante la brand identity. Tutte queste risorse, e tante altre, si configurano come generatrici di abilità e competenze che finiscono per incrementare il valore economico.

La definizione di capitale di impresa perciò fa riferimento all'insieme degli elementi che concorrono alla formazione del patrimonio aziendale e della sua ricchezza.

Tra questi rientrano pertanto anche le risorse di carattere immateriale.

“Incorporeal/immaterial factors that contribute to goods and services generation, whereby their manager and/or owner expect present and future benefits.”64

Il valore di tali risorse concorre alla formazione del valore complessivo dell'impresa considerata nella sua totalità, congiuntamente agli altri elementi appena citati.

Inoltre, esso contribuisce anche, secondo quanto previsto dalla resource-based view, alla definizione della performance aziendale, che dunque non deriva solamente dallo sfruttamento delle risorse interne di carattere tangibile.

Il valore di impresa ha dunque una correlazione diretta con le attività intangibili della stessa, le quali infatti contribuiscono sempre di più ad aumentarne il valore di mercato totale.

Anche il capitale intellettuale rappresenta il patrimonio intangibile proprio dell'impresa.

Esso consiste in tutto quel sapere collettivo derivante dall'apporto delle conoscenze di cui ogni singolo individuo si fa portatore. Tale sapere viene messo a disposizione della collettività con la quale il soggetto si trova ad operare e cooperare.

“Il capitale intellettuale è tutto quel materiale intellettuale (sapere, informazione, proprietà intellettuale, esperienza) che può essere messo a frutto per creare ricchezza.”65

Rientrano nel concetto di capitale intellettuale dunque tutte le attività proprie dell'impresa o da essa controllate aventi forma non fisica che sono in grado di produrre benefici economici futuri.

La propensione a generare vantaggi a livello economico con un'ottica temporale orientata al futuro è fondamentale nel momento in cui si cerca di studiare e percepire il valore intrinseco di una determinata attività.

“The intrinsic value of an asset is determined by the cash flows you expect that asset to generate over its life and how uncertain you feel about these cash flows.”66

64 Amaral Hudson, Intangible assets and the accounting representation crisis, Advances in Scientific and Applied Accounting, 2012.

65 Stewart Thomas, Intellectual Capital: The new wealth of organisation, Crown Publishing Group, 2010. 66 Damodaran Aswath, The little book of valuation: how to value a company, pick a stock and profit, John

Le aziende sono costantemente alla ricerca di nuova conoscenza da inserire nella propria organizzazione, allo scopo di sviluppare competenze aggiuntive sempre diverse e nuove rispetto a quelle di cui sono già in possesso.

Si può dire per certi versi che l'evolversi del mercato ha manifestato la necessità di nuove idee e nuovi stimoli.

La conoscenza viene definita come una risorsa eterogenea, in quanto non è facile dare una precisa spiegazione di tutte le sue componenti.

Qualsiasi fonte di informazione, considerata rilevante sotto vari aspetti, viene infatti fatta rientrare nella definizione di conoscenza.

L'informazione diventa talmente importante dunque da diventare un business a sè per cui determinate organizzazioni si specializzano proprio nella raccolta dell'informazione allo scopo di lucrare poi sulla sua vendita.

La conoscenza quindi porta svariati benefici alle imprese che ad essa decidono di affidarsi. Attraverso l'informazione infatti le aziende possono competere e spuntare vantaggi nei confronti di altre, collocandosi sempre in una posizione favorevole rispetto ai competitors. La possibilità di essere costantemente connessi con il mondo e la velocità con la quale viaggiano tali informazioni cambia la struttura sulla quale è organizzata l'impresa, rendendola a volte più snella e più reattiva alle richieste del mercato.

Sia informazione che conoscenza si configurano allora non solo per essere materia prima e fonte da immettere nel processo produttivo, ma rappresentano anche il prodotto dell'elaborazione che ha investito tali risorse, e dunque, l'output per l'impresa.

L'attenzione alla conoscenza viene posta anche in ambito lavorativo, con riguardo a chi, nell'impresa, presta il proprio contributo.

“All knowledge resides in human heads.”67

Questi soggetti vengono ricompensati nel momento in cui riescono a creare valore per l'impresa e per questo motivo essi non sono più etichettati sulla base della mansione svolta, quanto piuttosto facendo riferimento ai risultati conseguiti.

A livello organizzativo, nell'ambito della diffusione dell'informazione, perdono di importanza la definizione e la concezione della struttura piramidale e gerarchica del lavoro.

Infatti nel momento in cui l'obiettivo dell'impresa diventa quello di condivisione del sapere collettivo, la cooperazione finisce col porre sullo stesso livello le varie figure che all'interno

Wiley & Sons Inc, 2011.

dell'organizzazione si confrontano.

Queste ultime pianificando al meglio i vari aspetti dell'attività di impresa permettono di superare l'idea ed il concetto per cui i manager sono posti in una posizione direttiva e di comando, mentre gli altri lavoratori si trovano in una condizione di subordinazione.

Questa organizzazione quindi, per funzionare, deve abbandonare le classiche strutture piramidali e gerarchiche con il capo al vertice ed i vari livelli in cui i soggetti sono ad esso sottoposti, e deve delinearsi piuttosto come una rete in cui ciascun intervento, idea o spunto abbia valenza per il gruppo.

Ad essere cambiato è dunque anche il contesto lavorativo in cui i soggetti sono inseriti.

Il sistema dell'economia immateriale, come si è visto, sminuisce la gerarchia e permette alle informazioni di fluire in maniera più rapida ed omogenea tra i soggetti dell'organizzazione, evitando di percorrere, dal vertice alla base, la scala gerarchica della struttura aziendale che inevitabilmente ne filtra il contenuto e la valenza informativa.

Un modello di questo tipo pone sullo stesso piano coloro che contribuiscono ad apportare valore all'impresa, inserendoli in un contesto informale, caratterizzato da una sorta di assenza di autorità.

Tuttavia, il mantenimento della gerarchia è ritenuto imprescindibile nel momento in cui sia necessaria l'opinione e l'esperienza dei vertici per la diffusione della conoscenza nel sistema, per cui sarebbe opportuno procedere ad una condivisione della sola informazione, ma non anche del potere decisionale.

Secondo questa concezione di sistema basato sulle competenze, il potere decisionale deve provenire dalle capacità e dal talento, e non dal rango occupato nell'organigramma aziendale. “In the new organisation, power flows from expertise, not position.”68

A conseguenza di ciò, l'abilità di un soggetto non si manifesta più tramite la sua collocazione nella scala gerarchica dell'impresa.

Il capitale intellettuale di cui fino a questo momento si è discusso non si limita solamente ad essere circoscritto ad elementi quali conoscenza ed informazione in termini generale.

Per cercare di dare un più chiaro inquadramento di ciò che si intende con questa espressione, può risultare interessante suddividerlo in tre macro categorie di beni intangibili, rappresentanti dei veri e propri patrimoni di ricchezza per l'impresa.

Si usa quindi considerare il capitale intellettuale come termine unico nel tentativo di

identificare e racchiudere anche i concetti di: capitale umano, capitale strutturale e capitale relazionale.

Questo potenziale intangibile, come sintesi delle varie forme in cui si presenta, possiede a volte una valenza informativa sulla ricchezza e sulle capacità dell'impresa maggiore di quella derivante dal patrimonio dell'impresa espresso nei valori di libro ossia nei documenti contabili.

Un investitore che intende scommettere in un'impresa già avviata infatti non solo ne acquisisce gli asset, la liquidità e tutto ciò che figura dai libri contabli, ma fa propria anche la totalità di elementi e relazioni che l'impresa nel corso della sua vita ha generato ed ha saputo costruire e che hanno natura immateriale.

Il capitale intangibile conquista un interesse sempre crescente in quanto in grado di rappresentare un elemento critico nelle valutazioni di impresa.

La sua corretta gestione è fondamentale per l'obiettivo della massismizzazione del valore del complesso aziendale.

E' di fondamentale importanza dunque la conoscenza anche delle risorse immateriali dell'organizzazione aziendale, che rappresentano i fattori ormai indispensabili ai fini dell'ottenimento di risultati positivi.

“L’intangibilità delle più importanti attività di un’azienda rende molto più difficile capire quant’essa realmente vale e ...ancora oggi la maggior parte delle imprese non ha le informazioni e gli strumenti di controllo richiesti per un’efficace gestione degli intangibili.“69

Sempre più diffusa è infatti l'idea che siano l'apporto ed il valore delle risorse intangibili a determinare il vero componente distintivo che permette all'azienda di essere competitiva. Ciò che pone un'impresa in posizione di vantaggio rispetto alle sue concorrenti è rappresentata dalle modalità con cui queste risorse vengono gestite al fine di creare valore. A conseguenza di quanto detto, l'abilità nel valorizzare questi beni deriva dalle capacità dell'impresa di sfruttarli in maniera profittevole.

Inoltre, sono fondamentali le conoscenze delle quali essa si circonda, e le modalità con le quali queste conoscenze vengono investite ed immesse nei processi di creazione di valore.