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La corporate governance

L'impresa è un'organizzazione in cui cooperano una moltitudine di soggetti, ed altrettanti entrano invece in contatto con questa realtà da una prospettiva esterna, instaurando legami più o meno duraturi con la stessa ma comunque significativi e di potenziale importanza per il raggiungimento dei fini aziendali.

Questi soggetti, in modo diverso, investono o procurano risorse nell'impresa che contribuiscono a modificarne il valore. Nel momento in cui queste relazioni generano valore per l'impresa, sarà compito di quest'ultima cercare di ottenere il massimo da questo rapporto. I contributi di tutte le personalità che si interfacciano con l'organizzazione devono in qualche modo incontrare un riscontro che permetta loro di proseguire in questa direzione comune. L'impresa quindi, oltre a ricompensare tali soggetti per l'apporto di mansioni, conoscenze e risorse (economiche e non) all'interno di confini aziendali, deve anche tentare di porsi nei loro confronti in modo da operare sforzandosi di predisporre obiettivi comuni che siano condivisibili anche con queste categorie di individui.

Data la grande quantità di portatori di interesse di cui un'impresa si circonda risulta però complesso impostare strategie o soluzioni che accontentino tutti questi soggetti, soprattutto per il clima competitivo che tende a caratterizzare pressoché qualsiasi business.

“Le distorsioni create fra valore economico, di mercato e contabile non fanno altro che confondere i diversi stakeholder, a volte, gli stessi manager, in merito alla capacità dell'attività di governo di operare in maniera efficiente.”26

26 La Rocca Maurizio, Il valore dell'assetto proprietario: Stato dell'arte ed evidenze in Italia, Egea, 2012, pagina 27.

Oltre a ciò, l'asimmetria informativa dello scenario in cui le imprese si trovano a svolgere la propria attività, rende più agevole l'accesso ad informazioni più o meno fondamentali in maniera differente tra le varie categorie di stakeholder.

I contesti economici, sempre più sollecitati da globalizzazione e sviluppo tecnologico, sono diventati dinamici ed ancora più competitivi e spingono le imprese ad una corsa al mantenimento od al raggiungimento del vantaggio competitivo che permetterà loro di continuare l'attività di impresa in un ambiente sempre più complesso.

Cercare di accontentare i portatori di interesse rappresenta una piccola parte del processo che permette all'impresa di ottenere questo risultato. Come conseguenza, è impensabile che non vengano investite risorse per cercare di capire come meglio coniugare le richieste di tutti questi soggetti evitando comportamenti opportunistici che vadano a beneficio e ne prediligano alcuni andando a scapito di altri.

Ripartire i risultati di impresa in modo da ricompensare gli stakeholder diventa uno degli ambiti fondamentali in cui un'impresa deve indirizzare parte dei propri sforzi.

Gli indirizzi che il management assume relativamente alle modalità con cui è governata l' impresa diventano fondamentali per non intaccare il valore della stessa, ed anzi mirare al suo ottenimento.

Il potere conferito ai manager di poter decidere le politiche strategiche aziendali li pone in una situazione di vantaggio, permettendo loro di far prevalere i propri interessi rispetto ad altri ed intaccando il potenziale valore che l'impresa è in grado di creare preferendo privilegiare benefici personali.

La corporate governance rappresenta quell'insieme di regole che incidono, da una parte sull'allocazione delle risorse e, dall'altra sulle modalità di attribuzione del potere decisionale. Il suo scopo è dunque non solo quello di tutela nei confronti dei portatori di interesse per proteggerli dai comportamenti opportunistici dei manager, ma anche quello di salvaguardare il valore economico dell'impresa.

La corporate governance ha effetti sia nell'ambito dell'organizzazione interna, monitorando l'attribuzione del potere decisionale, sia nei confronti del mercato, in ottica esterna, tutelando gli investitori dai calcoli di interesse del management che tenderebbe ad usare le informazioni in suo possesso e la sua posizione per sfruttare le asimmetrie informative e far prevalere i propri interessi.

premiare i manager nel momento in cui pongano in essere decisioni che permettano di condividere il valore di impresa e diffondere i benefici prodotti tra tutti gli stakeholder.

Il controllo del loro operato avviene dunque sia internamente all'impresa, tramite il contributo ad esempio del consiglio di amministrazione, sia esternamente, attraverso tutta quella serie di riferimento normativi e disposizioni giuridiche alle quali il management deve sottostare per non incorrere in sanzioni che potrebbero gravare sull'impresa.

Inoltre, nel tentativo di indirizzare il lavoro di questi ultimi verso il più grande scopo di creazione di valore, sono stati studiati strumenti che vanno a remunerare i risultati ottenuti tramite le scelte strategiche di gestione supportate dal management stesso.

Talvolta tra i premi ed i vantaggi garantiti in cambio di performance positive rientra anche l'offerta di azioni che lo rende quindi parte integrante del gruppo di soggetti che maggiormente si confronta con il rischio di impresa, gli shareholder.

Questo permette di assottigliare i potenziali contrasti tra manager ed azionisti, ridefinendo le necessità dei primi in modo da adattarle a quelle dei secondi.

Il sistema di corporate governance diventa dunque elemento significativo nel tentativo di ridurre, almeno in parte, l'entità della lontananza che caratterizza i concetti di valore economico, valore contabile e valore di mercato.

Da una parte, grazie ad una corretta gestione della corporate governance, l'impresa potrebbe garantire una limitazione dell'asimmetria informativa che investe i rapporti tra stakeholder e management, evitando che questa vada a sfavore degli investitori i quali sono indispensabili per garantire le risorse finanziarie di cui l'impresa ha bisogno per proseguire con il proprio business.

Per questi soggetti sarebbe così più immediato verificare le effettive potenzialità di impresa e questo avvicinerebbe così il valore di mercato della stessa al suo valore economico.

La condivisione di informazioni con i mercati finanziari infatti permette di appianare il divario tra queste due grandezze e rende gli investitori più sicuri nelle loro decisioni di investimento proprio grazie ad una realistica e professionale comunicazione finanziaria. D'altra parte invece, l'adozione puntuale dei principi contabili e la loro applicazione in maniera trasparente garantirebbe un minor divario tra valore contabile e valore effettivo, risultato raggiungibile in modo ancora più soddisfacente con l'integrazione di ulteriori documenti da accompagnare al bilancio di esercizio che permettano di valorizzare anche gli altri ambiti in cui l'impresa si dimostra meritevole di valore. A conferma di ciò si conferma

infatti sempre più diffusa la prassi relativa alla predisposizione da parte delle imprese di bilanci sociali o bilanci nei quali viene attribuita importanza al capitale intangibile, i cui valori resterebbero altrimenti inespressi.

CAPITOLO 3

LA VALUE RELEVANCE