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CARATTERI GEOPEDOLOGICI

Nel presente capitolo si illustrano le caratteristiche pedologiche del territorio in esame e si procede alla descrizione di alcune proprietà applicative ritenute significative.

Per l’analisi delle caratteristiche pedologiche del territorio comunale di Palazzo Pignano sono stati presi come riferimento i seguenti lavori:

 Progetto “Carta Pedologica” – suoli e paesaggi della Provincia di Cremona (Ersal, 1997);

 Suoli e paesaggi della Provincia di Cremona – Ersaf e Regione Lombardia (2004).

 Sistema Informativo Territoriale – Basi informative dei suoli – regione Lombardia.

In tale sede si precisa come, vista la scala comunale dello studio, tale analisi pedologia sia da ritenersi a supporto esclusivo della pianificazione territoriale, rimandando ad indagini più mirate la valutazione delle singole peculiarità a scala aziendale.

5.1. I SUOLI DEL COMUNE DI PALAZZO PIGNANO

Le diverse Unità pedologiche presenti nel territorio comunale sono riportate nella Tavola 01 - Carta Pedologica, redatta alla scala 1:10.000 su base CTR. In legenda è riportato il riferimento alle Unità Cartografiche dell’Ersaf. Nella tavola sono riportate anche alcune proprietà applicative dei suoli ritenute particolarmente significative ai fini della pianificazione territoriale. Di seguito si riporta una breve descrizione della serie dell’unità cartografica riportata in carta, rimandando per ulteriori approfondimenti alle pubblicazioni precedentemente descritte.

Unità cartografica CSB2 – C.na S. Antonio Bariano

I suoli CSB presentano topsoil con spessore di 35 cm, colori bruno-scuri, scheletro comune o frequente, tessitura franco-sabbiosa o franca, da scarsamente calcareo a calcareo, a reazione subalcalina o alcalina. Subsoil con orizzonti profondi spessi 25 cm con tessitura franco-sabbiosa, colore bruno giallastro scuro, con scheletro da frequente ad abbondante, da scarsamente calcarei a calcarei, a reazione alcalina. Substrato a partire da 55-60 cm, ghiaioso ciottoloso a matrice sabbiosa, calcareo.

Unità cartografica CZR1/ADA1 – C.na Castello / Castiglione d’Adda Si tratta di un’unità composta.

I suoli CZR presentano un orizzonte superficiale di spessore 20-30 cm, di colore bruno grigiastro scuro, a tessitura franca; scheletro frequente, molto piccolo; sono subalcalini e scarsamente calcarei. Il substrato parte generalmente da 20-30 cm di profondità, di colore bruno oliva (grigio, a tessitura franco sabbiosa; scheletro abbondante, piccolo e molto piccolo; sono alcalini e calcarei.

I suoli ADA presentano un orizzonte superficiale di spessore 30-50 cm, di colore bruno, a tessitura franco limosa; sono da neutri a subalcalini; gli orizzonti profondi, nella loro parte superiore (Bw), hanno spessore di 25-30 cm, colore bruno o bruno scuro con screziature grigio scure, tessitura franco limosa (franco sabbiosa); sono da neutri a subalcalini; mentre nella parte inferiore (Bg), hanno spessore di 14-20 cm, colore grigio scuro con screziature bruno giallastro scuro; tessitura franca; sono neutri. Il substrato parte generalmente da 90-100 cm di profondità, di colore grigio, a tessitura sabbiosa (franco sabbiosa; sono da moderatamente calcarei a molto calcarei, subalcalini ed alcalini.

Unità cartografica FER1/ISE1 – C.na Ferramosa / Isengo

I suoli FER presentano un orizzonte superficiale di spessore 30-50 cm, di colore bruno oliva, a tessitura franca; sono da subalcalini ad alcalini, da non calcarei a scarsamente calcarei; gli orizzonti profondi, nella loro parte superiore (Bw), hanno spessore di 16 cm, colore bruno, a tessitura franca; sono subalcalini; mentre nella parte inferiore hanno orizzonte petrocalcico (Ckm), di spessore 10 cm, colore grigio chiaro, a tessitura franco sabbiosa; sono molto calcarei

ed alcalini. Il substrato a partire da 56-90 cm di profondità, ha tessitura franco sabbioso o sabbiosa, scheletro molto abbondante, medio e piccolo; colore bruno giallastro o grigio; sono da calcarei a fortemente calcarei ed alcalini. I suoli ISE presentano un orizzonte superficiale di spessore 35-40 cm, di colore bruno oliva, a tessitura da franca a franco sabbiosa, scheletro da assente a comune, piccolo e molto piccolo; sono prevalentemente neutri; gli orizzonti profondi, nella loro parte superiore (Bt), hanno spessore di 10-20 cm, colore bruno oliva chiaro o bruno giallastro con screziature bruno scuro, tessitura da franco sabbiosa a franco sabbioso argillosa; hanno poche o comuni argillans;

sono alcalini, da non calcarei a moderatamente calcarei; mentre nella parte inferiore (BC), hanno spessore di 20 cm circa, colore bruno oliva chiaro con screziature bruno giallastro, tessitura franco sabbioso argillosa, scheletro abbondante, piccolo e molto piccolo; sono subalcalini, da non calcarei a scarsamente calcarei. Il substrato parte generalmente da 65 cm di profondità, di colore grigio brunastro chiaro con screziature giallo brunastro; di tessitura franco sabbiosa o sabbiosa, scheletro abbondante, piccolo e molto piccolo; sono alcalini e moderatamente calcarei.

Unità cartografica FMA1 – C.na Famosa

I suoli presentano un orizzonte superficiale di spessore 30-50 cm, di colore bruno gialastro scuro, a tessitura franco limosa, scheletro scarso, molto piccolo; sono alcalini (subalcalini), da calcarei a molto calcarei; gli orizzonti profondi (Bw), hanno spessore di 55 cm circa, colore bruno giallastro (bruno), tessitura franco limiosa; sono alcalini, da molto a fortemente calcarei. Il substrato a partire da 95-145 cm di profondità, ha tessitura franco limosa o franco sabbiosa (sabbiosa), scheletro da assente a comune,molto piccolo; colore da grigio a bruno oliva chiaro; sono da alcalini a molto alcalini; da molto calcarei a fortemente calcarei.

Unità cartografica GNR1 – Cigognaro Azzanello

I suoli presentano un orizzonte superficiale di spessore 30-40 cm, di colore bruno, a tessitura franca (franco sabbiosa);

gli orizzonti profondi, nella loro parte superiore (Bt), hanno spessore di 40-55 cm, colore bruno o bruno rossastro, tessitura franca, franco sabbiosa (franco sabbioso argillosa); nella parte intermedia (BC), hanno spessore di 20-30 cm, colore bruno forte, tessitura sabbiosa o franco sabbiosa; mentre nella parte inferiore (CB), hanno spessore di 15-35 cm, colore bruno giallastro, tessitura sabbiosa. Il substrato parte generalmente da 110-145 cm di profondità, di colore bruno oliva (bruno grigiastro), scheletro comune molto piccolo, a tessitura sabbiosa, sono calcarei e alcalini. Questi suoli sono prevalentemente subacidi entro 90 cm, e neutri da 90 a 110 cm di profondità.

Unità cartografica ISG1 – Isengo1

I suoli presentano un orizzonte superficiale di spessore 35-38 cm, di colore bruno grigiastro scuro (bruno oliva), a tessitura da franca a franco argillosa, scheletro comune, molto piccolo e piccolo; sono da neutri a subalcalini; gli orizzonti profondi, nella loro parte superiore (Btg), hanno spessore di 32-35 cm, colore bruno o bruno grigiastro (bruno oliva) con screziature da grigio a bruno giallastro scuro, tessitura da franca a franco sabbiosa, scheletro da assente a comune, molto piccolo e piccolo; hanno poche argillans; sono subalcalini; mentre nella parte inferiore (BCg), hanno spessore di 20 cm circa, colore grigio con screziature bruno oliva chiaro, tessitura sabbioso franca, scheletro scarso molto piccolo; sono alcalini, da non calcarei a scarsamente calcarei. Il substrato parte generalmente da 90 cm di profondità, di colore grigio; di tessitura franco sabbiosa o sabbiosa, scheletro abbondante, piccolo e medio; sono alcalini e moderatamente calcarei.

Unità cartografica MAP3 – Mapello

I suoli MAP presentano topsoil ha uno spessore medio di 35 cm, con colori bruno giallo scuri, scheletro comune molto piccolo e piccolo, tessitura da franca a franca limosa, non calcareo, reazione subacida. Il subsoil è costituito da una serie di orizzonti profondi ben espressi, con uno spessore medio di circa 50cm, colori da bruno a bruno giallastro scuro, scheletro abbondante medio e grande, tessitura franca, non calcarei, reazione subacida. Substrato a partire da 150-180 cm ghiaioso-ciottoloso.

Unità cartografica PSG1 – Pieve S. Giacomo

I suoli presentano un orizzonte superficiale di spessore 30-40 cm, di colore bruno scuro, a tessitura franca (franco sabbiosa); sono neutri; gli orizzonti profondi, nella loro parte superiore (Bt), hanno spessore di 50-65 cm, colore bruno, tessitura franco sabbiosa o franca; sono da neutri a subacidi; mentre nella parte inferiore (BC), hanno spessore di 20-35 cm, colore bruno giallastro con screziature bruno oliva chiaro; tessitura sabbioso franca; sono neutri (subacidi). Il substrato sabbioso parte generalmente da 100-135 cm di profondità, di colore bruno giallastro chiaro; sono da non calcarei a scarsamente calcarei, da neutri ad alcalini.

Unità cartografica PTD2 – Piantade

I suoli presentano un orizzonte superficiale di spessore 30-40 cm, di colore bruno grigiastro scuro (bruno oliva), a tessitura franca o franco argillosa, scheletro da scarso a comune, molto piccolo; sono alcalini o subalcalini, scarsamente calcarei; gli orizzonti profondi (Bg), hanno spessore di 20-30 cm, colore bruno grigiastro (bruno oliva chiaro), tessitura argilloso limosa (argillosa), scheletro da assente a scarso, molto piccolo; sono alcalini o subalcalini, scarsamente calcarei. Il substrato a partire da 50-70 cm di profondità, ha tessitura franco sabbiosa o sabbiosa, scheletro abbondante o molto abbondante piccolo e molto piccolo; colore grigio scuro; sono da subalcalini ad alcalini;

da moderatamente calcareia calcarei.

Unità cartografica RSE2 – Risaie

I suoli presentano un orizzonte superficiale di spessore 30-40 cm, di colore bruno grigiastro molto scuro, a tessitura franca o franco argillosa, scheletro da scarso a comune, molto piccolo; sono neutri o subalcalini, da non calcarei a scarsamente calcarei; gli orizzonti profondi (Bg), hanno spessore di 20-30 cm, colore grigio scuro (grigio verdastro), tessitura franca, scheletro da comune a frequente, molto piccolo e medio; sono alcalini o subalcalini, na non calcarei a scarsamente calcarei. Il substrato a partire da 60-100 cm di profondità, ha tessitura franco sabbiosa o sabbiosa, scheletro da abbondante a molto abbondante, medio o grande (molto piccolo e piccolo); colore grigio bluastro; sono alcalini; da moderatamente calcareia calcarei.

Unità cartografica SOS1/ATI1 – C.na Dosso / Casaletti

I suoli SOS presentano un orizzonte superficiale di spessore 25-30 cm, di colore bruno grigiastro (bruno scuro), a tessitura franco sabbiosa; scheletro comune, piccolo e medio; sono neutri; gli orizzonti profondi (Bt), hanno spessore di 75 cm, colore bruno, tessitura franco sabbiosa; hanno poche argillans; hanno scheletro abbondante piccolo e medio; sono neutri. Il substrato parte generalmente da 100 cm di profondità, di colore bruno giallastro, a tessitura sabbiosa; scheletro abbondante, piccolo e medio; sono subalcalini e da scarsamente calcarei a moderatamente calcarei.

I suoli ATI presentano un orizzonte superficiale di spessore 30-40 cm, di colore bruno grigiastro scuro, a tessitura franco sabbiosa o franca; scheletro comune (scarso), sono prevalentemente subacidi, da non calcarei a moderatamente calcarei; gli orizzonti profondi, nella parte superiore (Bw), hanno spessore da 12 a 50 cm; colore bruno (bruno scuro), tessitura da franco sabbiosa a sabbioso franca; scheletro abbondante, molto piccolo; sono neutri e da non calcarei a calcarei; mentre nella parte inferiore (BC), hanno spessore da 38 a 40 cm; colore bruno o bruno scuro, tessiturale sabbioso franca o sabbiosa; scheletro abbondante, da piccolo a molto piccolo; sono alcalini e calcarei. Il substrato parte generalmente da 90 a 130 cm di profondità, di colore bruno oliva chiaro, a tessitura sabbioso franca (sabbiosa), cheletro abbondante, piccolo e molto piccolo; sono alcalini e molto calcarei.

5.2. PROPRIETA’ APPLICATIVE

Dall’elaborazione dei dati relativi ad singola unità pedologica presente nel territorio comunale, con altri elementi ambientali (es: condizioni climatiche, erosione, pendenza della superficie topografica) possibile ottenere delle carte derivate relative ad alcune caratteristiche applicative dei diversi suoli. Nei seguenti paragrafi si procede alla descrizione delle diverse caratteristiche applicative individuate dall’Ersaf per il territorio comunale in esame.

5.2.1. La Capacita’ d’uso dei suoli

La Capacità d’uso dei suoli viene così definita: “le potenzialità d’uso agro- silvo- pastorale, contrastate dal grado e dal numero delle limitazioni difficilmente eliminabili, che presentano i suoli di un dato territorio, con o senza specifiche pratiche di difesa e conservazione” (Ersal- Glossario pedologico- 1998). Essa rappresenta praticamente le potenzialità e le relative limitazioni per un loro utilizzo agro- silvo- pastorale indipendentemente dai possibili interventi antropici.

L’individuazione della capacità d’uso dei suoli di un territorio ha come obiettivo quello di evidenziare le aree a maggiore vocazione agricola, e conseguentemente di adottare le misure necessarie alla loro

Per la definizione della classe di capacità d’uso dei suoli è valutata seguendo la metodologia “Land Capability Classification” elaborata nel 1961 dal Soil Conservation Service del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Tale metodologia è stata adattata alla situazione della nostra regione dall’E.R.S.A.L. (ora E.R.S.A.F.) nel 1996.

La metodologia prevede l’uso di otto classi principali (indicate da numeri romani) e da sottoclassi ed unità che possono essere introdotte in base al tipo e alla gravità delle limitazioni che ostacolano le normali pratiche agricole.

Delle otto classi le prime 4 (dalla I alla IV) sono, seppur con crescenti limitazioni, adatte all’uso agricolo, dalla V alla VII sono inadatti all’uso agricolo mentre sono adatti al pascolo ed alla forestazione, mentre la classe VIII è da utilizzarsi a fini naturalistici e ricreativi.

I suoli appartenenti alla medesima classe possono presentare delle limitazioni correlate a fattori diversi evidenziati dalla presenza di un suffisso vicino alla classe. Tali limitazioni sono riassumibili in:

limitazioni legate a sfavorevoli condizioni climatiche (C);

limitazioni legate a caratteristiche negative del suolo come l’abbondante pietrosità, la scarsa profondità, la sfavorevole tessitura e lavorabilità ed altre (s);

limitazioni legate all’eccesso di acqua, dentro e sopra il suolo, che interferisce con il normale sviluppo delle colture (w);

limitazione legate al rischio di erosione (e).

Di seguito si riporta la definizione fornita dall’ USDA dei suoli presenti nel territorio comunale in esame:

Classe I: Suoli che presentano pochissimi fattori limitanti il loro uso e che sono quindi utilizzabili per tutte le colture.

Classe II: Suoli che presentano moderate limitazioni che richiedono una opportuna scelta delle colture e/o moderate pratiche conservative.

Classe III: Suoli che presentano severe limitazioni, tali da ridurre la scelta delle colture e da richiedere speciali pratiche conservative.

In sintesi risulta come Palazzo Pignano sia caratterizzato dalla presenza di suoli “adatti ad un utilizzo a fini agricoli”. Le limitazioni principali sono ascrivibili alle caratteristiche negative del suolo (s) ed all’eccesso di acqua (w). Per quanto riguarda la capacità d’uso del suolo delle singole unità si rimanda alla loro descrizione riportata nel paragrafo precedente.

5.2.2. Attitudine allo spandimento agronomico dei liquami zootecnici

Vista la connotazione agricola del territorio comunale, e la presenza di diversi allevamenti suinicoli, riveste particolare importanza l’attitudine dei suoli a ricevere i liquami d’origine zootecnica limitando al minimo i rischi di compromissione delle risorse idriche sotterranee e superficiali.

Il pericolo per le acque superficiali è legato alle possibilità di ruscellamento dei liquami che possono trasportare sostanze nocive quali: fosforo, sostanza organica, azoto ammoniacale e nitrico, rame e zinco.

Le acque sotterrane possono invece essere interessate da fenomeni d’inquinamento connessi alla lisciviazione in profondità dei nitrati prodotti dal metabolismo microbico dei liquami che si svolge negli strati superficiali del suolo.

Tale attitudine, oltre che dalle proprietà intrinseche del suolo, è condizionata anche da caratteristiche esterne tra le quali assume rilevanza l’epoca di spandimento dei liquami in funzione dello stato vegetativo delle colture. Il periodo idoneo allo spandimento dei liquami zootecnici deve essere limitato a quello immediatamente precedente (in fase di pre- emergenza) o in contemporanea allo sviluppo iniziale delle colture sul campo e nelle fasi vegetative che richiedono maggiori consumi di elementi nutritivi. Il rispetto di tali tempistiche consente di ottenere un migliore assorbimento degli elementi nutritivi da parte delle colture, in particolare dei composti azotati, e un rallentamento della lisciviazione degli stessi in profondità.

Per quanto riguarda la valutazione delle caratteristiche di un suolo a ricevere i liquami zootecnici si fa sempre riferimento allo schema interpretativo adottato dall’Ersal (1996), che prevede quattro classi attitudinali:

Suoli adatti (S1): i suoli adatti hanno generalmente un drenaggio buono o mediocre, sono profondi e la morfologia del territorio è pianeggiante.

Suoli moderatamente adatti (S2). In questa classe rientrano i suoli caratterizzati da moderate limitazioni allo spandimento legate al alcuni singoli fattori, od alla loro concomitanza, quali: moderata pendenza, presenza di scheletro, tessitura da media a grossolana, drenaggio moderatamente rapido.

Suoli poco adatti (S3). I suoli di questa classe hanno caratteristiche tali da determinare un forte aumento dei fattori di rischio. In particolare la presenza di falda intorno al metro di profondità, il drenaggio rapido, la tessitura moderatamente grossolana, nonché la somma di questi fattori suggeriscono di ritenere l’uso di questi suoli non particolarmente adatto allo spandimento dei liquami.

Suoli non adatti (N). Lo spargimento di liquami su questi suoli non è praticabile per la presenza di fattori quali:

la pietrosità eccessiva, la falda superficiale e lo scheletro abbondante.

Rimandando allo schema interpretativo dell’Ersal l’approfondimento della metodologia di attribuzione della classe ad ogni suolo, di seguito si citano solamente in diversi fattori limitanti che entrano in gioco:

inondabilità, rocciosità, pietrosità, pendenza, drenaggio, falda, scheletro, caratteristiche vertiche (fessurazioni), profondità strato permeabile,tessitura del primo metro e presenza e profondità degli orizzonti organici.

Il territorio comunale di Palazzo Pignano è caratterizzato dalla presenza di suoli da adatti / moderatamente adatti nel settore Ovest e da suoli poco/ non adatti nel settore est.

5.2.3. Capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee

Questa interpretazione esprime la capacità dei suoli di controllare il trasporto di inquinanti idrosolubili in profondità con le acque di percolazione in direzione delle risorse idriche sottosuperficiali. Le precipitazioni e, soprattutto l'irrigazione, sono considerate le principali fonti di acqua disponibile per la lisciviazione dei prodotti fitosanitari o dei loro metaboliti attraverso il suolo. La valutazione della capacità protettiva dei suoli assume pertanto una rilevanza particolare nelle aree ove vengono utilizzate tecniche irrigue a forte consumo di acqua. L'interpretazione fornita dall’Ersaf esprime la potenziale capacità del suolo di trattenere i fitofarmaci entro i limiti dello spessore interessato dagli apparati radicali delle piante e per un tempo sufficiente a permetterne la degradazione; non è invece riferita a specifici antiparassitari o famiglia di prodotti fitosanitari. Le proprietà pedologiche che rientrano nel modello interpretativo sono correlate con la capacità di attenuazione e il comportamento idrologico del suolo. Tali caratteristiche del suolo sono: la permeabilità, la profondità della falda, la granulometria, le proprietà chimiche (pH, CSC). Il modello prevede, in sintonia anche con criteri interpretativi analoghi utilizzati in Europa e negli Stati Uniti, la ripartizione dei suoli in tre classi di classi di capacità protettiva nei confronti delle acque profonde: elevata, moderata e bassa.

Per quanto riguarda la variazione della capacità protettiva dei suoli nei confronti delle acque sotterranee si rimanda alla tavola 01.

5.2.4. Capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali

Questa interpretazione, complementare alla precedente esprime la capacità dei suoli di controllare il trasporto di inquinanti con le acque di scorrimento superficiale in direzione delle risorse idriche di superficie. Gli inquinanti distribuiti sul suolo possono essere trasportati nelle acque che scorrono sulla superficie del suolo stesso, o in soluzione, o adsorbiti sulle particelle solide contenute in tali acque. Come la precedente, anche questa interpretazione ha carattere generale e consente la ripartizione dei suoli in tre classi a decrescente capacità protettiva. Molto spesso il comportamento idrologico dei suoli è tale che a

capacità protettive elevate nei confronti delle acque superficiali corrispondono minori capacità protettive nei confronti delle acque sotterranee e viceversa. caratteri geomorfologici e geolitologici. Per quanto riguarda la variazione della capacità protettiva dei suoli nei confronti delle acque superficiali si rimanda alla tavola 01.

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