• Non ci sono risultati.

CARTA DEI VINCOLI E CARTA DI SINTESI

11.1. VINCOLI

Nel presente paragrafo sono analizzati i vincoli derivanti dalle normative in vigore di contenuto prettamente geologico, che comportano delle limitazioni alle destinazioni d’uso del territorio. I vincoli sono riportati sulla Tavola 06 – Carta dei vincoli e di sintesi.

11.1.1. Vincoli di polizia idraulica

Contestualmente alla redazione del presente studio geologico si è proceduto anche all’individuazione del Reticolo Idrico (ai sensi della D.G.R. 7/7868 del 25.01.2002 e successiva D.G.R. 7/13950 del 01.08.2003).

Sulla carta dei vincoli sono riportati il reticolo idrografico e le rispettive fasce di rispetto proposte nell’ambito della redazione dello studio del reticolo idrico del comune di Palazzo Pignano. Di seguito si riepilogano le fasce proposte:

all’esterno dell’edificato: 10 m;

all’interno dell’edificato: 5m.

Per quanto riguarda le attività consentite e le limitazioni alle destinazione d’uso delle porzioni di territorio ricadenti all’interno delle fasce di rispetto del reticolo idrico si rimanda alle “Norme di Polizia Idraulica”

allegate allo studio del Reticolo Idrico.

Si ricorda comunque che, ai sensi della D.g.r. 25 gennaio 2002, n. 7/7868, come modificata dalla D.g.r. 1 agosto 2003, n. 13950, fino all’espressione di parere positivo sul RIM da parte della Sede Territoriale Regionale competente, sulle acque pubbliche, così come definite dalla legge 5 gennaio 1994, n. 36, e relativo regolamento, valgono le disposizioni di cui al regio decreto 25 luglio 1904, n. 523, e in particolare i vincoli disposti dall’art. 96.

11.1.2. Aree di salvaguardia delle captazioni ad uso idropotabile

Nella Carta dei vincoli sono riportano i vincoli te le aree di salvaguardia (di tutela assoluta e di rispetto) dei due pozzi comunali attualmente utilizzati ad uso idropotabile presenti sul territorio comunale, ubicati sul medesimo mappale.

Sulla tavola sono riportate le zone di rispetto individuate con criterio geometrico (r= 200 m) per i due pozzi comunali. salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano”.

11.1.3. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Cremona

Nella carta sono riportati gli ambiti di elevata qualità paesistico ambientale, soggetti a regime di tutela del PTCP. Di seguito si riportano gli articoli delle NTA del PTCP relative ai singoli ambiti.

Canale Vacchelli. Corsi d’acqua naturali ed artificiali, comma c art. 22 del PTP. Il canale è soggetto all’art. 16.2 delle NTA del PTCP “I corsi d’acqua naturali e artificiali di cui alla lettera c dell’art. 22 del Piano territoriale paesistico regionale approvato, che sono: a. Naviglio civico di Cremona;b.

Cavo Delmona; c. Roggia Maggia; d. Naviglio Pallavicino Nuovo; e. Naviglio Pallavicino Grande; f.

Canale Vacchelli, compresa l’alzaia relativa. Per i corsi d’acqua artificiali sopra elencati non sono consentite attività o azioni che comportino in modo diretto o indiretto l’alterazione o il degrado dei caratteri paesistici e ambientali dei beni oggetto di tutela. In tali ambiti il Comune applica i regimi autorizzatori già previsti per legge, accertando, per la realizzazione di eventuali interventi

edificatori, oltre al rispetto degli elementi di interesse paesistico la presenza di opportune forme di mitigazione e compensazione alla luce dei criteri espressi nel Documento direttore al capitolo 4.1.”

Gli orli di terrazzo soggetti all’art. 16.4: “per gli orli di scarpata principali e secondari non sono consentiti interventi di trasformazioni che alterino i loro caratteri morfologici, paesaggistici e naturalistici. Si ritengono inaccettabili gli interventi di urbanizzazione e di nuova edificazione per una fascia di 10 metri in entrambe le direzioni dall’orlo di tali scarpate, distanza eventualmente estendibile da parte del comune, mentre sono consentiti per gli edifici esistenti, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di restauro, di risanamento conservativo e di adeguamento funzionale; gli eventuali ampliamenti devono svilupparsi nella direzione opposta all’orlo di scarpata”.

I fontanili, soggetti all’art. 16.5: “I fontanili, in quanto testimonianza storica della cultura materiale dei luoghi e in quanto sistema di elevato valore ecologico e naturalistico. Non sono consentite opere di urbanizzazione e di nuova edificazione per un raggio di 50 metri dalla testa del fontanile e per una fascia di 10 metri su entrambi i lati lungo i primi 200 metri dell’asta, distanze eventualmente estendibili da parte del Comune, ad esclusione, per gli edifici esistenti, degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di restauro, di risanamento conservativo e di adeguamento funzionale. Gli eventuali ampliamenti potranno essere effettuati esclusivamente nella direzione opposta a quella della testa del fontanile. Non sono altresì consentiti azioni o interventi che possano compromettere le risorse idriche superficiali e sotterranee, in particolare le alterazioni del sistema idraulico del capofonte e del relativo microambiente, ad eccezione delle normali operazioni di manutenzione”.

11.1.4. D. Lgs n. 42/2004

Su richiesta dalla Provincia di Cremona nella tavola dei vincoli viene riportata anche la fascia di tutela paesaggistica del T. Tormo ai sensi del D. Lgs n. 42/2004.

11.2. ELEMENTI DI SINTESI

Nella tavola 05 è riportata una zonazione del territorio comunale sulla base dello stato di pericolosità geotecnica e della vulnerabilità idraulica ed idrogeologica, rilevati in sede d’indagine. Sono stati considerati gli elementi a carattere areale in grado d’interagire negativamente o di presentare problematiche di natura geologico- geotecnica tali da influenzare l’attribuzione della classe di fattibilità geologica sulla base dei criteri forniti dalla direttiva regionale.

Di seguito si procede al riepilogo degli elementi di carattere geologico, geomorfologico ed idrogeologico del territorio comunale di Palazzo Pignano che sono stati considerati nell’ambito dell’individuazione delle aree a fattibilità geologica omogenea.

Dal punto di vista geologico e litologico l’area è caratterizzata di un substrato d’origine fluovioglaciale e fluviale formato da depositi prevalentemente sabbioso- ghiaiosi. In tale contesto la presenza del “Moso di Trescore” rappresenta sicuramente un elemento da considerare per la potenziale presenza di orizzonti con caratteristiche geotecniche mediocri/ scadenti per presenza di terreni a forte componente coesiva. Perciò, anche sulla base dello studio geologico precedente, l’area ad est della località Scannabue è stata classificata come “area con caratteristiche geotecniche mediocri/ scadenti, per presenza di terreni coesivi.

Per quanto riguarda la perimetrazione dell’area, avendo a disposizione dati puntuali, si è fatto riferimento anche alla perimetrazione del “geosito” (Moso di Trescore) individuato dal PTCP della Provincia di Cremona”, nonché all’andamento plano altimetrico del territorio comunale dedotto dalle osservazioni di campagna e dall’aerofotogrammetrico comunale.

Le informazioni geognostiche reperite non portano a priori all’identificazione di aree specifiche caratterizzate da parametri geotecnici scadenti.

Dal punto di vista morfologico non si sono rilevati fenomeni morfogennetici attivi o quiescenti, d’intesità tale da condizionarne la fattibilità geologica. Le scarpate, comunque rigetto modesto, sono generalmente stabili.

Tutto l’area in studio presenta una bassa soggiacenza della prima falda, con un elevato grado di vulnerabilità della stessa. La profondità della falda superficiale mediamente si attesta sui 2- 5, con oscillazioni stagionali legate alla ricarica (irrigazioni, precipitazioni) ed ai prelievi. Anche lungo le incisioni morfologiche legate allo scorrimento delle acque si riscontra una minore soggiacenza della prima falda.

Significativa è la presenza di diversi fontanili sul territorio comunale per i quali si ritiene necessario l’adozione di una specifica normativa. Pertanto per i fontanili si recepisce quanto indicato dalle NTA del PTCP. Nella Carta dei Vincoli e di Sintesi, oltre ai fontanili compresi nel territorio comunale si sono riportati quelli presenti sul confine, per i quali la fascia di tutela di 50 m coinvolge anche il comune di Palazzo Pignano (“Sabbianino Est” e “Tormo di Pandino”). In tale sede è stato anche inserito il fontanile “a Est della SP71”, non presente nel censimento della Provincia di Cremona. Per i fontanili si è sottoposta a tutela anche una fascia di 10 m dalle sponde, lungo il primo tratto di asta, per una lunghezza pari a massimo 200m. Tale fascia non è stata adottata per il fontanile “a est della SP71” in quanto l’asta non presenta rilevanze significative.

Dal punto di vista idraulico ed idrogeologico, nonché ambientale, si ritiene fondamentale la tutela del reticolo idrico consolidato ed in particolare delle aste idriche principali.

Dal punto di vista idraulico non sono segnalate aree ripetutamente allagate in occasione di precedenti eventi alluvionali o frequentemente inondabili (con T< 20- 50 anni). Gli unici elementi di criticità idraulica sono ascrivibili alla corretta manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua ed alle opere idrauliche ad essi connesse (attraversamenti, griglie).

La valutazione del grado di Vulnerabilità della prima falda eseguita con il metodo “Drastic Index” ha fornito un grado omogeneo per tutto il territorio comunale: Vulnerabilità elevata. Le falde più profonde risultano protette da spessori significativi di orizzonti impermeabili (grado di vulnerabilità basso).

Sul territorio comunale non sono presenti discariche (cessate o attive) o attività estrattive in corso. Si segnalano comunque alcune aree, evidenziate anche nel PTCP, in passato oggetto di attività estrattiva.

Considerando che la ex- cava Gamberini è già stata oggetto di caraterizzazione geologico- ambientale finalizzata alla valutazione della salubrità del suolo e della falda (eseguita dalla società Lithos Srl). La Provincia di Cremona- Settore Ambiente ha ritenuto concluso positivamente l’iter non rilevando situazioni di criticità (prot. N. 150511 peot. Rif. 119965 del 9 Agosto 2006.localizzate: a Est della C.na Madonna della Vittoria, a sud (ex Cava Gamberini) e sud- est di C.na Molino e a sud dell’abitato di Palazzo Pignano, lungo

la via Marconi. Le aree a Ovest della C.na della Vittoria e a sud est della C.na Molino risultano coltivate e non presentano segni visibili di degrado. I sopralluoghi eseguiti hanno portato a considerare come aree degradate solo la ex cava a sud dell’abitato di Palazzo Pignano, per la quale le trasformazioni d’suo del suolo si ritiene debbano essere assoggettate ad un piano di caratterizzazione finalizzato alla presenza di rifiuti o di contaminazione delle matrici ambientali.

Ai fini dell’individuazione cartografica dei limiti fra le classi, e quindi per una lettura migliore della carta, si è cercato di utilizzare discontinuità morfologiche (incisioni dei corsi d’acqua, scarpate) o antropiche (strade) presenti sul territorio comunale.

Documenti correlati