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Caratteristiche della forza lavoro impiegata nel parco

Capitolo IV. Il contesto di lavoro

2. Com’è il Greenpark oggi? Da parco d’attrazione a parco tematico

2.2. Caratteristiche della forza lavoro impiegata nel parco

or-ganizzativa del parco è cresciuto anche il numero di lavoratori impiegato annualmente. A tal proposito in questo paragrafo ci si soffermerà ad analizzare quella che è la composizione della forza lavoro, le sue caratteristiche socio-demografiche e il suo anda-mento nel tempo, analizzando e rielaborando i dati forniti dall’azienda a partire dal 2012.

Come risulta evidente dai dati, a partire dal 2012, si è assistito a una costante crescita dei lavoratori impiegati annualmente con un picco notevole tra il 2016 e il 2017, quando il parco ha deciso di potenziare ulteriormente il suo organico a fronte dei continui ampliamenti e del costante rinnovamento delle strutture e dei servizi rivolti agli ospiti.

Grafico 2.2.1. Andamento del numero dei dipendenti impiegati annual-mente dal 2012 al 2017

Fonte: rielaborazione personale su dati forniti dall’azienda

235

225 254

324

356

587

0 100 200 300 400 500 600 700

2012 2013 2014 2015 2016 2017

Considerando ora la sola stagione 2017, ultimo anno di cui sono disponibili dati completi, si nota che durante quella stagione han-no lavorato al parco 587 addetti, di cui 344 donne e 243 uomini.

Grafico 2.2.2. Composizione per genere dei lavoratori nel 2017

Fonte: rielaborazione personale su dati forniti dall’azienda

Da questo grafico emerge chiaramente una delle principali carat-teristiche della forza lavoro attiva nel parco e cioè la maggior pre-senza di donne sul totale degli occupati. Le donne costituiscono infatti il 58,60% degli occupati nel parco. Questa caratteristica non è tipica soltanto di questo contesto di lavoro ma di tutte le occupazioni nel terziario, nello specifico nei servizi al consumo.

In Italia infatti “il settore dei servizi al consumo assorbe […] una quota estremamente rilevante dell’occupazione femminile [Felli-ni, 2017: 153]”. Questa maggiore partecipazione delle donne ai servizi al consumo può essere data dal fatto che questi settori non rappresentano altro che la professionalizzazione di attività

41,40%

58,60%

Uomini Donne

da sempre svolte dalle donne all’interno del nucleo familiare, come la cura dei bambini, l’assistenza agli anziani e i lavori dome-stici come la cucina, o la pulizia. Infatti, “la costruzione sociale di genere delle occupazioni si basa sull’idea che le donne siano più portate per lavori che implicano qualità riferite alle relazioni in-terpersonali e alla cura come la pazienza, l’adattabilità, la cortesia, la gentilezza, la capacità di ascolto e di accudimento, e gli uomini più adatti a svolgere lavori che comportano forza fisica, aggressi-vità, competitiaggressi-vità, individualismo, competenze e razionalità scientifica. Il lavoro di servire (i clienti) è, da questa prospettiva, un lavoro prettamente femminile poiché richiede di prendersi cu-ra, di rilevare e comprendere i bisogni, di utilizzare empatia e competenze relazionali e sociali, abilità attribuite tipicamente alle donne [Fellini, 2017: 156]”.

Disaggregando inoltre il dato relativo alle occupazioni per genere è evidente che nelle mansioni di back-office, che presuppongono una minore interazione con gli ospiti, come la scenografia, la ma-nutenzione, la pulizia e la cura e l’allevamento degli animali, il numero di uomini impiegati è superiore rispetto a quello delle donne. Sarebbe interessante valutare la composizione di genere anche nelle occupazioni d’ufficio e ai vertici della società per ve-dere se è presente una segregazione di genere o se il rapporto uomini-donne è bilanciato, ma non sono disponibili dati a ri-guardo.

Osservando invece la composizione per età della forza lavoro dello scorso anno emerge che la maggior parte dei lavoratori ha un’età inferiore ai 35 anni5 e una minoranza ha un’età superiore ai 44 anni.

5 Le classi d’età raffigurate anche nel grafico 2.2.3 sono state così fornite dall’azienda. Probabilmente sarebbe stata più ottimale una differente classi-ficazione per età, per esempio considerando come primo gruppo gli under 30, più facilmente classificabili come giovani.

Grafico 2.2.3. Composizione per età della forza lavoro nel 2017

Fonte: rielaborazione personale su dati forniti dall’azienda

Osservando il grafico risulta dunque evidente che il parco è un’importante attrattore di forza lavoro giovanile poiché più il 73,94% degli occupati ha un’età inferiore ai 35 anni. Anche que-sto dato, considerando le caratteristiche dei lavoratori nei servizi al consumo in Italia, risulta in linea con le tendenze generali poi-ché quest’area occupazionale rappresenta un’area di inserimento lavorativo anche per i giovani, oltre che per le donne e gli immi-grati [Fellini, 2017: 164].

73,94%

14,31%

11,75%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

80,00%

Meno di 35 anni Tra 35 e 44 anni Da 44 anni

Grafico 2.2.4. Distribuzione per titolo di studio dei dipendenti nel 2017 (v.a.)

Fonte: rielaborazione personale su dati forniti dall’azienda

Esaminando invece il grafico relativo al titolo di studio6 dei di-pendenti della stagione 2017 è evidente notare come la stragran-de maggioranza stragran-dei lavoratori sia diplomato mentre pochi sono i laureati, ma si può presupporre che molti diplomati siano in real-tà degli studenti universitari. Si può avanzare questa ipotesi poi-ché è risaputo che i parchi di divertimento, come altri contesti di lavoro nei servizi al consumo, attraggono molti studenti universi-tari [Aragon e Kleiner, 2003].

Considerando infine i contratti a tempo determinato e a tempo indeterminato del 2017 emerge che su 587 lavoratori: 497 aveva-no un rapporto di lavoro a tempo determinato e 90 a tempo in-determinato.

6 Divisione per titolo di studio dei lavoratori così fornita dall’azienda.

82

361

144

0 50 100 150 200 250 300 350 400

Laurea triennale e/o magistale

Diploma di maturità Licenza media/nessun titolo di studio

Grafico 2.2.5. Forme di rapporto di lavoro nel 2017 (v.a.)

Fonte: rielaborazione personale su dati forniti dall’azienda

Questo dato non stupisce poiché è direttamente collegato alla na-tura stagionale dell’occupazione in questo settore. Infatti a mar-zo, quando il parco riapre, si assiste ad un sostanziale incremento della forza lavoro che talvolta cresce ulteriormente durante i mesi estivi per poter gestire al meglio tutti i servizi presenti; mentre da novembre a marzo, quando il parco è chiuso, il numero di