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1. Multilevel Governance: aspetti teorici e storico-politici

1.3. Analisi della letteratura sulla Multilevel Governance nel sistema Europeo

1.3.2 Caratteristiche distintive

Il termine MLG evoca l’idea di soluzioni sempre più complesse per raggiungere decisioni autoritative in un ambiente sempre più denso di attori pubblici e privati, collettivi e individuali81, con la conseguente dispersione di autorità decisionale tra i diversi livelli territoriali e istituzionali.82

78

P. STUBBS, Stretching Concepts Too Far? Multi-Level Governance, Policy Transfer and the

Politics of Scale in South East Europe. Southeast European Politics, Vol. VI, No. 2, 2005, pp. 66-87

79 B.GUY PETERS, J. PIERRE, Developments in intergovernmental relations: towards multi-level

governance in Policy and Politics, vol. 29, N. 2, 2001 pp. 131-135

80

P. STUBBS, Stretching Concepts Too Far? Multi-Level Governance, Policy Transfer and the

Politics of Scale in South East Europe. Southeast European Politics, Vol. VI, No. 2, 2005, pag.68

81 S. PIATTONI, The theory of multi-level governance, Oxford, Oxford University Press, 2010 82

L. HOOGHE, e G. MARKS, Multilevel Governance and European Integration - Governance in Europa, 2001

La caratteristica ‘multilivello’ è definita come “un sistema di continue negoziazioni tra diversi livelli territoriali – sovrazionale, nazionale, regionale e locale”,83

caratteristico del sistema strutturato dall’UE e l’interno degli Stati membri. La MLG in linee generali e per idealtipi può presentarsi in due modi:84

- come descrizione di un numero limitato di livelli giuridici e istituzionali (internazionale, nazionale, regionale, meso, locale). Questi livelli hanno competenze multiple sia in ambito di politiche pubbliche che di rappresentanza istituzionale. Ogni livello istituzionale ha rilevanza su un livello territoriale. Le caratteristiche dei livelli istituzionali sono: stabilità nel tempo per permettere al ciclo di policy di esaurirsi; flessibile allocazione delle competenze in materia di policy;

- come costruzione di istituzioni specializzate, frammentate in una serie di funzioni specifiche finalizzate al raggiungimento del risultato di policy prefissato. Il numero di livelli è potenzialmente elevato e variano al variare della domanda di policy.

È’ evidente che il primo modello è basato sul territorio, quindi ha a che vedere con l’articolazione dello stato, i sistemi federali, decentrati, regionali, le autonomie locali; le competenze dei livelli sono vaste ma limitate territorialmente. Il secondo modello è invece basato sulla materia di policy e riguarda lo svuotamento dello stato verso l’esterno, con la creazione di livelli giurisdizionali e istituzionali impegnati nella realizzazione di politiche specifiche non limitate territorialmente, se non dai confini dello stato. Questi due ‘idealtipi’ possono realizzarsi anche in forme intermedie. Piattoni85 propone a questo punto tre caratteristiche in base alle quali identificare un processo decisionale come esempio di MLG:

- il coinvolgimento simultaneo di diversi livelli di governo (più di due) nel processo di policy making;

- il coinvolgimento di attori non governativi a diversi livelli di governo; - la presenza di relazioni che non rispondono ad un modello verticistico

83

L. HOOGHE, Cohesion Policy and European Integration: Building Multi-level Governance, Oxford: Clarendon Press, 1996

84 L. HOOGHE, G. MARKS, Unraveling the central state, but how? Types of multi-level governance, American Political Science Review, 2003

ma assumano le caratteristiche di un network non gerarchico.

Il primo punto corrisponde alla dimensione verticale del concetto indicata da Bache e Flinders. L’individuazione del numero di livelli di governo coinvolti perché si possa parlare di MLG circoscrive il campo di rilevanza teorica del concetto: la presenza di due livelli di governo definisce il campo di azione delle teorie delle relazioni internazionali e dell’approccio intergovernativo (nel caso dell’interazione tra livello nazionale e livello internazionale) o del federalismo e del regionalismo (nel caso dell’interazione tra livello nazionale e livello locale).

Il secondo punto corrisponde alla dimensione di governance orizzontale, che descrive l’interazione tra attori istituzionali e non nei processi di policy making e il coinvolgimento degli attori della società civile (dai sindacati alle NGO e CSO). La mobilitazione di questi attori ai diversi livelli di governo è parte integrante del concetto di governance ed è uno degli strumenti di connessione tra i livelli di governo, quando le relazioni tra istituzioni risultano difficili o eccessivamente formalizzate e contribuiscono alla costituzione di interazioni che prendono la forma di network, piuttosto che di strutture gerarchiche.

Proprio quest’ultimo elemento è il contenuto del terzo punto che fa riferimento alla forma assunta dalle relazioni tra tutti gli attori che prendono parte al processo di policy making86 chiarisce ulteriormente questo concetto, indicando quali caratteristiche specifiche della MLG la condizionalità e la sussidiarietà. La prima permette ai livelli di governo superiori di fissare e far rispettare le regole del gioco, laddove la seconda consente ai livelli di governo più bassi di elaborare e implementare gli interventi e progredire verso gli obiettivi di policy sulla base delle conoscenze e preferenze locali.

La MLG in quest’ottica può essere definita come ‘un modo o un sistema di gestione’, ovvero come l’insieme di quei processi, procedure, risorse, istituzioni e attori che determinano come vengono prese e attuate le decisioni all’interno di un determinato ambito applicativo – sia esso geografico o economico. In altre parole, la MLG riguarda tutti quei processi

86 F. BARCA, AN AGENDA FOR A REFORMED COHESION POLICY, A place-based approach to

meeting European Union challenges and expectations - Independent Report prepared at the request of

e quelle modalità formali e informali di interazione (condizionate dalle relative relazioni di potere) tra le istituzioni e gli altri attori (interazione orizzontale), nonché quelle tra i diversi livelli esistenti all’interno di una medesima struttura (interazione verticale), ed i loro rispettivi ruoli nel definire scelte collettive efficaci e rendicontabili. In questi termini generali, il concetto fa quindi riferimento a come l’autorità decisionale risulta distribuita tra gli attori, e non implica necessariamente che tale autorità sia distribuita tra gli attori in modo uguale né che vi sia un loro maggior coinvolgimento.

1.4 I principali documenti europei connessi alla governance e alla