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2.1 Caratteristiche sociali e abitative nella cultura Colombiana

Ogni specie delimita lo spazio in cui vive. Lo osserva e lo modifica, da esso ricava ciò di cui ha bisogno, dagli alimenti della terra agli elementi materiali con i quali costruisce. L’umanità modella il suo habitat, trasformando e modificando con adeguata attenzione il paesaggio che la circonda. L’insediamento parte da questo, dalla gestione del territorio uniformata alla disponibilità di risorse che esso offre. Le tipologie di insediamento, le forme architettoniche e urbane, le distanze e le dimensioni, nascono e si sviluppano così tramite processi di insediamento dettati dalla natura e dal territorio. Gli stessi materiali sono capaci di predisporre regole nell’architettura, modalità naturali con le quali il costruito si relaziona all’ambiente, sviluppando forme urbane con cui confrontarsi. Queste stesse “regole materiali” si traducono in tecnologia e composizione dell’edificio costruito, delimitato e ordinato,

pianificato per il lavoro o per il riposo, per il culto o per lo svago. [1]

Così anche nella cultura dell’abitare Colombiana , come in diverse culture , il ruolo dell’abitazione acquista il suo significato e diventa oggetto di modifica e sviluppo. L’emergere del ruolo dell’architettura nell’esistenza umana , come elemento legato all’ambiente , ha sviluppato modi di abitare che si sono evoluti nel tempo; dalla caverna dell’uomo preistorico, alla tenda beduina nel deserto, dalla palafitta lagunare alla solida abitazione di pietra costruita senza legante. Questo legame che insiste tra ambiente e architettura , diventa così tradizione dell’abitare. L’esperienza del nomadismo si tramuta in permanenza laddove il territorio lo permette. La zona dei caraibi, grazie anche ad alcuni studi realizzati dall’antropologo Augusto Oyuela-Caycedo, descrive una popolazione sempre in movimento con una base nomade, poco sedentaria a causa delle difficili condizioni ambientali , geografiche e climatiche della fascia Caraibica.

La zona di Cartagena De Indias ed i suoi dintorni , circondati da zone montuose, sono stati abitati in condizioni temporanee, dove

[1] saldarria roa, alberto, “hábitat

y arquitectura in colombia: modos de habitar desde el prehispánico hasta el siglo xix, utadeo, bogotà, april

182

la popolazione, è stata datata intorno a 6000 a.c. tramite alcuni ritrovamenti ceramici . Questo ha permesso di definire la prima fascia

di terra a ridosso del mare come zona difficile per gli insediamenti . [2]

A poca distanza , sulle prime cime montuose alle spalle di Cartagena De Indias, l’altura e la vegetazione a soli settecento metri di dislivello, ha offerto condizioni più favorevoli per i primi insediamenti semi- permanenti. In essi si palesavano le prime tipologie di casa abitata, dove una famiglia nucleata si disponeva in linea , affiancata ad altre. In questa condizione , prima della conquista spagnola ed il conseguente periodo coloniale, l’architettura iniziava ad assumere un ruolo chiave; da un lato necessitava di qualità architettonica che permettesse un insediamento solido, dall’altra il bisogno di creare una società le cui condizioni di sopravvivenza fossero relazionate alle risorse.

Il risultato di questo primo insediamento è forse quello più vicino all’idea di sostenibilità, perchè attento al reperimento del materiale da costruzione a chilometro zero, al basso consumo di risorse, al riciclo costante per limitare gli sprechi e le dispersioni, alla ricerca di un sistema costruttivo e di una tecnologia sempre in evoluzione ed in costante cambiamento rispetto alle condizioni morfologiche del territorio e a quelle climatiche in constante mutamento.

La prima comparsa della Guadua avviene proprio secondo queste modalità, come risultato di un processo di cambiamento tra nomadismo, sedentarietà e ambiente ospitante. Il proverbiale isolamento delle comunità che hanno abitato i paesaggi della Colombia nel periodo pre- coloniale, ha permesso , nel corso dei secoli, il mantenimento di modi di abitare diversi ed una tradizione in ciò che li costituisce. Questa originalità eterogenea nell’architettura e nella gestione del paesaggio in generale, ha definito delle ere, dei periodi sempre più legati alla modernità. “Un modo di vivere ha un tempo specifico, correlato alla sua

durata”. [3] Questa frase esprime da un lato il concetto di modernità e di

flessibilità , dall’altro un livello transcalare di tradizione nel tempo, di un metodo utilizzato sin dai primi momenti alla base delle costruzioni Colombiane. La stessa urbanistica, ad una scala maggiore, trova ordine

[2] marco foreo p., “ Breve historia de

cartagena “, ariel, grupo planeta,

2016

[3] saldarria roa, alberto, “

hábitat y arquitectura in colombia: modos de habitar desde el prehispánico hasta el siglo xix, utadeo, bogotà,

183 anche nella storia della cultura dell’abitare in Colombia; gli stessi insediamenti primordiali sino all’arrivo dei “conquistadores spagnoli”, suggeriscono una “griglia” come modello urbano di sviluppo cittadino. Prima del 1500 ca., periodo di arrivo dei primi spagnoli, alcune delle tribù indipendenti presenti nelle montagne retrostanti Cartegena De Indias, fondata podo dopo il 1531, presentavano un modello urbano a blocchi quadrati a bassa densità ma nel quale risiedevano numerose

persone nucleate nella stessa abitazione. Come già affermato, il ruolo

dell’architettura tange la sfera materiale tanto quanto quella sociale. Allo stesso tempo questo concetto descrive la differenza tra abitazione e casa, dove quest’ultima rimane più astratta, inglobando in se significati più profondi legati alla condizione della sfera emotiva di ogni abitante. Una casa non è solo il luogo dove si riposa e dove si mangia, una casa diventa il luogo di sicurezza personale, il riparo protetto che sostiene il nucleo familiare.

Per questo e un diritto di tutte le persone avere un condizione tale per cui la casa non sia un luogo di incontro nè uno di riposo, ma diventi anche il posto dove sentirsi sicuri. Questo in diverse zone della Colombia, come in molte altre in tutto il mondo, non sempre e garantito; molte volte le condizioni dell’abitare sono insufficienti o assenti. Per questo il ruolo dell’architettura rimane fra i più importanti nella sfera sociale e cerca, tramite il contributo che può fornire, di garantire le condizioni minime dell’abitare. La qualità dell’elemento architettonico mira così ad essere integrata nella tradizione, tecnologicamente moderna e capace di soddisfare le necessità degli utenti.

2.2_ Utilizzo di materiali nella cultura Colombiana nel