• Non ci sono risultati.

Casa Circondariale di Ferrara

Nel documento Relazione delle attività Anno 2014 (pagine 172-176)

Casa Circondar

la positiva esperienza dell’emporio interno: uno spazio gestito dai volontari, con il controllo e l’ausilio del personale penitenziario, dove viene distribuito ai detenuti indigenti il materiale raccolto tramite donazioni (prodotti per l’igiene personale, per la pulizia delle celle, abbiglia-mento, eccetera).

La costruzione del nuovo padiglione. Si trova in una situazione di stallo, dovuta alla sospen-sione del cd. Piano carceri, con la mancata proroga delle funzioni del Commissario straordi-nario alle infrastrutture penitenziarie, dal 31 luglio 2014, l’ipotesi relativa alla costruzione di un nuovo padiglione, con 200 posti, rispetto alla quale il Comune di Ferrara aveva espresso perplessità, con apposita nota inviata al Commissario Delegato (si veda la parte della relazione dedicata alla costruzione dei nuovi padiglioni sul territorio regionale).

Il Garante di Ferrara. Le segnalazioni provenienti dai detenuti del carcere ferrarese vengono inoltrate al Garante del Comune di Ferrara, Marcello Marighelli, con cui è stabilita una profi-cua collaborazione, anche con iniziative congiunte, salva la valutazione dell’Ufficio regionale di verificare in prima persona la situazione denunciata.

Per ogni più opportuno approfondimento si rimanda alla relazione del Garante del Comune di Ferrara al link di seguito:

http://www.comune.fe.it/attach/superuser/docs/relazione_per_commissione2014.pdf

Comunicato del 09/10/2014

Carcere. Ferrara, in calo il numero dei reclusi, applicato il regime “a celle aperte”. Resta criti-ca la distribuzione del pasto domenicriti-cale

La Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, insieme al Garante del Comune di Ferrara, Marcello Marighelli, si è recata in visita alla Casa circondariale del capoluogo estense; nel

cor-I comunicati stampa

La funzione di vig

so della visita, sono stati accompagnati dal direttore Paolo Malato e da personale della Polizia penitenziaria. Intanto, i numeri: a fronte di una capienza regolamentare di 228 unità (e di una capienza massima tollerabile di 446), 294 sono i detenuti presenti alla data dell’8 ottobre; 134 gli stranieri, 209 i condannati e 35 in attesa di giudizio, 3 ammessi al regime della semilibertà;

82 i detenuti tossicodipendenti; 12 gli ergastolani e 25 i “collaboratori di giustizia”. In linea con il complessivo dato regionale, sottolinea l’Ufficio del Garante regionale, emerge la confer-ma dell’abbattimento dei numeri dei reclusi e non si ravvisano gravi profili di sovraffollamento, con il miglioramento generale delle condizioni di vita dei detenuti e delle condizioni di lavoro del personale. Fra l’altro, è tornato agibile lo spazio del laboratorio teatrale, chiuso per effetto degli eventi sismici del maggio 2012. Si effettuano colloqui 6 giorni su 7, anche nel pomeriggio, con un servizio di prenotazione telefonica attivo. Appare particolarmente curata l’area verde, dedicata ai colloqui dei detenuti con prole minore di dodici anni, con un apposito spazio per il divertimento dei bambini; inoltre, è prevista, un sabato al mese, la presenza di animatori pro-fessionali e mediatori familiari nell’ambito di un’iniziativa promossa dal Centro per le famiglie del Comune di Ferrara. È alla valutazione del Comune una lista di detenuti che, nell’ambito di un progetto di pubblica utilità, dovrebbe prestare la propria attività a titolo volontario e gratu-ito al di fuori del carcere, catalogando materiale nei musei e biblioteche cittadine. Continua la positiva esperienza dell’emporio interno: uno spazio gestito dai volontari, con il controllo e l’au-silio del personale penitenziario, dove viene distribuito il materiale raccolto tramite donazioni (prodotti per l’igiene personale, per la pulizia delle celle, abbigliamento, eccetera). Risulta poi pienamente applicata la disposizione dipartimentale che prevede il regime “a celle aperte”, con i detenuti che possono stare fuori dalla camera di pernottamento per almeno per otto ore gior-naliere, potendo utilizzare gli spazi comuni, fra cui la palestra attrezzata. I Garanti registrano che la stessa popolazione detenuta, incontrata nel corso della visita, ha dato riscontro positivo alla possibilità di permanere al di fuori delle camere di pernottamento per più ore al giorno. I detenuti risultano per lo più impegnati nelle attività ordinarie di lavoro domestico alle dipen-denze dell’Amministrazione penitenziaria, a cui si accede sulla base di una turnazione mensile.

Nel registrare i vari miglioramenti intervenuti, i Garanti auspicano che possano essere riempite di contenuto le ore che i detenuti possono trascorrere al di fuori della cella con il potenziamen-to dell’offerta trattamentale. Allo stapotenziamen-to, con la sospensione del cosiddetpotenziamen-to “Piano carceri”, risulta

Casa Circondar

tramontata l’ipotesi di un nuovo padiglione. Come in altre realtà penitenziarie regionali, resta la criticità nella distribuzione dei pasti alla domenica: al momento del pranzo, viene consegnata anche la cena, che il detenuto dovrà conservare, in ragione del turno di riposo previsto da chi lavora in cucina.

La funzione di vig

I numeri. Al 31.01.15 il dato ministeriale relativo alle presenze era di 111 persone (di cui 19 donne, con 48 stranieri) a fronte di una capienza regolamentare di 144.

Si è potuto constatare che il dato numerico relativo alle presenze è decisamente sotto controllo (con riferimento ai dati di 1 anno fa, nello stesso periodo, c’è stato un calo delle presenze di 1/3 circa). Un ulteriore aggiornamento è alla data del 21.02.15 in cui risultavano essere presenti 108 detenuti di cui: 20 donne; 64 i condannati in via definitiva; 50 gli stranieri; 33 i tossicodi-pendenti (di cui 4 donne); 6 gli ammessi al lavoro all’esterno (di cui 1 donna); 24 gli autori di reati sessuali.

La buona situazione complessiva. Nel corso dei colloqui che la Garante ha effettuato con i detenuti sono emersi a più riprese, come dato saliente, come anche registrato nelle precedenti relazioni, il clima positivo e il riconoscimento da parte della popolazione detenuta dell’atten-zione e della predisposidell’atten-zione al dialogo che la Diredell’atten-zione e gli operatori dell’Amministradell’atten-zione penitenziaria quotidianamente dimostrano, agevolando la convivenza ed aiutando a prevenire situazioni di tensione, anche risultando evidente che un contesto caratterizzato da numeri ri-dotti favorisce l’attenzione nei confronti delle persone.

La struttura. La struttura carceraria si presenta molto vecchia, per cui esistono criticità di or-dine strutturale, i cui ambienti non risultano pienamente congrui, ma, dal punto di vista della metratura a disposizione dei detenuti, vengano garantiti almeno tre metri quadri liberi da sup-pellettili a testa. Particolare cura è stata dedicata agli interni, con gli ambienti tinteggiati in vari colori, anche grazie al contributo del lavoro dei detenuti.

Di certo maggiormente adeguati, dal punto di vista degli spazi e della luminosità, risulteranno gli ambienti del nuovo carcere (il trasferimento dovrebbe avvenire in un’area periferica della città e, secondo gli ultimi aggiornamenti, sarà nel 2017).

Il regime a celle aperte. Pienamente operativo il regime ‘a celle aperte’, con i tutti i detenuti che

Nel documento Relazione delle attività Anno 2014 (pagine 172-176)