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I comunicati stampa

Nel documento Relazione delle attività Anno 2014 (pagine 58-62)

OPG: a quando la v

Comunicato del 30/12/2014

Carcere Reggio Emilia, rimangono problemi con il riscaldamento e ancora numeri elevati nelle persenze in vista della chiusura dell’OPG.

Lunedì 29 dicembre, Desi Bruno, Garante regionale delle persone private della libertà persona-le, si è recata agli Istituti penali di Reggio Emilia; nella visita, è stata accompagnata dal direttore, Paolo Madonna, da personale della Polizia penitenziaria, e ha effettuato colloqui con i detenuti.

Dopo la significativa riduzione del numero delle presenze, non si ravvisa alcun profilo di so-vraffollamento: risultano essere presenti 296 persone all’interno delle due strutture: 146 (164 in carico), presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) e 150 (5 le donne) presso la Casa cir-condariale; fra questi ultimi, 98 sono i condannati in via definitiva, 26 tra gli ammessi al lavoro all’esterno e in regime di semilibertà.

Appaiono migliorate le condizioni igienico-sanitarie e strutturali del carcere: una carenza in passato più volte segnalata (sia nei rapporti semestrali a cura dell’Ausl di Reggio Emilia, che direttamente dalla Garante). Sono stati effettuati già da diversi mesi i lavori di riparazione del tetto al fine di eliminare le infiltrazioni di acqua dal soffitto in alcune sezioni detentive, anche se permangono zone ancora interessate da infiltrazioni.

Permane la criticità relativa al funzionamento dell’impianto di riscaldamento, già segnalata dalla Garante lo scorso inverno: si è potuta constatare una temperatura insufficiente in alcuni spazi detentivi, nonostante, a più riprese, e ciclicamente negli anni, tanto la Direzione abbia segnalato i disservizi alla ditta appaltatrice delle fornitura dell’energia termica ed elettrica (che pilota l’impianto a distanza, da Vicenza), quanto il Provveditorato regionale abbia richiamato agli obblighi contrattuali la ditta, invitandola a garantire i 20 gradi negli ambienti interni.

Sono stati visitati gli spazi del magazzino destinato al deposito delle merci, che sta venendo riqualificati con il lavoro dei detenuti. Sono risultati particolarmente idonei gli ambienti del-la sezione detentiva in cui sono collocati gli ammessi al del-lavoro all’esterno e i semiliberi. In generale, la struttura offre particolari potenzialità, in termini di spazi, che potrebbero essere pienamente valorizzati con il coinvolgimento di progetti imprenditoriali: in questo senso è

an-Le questioni anc

nunciato l’imminente avvio di una lavorazione interna, grazie ad una cooperativa sociale, con l’impiego iniziale di 3 detenuti in attività lavorative. Di notevole ampiezza è l’area agricola, ma, allo stato, limitatamente utilizzata per carenza di risorse. In questo senso la Garante intende sensibilizzare imprenditori agricoli per la definizione di un progetto che possa valorizzare i terreni a disposizione.

Con riferimento all’OPG, con un numero decisamente alto di ricoverati, anche in relazione all’imminente data prevista per la chiusura – 31 marzo 2015 – l’ufficio del Garante sottolinea un duplice dato: la presenza di 14 detenuti condannati in cui l’infermità di mente è sopravve-nuta durante l’esecuzione della pena (nella previsione del processo di superamento dei mani-comi giudiziari, dovranno essere ospitati nelle apposite sezioni di cura e riabilitazione, una volta create presso gli istituti di pena); e la presenza di 5 persone in osservazione psichiatrica provenienti da regioni esterne al bacino d’utenza previsto (Emilia-Romagna, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Province di Bolzano e Trento), con i detenuti delle carceri regionali che, in caso di necessità di osservazione psichiatrica, vengono inviati presso la Casa Circondariale di Piacenza, con equipe medico-specialistica dell’Ausl di Piacenza.

Per rendere plausibile la chiusura della struttura entro il 31 marzo 2015, la Garante torna a segnalare la necessità di porre freno agli ingressi delle persone provenienti da altre regioni, e di favorire i programmi di dimissione dall’OPG, con la presa in carico da parte dei servizi sanitari territorialmente competenti.

Grazie ad una puntuale definizione operativa di progetti fra direzione del carcere ed enti locali (in particolare, i Comuni di Reggio Emilia e di Albinea), un buon numero di detenuti risulta essere impiegato in lavori di pubblica utilità all’esterno del carcere, in attività che vanno dalla manutenzione degli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica, alla manutenzione dei cimiteri e del verde pubblico. Ai detenuti che prestano la loro attività a favore della collettività viene cor-risposta una somma a titolo di rimborso spese.

OPG: a quando la v Comunicato del 09/05/2014

Carcere. Garante regionale detenuti in visita all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia: 203 gli internati

Nella giornata di martedì 6 maggio, Desi Bruno, Garante regionale delle persone private della libertà personale, si è recata all’Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Reggio Emilia; nella visita, la Garante era accompagnata dal direttore, Paolo Madonna, dal comandante di Polizia penitenziaria, e dal personale del suo ufficio.

Nella struttura sono presenti 203 internati, di cui 41 stranieri: 27 minorati psichici, 5 in os-servazione psichiatrica, 52 prosciolti per infermità mentale, 17 in sospensione della pena per sopraggiunta infermità, 27 in esecuzione provvisoria di misura di sicurezza, 32 in esecuzione di misura di sicurezza di casa di cura e custodia, 38 in licenza di esperimento finale e 30 in licenza a termine.

Sono meno di 40 le persone che hanno residenza o domicilio in Emilia-Romagna.

Rispetto alle visite precedenti, le condizioni della struttura risultano invariate. Sono in corso i lavori di rifacimento del tetto. Nel reparto “Centauro”, che ospita le persone considerate non adatte alla vita in comunità, le celle sono prevalentemente chiuse ed è sempre presente un presi-dio di Polizia penitenziaria. In tutti gli altri reparti le celle sono aperte dalle 8 alle 20, è presente esclusivamente il personale sanitario e l’intervento della Polizia penitenziaria viene richiesto solo in caso di bisogno.

Il comandante della Polizia penitenziaria dichiara che il letto di contenzione è stato eliminato dalla struttura.

La Garante segnala l’anomalia rappresentata dalla presenza di cinque persone in osservazione psichiatrica, nonostante presso la Casa circondariale di Piacenza sia stata aperta una apposita sezione, risultata vuota durante l’ultima visita dell’Ufficio (in data 16 aprile 2014). Altra criticità è rappresentata dalle 32 persone presenti alle quali è stata applicata la misura di sicurezza della casa di cura e custodia, ma che si trovano collocate all’interno dell’Opg; in particolare, non esi-ste – a livello sanitario – una diversa gestione di questi soggetti.

La distribuzione degli internati, infatti, non dipende né dal tipo di patologia, né dalla gravità del reato commesso, né dalla categoria giuridica alla quale il soggetto appartiene, ma si effettua

Le questioni anc

esclusivamente sulla base del suo grado di “compensazione”: se non mostra comportamenti violenti nei confronti di se stesso o degli altri, viene tendenzialmente indirizzato nel reparto a regime “aperto”.

Il numero di internati rende evidente la difficoltà di presa in carico all’esterno dei soggetti che non sono più considerati socialmente pericolosi: da qui, la necessità di implementare strutture esterne atte ad accogliere più persone in licenza finale di esperimento (come, ad esempio, la comunità di Sadurano, in provincia di Forlì).

Con tutta evidenza, continuano ad arrivare al’Opg di Reggio Emilia persone provenienti da regioni esterne al bacino d’utenza previsto (Emilia-Romagna, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Province di Bolzano e Trento). Per rendere plausibile la chiusura della struttura entro l’aprile 2015, la Garante segnala la necessità di porre freno agli ingressi delle persone provenien-ti da altre regioni e contestualmente aumentare il numero delle licenze finali di esperimento, in strutture idonee.

A breve la Garante conta di tornare a Reggio Emilia per visitare anche la Casa circondariale.

Nel documento Relazione delle attività Anno 2014 (pagine 58-62)