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Caso Comunidad Indigena Sawhoyamaxa Vs Paraguay

103Per gross violations o, come anche le si usa definire, consistent patterns of violations of human rights, s’intendono le violazioni dei diritti umani gravi e

LA ORGANIZACIÓN DE LOS ESTADOS AMERICANOS Y EL SISTEMA INTERAMERICANO DE DERECHOS HUMANOS

4.3 La Commissión Interamericana de Derechos Humanos

4.5.3 Caso Comunidad Indigena Sawhoyamaxa Vs Paraguay

La Commissione Interamericana dei Diritti Umani ricevette la denuncia dell'organizzazione governativa Terra Viva il 15 maggio del 2001, per violazione da parte dello Stato del Paraguay dei diritti consacrati dalla Convenzione Americana sui diritti Umani. Il 3 febbraio 2005 la Corte Interamericana dei Diritti Umani ricevette la denuncia del Caso Comunidad Indígena Sawhoyamaxa per la violazione degli art 2 (mancata adozione di disposizioni di diritto interno) art.4 (diritto alla vita) art.5( diritto all'integrità personale), art.8(garanzie giudiziarie), art.21(diritto alla proprietà privata), art.25( protezione giudiziaria).

La Comunità indigena Sawhoyamaxa alla fine del XIX secolo occupava il territorio del Chaco a nord del Paraguay, al confine con il Brasile dove sono presenti grosse comunità indigene Guaraní. Dopo la Guerra della Triplice Alleanza, il Paraguay aveva contratto debiti con impresari londinesi e si era vista costretta a cedere grandi estensioni territoriali del Chaco Paraguayo nella zona a nord- est, senza tenere alcun conto della presenza sul territorio delle popolazioni che vi abitavano. Su questi territori vi si installarono varie missioni della chiesa anglicana. Dopo la Guerra del Chaco tra

147 Riccardo Pisillo Mazzeschi. La normativa internazionale a protezione dei popoli indigeni in Identità dei popoli indigeni, aspetti giuridici,antropologici e linguistici. Siena 2007 IILA

148 Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Sessantunesima sessione. Punto 68 dell'ordine del giorno. Rapporto del Consiglio sui Diritti Umani.

149Tra gli Stati firmatari del Convegno OIT N°169 sui popoli indigeni e tribali nei paesi indipendenti, del 1989, si annoverano per l'America Latina: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Dominica,Ecuador Guatemala, Honduras, Paraguay, Perù e Venezuela.

Bolivia e Paraguay (1933-1936), l'occupazione non indigena s'incrementò ulteriormente riducendo drasticamente le terre a disposizione della comunità Sawhoyamaxa. Questa, cominciò ad avere serie difficoltà nel reperire gli alimenti per la sopravvivenza, visto che le loro attività principali erano la caccia e la pesca. L'unica soluzione al problema era lavorare a giornata o come impiegati nelle imprese locali, perdendo i loro tradizionali legami con il territorio. Il progressivo frazionamento del territorio e il suo trasferimento alla proprietà privata ha modificato la loro alimentazione di base e ridotto ulteriormente gli spazi a loro disposizione, tanto da trovarsi costretti a vivere sul ciglio di una strada.

Per lungo tempo queste popolazioni erano vissute con gravi carenze d'approvvigionamento d'acqua e senza assistenza sanitaria. Non esisteva alcun censimento dei membri della Comunità, quindi nascite e decessi non erano registrati da alcuna parte, salvo le registrazioni delle vicine chiese anglicane, che, comunque non avevano alcuna valenza giuridica. I numerosi decessi avvenivano anche per l'impossibilità di ricorrere alla medicina naturale, visto che le erbe necessarie si trovavano in terreni che erano oramai di proprietà privata150 .

La comunità Sawhoyamaxa riuniva vari gruppi dispersi in differenti aree agricole della regione del Chaco a ovest del fiume Paraguay151. Gli insediamenti più numerosi, a tutt'oggi, sono quelli di Santa

Elisa e Kilometro 16. E' da quest'ultimo gruppo che è iniziata la rivendicazione delle terre che si trovano sulla strada che unisce Pozo Colorado a Concepción, nel 1991.

Le problematiche più importanti che dovettero affrontare gli Sawhoyamaxa furono legate sopratutto al fatto che non erano entità indigene conosciute sul territorio, quindi, oltre a dover operare la scelta di due rappresentanti o leader di tutti i gruppi, era necessario iscrivere la comunità indigena nel registro Nacional de Comunidades Indígenas. Solo successivamente due leader potevano iscriversi all'INDI e richiedere la redazione di un rapporto socio-antropologico che consentisse il riconoscimento della personalità giuridica alla Comunità Sawhoyamaxa152. Prima che si giungesse

al decreto di riconoscimento della personalità giuridica, l'Istituto INDI e la IBR ( Instituto de Bienestar Rural) operarono il censimento della popolazione Sawhoyamaxa e dell'estensione territoriale dell'area pertinente alla Comunità. La rilevazione delle terre ancestrali indigene comportò serie problematiche legate al fatto che grosse fette di territorio rivendicato cadevano in appezzamenti di proprietà privata e sulle quali insistevano delle attività produttive, quali quelle dell'impresa COMPENSA ( Compaňia Paraguaya de Novillos), oltre alle fattorie Roswel y Cia S.A. e la Kansol S.A. La Comunità, che già viveva in condizioni di estrema povertà, senza alcun tipo di servizio o forma di assistenza, nell'impossibilità di possedere bestiame e di coltivare le terre, senza

150Rapporto elaborato il 25 febbraio del 2000 dai funzionari Claudio Miltos e Augusto Ortigoza dell'Instituto Paraguayo del Indígena

151I gruppi sono conosciuti come Masama Apxagkok, Kello Ateg, xakmayohéna, Nakte-Yannenpéna ubicati nelle aree di Loma Porà, Narajito, Menduca cuè, YaKukai, Ledesma, Santa Elisa, Kilometro 16.

alcuna attività lavorativa, cominciò a subire le pressioni dei proprietari dei terreni rivendicati dalla Comunità153.

A seguito delle continue minacce subite l'organizzazione Terra Viva decise di presentare una petizione alla Commissione Interamericana dei diritti umani. Dopo il riconoscimento della competenza da parte della Corte a conoscere il caso, il processo ha visto allegare agli atti, oltre ai fatti provati, le deposizioni di periti e le dichiarazioni dei testimoni.

Il riconoscimento del diritto alla terra innanzi alla Corte poteva avvenire solo se esisteva una qualunque forma di legame tra la Comunità e la terra rivendicata, in una forma che poteva essere quella dell'esercizio della caccia, della pesca o di altre attività stagionali.

Il legame sarebbe esistito ugualmente se la Comunità avesse mantenuto intatti i legami spirituali e cerimoniali con la terra, nonostante l'impedimento all'accesso determinato dalla volontà altrui. La stessa Commissione era giunta alla conclusione che certamente lo Stato del Paraguay aveva violato l'art.4 della Convenzione connesso all'art.1, in quanto non aveva compiuto l'obbligo di garantire il diritto alla vita ai membri della Comunità Sawhoyamaxa per mancanza di riconoscimento della tutela delle loro terre, obbligandoli a vivere sul ciglio di una strada, privi dei tradizionali mezzi di sussistenza, cagionando la morte di numerosi membri della comunità per mancata assistenza sanitaria di base154.

La Corte ha stabilito che la responsabilità internazionale degli Stati, nell'ambito della Convenzione Americana sorge al momento della violazione degli obblighi generali “raccolti” negli articoli 1.1 e 2 di detto trattato. Da queste obbligazioni generali discendono doveri specifici che possono essere determinati in funzione delle particolari necessità del soggetto di diritto sia per la sua condizione particolare che per la situazione specifica nella quale si ritrova155. Risultano violati altresì: l'articolo

5, in quanto le condizioni di vita dei membri della Comunità alla sentenza potevano essere definite inumane; l'art.3 sul riconoscimento della personalità giuridica , in quanto fino al 2000 nessuno dei membri della Comunità era stato registrato in alcun atto pubblico, obbligandoli a permanere in un limbo. Oltre che privarli del riconoscimento giuridico, li privava del diritto d'accesso ai servizi riconosciuti ai cittadini dello Stato156. In considerazione della violazione dell'art.21 la Corte ritiene

che la devoluzione delle terre tradizionali ai membri della Comunità Sawhoyamaxa costituisce la misura di riparazione più vicina alla restitutio in integrum.

La Corte ha disposto che lo Stato debba adottare tutte le misure legislative, amministrative o di qualsiasi altra natura per assicurare ai membri della Comunità il diritto di proprietà uso e godimento

153La situazione di grave indigenza della Comunità fu riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica del Paraguay il 23 giugno 1999

154Cfr. Allegati della Commissione sulla violazione dell'art.4 della Convenzione Americana sui diritti umani. 155Cfr. punto 154 della sentenza sul Caso Comunidad Sawhoyamaxa del 29 marzo 2006.

156Cfr. Patto internazionale dei diritti civili e politici. Esame dei rapporti presentati dagli Stati parte in conformità all'art. 40 del Patto.

della stessa. Lo Stato potrà valutare se acquistare o espropriare quelle terre che risultano di proprietà privata, secondo il proprio ordinamento interno ma in un tempo massimo di tre anni. Fintanto che la Comunità indigena Sawhoyamaxa non potrà tornare a vivere sulle proprie terre, allo Stato spetterà il compito di somministrare beni e servizi primari per garantirne la sussistenza.

A questi provvedimenti di più ampia importanza, si sommano quelli relativi all'obbligo di creazione di un fondo per lo sviluppo comunitario; l'avvio di un programma di registrazione anagrafica dei membri della Comunità oltre al pagamento dei danni materiali e immateriali.

Come per il Caso de Las Masacres de Ituango, è importante leggere il voto ragionato del giudice Trindade Cançade. Il Caso Comunidad Indígena Sawhoyamaxa Vs Paraguay, Serie C N° 146, affronta la questione fondamentale inserita nella Convenzione Americana sui Diritti Umani del riconoscimento del diritto alla vita previsto all'art.4 .

La Corte, già prima del Caso Comunidad Indígena Sawhoyamaxa aveva dovuto affrontare una sentenza nella quale le popolazioni indigene avevano subito la violazione degli artt.2-4-8-21-25 della Convenzione. Si tratta del Caso Comunidad Indígena Yakye Axa Vs Paraguay Serie C N°124. Come dichiarato dal giudice Cançade, il caso della Comunità Yakye e quello della Comunità Sawhoyamaxa sono del tutto similari o identici. Le violazioni della Convenzione Americana sono le stesse; la prova è la stessa; il perito (P. Balmaceda Rodríguez) è lo stesso. Le vittime appartengono alla stessa popolazione indigena degli Enxet-Lengua. Le condizioni inumane di sopravvivenza e indigenza sono le stesse, come uguali sono i rappresentanti nominati e i decreti di emergenza adottati per entrambe le comunità. Anche la strada sulla quale hanno stabilito la loro dimora in attesa di avere restituita la terra dei propri padri è la stessa (tra Pozo Colorado e Concepción). La sola discrepanza che si registra è quella relativa ai criteri utilizzati dalla Corte nell'avvaloramento delle prove per determinare la responsabilità internazionale dello Stato per violazione del diritto alla vita (art.4 della Convenzione), riconosciuto alla Comunità Sawhoyamaxa e non alla Comunità Yakye Axa157.

Questa discrepanza porta il giudice Cançado a prendere una posizione netta, seguito in questo anche dai suoi colleghi. “Un tribunale internazionale dei diritti umani non può perdersi in tecnicismi tipici dei tribunali nazionali, ma deve assolutamente far si che gli uomini abbiano assicurato il pieno vigore del diritto fondamentale alla personalità giuridica della quale nessuno può essere privato”158.

L'individuo è soggetto di diritto interno quanto di diritto internazionale, dotato in entrambi gli ordinamenti di personalità giuridica e corrispondente alla capacità giuridico-processuale di rivendicare i diritti che ad esso sono inerenti.

157Cfr. Sentenza Serie N°125 del 20 giugno 2005. Comunidad Yakye Axa Vs Paraguay. Per cinque voti contro tre ( dissenzienti erano i giudici Alirio Abreu Burelli, Antônio A. Cançado Trindade e Manuel E. Ventura Robles). 158Cfr. Voto ragionato del giudice Trindade Cançado pag. 25

CAPITOLO V