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I diritti umani Cari sconosciuti in America

LA SOCIETA' ED I PRINCIPI DELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITT

2.3 I diritti umani Cari sconosciuti in America

Ripartendo dallo straordinario lavoro condotto da Toqueville nel suo libro La democrazia in America, esaminiamo quello che da egli stesso in più punti fu definito l'anello critico della perfetta società democratica americana.

E' proprio la questione delle condizioni dei neri in America e degli indiani d'America che, nella teorizzazione questo grande filosofo e giurista pone l'accento su quali siano i reali vizi di questa tanto osannata e perfettibile società democratica.

Se il principio fondante della democrazia americana è la libertà, tanto che John Quincy Adams, nella redazione della Dottrina Monroe, in un tempo non molto lontano da quello nel quale Toqueville visitò gli Stati Uniti, proclamò da una parte un assioma del futuro ruolo degli Stati Uniti nel continente americano, dall'altra, palesò quello che nel 1845 sarebbe stato definito il destino manifesto del resto del Continente americano, non fece altro che affermare la superiorità del cittadino degli Stati Uniti rispetto a tutti gli altri. Dio aveva riservato loro un ruolo straordinario nel futuro di quelle terre abitate solo dagli indiani, indigeni di tali territori.

Negri importati dall'Africa ed indiani pellerossa indigeni americani, costituivano questo anello debole della democrazia americana. Nella sostanza dei fatti, fintanto che di diritti e di libertà si parlava, l'interlocutore fu, è stato ed è il bianco anglo-americano.

Il riconoscimento e la protezione dei diritti dell'uomo rappresentano il fondamento delle moderne democrazie. Il rispetto dei diritti umani, dei diritti fondamentali dell'individuo, costituiscano il presupposto per il progresso sociale, politico, economico della società e degli Stati.

Norberto Bobbio afferma che il processo di democratizzazione del sistema internazionale che costituisce lo strumento Kentiano per il raggiungimento della pace perpetua tra i popoli, non può raggiungere livelli più avanzati senza una conseguente estensione del riconoscimento dei diritti dell'uomo al di sopra dei singoli Stati. Se i diritti dell'uomo non vengono riconosciuti non esiste nemmeno la democrazia e la soluzione pacifica dei conflitti.

Tornando a ritroso nel tempo alla società del contratto di Hobbes, l'uomo accetta di entrare nella società con lo scopo che qualcun altro, vassallo principe o monarca che sia, si assuma il compito di difenderlo. Da ciò discendono i doveri che ha l'uomo verso il Sovrano-Stato. Questa concezione trova storicamente il suo rovesciamento filosofico nella formazione dello stato moderno, del rapporto stato-cittadini, nel quale la priorità dei doveri verrà sostituita dalla priorità dei diritti del cittadino. In definitiva l'individuo non deve più solo obbedire al potere assoluto dello Stato rappresentato nella persona del re, l'individuo è posto nella condizione di pretendere.

Il diritto quindi si manifesta come una pretesa morale di avere soddisfazione di quanto egli chiede. Il diritto dell'uomo diviene dunque un diritto storico che nasce dalle lotte per la rivendicazione di

nuove libertà contro vecchi poteri82. Possiamo dunque affermare che i diritti umani si fondano nelle

pretese degli individui di non ricevere violazioni di diritti in quanto esseri a prescindere dell'essere cittadini di uno Stato o di trovarsi in un determinato territorio.

L'evoluzione temporale di tali diritti rappresentano l'indicatore del progresso storico. Si sovverte l'ordine d'importanza nel rapporto politico stato-cittadini per cui non è più la società nel suo insieme a dover essere tutelata, ma è l'individuo a dover essere tutelato. La concezione individualistica della società procede dal riconoscimento dei diritti del cittadino del singolo Stato al riconoscimento dei diritti del cittadino del mondo. Nella sua forma universale tali diritti sono stati pronunciati nella dichiarazione universale dei diritti dell'uomo emanata il 10 dicembre 1948 dall'ONU quindi con un passaggio dal diritto nei singoli Stati al diritto fra gli Stati, permettendo all'individuo di uscire dallo spazio statale ad esso riservato e riversarsi su quello internazionale. Condizione di applicabilità di tali diritti è quindi l'universalità. Se la pretesa è morale si risolve nella celebrazione di Convenzioni nelle quali vengono elencati i diritti umani, il costo di tali diritti è il loro rispetto.

Con il diffondersi dell'interesse nei confronti dei diritti umani se ne aumentano anche le qualità. Essi, non solo sono fondamentali, ma anche universali e irrinunciabili, imprescrittibili, inalienabili, insopprimibili. Alcuni di essi vanno qualificati come supremi in quanto non possono essere modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale83.

Sorge spontanea la domanda se esiste una sorta d'identità tra i diritti inviolabili ed i diritti fondamentali. Si si prendono i considerazione le categorie dei diritti avremo: diritti della persona, diritti inviolabili, diritti fondamentali, diritti protetti dalla Costituzione. Al vertice troviamo i diritti alla persona, tra diritti inviolabili e diritti fondamentali esiste una piena identità, entrambi godono della stessa protezione, sono insopprimibili dal legislatore che nella sua azione non potrà mai tangere in maniera rilevante sul nocciolo essenziale di tale diritto.

La chiave dei diritti fondamentali è lo stato di diritto. Le garanzie primarie sono i doveri di attuazione dei diritti e garanzie secondarie sono le sanzioni ai comportamenti contrari. Un elemento fondamentale da considerare nella valutazione delle violazioni dei diritti umani è che le restrizioni provengo non sempre da un soggetto dotato di potere legittimo.

Affinché i diritti umani trovino giusta applicazione è necessario indebolire l'ineguaglianza e rafforzare il rapporto tra diritto internazionale e diritti umani, in quanto questi ultimi servono per rafforzare il diritto. I diritti fondamentali vengono spesso classificati come naturali. La famiglia è una società naturale. Persino all'articolo 1 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo per la quale tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti, ciò stà a significare che

82 g. Peces-Barba Martínez. Sobre el puesto de la historia en el concepto de lois derechos fundamentales, in Anuario de derechoos humanos – Instituto de derechos humanos de la Universidad Computense de Madrid, Vol.IV, 1986-1987 83 G. Barone. Diritti fondamentali. Diritto a una vita serena. IL Percorso della giurisprudenza. Bonanno Editore.

l'uomo già prima della sua nascita è titolare dei diritti umani e che questi diritti prescindono lo Stato. Ciò significa che appartengono al cittadino e che non dipendono da atti positivi dello Stato che ne opera solo il riconoscimento84.

Una cultura dei diritti viene caratterizzata da due aspetti, i diritti senza limitazione ed i diritti assoluti. Tutti i diritti umani di prima generazione nascono limitati dal contesto complessivo riferito agli altri.

Un altra importante caratteristica dei diritti in assoluto è che questi nel tempo hanno la capacità di evolversi be questa evoluzione non ha una limitazione temporale. Per tale motivo ai primi diritti umani, nel tempo sono andati aggiungendosene altri in quanto hanno la caratteristica della crescita mutabile temporale col mutare delle condizioni storiche e politiche delle rivendicazioni di alcune fasce della società. Quindi, storicamente si può affermare che esistano differenti generazioni di diritti umani che nel tempo si siano aggiunti agli altri diritti.

L'elemento caratterizzante tali nuovi diritti è che questi si rivolgono sempre più non al singolo individuo ma alla comunità mondiale nel suo complesso.

La prima generazione dei diritti umani viene fatta risalire al 26 agosto 1789 data della Dichiarazione francese dei diritti dell'uomo e del cittadino oppure al 10 dicembre 1948 con la proclamazione della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Dissento da questa datazione in quanto, sebbene sia convinta che lo ius sia germinato in Europa, che il diritto romano abbia fatto da se la storia del diritto, che il Bill of Right85 sia la prima Carta dei diritti riconosciuti al cittadino, anzi

più precisamente si tratta del riconoscimento di alcune libertà del cittadino di partecipare al Parlamento dove poteva esprimere la sua opinione davanti al sovrano che non poteva in alcun modo eliminare l'istituzione del Parlamento all'interno del quale si assumeva l'onere di rispondere ai cittadini garantendo l'ordine e riconoscendo il diritto di libere elezioni.

Questi posso configurarsi come diritti rientranti in un modello di democrazia monarchica come ha continuato a dimostrare di essere la monarchia costituzionale inglese. Senza scomodare il Re di Ur che scrisse il primo Codice legale, né tanto meno il Codice di Hammurabi (1780 a.C.) nel quale venivano elencati i diritti di tutti gli uomini, delle donne e dei bambini, questi non hanno un importanza fondamentale nel riconoscimento di tali diritti riservati non solo ai propri cittadini ma anche al resto del mondo. Affinché si possa parlare di diritti umani è necessaria la preesistenza e l'indiscutibilità che si scopre e viene riconosciuta. Per tale motivo ritengo che sia opportuno che venga indicata la Dichiarazione d'indipendenza americana del 4 luglio 1776 che sarà presa a

84 V. Hamon F. e Troper M, Droit constitutionelle, Paris, 2002, pag. 26. a proposito del dirtto naturale si osserva:cette conceptiono se manifeste sourtout dans l'idéologie contemporaine des droits de l'homme, selone laquelle les gouvernants devoint respecter ces droits, inscrits dans la nature de l'Homme et qui s'imposeraient meme lorqu'ils ne sont pas expressementformulès dans le texte de la Constitution.

85 Il Bill of Right in inglese può essere chiamato a anche Declaration of rigth anche se l'esatta dicitura fu “An Act Declaring the Rights and Liberties of the Subject and Settling the Succession of the Crown.

modello dalla Dichiarazione francese dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789.

La Dichiarazione d'indipendenza americana fu elaborata dalla Commissione dei cinque, composta da Thomas Jefferson, Robert R. Livingston, Benjamin Franklin, Roger Sherman e John Adams. Nel documento nel quale si afferma che tutti gli uomini sono creati uguali, si inneggiano i diritti inalienabili di tutti gli uomini di cui lo stesso Creatore li ha dotati, che tra questi diritti i più importanti sono il diritto alla vita, alla libertà ed alla felicità. La specificazione è che essi considerano evidenti delle Verità. Non esiste solo una verità. E' fondamentale rileggere il testo per trovarvi l'assioma dei diritti umani. Il diritto di uno non può più prevalere sul diritto di tutti. Quando la verità si rivela agli occhi degli uomini devono essere loro a muoversi affinché tale verità diventi di pubblico dominio. La rilettura passo a passo consente di cogliere il senso della eccezionalità delle affermazioni fatte dalla Commissione dei cinque che venne poi firmata per accettazione come dichiarazione d'indipendenza:

“When in the course of human events, it becomes necessary for one people to dissolve the political band which have connected them with another and assume the powers of the eart the separate and equal station to which the laws of nature and nature's god entitle them, a decent respect to the opinions of makind requires that they shoul declare the cause which impel them to the separation.”

Quando nel corso delle vicende umane, diventa necessario per un popolo sciogliere i legami politici che lo hanno vincolato ad un altro ed assumere il rango uguale e separato al quale le leggi di natura e la natura di Dio gli danno il diritto tra le potenze della Terra, il rispetto del giudizio del genere umano richiede che esso dichiari le ragioni che lo spingono alla separazione.

“we hold these truths to be self-evident that hall men are created equal; thet they are endowedby their Creator with certain unalienable rights that among these are life, libertyand the pursuit of happiness, that to secure these rights, governments are instituted among men, deriving their just powers from the consent of the governed”.

Le Verità sono che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che sono stati dotati di diritti inalienabili dal Creatore, e che tra questi diritti ci sono la vita, la libertà e il perseguimento della felicità. Per assicurare questi diritti sono state istituite delle forme di governo che traggono il loro potere dal consenso di coloro che sono governati.

“That whenever any form of government becomes destructive to these ends, it is the right of the people to alter or to abolish it and institute new government, laying its foundation on such

principles and organizing its powers in such form, as to them shall seem most likely to effect their safety and happiness.”

Che ogniqualvolta una forma di governo diventa distruttiva di queste finalità è diritto del popolo modificarla o abolirla ed istituire un nuovo governo, posando le sue fondamenta su tali principi ed organizzandone il potere nel modo migliore che renda possibile realizzare la sicurezza e la felicità.

Prudence, needed will dictate governement long establushed should no t be changedd for light and transient causes; and accordingly all experience hath shown that mankind are more disposed to suffer, while evils are sufferable, than to rightthemselves by abolishing the forms to which they accustomed. But when a long train of abuses and usurpation, pursuing invariably the same object evinces a design to reduce them under absolute despotism, it is their right, it is their duty, to throw off such government, and to provide new guards for their future security.

La prudenza, in verità detta che governi in vigore da molto tempo non siano cambiati per motivi futili e passeggeri; e conformemente l'esperienza ha mostrato che il genere umano è più disposto a soffrire, finché i mali siano sopportabili, piuttosto che raddrizzarsi abolendo le forme alle quali si è abituato; ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, mirate invariabilmente allo stesso scopo mostra il progetto di ridurlo sotto un dispotismo assoluto è suo diritto, è suo dovere rovesciare tale governo e procurare nuove salvaguardie per la futura sicurezza.

Se si tiene in considerazione anche solo questo primo pezzo della dichiarazione, quanto affermato sopra diviene ancora più chiaro. Esplicitamente nel secondo riquadro parlano al plurale di tutti gli uomini, prescindendo dal fatto che essi siano parte di un solo popolo posto sotto l'egida dello stesso sovrano, sono tutti figli di Dio Creatore che li ha dotati di diritti inalienabili.

Questa precisazione che fa si che diventino diritti e assumano una discendenza divina. Questa fu anche la giustificazione che Paine offre per fondare i diritti dell'uomo. Per trovare un fondamento al diritto l'uomo deve uscire dalla storia e giungere fino alla creazione dell'uomo.

La storia, fonte d'insegnamento degli errori commessi non prova nulla, diventa così fondamentale riaffermare l'unità del genere umano diviso dalla storia. E' in questo modo che l'uomo scopre prima di avere dei diritti civili di avere dei diritti naturali che li precedono e che sono fondamento dei diritti civili86 . Sia la legge divina che la legge giuridica sono dei comandi che si rivolgono alla

collettività che in questo caso sappiamo essere molto religiosa, tanto da aver fondato le proprie leggi usando parti della bibbia87. Entrambe le leggi sono ragionamenti ed offrono ragioni, entrambe

86 Thomas Paine, I diritti dell'uomo, Editori riuniti, Roma, 1978.

sono costruite sul sillogismo.

Non è più il sovrano a detenere il potere, il potere adesso lo detiene il popolo che ha dimostrato a Dio di saperne fare uso costruendo delle società politiche basate sul rispetto di Dio e dell'uomo. In questo senso il trascendente si trasforma in immanente. Il popolo può darsi le leggi, ha dimostrato di esserne capace di assumere il rango del re e il re di dover scendere tra il popolo. La religione ha conferito al credente la nozione etica di sé e la fede ha totalizzato gli aspetti della sua vita che forma così un concetto di giustizia e la ragione religiosa esclude quella non religiosa.

Kant, riteneva che potesse essere definito come irresistibile o innato solo un diritto: quello della libertà.

Diritto al quale ogni essere umano è obbligato è quello legittimamente espresso da un governo in cui il popolo partecipa alla formazione della legge, a un uomo dotato della libertà non bastano gli agi della vita, ma importa ill principio in base al quale se lo procura.88 Il sommo bene non si

raggiunge collettivamente ma è il risultato della realizzazione della legge morale di ciascun individuo e ne costituisce l'armonizzazione tra moralità e felicità. Considerando Dworkin e distinguendo tra diritti morali contrapposti a diritti legali si giunge alla contrapposizione tra diritti naturali e diritti positivi. In entrambi i casi ciò che cambia è il criterio di distinzione. E' ovvio che ad un obbligo morale può corrispondere solo il diritto morale mentre ad un obbligo legale corrisponderà un diritto legale.

Riprendendo le idee di Paine nelle sue opere sintetizzò la possibilità che la rivoluzione americana fosse stata la miccia d'accensione della rivoluzione francese, aprendo le porte in Europa alle Rivoluzioni. In entrambi i casi Paine aveva rintracciato a loro fondamento il diritto naturale, in entrambe si darà vita ad un governo fondato sul contratto sociale che ripudia l'aristocrazia e la legge dell'ereditarietà del potere, instaurando la democrazia come governo di tutti e la Repubblica come forma di Stato. Bobbio a sua volta mettendo confronto le due rivoluzioni sottolineò l'importanza del pensiero del Manzoni, il quale affermava che la somiglianza era solo verbale così come la loro enunciazione. In realtà la Rivoluzione americana aveva preceduto di poco il momento in cui il livello di sopportazione contro la violenza ed il disprezzo di ogni diritto si era esaurito dando una spinta a che si affrettasse il momento della rottura.

Tornando ai diritti umani in se, si è detto che essi in base ai tempi ed alle diverse necessità si possono distinguere ad oggi queste differenti generazioni di diritti umani:

Benjamin Franklin e George Washington, ma anche per per la rivoluzione francese, alla quale prese parte a causa della necessità di trovare un rifugio lontano dalla Patria inglese. Delle sue idee che criticavano apertamente la monarchia e incoraggiavano alla lotta alla tirannide contenute nel libello the Common Sense attacca la tirannide della monarchia inglese nei confronti delle colonie. Paine che aveva scritto un compendio sui diritti dell'uomo pubblicato nel 1791, contrastò le idee di Burke e affermò che Dio era verità morale e non mistero. Compito di ogni uomo è quello di compiere la giustizia, amare la misericordia e cercare di rendere felici i nostri simili.

88 I. Kant, Der Streit der Facultäten (1798) in Kant's Gesammelte Schriften, hrsg. von der Königlich Preussischen Akademie der Wissenschaften, I Abteilung Kants Werke, Bd 7, Georg Reimer, Berlin 1907, pagg.439-441

1) la prima generazione dei diritti umani che, come si diceva in precedenza vengono fatti risalire alla dichiarazione d'indipendenza americana, sono i diritti civili e politici. In particolare trattandosi di diritti a matrice liberale, sono rivolti principalmente al riconoscimento delle libertà quali, diritto alla vita, la libertà di pensiero, associazione, religione, di partecipazione e dell'elettorato attivo e passivo;

2) la seconda generazione dei diritti umani comprende i diritti economici, sociali e culturali e si possono far risalire alla dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e si riferiscono al diritto alla salute, al lavoro, all'istruzione che hanno una matrice socialista in quanto la richiesta era che fossero tutti messi nelle stesse condizioni di poter accedere ai servizi messi a disposizione delle libertà fondamentali;

3) la terza generazione dei diritti umani comprende i diritti dei solidarietà. Non si riferiscono quindi ai diritti individuali, ma, ai diritti dei popoli di matrice solidaristica. S riconoscono con essi i diritti all'auto determinazione dei popoli ( è questo il ventennio della decolonizzazione e la nascita di nuovi Stati), difesa dell'ambiente, diritto alla pace. Sono definiti di tipo solidaristico in quanto, in Africa vi sono numerosi Stati nei quali le