CAPITOLO 2: Il corpo
2.3. Dar corpo alla patria: nazionalismo e modello virile
2.3.3. Alla ricerca dell’uomo nuovo o il nazionalismo non è mai stato
2.3.3.1. Il caso cubano
Persino da una lettura superficiale di uno dei testi significativi di Ernesto Guevara scritto nel 1965, si capisce che l’omosessuale non può essere, a suo dire, un hombre
nuevo.
Il prototipo del rivoluzionario da lui descritto nel trattato non si discosta poi molto dal modello primo novecentesco europeo. Bello, forte, virile, amante delle donne, eternamente giovane, il “Che” si presenta al suo folto pubblico di sostenitori come una sorta di eroe contemporaneo, senza macchia e senza paura. D’altronde era questo lo stereotipo maschile cui occorreva rifarsi per la costruzione della nuova nazione cubana.
Pérez Cruz giustifica questa visione della mascolinità con una spiegazione politico-economica: «L’omosessualità è un prodotto del capitalismo postmoderno»,167 ossia del nemico. In questo l’autore non si discosta molto dal classico meccanismo secolare della femminilizzazione del nemico, tipico della tradizione militare occidentale.
Il líder Maximo prodotto dalla rivoluzione, rappresentava da un punto di vista simbolico un successivo gradino nella scala dei maschi alfa destinati a governare le masse alla ricerca di un padre della patria che le guidasse. Il prototipo di uomo vincente da lui proposto era il più adatto a innescare quel modello che Pierre Bordieu definisce “riproduttivo”. Tale concetto viene spiegato egregiamente da Abel Sierra in uno dei suoi testi più conosciuti. Si tratta di:
167
F. De J. Perez Cruz, Homosexualidad, homosexualismo y etica humanista, La Habana, Editorial Ciencias Sociales, 1999.
90 Un conjunto de prácticas que ayudan al sustentamiento de
una visión del mundo institucional, que contribuyen a la reproducción de las estructuras de poder y de significados, y a minimizar la movilidad de esas estructuras concebidas. Desde el punto de vista bourdieano, los individuos excepcionalmente se desvinculan de las estructuras del poder, y estas adquieren un carácter reproductivo168.
Se da un punto di vista economico, ideologico e politico, il governo dei Castro ha prodotto un’alternativa valida e chiara allo strapotere statunitense in America Latina, e soprattutto nel loro Paese, lo stesso non è avvenuto dal punto di vista dei diritti delle minoranze e della morale, perlomeno, non in un primo momento.
Il passaggio violento dal sistema corrotto di Fulgencio Batista a quello della “dittatura del proletariato” richiese inevitabilmente un progetto di omologazione del popolo che si basasse su un modello di riferimento solido, ideale. Coloro che non potevano o volevano ambire a tale status, erano considerati estranei e giacché tali, rigettati dalla società:
I non esclusi erano ossessionati dall’idea della cospirazione; che si trattasse degli omosessuali o della congiura internazionale, metodi e fini erano sempre, in buona misura, gli stessi. La coorte degli uomini sani schierata sotto il vessillo della società normativa aveva di fronte un’opposizione altrettanto compatta, ma se la società era cementata da elevati ideali, e guidata da uomini probi e coraggiosi, chi cercava di distruggerla operava invece con mezzi più subdoli, tentando di creare un’antisocietà guidata da uomini che sovvertivano il modello accettato della mascolinità169.
E ancora:
168
Ibid., p. 205.
91 Per ritrovare il senso etico dell’esistenza e la fede nei miti e
negli ideali nazionali era dunque necessaria una “nuova religione laica.”170
Il diffondersi di una mentalità palingenetica e rivoluzionaria, volta a sostituire valori, ideali e miti ormai superati, appannava via via la fede nel progresso spontaneo verso una società migliore, composta di uomini migliori. [...] La fiducia nella possibilità di compiere delle scelte liberamente e razionalmente vagliate, in vista di un graduale perfezionamento umano, veniva sostituita, a poco a poco, dalla convinzione che solo tramite un’azione esterna all’uomo fosse possibile cambiare la natura. In questa visione della politica come attività rigeneratrice, legittimata a invadere ogni sfera dell’individuo, per plasmarlo e rimodellarlo, vi erano i presupposti per il completo asservimento della libertà individuale a opera del partito e dello stato171.
Le donne libere sessualmente, che non si lasciavano inquadrare nel ruolo di militante o madre, e gli omosessuali (effemminati o dichiarati), sfuggirono per lungo tempo a questi dettami istituzionali. Il machismo li accomunava sotto il marchio di un “femminile non normativo” possibile canale d’accesso per il nemico e incarnazione assoluta dell’alterità:
Ingravida Gonzalez era una actriz de talento. […] le gustaban los hombres, no era homosexual; era una mujer divorciada, cuya vida privada no podía calificarse de inmoral porque tuviese uno u otro amante. Sin embargo, el puritanismo castrista miraba también con malos hojos a las mujeres solteras que tuviesen una vida sexual un poco liberal. Ingravida fue por estas razones parametrada y expulsada de su trabajo, a pesar de su enorme talento como actriz. […] De manera que la mujer como el homosexual, son considerados
170
L. Benadusi, Il nemico dell’uomo nuovo: l’omosessualità nell’esperimento totale fascista, Milano, Feltrinelli, 2005. Le frasi qui citati si riferiscono al contesto italiano nel periodo precedente all’instaurarsi del fascismo. Le due rivoluzioni, di segno politico opposto, presentano simili meccanismi di instaurazione al potere e l’ideale di un “uomo nuovo” in tutto migliore ai modelli che l’hanno preceduto.
92 como seres inferiores. Los machos podían tener varias
mujeres y esto se veía como un acto de virilidad. De ahí que las mujeres y los homosexuales se unieran, aunque solo fuera como una manera de protegerse172.
Il brano qui riportato, estratto da Antes que anochezca di Reinaldo Arenas, spiega incisivamente la situazione che dovette soffrire una parte della popolazione almeno sino alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso. Nel caso delle persone transessuali la situazione era ancor peggiore, come purtroppo succedeva all’epoca in gran parte del mondo:
Algunas fuentes son reveladoras de que la aparición de los transexuales en el contexto de la Revolución Cubana y la preocupación estatal por estos grupos, no son tan recientes como parece. […] En 1984, aparece un informe encaminado a la implementación del trabajo diagnóstico y terapéutico de los transexuales del país y se utilizó la metodología de la entonces República Democrática Alemana, que había sido puesta en práctica en 1976. […] Para el tratamiento de este grupo no se hizo un análisis de su situación emocional, de sus inquietudes personales o sentimientos de cualquier índole. Antes bien, se asumió como una patología, y […] por otra parte en el informe afloran los recursos eufemísticos y de ocultamiento empleados al enfocar este tema en el país. Además, pone de manifiesto la reticencia a reconocer la identidad social de estos grupos, y el diseño de estrategias para mantener su invisibilidad173.
Come suggerito da Sierra Madero e confermato da Arenas nella sua autobiografía, le istituzioni fungono da garanti dell’ordine prestabilito attraverso l’uso dei corpi e l’incasellamento degli istinti. La scuola promuoveva la morale rivoluzionaria attraverso l’insegnamento, il bordello confermava i ruoli di genere e
172
R. Arenas, Antes que anochezca, Barcelona, Tusquets, 2001, p. 178. 173 A. Sierra Madero, Del otro lado del espejo, cit., pp. 186-187.
93 con essi il predominio maschile sulle donne, le carceri secondo l’autore cubano erano una valida metafora dell’intero sistema castrista.
Oggi le cose sono molto cambiate da allora e il governo cubano ha messo in essere una serie di buone pratiche atte a favorire la piena realizzazione e integrazione delle persone LGBTIQI all’interno della società cubana. L’eredità femminista ha permesso alle donne dell’isola di emanciparsi dal ruolo subordinato e le politiche e l’assistenza garantita dal CENESEX hanno favorito un percorso meno drammatico alle persone Trans, anche attraverso una serie di tutele inerenti il cambio di sesso, per chi lo desiderasse.