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Il cast e i personaggi più significat

CAP 2 IL CONTESTO STORICO DELLA PRODUZIONE E DELLA REGIA

CAP 3. CARTA D'IDENTITÀ DELLA MUSALSAL

3.3 Musalsal Ādam

3.3.2 Il cast e i personaggi più significat

In seguito sono elencati gli altri interpreti e personaggi della fiction televisiva in questione:164

Tāmer Ḥosni: Ādam Amīn ̒ Abd al-Ḥay (protagonista) May ̒ Azz al-Dīn: Nānsī Jorge (ragazza cristiana) Dora: Hanā (fidanzata e poi moglie di Ādam) Aḥmad Zāhir: Ḥišām Madkūr (ufficiale buono) ̒ Afāf Ša̒ īb: Șābra (madre di Ādam)

Māğid al-Maṣri: Sayf al-Ḥadīdi (colonnello malvagio)

Karīm Abū Zayd: Karīm Kārim Abū al-Makārim (migliore amico di Ādam) Dīna Fu̒ ād: ̒ Āliyya (giornalista e amica di Ādam)

Karīm Kūgāk: Amīr (amico di Nānsī)

̒ Abd al-Man ̒ am al-Murṣifa: Muḥammad Ḥarīri (cittadino della tangente) Nāṣir Šāhīn Muḥsin: funzionario di polizia

Aḥmad Ṣiyām: ̒ Abēd (padre di Hanā)

Maḥmūd al-Jundī: Amīn ̒ Abd al-Ḥay (padre di Ādam) Aḥmad Diyāb: Munīb Rāšid (padre di ̒ Āliyya)

162“Adam Series Official Page”, https://www.facebook.com/Adaam.Official.page/info (consultato il 02/09/2013)

163“Singer and star Tamer Hosni completes shooting his series “Adam” in Luxor”, (08/12/2011), Arabia Msn http://arabia.msn.com/news/entertainment/hot-gossip/62838/singer-and-star-tamer-hosni-completes/

(consultato il 02/09/2013)

164“Ādam, Al bayyānāt al kāmila” http://www.elcinema.com/work/wk1495031/details_all/, elcinema.com, (consultato il 28/06/2012)

̒ Abd al-Raḥman Abū Zahra: Jorge (padre di Nānsī) Ḥiǧāǧ ̒ Abd al- ̒ Ażīm: ̒ Āmer (zio di Ādam)

Magdī Badr: Šawqi (pusher e ladro nella villa di Richard) ̒ Izzat Budrān: direttore del dipartimento di sicurezza statale Maḥmūd Ġarīb: Marzū'(q) (fidanzato di Baṭṭa)

Amal Rizq: Sihām (moglie di Sayf al Ḥadīdi) ̒ Ādil Ša ̒ bān: Ğīgā

Muḥammad al-Samāḥī: Walīd (amico di Ādam) Ḥamdi Šarf al-Dīn: padre di Sihām

Hāydī: figlia di Ḥišām Madkūr Īnās ̒ Alā: Baṭṭa (sorella di Ādam)

Muḥammad ̒ Abd al-Ḥalīm: padre di Dīsī

Īnās ̒ Azz al-Dīn: Sāmya (sorella maggiore di Ādam) Sāmer Islām: giudice

̒ Abīr Munīr Sīssī: Jorge (padre di Nānsī ) Aḥmad ̒ Iṣām: Ṭāher Jifāra (amico di Ādam) Usāma As ̒ ad: Yūsif (fidanzato di Nānsī ) Muḥammad al-Gūhrī: Dīsī

Basant al-Sabqā: Manāl (moglie di Ḥišām Madkūr) Per quanto riguarda lo staff tecnico invece:

Aḥmad Kurdῡs: direttore d'immagine/fotografia Yāsir ̒ Abd al-Raḥmān: musica

Uno degli esempi più eclatanti è Jifāra: amico di Ādam, è una delle anime più combattive della musalsal. Nella prima puntata 'esordisce' con una delle poesie

che è solito raccontare agli amici seduti al caffè del quartiere: alla vigilia dell' ̒ Īd Ramaḍān pronuncia una qaṣīda dai toni malinconici e riflessivi.

“mița'ți.. mița'ți wa nefsi maqṣūra, wirādi an fiki ̒ ayš, wa law leya balad ġarek a-sibek wu mat za̒ līš (due volte).

Wa ymkin fi yōm hanni-t a'bal wa ašūfek zay mana baḥlem, (due volte) lakin delwā'ti samiḥini , ana baḥlem fi lo'mat ̒̒̒ ̒ ēš” .

(Trad lett.: “abbasso la testa., abbasso la testa.. sono triste, accetto che tu esista e se trovo un altro paese, ti lascio ma non ti arrabbiare (2volte); forse un giorno ci rincontreremo e vederti sarà come un sogno, (due volte) ma per ora, perdonami, sogno un pezzo di pane”.

La poesia lascia spazio a molta amarezza e di constatazione di una condizione di povertà che, nel pur lasciando intravvedere un barlume di speranza nel futuro, conclude riportando alla cruda realtà del presente.

Lo sconforto non riguarda solo i versi poetici del giovane, ma anche lo zio ̒ Āmer: la frustrazione che emerge fin da subito lo affligge totalmente. E' un cinquantenne celibe demotivato da un lavoro statale in cui trascorre il suo tempo a bere thè, mangiare, dormire. Anche se volesse cambiare lavoro il governo non gli darebbe il certificato di esperienza.

Se ̒ Āmer passa il tempo a compiangersi, anche il futuro del nipote Ādam è molto incerto:salario basso, poco lavoro, disponibilità economiche quasi nulle e quindi impossibilità di poter crearsi una famiglia con Hāna, la ragazza della porta accanto di cui è innamorato. Nonostante ciò, cerca di non abbattersi e rendere positivo anche l'amato zio:

̒ Āmer riuscirà a riscattarsi proprio grazie ai suoi consigli sull'onestà e aiuterà il nipote nel momento del bisogno.

Ādam fa parte di quella generazione di giovani istruiti, benestanti o poveri che siano, che grazie all'ambiente universitario e alla possibilità di informarsi tramite internet, hanno iniziato a sviluppare una certa coscienza sociale e una consapevolezza chiara della cruda realtà dell'Egitto: “povertà, disoccupazione, corruzione, raccomandazione” sono i problemi sociali che il ragazzo scrive sui volantini che ha distribuito all'università durante una manifestazione e per cui è stato arrestato dalla polizia.

Nonostante questa consapevolezza, Ādam non è contro il governo, né ci manifesta contro: all'ufficiale spiegherà di essere sempre stato estraneo alla politica e di non aver mai avuto intenzioni antigovernative; inoltre la sua famiglia è povera e ha sempre 'abbassato la testa' umilmente. Ma da quel momento entrerà nel mirino di Sayf al Ḥadīdi, lo spietato colonnello de Dipartimento di Sicurezza Statale.

Jifāra e ̒Āliyya, amici di Ādam, rappresentano invece le personalità più 'anticonformiste' e coraggiose della musalsal: non temono di esprimere i propri ideali di giustizia nemmeno dinanzi alle autorità.

Interrogato da Ḥišām Madkūr, ufficiale più conciliante e comprensivo, che chiede al ragazzo di recitargli una delle sue poesie, Jifāra, reciterà con passione una poesia sul tema della giustizia e dei diritti della persona.

“(q)albī al kifāḥ bismi li rāḣ ḣelm (q)'adiyya ḥāli fi ma̒ īš wa ̒ ēnī ḫūf mel- leyla dī

wa ana miš mi rawwaḣ beti ġer ḥa(qq)''ī fi ideyya miš hāddī forsa bi īd ḥadīd tehedd fiyya

wa law ̒ ott rāsī ġer bi sagda fi ḥosni niyya li-l ḥayelnī ̒ ašān a̒ īš.. fi-l-laḥẓa dī”

Trad lett.:

giuro di non vivere nella paura questa notte

e non tornerò a casa se non avrò ottenuto i miei diritti; non darò l'occasione a chi ha potere di distruggermi;

se abbasso la testa sarà solo per prostrarmi a pregare in buona fede per vivere.. in questo istante.”

Più di Jifāra, ̒Āliyya incarna un ruolo ancora più deciso: anche lei studentessa universitaria, è un'attivista molto impegnata che organizza sempre le proteste in sostegno alla Palestina e agisce sempre in nome della giustizia. Quasi per uno scherzo del destino è figlia di un ricco uomo d'affari che se ne è andato di casa quando era ancora piccola, lasciandola crescere con la madre e il nonno: è lui il modello a cui si è ispirata. In nome della giustizia, sacrificherà quel padre che non ha mai considerato tale e lo denuncerà per corruzione e tangenti.

Inizierà a guadagnarsi da vivere lavorando come giornalista nel giornale dell'opposizione. I suoi articoli saranno lo strumento grazie al quale lotterà per provare l'innocenza di Ādam quando sarà accusato di essere un terrorista, ladro e assassino di un americano.

L' omicidio di un americano in cui il giovane è rimasto coinvolto per difendere sé stesso e una ragazza cristiana salvata dalle molestie di quell'uomo ubriaco, cambierà drasticamente la sua vita e quella di altre persone.

La tragedia costringerà gli amici, la famiglia e la fidanzata di Ādam a mentire al Dipartimento di Sicurezza.

Un personaggio, in particolare, compie un grande cambiamento di vita: Karīm, il migliore amico di Ādam, nonostante la bontà d'animo, conduceva una vita molto agiata con i soldi del padre tra donne e alcool, senza obiettivi. Provare l'innocenza dell'amico diventerà una priorità anche per lui che lo farà diventare una persona migliore: dall'essere passivo si impegnerà con qualunque mezzo a disposizione per quella causa diventata ormai politica.

Anche Nansī, per gratitudine, darà rifugio e coprirà il suo salvatore dallo spietato colonnello Sayf al Ḥadīdi che ambisce a distruggere quel ragazzo a qualsiasi costo e qualunque sia la verità. Se prima, con la morte del fidanzato, non riusciva più a dare un senso alla sua vita e in ogni caso non doveva preoccuparsi del pane alla tavola, si ritrova poi a prendere posizione contro il regime.

Indubbiamente è il protagonista il personaggio che subisce sulla propria pelle un'accanimento ingiustificato da parte di un'autorità che invero lo dovrebbe difendere.

Fin da subito il giovane sa che non avrà alcuna speranza di essere protetto dalla giustizia in primis perché l'uomo che ha ucciso è un americano.

Dal non avere interesse verso la politica, Ādam sarà vittima di accuse e persecuzione immeritate. Esploderà davanti a Nansī e il padre Jorge in parole piene di rabbia e consapevolezza: “Perché il mio paese non mi difende?!Solo noi siamo colpevoli a prescindere, solo noi moriamo annegati nel mare per fuggire di qui!!!Perché?!!”

La presa di posizione contro le ingiustizie del regime non riguarda solo civili: Ḥišām Madkūr, il comandante che lavora con il colonnello maggiore Sayf al Ḥadīdi, si rivela fin da subito più comprensivo e cauto nel condannare tutti i sospettati. Anche se lui non ha pietà con i veri colpevoli di reato, la vicenda di Ādam lo porterà a prendere coscienza su tutti gli anni di ingiustizie inferte ai prigionieri e a diventare più umano.

Crede nella sua innocenza fin da subito, ma quando capisce che allo spietato collega poco importa conoscere la verità sull'omicidio, prende una drastica decisione e decide di coprire il ragazzo. Proprio lui che rappresentava il Dipartimento di Sicurezza, ha preso definitivamente le distanze dopo anni di ingiustizia: questo passo gli costerà caro.