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2. Epilessia e disturbi psichiatrici

3.1 Cenni Storici

La Psichiatria di Consultazione ha assunto negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore sia sul piano didattico e scientifico sia su quello assistenziale, diagnostico e terapeutico. La stretta collaborazione tra specialisti diversi ha infatti portato ad una maggiore conoscenza della disciplina psichiatrica anche in altri campi della medicina, creando però non poche difficoltà di integrazione. La Psichiatria di Consultazione si propone come obiettivo la precisazione diagnostica e terapeutica specialistica all’interno dell’ospedale generale, riconoscendo le situazioni in cui la psiche si esprime anche attraverso il mondo somatico provocandone una lesione o alterandone il funzionamento (Huyse et al., 2001). Il fine della consulenza psichiatrica è mantenere quindi un legame fra la Medicina e la Psichiatria, favorendo la creazione di spazi transizionali dove possa essere colta la componente non somatica della sofferenza (Lombardo et al., 1995). Risulta quindi fondamentale una doppia lettura del malato per una maggiore completezza diagnostica che si estenda al piano della cura, della prevenzione e della riabilitazione.

Lo sviluppo delle unità psichiatriche negli ospedali generali e della medicina psicosomatica portò alla nascita della Psichiatria di Liaison, che può essere tradotta in italiano come Psichiatria di Consultazione-Collegamento. Nel 1923 iniziarono a prendere corpo negli ospedali generali le unità psichiatriche e T.J. Heldt, direttore dell’unità psichiatrica di Detroit, riferì che già nel primo anno di operatività pazienti internistici erano stati inviati per consulenza psichiatrica (Heldt, 1927). La nascita della Psichiatria di Consultazione è però fatta risalire al 1929, anno nel quale Gorge N. Henry, della Cornell University of New York, scrisse il primo articolo ad essa dedicato. Henry affermò la necessità della presenza negli ospedali generali degli psichiatri con il compito di prestare servizio regolarmente nei vari reparti, di dirigere un ambulatorio psichiatrico nell’ospedale e di partecipare a conferenze e a seminari interdipartimentali in

modo da contribuire, attraverso la discussione dei casi più complessi, ad un mutuo scambio di esperienze cliniche (Henry, 1929). La prima divisione psichiatrica di liaison iniziò a operare nel 1939 all’ospedale di Denver in Colorado, sotto la direzione di Edward G. Billings. La divisione psichiatrica di Denver non aveva letti; era un servizio la cui attività principale consisteva nel fornire consulenze agli altri reparti, insegnare la psichiatria e gli aspetti psicosociali della medicina a studenti e internisti (Billings, 1939). Un modello alquanto differente fu istituito alla Facoltà di Medicina dell’Università di Rochester nel 1946. Il reparto di psichiatria fu organizzato da J. Romano e a G. Engel fu affidata la direzione del servizio di Consulenza-Collegamento, che era composto da medici con curriculum internistico che ricevettero in seguito un “addestramento psicologico”. Oggetto principale di tale servizio era la promozione della conoscenza degli aspetti psicosociali della salute e della malattia (Engel et al., 1957). Tra il 1935 e il 1960 in molti ospedali americani furono istituiti servizi di consulenza-collegamento con compiti didattici ed alcuni studiosi iniziarono a sottolineare l’importanza del ruolo terapeutico dello psichiatra di consulenza-collegamento (Grinker, 1952; Bibring, 1956). A questa prima fase organizzativa seguì, a partire dalla metà degli anni ’60, una fase di sviluppo concettuale durante la quale si pose molta attenzione alle metodiche operative, agli aspetti comunicativi e alle diverse fasi del processo di consultazione. Iniziò a manifestarsi una certa attenzione nei confronti di problemi incontrati dai consulenti in svariate situazioni cliniche specialistiche; a quest’attenzione seguirono pubblicazioni su tali argomenti: ne sono un esempio gli studi di Titchener e Levine (1960) in chirurgia, di Cassem e Hackett (1971) in unità coronarica e di Levy (1974) in psiconefrologia. Un altro aspetto importante di questa fase di sviluppo concettuale fu proprio l’aumento della letteratura al riguardo. Prima della metà degli anni ’60 non fu pubblicato alcun libro o revisione esauriente sulla Psichiatria di Consulenza-Collegamento; in questa fase di sviluppo concettuale furono invece pubblicati tre volumi (Schwab, 1968; Pasnau, 1975; Strain, 1975) e due monografie (Lipowski, 1967; 1974). Iniziò anche ad essere pubblicata la rivista “Psychiatry in Medicine” diretta da Lipsitt e ampiamente dedicata alla Psichiatria di Consulenza-Collegamento che

venne quindi riconosciuta come una sottospecialità della psichiatria, che richiedeva una formazione speciale per chi la praticava.

Fino a metà degli anni ’70 però seri ostacoli impedivano l’ulteriore sviluppo di questa branca della psichiatria e questo anche a causa della notevole influenza della psichiatria di comunità, che portava ad una separazione fra psichiatria e medicina. A partire dalla metà degli anni ’70 la situazione cambiò anche grazie all’aiuto economico della Psychiatry Education Branch del National Insitute of Mental Health, che decise nel 1974 di appoggiare lo sviluppo dei servizi di Consulenza-Collegamento negli Stati Uniti: fu “drenato” verso questa sottospecialità un numero considerevole di giovani psichiatri, furono creati nuovi servizi e ampliati quelli già esistenti. L’assistenza primaria si estese notevolmente e in questi anni aumentarono l’interesse e le conoscenze relative alla medicina psicosomatica e, come risultato, medicina e psichiatria si integrarono maggiormente accrescendo anche il prestigio della psichiatria di consultazione. Il primo convegno sulla ricerca di consulenza-collegamento ebbe luogo a New York nel 1990 e in questi ultimi due decenni la ricerca in questo campo è cresciuta notevolmente sia sotto il profilo quantitativo sia dal punto di vista degli obiettivi, comprendendo studi di valutazione del lavoro di consulenza e studi di un’ampia gamma di problemi clinici nell’area di confine fra medicina e psichiatria.

La Psichiatria di Consulenza-Collegamento inizia a diffondersi anche in Italia in seguito all’emanazione delle leggi 180 e 833 del 1978, che contribuirono ad inserire i pazienti psichiatrici fra gli altri pazienti; prima di allora l’attività di consulenza era stata soltanto occasionale. Risalgono agli inizi degli anni Ottanta le prime attività cliniche e i primi progetti di ricerca sui temi della Psichiatria di Consulenza-Collegamento e sulla psicologia medica: iniziarono così a comparire in alcuni policlinici italiani dei servizi specifici dedicati all’attività di consulenza psichiatrica. Con l’acquisizione e il consolidamento della pratica clinica e organizzativa nell’ambito dell’ospedale generale, nel corso degli anni Novanta la Psichiatria di Consulenza-Collegamento inizia a rivolgersi anche alla Medicina Generale.

Si può quindi considerare come la Psichiatria di Consultazione abbia avuto una sostanziale crescita per tutto il secolo divenendo parte integrante della medicina psicosomatica e della psichiatria negli ospedali generali.