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35 OFFERTE FORMATIVE, 8 INCONTRI DI ‘CONSULENZA

9 cesvot.it/promozione/volontari-cercas

10 cesvot.it/comunicare-il-volontariato/news-e-comunicati-stampa/

8 incontri di ‘consulenza collettiva’ a cui hanno partecipato circa 270 persone (tra questi si segnala che l’incontro su “Le novità per il terzo settore del de- creto Cura Italia” è stato replicato ben tre volte data l’affluenza di domande di partecipazione pervenute); a questi, si aggiunge un progetto di consulenza collettiva articolato in 13 moduli formativi tematici che ha visto la presenza di 40 partecipanti.

Infine, nel mese di giugno, sempre con modalità online, si sono tenuti 4 ‘incontri pubblici’ a cui hanno preso parte circa 90 partecipanti; questi incontri riguardavano la presentazione della ricerca sulla promozione sociale, svolta dall’Università di Pisa per conto di Cesvot, e la presentazione del bando regio- nale “I giovani per il volontariato. Valorizzare il protagonismo giovanile nelle organizzazioni”: un bando con scadenza a fine settembre, sostenuto e pro- mosso da Regione Toscana-Giovanisì, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione CR Firenze e attuato con la collaborazione di Cesvot. Il bando mira a valorizzare anche quei progetti che prevedono azioni a sostegno della fase post-emergenziale che il non profit, a prescindere dal settore d’interven- to, si troverà ad affrontare. Questo bando, volto a sostenere 58 progetti con uno stanziamento complessivo di 380mila euro, esce in un momento in cui la misura del lockdown adottata dal nostro Paese rischia di produrre conse- guenze sul piano socio-economico nel Terzo settore.

In una prospettiva di medio–lungo periodo, per sostenere al meglio gli ETS in questa fase di incertezza sul futuro, Cesvot promuove un’indagine regionale svolta da Sociometrica, tra la metà di luglio e fine agosto 2020, con l’intento proprio di avere un quadro conoscitivo e una prima valutazione sull’impatto dell’epidemia sulle attività degli ets toscani, tentando quindi di capire come si delinea lo scenario futuro. E’ emerso che l’impatto è stato nettamente ne- gativo, in quanto se è vero che molto si può fare a distanza, ‘fare volonta- riato’ implica una relazione e una vicinanza anche fisica con il beneficiario dell’intervento, con la persona che ha bisogno di aiuto, che difficilmente si può rispettare la misura del ‘distanziamento sociale’. Sono prevalentemen- te quattro le conclusioni rilevate: (a) una “caduta delle attività di solidarietà”: quasi tre organizzazioni su quattro hanno dovuto rallentare, ridurre o chiudere le attività, a fronte del solo 8,1% che le ha incrementate; (b) un “pesante im- patto economico”: il 90% circa degli enti del terzo settore in Toscana (le più colpite sembrano le cooperative sociali) ha subìto una riduzione delle risorse economiche disponibili per svolgere la sua missione, considerando inoltre che il 73,7% degli ets non ha potuto utilizzare nessuno strumento fra quelli finora messi a disposizione dal Governo; (c) una “resilienza dei volontari”, in quanto - a fronte di un impedimento oggettivo a fare attività solidaristiche - la disponibilità dei volontari è stata pressoché identica a prima (34,5% degli

ets) e addirittura il 5,6% dei rappresentanti degli ETS intervistati dichiarano di avere più risorse umane disponibili; (d) delle “conseguenze negative per la cancellazione degli eventi” che ha portato a conseguenze negative sul piano economico, sul piano dei presìdi territoriali, nonché sul piano del reclutamento di nuovi volontari.

Contestualmente alla ricerca, Cesvot programma due progetti specia- li “Sede sicura”11 e “Per ripartire”12 che operativamente saranno realizzati nel 2021 e che mirano ad adeguare gli strumenti tecnici e logistici degli ets af- finché possano correttamente ed efficacemente riavviare la propria attività sociale ed istituzionale alla luce delle disposizioni di sicurezza emanate.

“Sede sicura” è un progetto speciale in collaborazione con Croce Rossa Italiana - Comitato Regionale Toscana che prevede un intervento di consu- lenza logistica per la verifica della messa a norma delle sedi degli enti del terzo settore rispetto alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, e in particolare secondo i requisiti introdotti nella fase 2 dell’emergenza Covid-19. Con il progetto speciale “Per ripartire” Cesvot intende promuovere percorsi mirati di consulenza ed accompagnamento di tipo organizzativo-progettuale, per aiutare gli enti del terzo settore in un processo di orientamento, che so- stenga dinamiche di sviluppo nuove a fronte di quanto generato dalla parziale o totale sospensione delle attività nel periodo più grave della pandemia.

Concludendo, sempre parlando in termini di ‘prospettive’, è interessante evidenziare che se da una parte i responsabili degli ETS esprimono molti dubbi sul destino complessivo del Terzo settore13, dall’altro risulta anche un certo ottimismo rappresentato dalla necessità di ripensare tutto il mondo dei servizi, del welfare, dell’assistenza sociale, a partire dal volontariato e quindi dall’iniziativa autonoma della società civile, che può offrire un contributo pre- zioso a migliorare l’organizzazione della società sia sul piano sanitario che della coesione sociale. Questa fase di ‘rilancio’ è spiegata bene anche nell’e- Book di Cesvot dal titolo, proprio, “Il rilancio post crisi degli enti di terzo setto- re”14, di Stefano Martello, pubblicato nel 2020, che vuole essere uno strumen-

11 cesvot.it/comunicazione/news-e-comunicati-stampa/settembre-al-il-progetto-speciale-

sede-sicura

12 cesvot.it/comunicazione/news-e-comunicati-stampa/settembre-aperte-le-iscrizioni-del-pro-

getto-ripartire

13 Cesvot (a cura di Sociometrica) “Il terzo settore alla prova più difficile. Indagine sull’impatto

dell’epidemia in Toscana”, report di ricerca Cesvot, 2020, consultabile online al link cesvot.it/ documentazione/report-di-ricerca-e-altre-pubblicazioni.