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Capitolo 2: La nascita dei Ming

3. Personaggi degni di nota

3.3. Chen Youliang

Chen Youliang nacque tra il 1320 ed il 1321 (la data non è certa) a Mianyang (nell’attuale provincia dell’Hubei) da una famiglia di pescatori. Lui stesso esercitò la professione per qualche tempo ma ricevette un’educazione sufficiente a consentirgli di lavorare presso un ufficio del distretto.

Ragazzo di grande bellezza e prestante forza fisica, era deciso ad abbandonare il tento detestato lavoro per entrare a far parte dell’esercito ribelle di Xu Shouhui, che nel 1351 gli diede un’opportunità pratica di dimostrare le sue capacità al servizio di Ni Wenjun, uno dei migliori ufficiali del suo esercito. Tra il 1357 ed il 1360 si fece drammaticamente conoscere per aver ucciso Ni Wenjun, un compagno rivale ed il suo imperatore, raccogliendo nelle sue mani l’eredità di Xu Shouhui e riorganizzando il regno a suo piacimento, inserendo suoi famigliari al governo.

Una delle prime imprese compiute da imperatore fu l’organizzazione di un attacco contro il suo rivale Zhu Yuanzhang, cercando supporto da Zhang Shicheng che, come si è visto precedentemente, era un altro nemico del futuro primo imperatore Ming.

Zhang Shicheng non si dimostrò interessato alla cooperazione e quindi Chen dovette procedere da solo con una spedizione lungo il Fiume Azzurro, prevista con largo anticipo da Zhu Yuanzhang.

A partire da quella sconfitta Chen giocò in difesa contro il primo imperatore Ming ma nel corso degli anni incassò moltissime sconfitte, perdendo, man mano, uomini e territori, tanto che dovette spostare la capitale sempre più a nord, a Wuchang (originariamente era situata a Jiangzhou, odierna Jiujiang).

Accortosi che Zhu Yuanzhang aveva conquistato alcuni territori precedentemente in suo possesso, decise di agire e recuperarli: in battaglia perse, però, due dei suoi fratelli e, poco dopo, Chen Youliang morì colpito da una freccia.

Il regno di Dahan fu ben presto annesso ai territori di Zhu Yuanzhang ed i figli di Chen Youliang non solo vennero risparmiati dal primo imperatore Ming, ma ricevettero anche titoli nobiliari.

4. Considerazioni personali

Come si è accennato all’inizio di questo capitolo, il mio intento era quello di delineare in modo più impersonale e meno dettagliato, rispetto al lavoro di Dangnian Mingyue, il panorama storico che costituisce il contesto dell’opera tradotta.

L’obiettivo da me stabilito differisce decisamente dalla finalità dell’opera originale scritta da Dangnian Mingyue: quest’ultimo, infatti, è deciso a riportare ogni singolo dettaglio riguardante il periodo che va dalla caduta dell’impero Yuan alla fondazione della dinastia Ming, proseguendo poi, nei capitoli non tradotti, con l’analisi dettagliata degli eventi che hanno caratterizzato l’intera casata Ming, esaminando i personaggi, i conflitti, gli scontri, le opere e le problematiche che hanno caratterizzato il periodo.

Per fare questo, Dangnian Mingyue, già grande appassionato di storia, si è documentato attraverso la consultazione di opere di rilevanza storica indiscutibile, come gli annali del periodo Ming, e gli scritti dell’epoca, che hanno fornito tutti i dettagli per la compilazione della sua opera.

Lo stesso autore ne parla nella prefazione del primo volume della serie: tra le sue fonti “Le memorie Ming” (Ming shi lu 明史录) e “La storia dei Ming” (Ming shi 明史).

La prima opera, considerata la più vasta e ricca fonte storica del periodo, contiene gli annali imperiali degli imperatori regnanti Ming ed ha svolto un ruolo fondamentale non solo per Dangnian Mingyue e la composizione di “Ming chao na xie shi er” ma, in generale, per la storiografia nella ricostruzione della società e del sistema politico di epoca Ming:

The Ming Shi-lu is a collection of the shi-lu (or Veritable Records) of 13 of the 15 reigns during the Ming dynasty. […] Each of the shi-lu comprises an account of one emperor’s reign, and was compiled after the Emperor’s death on the basis of a number of sources:

i. The Qi-ju zhu (起居注), or “Diaries of Activity and Repose”. These were daily records of the actions and words of the Emperor in court.

ii. The “ Daily Records ” (日 曆). These records, established precisely as a source for the compilation of the shi-lu, were compiled by a committee on the basis of the diaries and other written sources.

iii. Other sources. In the process of shi-lu compilation, materials were collected from provincial centres and also culled from other official sources such as memorials, ministerial papers and the Metropolitan Gazette.

The compilation of each shi-lu was carried out by a History Office established under the Grand Secretariat after the death of an emperor. Overall supervision of the work fell to grand secretaries who checked drafts and inspected the general compilation.35

Secondo quanto affermato da Geoff Wade, ricercatore di storia comparata presso

35 Geoff Wade, The Ming Shi-lu as a source for Southeast Asian History, Asia Research Institute, National University of

l’Asia Research Institute, nel suo saggio di approfondimento sulla Ming Shilu, gli argomenti trattati in questa fonte erano i più disparati: dall’amministrazione del governo agli affari sociali, dai dettagli sull’incoronazione e l’insediamento dell’imperatore ai dettagli riguardanti la vita privata dello stesso. Nascite, matrimoni e lutti venivano appuntati così come i sacrifici, le proclamazioni ufficiali, gli editti, la successione dei nobili, i cambiamenti interni alla struttura di governo, i censimenti e moltissimi altri elementi della vita in epoca Ming.

One of the most outstanding characteristics of Chinese historiography, and the MSL in particular, is the accuracy of the chronologies. The daily diaries and other court records upon which the MSL was based (as well as the MSL itself) were all dated by the traditional Chinese calendrical method of reign title, year of reign and month. Generally, each juan (chapter) of the various shi-lu comprises the record for a single month. Within each month, the references are dated by day in accordance with the gan-zhi (干枝), or “stem-and-branch” system.

Thus events are fixed to a specific day, and such dates can often be correlated with other sources. The compilation of the shi-lu for a particular reign was commenced after the Emperor’s death and therefore the period elapsed between events and the recording of those events was not great, further reducing the likelihood of chronological error. Thus, the various shi-lu provide an accurate daily- calibrated record of events and can be used as a chronological datum line against which to compare the chronologies provided in Southeast Asian historical traditions.36

Sembra, quindi, che “Le memorie Ming” possano essere considerate ufficialmente la fonte più attendibile per quanto riguarda gli eventi del periodo Ming, un’opera estremamente precisa e dettagliata, compilata con frequenza costante nel corso degli anni.

“Le memorie Ming” è anche la fonte principale de “La storia dei Ming”, considerata un’altra opera ufficiale del periodo, scritta per volere del terzo imperatore Qing, Shunzhi e composta da 332 volumi riconducibili alla figura di Zhang Tingyu, politico e storico di epoca Qing. Quest’opera è stata quindi compilata a partire dal 1644 circa, anno d’insediamento di Shunzhi, basandosi sui fatti raccolti in “Le memorie Ming”.

Le fonti di cui sopra costituiscono gran parte del patrimonio storiografico si epoca Ming a cui, poi, si sono ispirati molti autori postumi nella composizione delle loro opere.

Il materiale da cui, invece, ho tratto le informazioni per dipingere lo scenario storico in questo secondo capitolo è, invece, ben più recente, frutto di rielaborazioni di storici e storiografi contemporanei, docenti di storia della Cina in prestigiosi atenei a livello mondiale. Ho consultato con piacere, in particolare, “The Cambridge History of China” e “Dictionary of Ming Biography”, opere scritte alcuni decenni fa ed estremamente ricche di contenuti inerenti il periodo Ming, anche se ovviamente meno dettagliate rispetto a quelle a cui si è ispirato Dangnian Mingyue.

Nel corso dello studio di questi materiali ho spesso riscontrato, infatti, discrepanze

non solo a livello di date, ma anche in termini di eventi ed aneddoti veri e propri. Senza contare che nell’opera da me tradotta, i fatti vengono raccontati nel dettaglio, con un tono a mio parere quasi riguardoso nei confronti di Zhu Yuanzhang e delle sue capacità d’imperatore, caratteristica che richiama, in effetti, la consultazione di opere di poco postume allo stesso primo imperatore Ming.

Aspetti, questi, che si colgono in misura nettamente minore nelle opere da me consultate, più distaccate e meno interessate ai “traguardi” raggiunti dal protagonista dei capitoli tradotti o alla sua evoluzione emotiva dopo, ad esempio, la morte dei genitori: viene dato maggior rilievo, piuttosto, all’operato del suo regno, positivo o negativo che fosse.

Può essere quindi interessante leggere della vita del primo imperatore Ming, della sua scalata al successo, dei nemici e dei fedeli collaboratori che lo hanno influenzato nel corso della sua carriera ed approfondire gli aspetti più personali, emotivi e di stampo romanzesco che lo riguardano all’interno delle sezioni di “Ming chao na xie shi er” tradotte nel prossimo capitolo.