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Capitolo 4: Commento traduttologico ai capitoli tradotti

8. I problemi traduttivi

8.1. Fattori linguistici: la parola, la frase, il testo

8.1.4. Le espressioni idiomatiche

[…]但海水就在那里放着,不晒白不晒,不卖白不卖,所以很多人都看上了这条发财之道。 […] Eppure il mare era là, era un peccato non servirsene per estrarne sale e sarebbe stato uno spreco non venderlo. Quindi molte persone avevano cominciato ad interessarsi a questo business fortunato. (p.63)

L’espressione in grassetto fa riferimento al problema traduttivo rilevato, ovvero l’espressione idiomatica 不什么白不什么, che potrebbe essere tradotta con “essere un peccato non fare una cosa” ma anche “perdere l’opportunità di fare qualcosa”.

In un primo momento, però, non conoscendo l’espressione idiomatica in questione, la traduzione non sembrava stare in piedi: solo ad una seconda analisi è effettivamente emerso l’errore con conseguente problema di resa, anche perché l’espressione viene ripetuta due volte di seguito, riferendosi sempre allo stesso oggetto, il sale.

Nella prima ricorrenza, dunque, viene usata l’espressione “essere un peccato (non servirsi del mare così vicino per farne del sale)”, mentre nel secondo caso si è usata l’espressione “essere uno spreco (non vendere il sale)”.

文俊一直很相信陈友谅,他不但是陈友谅的领导,还提拔了陈友谅,让他成为了军队中间 的高级干部,可以算是他的师傅。

可他忘记了一条中国人的古话,有什么样的老师,就有什么样的学生。

Ni Wenjun si era sempre fidato di Chen Youliang: non era solamente il suo leader ma l'aveva anche promosso ad un alto rango dell'esercito, lo si potrebbe considerare il suo mentore.

In questo estratto si fa invece riferimento ad un modo di dire cinese che afferma che ad ogni maestro corrisponde un allievo, facendo esplicito riferimento al fatto che quest’ultimo tenderà ad acquisire le stesse caratteristiche comportamentali del maestro con il passare del tempo. Questo è quello che è successo a Ni Wenjun e Chen Youliang, rispettivamente maestro ed allievo nell’opera tradotta.

Il detto in questione, però, non sembra avere un esatto corrispettivo in lingua italiana: un modo di dire simile nel senso è “tale padre, tale figlio”, sulla base del quale è stata effettuata la traduzione del detto cinese.

A mio parere questa soluzione si è dimostrata un’alternativa piuttosto valida, nonostante possa suonare strano ad un lettore italiano. Si è cercato di mantenere, dunque, il concetto di insegnante 老师 ed allievo 学生, figure assolutamente fondamentali allo scopo della comprensione di quanto poi spiegato.

Nel settimo capitolo dell’opera tradotta ho riscontrato un caso interessante di espressione idiomatica che mi ha creato qualche dubbio nella resa:

倪文俊鼻子不是鼻子、脸不是脸地跑到陈友谅处时,陈友谅仍然友善的接待了他,为他准 备了房间和换洗的衣服,陪他谈话。

Quando corse da Chen Youliang, Ni Wenjun era sfigurato dalla rabbia; Chen Youliang lo fece comunque accomodare amichevolmente, gli preparò una stanza da letto, gli lavò i vestiti e gli fece compagnia. (p.71)

L’espressione idiomatica sottolineata è stata tradotta con “essere sfigurato dalla rabbia” ma in un primo momento, non avendo mai sentito l’espressione prima di allora, non avevo proprio colto il valore estremamente descrittivo di questa locuzione che, nella frase, funge da determinante verbale.

Solo in seguito ho riconosciuto il possibile nesso con la deformazione del viso in un momento ricco di emozioni, per cui “il naso non sembra più un naso ed il viso non sembra più un viso”.

Questa mia considerazione è stata poi confermata da un’amica madrelingua cinese che mi ha illustrato altre espressioni idiomatiche simili che vengono utilizzate per rendere lo stesso effetto, in particolare gli sforzi che il nostro viso compie, contraendosi, per esprimere le emozioni: tra queste “哭得鼻子不是鼻子,脸不是脸”, locuzione che fa

riferimento al viso stremato di chi sta piangendo, oppure “他被打得鼻子不是鼻子,脸 不是脸”, che indica invece il viso contorto dal dolore di chi sta subendo violenza.

Espressione contraria, invece, è “鼻子是鼻子,脸是脸”, che indica, invece, una situazione favorevole ed ha connotati positivi.

Un altro caso di problematica strettamente connessa a costrutti idiomatici è contenuto nell’estratto che segue:

在陈友谅所学习的东西中,四书五经和经史子集都是不重要的,他掌握的最好的是“杀人

灭口”“斩草除根”“无毒不丈夫”之类的人生哲学,厚黑学应该也是他的专长。

Di tutte le cose che Chen Youliang aveva studiato, i quattro libri, i cinque classici e gli antichi generi letterari cinesi, non c’era niente d’importante; ciò che conosceva alla perfezione era: “uccidi tutti

per non lasciare testimoni”, “taglia l’erba ed estrai le radici”, “la tempra ed il coraggio fanno di una persona un uomo vero”, era questa la sua filosofia di vita. Anche la sfacciataggine era una

sua specialità. (p.70)

Le espressioni in grassetto dell’estratto citato sono modi di dire utilizzati in lingua cinese che possono essere classificati come yànyŭ 谚语 (modo di dire, detto, proverbio). Possono essere considerate “frasi fatte”, dato che ormai nel corso del tempo hanno acquisito uno specifico significato: in questo caso delineano il profilo di un personaggio come Chen Youliang, un ragazzo senza scrupoli e crudele fino all’osso, che sembrava aver fatto di queste espressioni dei mantra.