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Chiesa campestre di San Trano

I “turismi” per la valorizzazione e la salvaguardia del paesaggio gallurese

Foto 6.2 Chiesa campestre di San Trano

Foto: Battino (2008).

Il comparto culturale è strettamente collegato al mercato turistico balneare, perciò anch’esso dipende dalla forte stagionalità concentrata nei mesi estivi. Ciò si osserva dall’analisi dei dati rilevati nei mesi di bassa stagione dove gli arrivi coincidono generalmente con i visitatori dei musei e dei siti archeologici, mentre nei mesi estivi, con l’incremento dei flussi legati al turismo balneare, cresce anche il movimento dei siti culturali. La composizione della domanda turistica culturale si propone molto diversificata: nei mesi di maggior concentrazione turistica, luglio e agosto, la percentuale maggiore è rappresentata dagli italiani, mentre nei mesi di

bassa stagione la presenza di stranieri è quella più significativa. Tedeschi, inglesi, francesi e spagnoli sono le nazionalità più presenti sul territorio, conseguenza dell’attivazione di più voli low cost nell’aeroporto di Olbia provenienti da questi paesi. Sempre più osserviamo l’affermarsi di tipologie turistiche alternative a quelle tradizionali: molti sono i turisti che, stanchi dell’abituale vacanza tutto sole, mare e villaggio, vanno alla scoperta di nuovi “input” per la villeggiatura. Uno di questi è vivere la realtà locale di un territorio, la tradizione, la storia, la cultura.

L’offerta di beni culturali è gestita solo da poche cooperative e società che cercano di sopperire a questa nuova domanda, investendo nelle risorse del territorio e realizzando diverse iniziative per attrarre i turisti. Un problema importante è quello di dover concentrare per lo più le attività parallelamente al turismo balneare. Nei mesi invernali vengono organizzate visite ed escursioni solo su prenotazione il cui consumatore finale è costituito da scuole e da gruppi organizzati.

Le attività di promozione attuate dai diversi operatori riguardano la distribuzione di depliant, brochure e materiale informativo, la partecipazione alla fiere del settore, accordi con le compagnie aeree, con tour operator e agenzie di viaggi. Risulta scarsa, invece, la collaborazione con le strutture ricettive della costa con cui non esiste un rapporto diretto, ma nemmeno esiste un rapporto diretto con gli attori del territorio. Nella maggior parte dei casi ridotto è il supporto finanziario e di promozione attuato dagli enti locali. Alcune di queste cooperative hanno iniziato l’attività da poco tempo, quindi non è ancora pensabile fornire una valutazione complessiva sulla qualità dell’offerta, mentre, invece, è univoca la necessità espressa dagli operatori di un maggior collegamento con il territorio ai fini di costruire una rete di offerta turistica che coinvolga i siti culturali, le strutture ricettive e di ristorazione per la promozione dell’intero territorio in bassa stagione. Una delle iniziative promosse dalla Regione Sardegna è creare un sistema museale a livello regionale organizzato in distretti culturali per una miglior interazione tra enti pubblici e privati, università, associazioni culturali. In relazione a ciò nel 2006 è stata approvata la L.R. 14/2006 che disciplina il settore dei parchi archeologici, dei

musei, delle biblioteche e degli ecomusei. Creare un sistema regionale significa quindi ripartire sul territorio diverse strutture che formino una rete integrata di siti e musei (Corsale e Iorio, 2008).

6.3 – Il turismo culturale

Il movimento dei visitatori “culturali” in Gallura, in particolare, nei siti gestiti da cooperative79, si compone di circa 89.142 turisti per la maggior parte

composti da italiani, inglesi e tedeschi (Tabella 6.2).

Tabella 6.2 – Movimento visitatori dei principali musei e monumenti della Gallura

Comune Descizione 2004 2005 2006 2007

Aggius Museo Etnografico M.E.O.C. 3.449 4.004 4.444 5.064

Arzachena Tomba dei Giganti di Li Lolghi *10.000 *11.000 14.384 16.091

Arzachena Necropoli Li Muri *4.000 *4.400 9.876 11.756

Arzachena Nuraghe Albucciu *12.000 *13.200 *13.500 *16.000

Arzachena Tempio Malchittu *2.000 *2.200 *2.300 *3.000

Arzachena Tomba dei giganti Coddu Ecchju *12.000 *13.200 *13.500 *16.000 La Maddalena Compendio Garibaldino di Caprera 85.098 109.919 107.255 40.912

Luras Museo Galluras 4.114 3.082 3.500 3.847

Olbia Pozzo Sacro 1.662 2.527 / 1.586

Olbia Nuraghe 997 1.593 / 693

Olbia Tomba dei Giganti 613 1.132 / 951

Olbia Acquedotto 113 36 / /

Tempio

Pausania Nuraghe Majori 9.662 16.986 13.695 14.154

Totale 145.708 183.279 182.454 130.054

*valore stimato

Fonte: Museo Galluras, Anemos, Lithos, MIBAC, IOLAO, Museo etnografico M.E.O.C e Balares (2008).

Grazie alla divulgazione di un questionario80, somministrato ai visitatori dei

siti archeologici galluresi organizzati per la visita e gestiti da cooperative, si è potuto individuare la tipologia dei turisti qui arrivati. Le società cooperative che gestiscono queste aree sono:

79 Solo il Compendio Garibaldino nel Comune di La Maddalena ha una gestione statale.

80 Realizzato in collaborazione con la Facoltà di Economia – Corso di Laurea in Economia delle

- Anemos (Comune di Arzachena) gestisce i siti della Tomba dei Giganti di

Li Lolghi e la Necropoli di Li Muri;

- Lithos (Comune di Arzachena) gestisce il Nuraghe Albucciu, il Tempio

Malchittu e la Tomba dei Giganti Coddu Ecchiu;

- IOLAO (Comune di Olbia) cooperativa che detiene la gestione, il controllo e la manutenzione delle aree archeologiche presenti sul territorio comunale quali: il Nuraghe di Cabu Abbas, la Tomba dei Giganti di

Su Monte e S’abe, il Pozzo Sacro di Sa Testa, le Mura Puniche, la fattoria romana de S’imbalconadu e l’acquedotto romano di Olbia.

- Balares (Comune di Tempio Pausania) gestisce il Nuraghe Majori.

- Galluras (Comune di Luras) che gestisce il Museo Etnografico Galluras, i

dolmen e gli olivastri millenari.

Il questionario (Allegato) è stato distribuito in lingua italiana, inglese e tedesca allo scopo di organizzare un’offerta di servizi adeguata alle diverse esigenze dei visitatori. Le domande proposte evidenziano, secondo macroaree, la tipologia del turista (sesso, età, nazionalità e status), l’organizzazione del viaggio (mezzo di trasporto utilizzato in entrata e per la sua mobilità all’interno dell’Isola e la spesa), la permanenza (alloggio e ristorazione con le relative spese unitarie), le modalità (durata, periodo, motivazione), la visita dei siti culturali (informazione, scelta del sito, periodo e modalità della visita) e, infine, la qualità della visita. I turisti intervistati sono stati in tutto 210, di cui il 46% italiani, il 51% stranieri e il 3% non risponde; per gli stranieri il 21% sono tedeschi, seguono gli inglesi (7%), i francesi (6%) e gli olandesi (4%). In generale gli stessi hanno un buon livello di istruzione (37% diploma media superiore, 29% laurea e 10% titolo superiore alla laurea). Circa il 57% dei turisti arriva in Sardegna utilizzando come mezzo di trasporto la nave e il 47% l’aereo, spendendo per il viaggio una cifra compresa tra i 200 e i 400 euro. Il 75% ha preferito sbarcare ad Olbia, ma non mancano scelte diverse: ad esempio, probabilmente per la presenza delle rotte Ryanair, da sempre la numero uno delle compagnie low cost, l’8% ha scelto l’aeroporto di Alghero. I dati confermano

anche la maggior incidenza dei turisti che si spostano sull’Isola con auto propria (50%) e di quelli che ricorrono al rent a car (43%), altri ancora prediligono la moto (3%) e mezzi come camper e biciclette (2%). La scelta del tipo di alloggio per passare la propria vacanza in Sardegna si riversa sugli alloggi vacanza (29%), hotel (28%), campeggi e bed& breakfast (entrambi 12%) e alloggi in agriturismo (10%) con una spesa media a notte di circa 75 euro per il 45% dei turisti e meno di 50 euro per il 30%. Stessa cosa per la spesa media dei pasti giornalieri dove la maggioranza spende meno di 50 euro optando scelte equilibrate tra ristorante, agriturismo, trattoria e pranzi al sacco. La durata della vacanza è di circa dieci giorni e il 68% dei turisti predilige il periodo estivo per il soggiorno, specialmente il mese di luglio; le altre stagioni maggiormente scelte sono la primavera e l’autunno. La Sardegna è stata perciò scelta principalmente come meta del turismo balneare (38%), a cui segue l’idea di passare le ferie praticando turismo culturale (27%) e naturalistico (22%); molti arrivano in Sardegna per visitare amici, per ricongiungersi con i propri familiari e circa l’11% perché ha una seconda casa.

I siti culturali più visitati sono stati il Nuraghe Majori a Tempio Pausania (14%), la necropoli Li Muri (13%), la tomba dei giganti di Li Lolghi (12%), entrambi ad Arzachena, e la roccia dell’Orso a Palau (10%). Tra i siti, al di fuori della Gallura, quelli più gettonati sono stati la Roccia dell’elefante a Castelsardo, il nuraghe di Santu Antine a Torralba (Grafico 6.1).