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Evoluzione della popolazione residente nei comuni costieri e interni dal 1861 al 2001 (Censimenti)

Gallura Il territorio e la sua storia 3.1 – La storia di un’Isola

Grafico 3.1 Evoluzione della popolazione residente nei comuni costieri e interni dal 1861 al 2001 (Censimenti)

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000 100.000 18 61 18 71 18 81 19 01 19 11 19 21 19 31 19 36 19 51 19 61 19 71 19 81 19 91 20 01 c omuni c os tieri c omuni non c os tieri

Tabella 3.4a – Variazione media annua intercensuaria dal 1861 al 2001 dei comuni costieri e interni della Provincia di Olbia-Tempio

∆% medio/annuo Periodi

Comuni Distretto

Provincia costieri interni del granito del granito** del sughero

1871-1861 0,19 0,44 0,04 -0,11 0,64 -0,37 1881-1871 1,39 1,50 1,32 1,30 0,92 1,54 1901-1881 1,76 2,70 1,07 1,15 1,25 1,11 1911-1901 1,22 1,57 0,92 0,82 0,98 0,90 1921-1911 0,83 0,98 0,69 0,83 1,14 0,58 1931-1921 1,38 1,69 1,08 1,02 0,93 1,04 1936-1931 0,69 0,14 1,23 0,92 0,91 1,35 1951-1936 0,96 0,97 0,96 1,05 1,16 0,81 1961-1951 0,82 1,17 0,47 0,62 0,54 0,58 1971-1961 0,56 1,63 -2,50 -0,66 -1,39 -0,26 1981-1971 1,24 1,79 0,48 0,53 0,28 0,68 1991-1981 1,22 1,85 0,23 0,25 0,17 0,31 2001-1991 0,46 0,88 -0,31 -0,26 -0,30 -0,30 ∆% 1901-1861 65,82 106,44 41,61 41,35 49,75 40,17 1951-1901 66,05 75,09 58,19 57,55 65,99 53,68 2001-1951 53,30 106,72 1,90 4,88 -6,88 10,58 ** Non compresi i comuni che fanno parte anche nel distretto del sughero

Tabella 3.4b – Variazioni intercensuarie 1861-1901, 1901-1951, 1951-2001 dei comuni della Provincia di Olbia-Tempio

Comuni ∆% ∆% ∆% 1861-1901 1901-1951 1951-2001 Aglientu 60,43 44,50 -28,23 Arzachena 91,78 67,02 150,17 Badesi 35,70 128,67 37,32 Budoni 55,83 93,08 92,88 Golfo Aranci 79,77 169,45 134,01 La Maddalena 322,57 29,09 9,63

Loiri Porto San Paolo 40,84 50,72 75,30

Olbia 80,37 168,73 207,67

Palau 87,09 42,89 101,75

San Teodoro 57,55 93,20 94,91

Santa Teresa Gallura 51,18 17,82 60,42

Trinita d'Agultu e Vignola 37,11 79,60 12,24

Totale comuni costieri 106,44 75,09 106,72

Aggius 37,14 82,60 13,15

Alà dei Sardi 47,89 45,42 -20,22

Berchidda 59,41 61,32 -7,32 Bortigiadas -28,07 56,70 -44,49 Buddusò 45,30 84,77 -33,76 Calangianus 67,40 66,20 8,13 Luogosanto 53,72 56,33 -33,44 Luras 36,24 26,04 -15,58 Monti 82,18 62,10 -3,14 Oschiri 28,27 61,47 -20,05 Padru* --- --- --- Sant'Antonio di Gallura 67,35 65,74 8,70 Telti 47,70 55,14 16,44 Tempio Pausania 40,85 50,82 37,49

Totale comuni interni 41,61 58,19 1,90

Totale Provincia 65,82 66,05 53,30

3.3 – Gli aspetti geografici

La Gallura31 è la regione Nord Orientale dell’Isola compresa nell’attuale

Provincia di Olbia-Tempio Pausania32, occupando una superficie di 2.442,16 kmq

(compresi i 60,39 kmq di isolotti e scogli). I suoi confini sono così delineati: ad Est il Mar Tirreno, a Nord le Bocche di Bonifacio, ad Ovest il Golfo dell’Asinara. I suoi confini terrestri sono, invece, il limite naturale del fiume Coghinas ad Ovest, partendo dalla foce fino all'omonimo lago artificiale per una lunghezza complessiva di circa 25 km, infine, in direzione Nord-Est lungo il corridoio di Oschiri-Monti- Olbia che divide le montagne galluresi dagli altipiani centro-settentrionali di Alà- Buddusò. A Sud-Est il limite del piccolo centro di San Teodoro nel comune di Olbia (Bonicelli Vardabasso, 1962; Angius e Casalis, 1978; Mori, 1975; Pinna, 1963; Brandanu, 1999).

La Gallura è la più estesa regione geografica della Sardegna, una vasta contrada granitica che abbraccia tutto il Nord Est dell’Isola (Terrosu Asole e altri, 1985; De Felice, 1964). È una regione costituita da una costa di roccia di natura granitica33 e da un entroterra boscoso con formazioni miste di quercia, leccio,

roverella e sughera, spesso distrutte da incendi, pascoli indiscriminati e speculazioni. La politica promossa tra la fine dell’Ottocento e parte del Novecento non permise la realizzazione di boschi di montagna e, pertanto, si susseguirono diversi periodi che determinarono la scomparsa di alcune specie quali leccio e roverella, che diedero, invece, spazio alla formazione di sugherete. Sempre su un basamento granitico poggia l’imponente massa calcarea dell’Isola di Tavolara e dell’isolotto di Figarolo e il promontorio di Capo Figari (Golfo Aranci). I rilievi montuosi, posti al margine del confine Sud, fanno si che il territorio che si estende, degradando verso nord-nord-

31 Dall’ebraico galil “paese d’altura”.

32 La Gallura “classica” di civiltà gallurese, comprende i comuni di Aggius, Aglientu, Arzachena,

Bortigiadas, Budoni, Calangianus, Golfo Aranci, La Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Olbia, Padru, Palau, Sant’Antonio di Gallura, San Teodoro, Santa Teresa di Gallura, Tempio Pausania, Trinità d’Agultu e Vignola.

33 Dal punto di vista geologico il materiale granitico ha differenti caratteristiche a seconda del luogo.

Nella Bassa Gallura prevale il granito rosa, nell’Alta il ghiandone rosa (con cristalli più grossi). È presente, il granito giallo in una zona molto ristretta fra il Comune di Olbia e Sant’Antonio di Gallura, nei comuni di Alà dei Sardi e Buddusò prevale, invece, il granito grigio; infine, a Caprera e La Maddalena sono presenti graniti pegmatitici. Oltre a queste rocce si trovano filoni di porfido roseo e quarzo latteo (Regione Sardegna, 2005; Figura 3.8).

est, assomigli ad un grande anfiteatro naturale all'interno del quale trova posto il bacino imbrifero del fiume Liscia, il più importante della Gallura che scorre per circa 40 km. I monti non formano delle vere e proprie catene, ma spicca solo qualche breve cresta di circa 3-4 km: caratteristiche sono le cime granitiche, più o meno coniche, assomiglianti ai denti di una sega34. I tratti più importanti sono quelli del

Limbara (Punta Sa Berretta 1.362 m), del Monte Saurru (759 m), di Monte Pino (743 m) e del Monte Cugnana (649 m); a questi seguono poi altre brevi e piccole creste che si elevano a Sud (Bonicelli Vardabasso, 1962). Grandi e piccoli blocchi di granito sono presenti anche nelle valli, sulla costa, entro le molte insenature del litorale. I blocchi granitici hanno spesso forma globlose e arrotondate, a causa di processi di alterazione e disfacimento di aria e umidità (Touring Club Italiano, 1964). Tra le diverse forme di degradazione del paesaggio granitico gallurese si ricordano i conchi: massi più o meno rotondeggianti vuoti all’interno. Sono ripari naturali sotto roccia, spesso vicino a case rurali e utilizzati quindi, come ripostigli, fienili, stalle35; talora ne risultano forme bizzarre che spesso richiamano la sagoma di un animale (Foto 3.2), di un vegetale (Foto 3.3). La vegetazione è povera e bassa, nella fascia attorno alla costa, si parla di rosmarini, eriche, cisti; mentre verso l’interno si ha una macchia più ricca con lentischi, corbezzoli, ginepri, lecci o, sulle pendici dei monti e nelle vallate, boschi, in particolare sughere36. La macchia bassa serve al pascolo e si

possono incontrare tutto l’anno gli animali al pascolo, soprattutto buoi e capre37.

Percorrendo queste zone si incontrano numerose casette, basse e piccole in pietra

34 Le più pittoresche sono quelle di Aggius (814 m).

35 Il nome corretto dei conchi è tafoni, si tratta di morfologie caratteristiche delle rocce granitiche, oggetto

di studio, da diverse decine di anni, di geografi e geomorfologi. La loro formazione si deve a un processo di alterazione chimica della roccia da parte dell’acqua, è un processo noto con il nome di idrolisi e si attua soprattutto a spese dei minerali silicatici di cui il granito è ricco. L’acqua, arricchita di anidride carbonica, che permane nelle piccole o grandi discontinuità della roccia, agisce su di essa portando in soluzione i componenti chimici di alcuni minerali e lasciando sul terreno un fine detrito residuale ricco di minerali argillosi. Queste morfologie si generano negli ammassi granitici partendo da punti di ristagno protetti più a lungo dall’evaporazione o dallo scorrimento, la loro evoluzione, dunque, procede di preferenza dall’esterno verso l’interno, approfondendo, cioè, le piccole nicchie primarie ove l’acqua permane e può attuare la sua progressiva aggressione chimica (Bonicelli Vardabasso, 1962; Panizza M., 1972; Panizza V. 1989).

36 Importanti e note sono le sughere del Monte Limbara e delle sue vicinanze che contribuiscono

fortemente alla produzione italiana di sughero.

isolate, talvolta in coppia o in gruppo chiamate stazzi. In questi, incontravamo e possiamo ancora incontrare, famiglie che vi risiedono stabilmente e che continuano l’antica funzione dello stazzo: coltivano i campi, l’orto e la vigna e allevano bestiame. I centri abitati non sono molti in particolare nell’interno e la densità complessiva della popolazione è molto bassa. Al contrario nel Sud della Gallura, i paesaggi granitici sono meno caratteristici e la popolazione, agricola e pastorale, si racchiude in villaggi. Di certo anche il paesaggio costiero è ricco e ben definito: costituito da un complesso frastaglio, con alternanza di insenature, promontori, capi e punte rocciosi, fronteggiati da numerose isolette e scogli. Questo tipo di costa è chiamata a rias (Touring Club Italiano, 1964).