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La roccia del Fungo (Arzachena)

Gallura Il territorio e la sua storia 3.1 – La storia di un’Isola

Foto 3.3 La roccia del Fungo (Arzachena)

Fonte: Battino (2008).

Per quel che riguarda il reticolo idrografico si è riscontrata una fitta rete superficiale di corsi d’acqua, anche se di scarso rilievo e a regime tipicamente torrenziale, ricchi di acqua nel periodo autunnale ed invernale e in magra nel periodo estivo. Il fiume più rilevante della Gallura è il Liscia che, lungo 38km, scorre dalla zona del Monte Limbara e defluisce verso la costa del Comune di Arzachena dando luogo al lago artificiale (Diga del Liscia) che irriga un ampio comprensorio agricolo e fornisce di acqua potabile tutta la bassa Gallura; a questo, seguono il Rio Vignola (23km) e il Rio di S. Giovanni (18km). Il carattere torrentizio di questi fiumi, sino a poco tempo fa, ha spesso reso difficili le comunicazioni e la viabilità accrescendo l’isolamento seppur temporaneo di vaste aree del territorio (Della Marmora, 1971; Murineddu, 1962; Brigaglia, 1994; Brandanu, 1999). La Gallura possiede poi, numerosi stagni e lagune38 costieri: alcuni, presenti tra Olbia e Santa Teresa di

Gallura, sono originati da valli fluviali invase dal mare per l'abbassamento della costa

38 Tra le più importanti si ricordano la laguna di Porto Pozzo, la peschiera di Cugnana, lo stagno di

e colmate da alluvioni nella parte interna, mentre dalla foce del fiume Padrongianus vi sono i cordoni sabbiosi litoranei che limitano formazioni stagnali.

Il clima gallurese è tipico mediterraneo insulare influenzato dal mare, che pur simile a quello isolano, si differenzia per alcune caratteristiche. La prima riguarda la mitezza dovuta ai tipi di masse d’aria: d’inverno quelle temperate provenienti da località e latitudini intermedie, quelle fredde provenienti dalle regioni artiche e quelle di origine mediterranea; in estate manca l’aria artica e le invasioni di aria fredda sono molto scarse, con una netta prevalenza delle masse d’aria mediterranee. Di certo ciò che differenzia maggiormente il clima della Gallura è l’orografia, soprattutto per la presenza del massiccio del Limbara e delle colline circostanti: altitudine e orientamento degli stessi influiscono notevolmente sulle masse d’aria che scorrono su questa regione. Esiste, poi anche l’influenza del sistema montuoso della Corsica che forma un ostacolo per i venti freddi settentrionali.

Generalmente si distinguono, a seconda della temperatura dell’aria:

- una zona costiera, dai 15 ai 20km e con un altitudine inferiore ai 200m. Qui il clima è mite quasi tutto l’arco dell’anno, grazie alla presenza delle brezze di mare39, dove la temperatura media oscilla dai 15 ai 16 C°.

- una zona collinosa (altitudine media 300m), risente dell’effetto della vicinanza del mare e la temperatura media annua oscilla tra i 15 e 16 °C.

- una zona collinosa (altitudine media 500m), zona più lontana dal mare dove si trovano centri come Tempio Pausania e Calangianus che certamente risentono l’effetto di continentalità; qui la temperatura media annua si aggira intorno ai 13,5 °C.

- una zona montana (altitudine media 1.000m), zona ristretta intorno al monte Limbara con temperature media annue di 12 °C.

Partendo dalla piana del fiume Coghinas possiamo fare un “giro” in senso orario della regione gallurese evidenziando le sue diverse peculiarità in particolare sulle sue coste. Dal promontorio dell’Isola Rossa e fino a Punta Li Canneddi incontriamo una conformazione costiera dove si alternano promontori granitici e

tratti dunari, proseguendo verso Punta Li Francesi si incontra un tratto di costa rocciosa, circa 20km costituito da falesie, versanti granitici a mare e insenature di origine fluviale40. Continuando verso il promontorio di Monte Russu vi è un

complesso terrazzato di origine granitiche e depositi colluvie-alluvionali, con tratti costieri bassi e rocciosi e altri sabbiosi come il Porto di Vignola fino al sistema dunare della spiaggia di Rena Majori lunga 1500m. Da questo tratto in poi, si ha un’estrema alternanza, come non avviene in altre parti dell’Isola, di coste ripide e rocciose, spiagge sabbiose, promontori, insenature e golfi. Lo stesso vale per l’esteso Arcipelago della Maddalena costituito da singolari sistemi di spiaggia, baie e promontori, altresì segnato da diverse morfologie granitiche41.

Arriviamo sino alla costa nord-orientale della Gallura, dove il sistema paesaggistico del Golfo di Olbia è conformato da un articolato sistema di baie e promontori tra Capo Figari a nord e Capo Ceraso a sud di origine calcareo- dolomitica. Una costa bassa della scogliera di Portisco, con rocce granitiche modellate da agenti esogeni in cui domina la gariga costiera; l’esteso deposito sabbioso del Golfo di Cugnana; la scogliera di Porto Rotondo e il sistema spiaggia di Marinella e stagni retrodunari; il promontorio di Capo Figari, un basamento cristallino su cui poggia un potente serie carbonatica mesozoica; Pittulongu, tra spiagge, scogliere e retro spiaggia stagnali (Regione Sardegna, 2006).

La Gallura è fatta di mare, pianura, collina, montagna, zone coltivate e terreni improduttivi (Fresi, 1994). L’erosione del mare e del vento hanno contribuito a dare alle coste galluresi linee particolari: il litorale è, infatti, molto frastagliato e costituito da un susseguirsi di conche e insenature. Il mare assume colori e sfumature caratteristiche contribuendo a creare un paesaggio di particolare bellezza. Grazie a queste caratteristiche fisiche, ma anche antropologiche, la Gallura si differenzia dal resto della Sardegna che è definita da molti “l’isola nell’isola”42.

40 Le insenature danno origine ad alcune delle più importanti baie quali Porto Leccio, Cala di Faa, Porto

Canneddi e Porto La Cruzitta.

41 Tor granitici e rilievi isolati, blocchi sferoidali e emergenze rocciose tafonate.

42 La Gallura rappresenta un’area linguistica particolare: i suoi abitanti parlano il dialetto gallurese

totalmente diverso dalla lingua sarda, con influssi sia corsi che catalani, spagnoli e piemontesi. Ecco perché i galluresi ritengono di avere una specifica fisionomia, non solo linguistica, ma anche culturale che li differenzia dal resto dei sardi (Wagner, 1951; AA.VV, 1997).

Figura 3.8 – Carta geologica del territorio sardo e gallurese

Fonte: AA.VV (2001).

Capitolo 4