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Il risultato del questionario sui siti più visitati in Gallura

I “turismi” per la valorizzazione e la salvaguardia del paesaggio gallurese

Grafico 6.1 Il risultato del questionario sui siti più visitati in Gallura

La maggior parte dei nostri ha effettuato la visita guidata singolarmente o con la propria famiglia, dando un’opinione positiva della stessa. Tuttavia circa il 77% degli intervistati pensa che i servizi di informazione della Gallura, relativi al turismo culturale, siano migliorabili: il 28% crede che siano da incrementare la presenza di cartelli e segnaletica che indichino meglio la presenza di un sito; il 26% ritiene opportuno migliorare i pannelli informativi e il 18% gli opuscoli esplicativi. Mentre per quanto riguarda i servizi che i turisti preferiscono trovare presso le aree archeologiche la maggior parte chiede la presenza dei servizi igienici, punti di ristoro e punti di informazione turistica al sito.

In generale dall’analisi dei questionari le preferenze degli intervistati è stata positiva: certamente una delle carenze che, già da tempo si riscontra in Gallura, è spesso la mancanza di informazioni date al turista in merito alla presenza di monumenti, musei, aree archeologiche, fuori dalle località di spiccato interesse tipicamente balneare.

6.4 - Gli itinerari naturalistici e culturali

Come sopra riportato, in Gallura esistono alcune società che organizzano percorsi ed itinerari naturalistici e culturali, in particolare, nelle aree interne del territorio. Infatti, nelle aree interne ricadono importanti siti di valore naturalistico.

Le proposte di turismo naturalistico si conformano intorno ad attività quali il trekking, itinerari guidati a piedi, a cavallo, in quad che permettono di conoscere le molte realtà del territorio. Gli itinerari più famosi in Gallura sono ad esempio la visita del Parco Regionale del Monte Limbara (Tempio Pausania) che propone un paesaggio che rispecchia quello dell’intera regione gallurese montuosa. Sono ventidue le aree del parco di interesse naturalistico tra cui le sugherete, i boschi di leccio, la stazione di pino marittimo, inoltre, il territorio di quest’area protetta è ricco di ruscelli e fonti81. E ancora, si possono visitare luoghi e località in mountain bike

scoprendo ad esempio il fiume Liscia, Capo Testa, le aziende di apicoltura, laboratori di maestri vasai. Tra i diversi itinerari, già da tempo scelti dai turisti

81 Si ricordano la fonte Smeraldina (Funtana Di Li Frati), la fonte Silva e la fontana di Fundu di

durante le loro vacanze, di seguito vogliamo proporre due esempi di percorsi naturalistici e culturali ancora in fase di una vera e propria realizzazione al fine di una corretta fruizione turistica. Entrambi sono escursioni di trekking da realizzarsi nel comune di Luogosanto82: il primo (Figura 6.5) comporta una camminata di circa

2 ore con tre tappe fondamentali tra cui la Chiesa di Santo Stefano, il Nuraghe Pizzari, lo stazzo e i ruderi del castello di Baldu e il secondo (Figura 6.6), invece, di circa tre ore e trenta che porta alla visita dello stazzo – palazzo di Austena, della muraglia nuragica e della chiesa campestre di Santa Reparata.

Figura 6.5- Itinerario naturalistico ed archeologico di Baldu

Fonte: Angius (2008).

82 I due itinerari sono stati realizzati dal Dott. Vittorio Angius guida turistica e collaboratore di una

Figura 6.6 - Itinerario naturalistico ed archeologico di Austena

Fonte: Angius (2008).

Per conoscere il paesaggio e i luoghi della Gallura più interna esiste, anche, uno speciale mezzo di trasporto: il trenino verde. Un treno che viaggiando ad una velocità moderata permette al visitatore di ammirare il panorama, la vegetazione, le vecchie stazioni, le case cantoniere. Esistono quattro linee turistiche in Sardegna di cui una che, partendo da Sassari, arriva fino a Palau: la linea Sassari – Nulvi - Palau83

(Figura 6.7). Si attraversa l’Anglona fino al fiume Coghinas, il confine naturale della Gallura, dove si può ammirare il vero paesaggio gallurese, forse il più suggestivo della linea, in cui il granito e la quercia da sughero si mostrano nelle loro più belle forme. Si arriva così alla stazione di Bortigiadas e, poi Aggius e Tempio Pausania, il punto più alto della linea; da qui inizia la discesa fino al mare passando in mezzo alle aree della lavorazione del sughero e del granito. Dopo circa dieci fermate in altri luoghi suggestivi dell’interno si arriva ad Arzachena capitale della Costa Smeralda e poi fino all’ultima fermata di Palau.

Figura 6.7 – Linea turistica Sassari-Nulvi-Palau

Fonte: www.treninoverde.com

Altro esempio locale per la promozione del turismo delle aree interne è la riqualificazione delle antiche case rurali presenti in gran numero sul territorio: lo stazzo. Questo in 150 anni, dalla fine del secolo XVIII alla metà di quello XX, è passato lentamente da un’economia agro-pastorale quasi esclusivamente di auto- consumo ad una tendenzialmente di mercato. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la vita e l’attività dello stazzo cambiano rapidamente, sicché, dopo mezzo secolo di trasformazione è quasi del tutto scomparso il sistema produttivo, ma si trova ancora traccia del suo passato nelle dimore e nelle delimitazioni perimetrali. Le cause di questa trasformazione sono molteplici: il cambiamento della mentalità giovanile, la crisi della cerealicoltura e della pastorizia, il miglioramento della viabilità rurale e la conseguente introduzione dei nuovi mezzi di trasporto, l’impatto della riforma agraria ed il suo effetto con i miglioramenti fondiari e con la meccanizzazione agricola e soprattutto l’avvento del turismo costiero ed il seguente innalzamento delle condizioni di vita della popolazione (cfr. Cap. 3). Per l’impossibilità di far fronte alle esigenze della vita con le sole risorse dello stazzo, molti tentarono la via dell’emigrazione extra regionale o interna, verso la costa, in particolare in direzione di Olbia per lavorare nel turismo e nei servizi.

Grazie alla recente tendenza di un turismo alternativo, sembra essersi risvegliata la cultura rurale e delle vecchie tradizioni. Questo “nuovo” turismo è alla ricerca, quindi, di modelli rurali, e così anche in Sardegna e nello specifico in Gallura i turisti sembrano voler scegliere nuove alternative alla “Costa Smeralda”. Così scoprono anche l’interno di questo lembo di terra sarda, la sua cultura, la sua gastronomia, la sua storia. Le zone più interne grazie alla redditività delle loro risorse ambientali sembrano oggi riproporsi come nuovi luoghi turistici e non più come terre di spopolamento. È cresciuto così il numero degli agriturismi (Foto 6.3 e 6.4) e dei b&b che offrono soggiorni vacanza a contatto con la natura e la tradizione della popolazione locale e che sono la risposta ad un allungamento della stagione turistica e ad un turismo a tutto campo. Così, gli stazzi, proprio in Gallura, con le loro dimore potrebbero divenire oggi un volano per la crescita e lo sviluppo turistico degli spazi interni ed essere parte integrante di una rete turistica rurale diffusa su tutto il territorio (Battino, 2007).