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CHIUSURA SUPERIORE INCLINATA

Nel documento POLITECNICO DI TORINO (pagine 68-83)

8.1.TRAVI IN LEGNO

DESTINAZIONE

Le travi in legno lamellare fungono da struttura portante per le coperture inclinate.

DESCRIZIONE

Le eccellenti caratteristiche fisico-meccaniche del legno rendono le travi particolarmente idonee per la costruzione dei tetti e per coniugare in termini ottimali risparmio energetico, comfort abitativo e risultato estetico.

• Dimensioni

Lunghezza [m] Larghezza [cm] Spessore [cm] Tolleranza dimensioni [cm]

N° pacchi

13 20 20 ± 1 5

APPROVIGIONAMENTO

È possibile acquistare il materiale da appositi rivenditori, che provvedono alla realizzazione del prodotto con le misure desirate e ad eseguire trattamenti specifici per rallentare il degrado del legno.

MOVIMENTAZIONE

• Da approvvigionamento a stoccaggio:

Durante le operazioni di movimentazione deve essere garantita l’integrità degli elementi, evitando urti o altre cause di danneggiamento.

Vengono caricati nei rispettivi mezzi. Se il trasporto avviene con un mezzo telonato, a parte la maggiore difficoltà durante il carico e lo scarico, il trasporto della merce risulta abbastanza protetto e poco soggetto a danneggiamenti; se invece, il trasporto si effettua su automezzi scoperti si facilita il carico e lo scarico, ma si espone il materiale alla pressione dell'aria e del vento. Perciò i carichi, soprattutto quando scoperti, richiedono una migliore imbracatura.

L’imbracatura del carico deve essere realizzata con corde, funi o fasce, in numero e sezione adeguati, tali da evitare la caduta del carico o il suo spostamento.

• Da stoccaggio a lavorazione

69 Lo scarico degli elementi va effettuato tramite gru utilizzando funi o fasce in grado di sopportare le sollecitazioni indotte dalla massa dei pannelli e dalle corrispondenti azioni dinamiche.

• Da lavorazione a collocamento in opera

Per il trasporto delle travi nel luogo di posa in opera è opportuno utilizzare gru munite di ganci inforcabili e funi, al fine di operare in sicurezza.

STOCCAGGIO

Le travi in legno devono essere stoccate in cantiere al coperto o in zone riparate. Eventualmente si possono proteggere superiormente con teli di polietilene possibilmente opaco, anche se tale soluzione non permette di allontanare facilmente l’umidità di condensa che si forma al di sotto; talvolta potrebbe essere più opportuno avvolgere completamente le travi in modo che non risentano delle variazioni idrometriche esterne. Lo stoccaggio deve avvenire su appoggi che evitino il contatto con il terreno e l’umidità che ne promana. Gli appoggi saranno inoltre in numero e posizione sufficienti ad evitare o a limitare i fenomeni d’imbarcamento e svergolamento degli elementi.

LAVORAZIONE

La lavorazione può avvenire in cantiere da parte degli operai specializzati o all’interno della fabbrica qualora le travi vengono ordinate su misura. Le lavorazioni più frequenti per le travi sono:

• le giunzioni maschio-femmina, sono giunzioni che hanno il compito di facilitare

l’assemblaggio, è infatti un sistema di giunzione ad innesto per più componenti; su di uno dei componenti viene fresata una scanalatura (femmina), in cui va ad inserirsi un’apposita sporgenza ad accoppiamento geometrico (maschio), il maschio può essere una giunzione libera e separata, oppure parte di un secondo componente da congiungere;

la sagomatura è la lavorazione che viene effettuata sulla testa delle travi, in modo da ottenere uno specifico disegno geometrico;

• tagli di vario genere, che servono per dimensionare al meglio le travi e per migliorare ulteriormente gli incastri con gli altri elementi che compongono la copertura;

• la piallatura che serve per rendere la superficie del legno più liscia, eliminare qualsiasi residuo superficiale dovuto al taglio e prepararla a ricevere i successivi trattamenti di finitura ; questo tipo di lavorazione viene eseguita automaticamente a macchina e,

successivamente, rifinita a mano nelle zone degli intagli per una migliore resa dei dettagli;

• l’impregnatura che ha prevalentemente il compito di proteggere il legno.

COLLOCAMENTO IN OPERA

70

• Posa in opera

Le travi in legno vengono poste sopra alle travi in calcestruzzo in differenti modi. Si può, infatti ricorrere ad agenti chimici, si possono annegare direttamente nel getto di calcestruzzo, oppure possono essere ancorate tramite: barre filettate, rondelle a grembiule, giunti angolari, tasselli in acciaio per c.a, tirafondi cemento a testa esagonale.

Successivamente le travi vanno legate sia tra di loro sia al tavolato in legno, in questo caso vanno previste delle giunzioni legno- legno effettuate sia tramite tirafonti legno testa esagonale, viti e chiodi a testa piana sia tramite giunzioni maschio-femminare. Come puro sistema di collegamento, la giunzione a maschio e femmina ha il vantaggio di non danneggiare i bordi durante l’incastro. Inoltre è possibile applicare più colla, vista l’ampia superficie, il che consente di ottenere un migliore collegamento.

8.2.ASSITO IN LEGNO

DESTINAZIONE

Il tavolato è un pannello tecnico a base di legno costituito da scaglie incollate insieme con una resina sintetica che sono successivamente pressate in diversi strati. Le scaglie degli strati esterni sono in generale orientate longitudinalmente rispetto alla lunghezza del pannello, mentre le scaglie degli strati intermedi sono di solito ripartite trasversalmente.

DESCRIZIONE

71 Il tavolato è lo strato funzionale di supporto al manto di copertura del tetto. Il suo spessore è limitato, ovvero circa 3 cm, in quanto le liste di legno sono ricavate segando il tronco per il lungo. Dunque un assito viene posizionato al di sopra delle travi principali e fissato mediante chiodatura o vitatura.

• Dimensioni

I pannelli vengono acquistati o da un rivenditore.

MOVIMENTAZIONE

• Da approvvigionamento a stoccaggio:

Durante il trasporto, è molto importante tenere coperti i bordi. Vengono caricati nei rispettivi mezzi in orizzontale e successivamente vengono imbracati; l’imbracatura del carico deve essere realizzata con corde, funi o fasce, in numero e sezione adeguati, tali da evitare la caduta del carico o il suo spostamento.

• Da stoccaggio a lavorazione

Lo scarico degli elementi va effettuato utilizzando funi o fasce in grado di sopportare le sollecitazioni indotte dalla massa dei pannelli e dalle corrispondenti azioni dinamiche.

• Da lavorazione a collocamento in opera

Le movimentazioni possono essere effettuate sia con sistemi di sollevamento quali gru o sollevatori, sia manualmente, facendo attenzione a vincolare correttamente i pannelli.

STOCCAGGIO

Per un impiego corretto, è importante stoccare e spostare con molta attenzione i pannelli; si devono perciò proteggere contro la pioggia e le infiltrazioni accidentali d’acqua. I pannelli dovrebbero essere stoccati in posizione orizzontale, in un edificio chiuso e all’asciutto. Proteggere sempre i bordi e gli spigoli dei pannelli durante gli spostamenti.

LAVORAZIONE

72 I pannelli possono essere tagliati a mano o con una sega a motore e lavorati (intagliati, affusolati, piallati e fresati) con i comuni utensili per la lavorazione del legno. Con gli attrezzi a motore, si raccomanda l’uso di coltelli a base di carburo di tungsteno.

COLLOCAMENTO IN OPERA

• Posa in opera

La posa in opera prevede la posa dei pannelli e il loro ancoraggio. Possono essere ancorati tramite giunti e fissaggi meccanici o tramite giunti incollati.

Per i giunti e fissaggi meccanici si possono applicare le tradizionali tecniche di lavorazione del legno che consentono una buona presa per il fissaggio con viti sulle facce del pannello; in generale, è sconsigliabile il fissaggio sui bordi. Si dovrebbero utilizzare viti con nucleo parallelo perché offrono maggiore presa delle tradizionali viti da legno affusolate. Trapanare fori pilota per tutti i fissaggi con viti. I fori dovrebbero essere l’85-90% del diametro del nucleo delle viti. I fissaggi sulla faccia del pannello non dovrebbero essere a meno di 8 mm dai bordi e a meno di 25 mm dagli angoli. Si possono utilizzare chiodi e punti metallici per fissaggi con poco carico o per fissare giunti incollati mentre la colla indurisce.

Per i giunti incollati si può utilizzare un gran numero di metodi di giunzione, purché si osservino i seguenti punti:

• i pezzi da unire devono essere accuratamente lavorati;

• utilizzare un adesivo ad alto contenuto solido e a basso scorrimento come il polivinilacetato o le resine ureiche;

• individuare accuratamente le superfici di accoppiamento e mantenerle sotto pressione mentre l’adesivo indurisce;

• la larghezza delle scanalature eseguite nei pannelli non dovrebbe superare 1/3 dello spessore del pannello, la profondità delle scanalature è circa 1/2 dello spessore del pannello;

• condizionare per diversi giorni i giunti incollati prima di procedere alle operazioni di carteggiatura e finitura; ciò permetterà di evitare che alcuni giunti cedano.

8.3.IMPERMEABILIZZAZIONE

DESTINAZIONE

Membrana bituminosa per impermeabilizzazione di tetti.

DESCRIZIONE

73 (UNI EN 1848-1)

Spessore di 4 mm -Toll 0,4 mm Lunghezza 10 m -Toll 0.4 mm Larghezza 1m - Toll 0.4 mm Peso 4,5 kg -Toll -10%

APPROVVIGIONAMENTO

La membrana viene venduta a rotoli, 23 per ogni pallets, per un totale di 230 kg per pallets.

MOVIMENTAZIONE

• Da approvvigionamento a stoccaggio:

Le palette sono incappucciate con un foglio di polietilene termoretraibile di grosso spessore, per lunghi percorsi su strade accidentate e le brusche frenate, specie nella stagione estiva e su camion con cassone lungo, possono causare il ribaltamento dei rotoli. Disponendo delle corde attraverso le file dei pallets, trasversalmente al cassone del camion, è possibile evitare tale problema. Le corde vanno ben tese e adeguatamente protette affinché non lascino impronte sui rotoli.

Durante la movimentazione, invece, il materiale va maneggiato con cura evitando lo schiacciamento dei rotoli e il contatto con superfici taglienti o appuntite. Con la bassa temperatura si dovranno evitare gli urti violenti poiché possono provocare la rottura delle membrane e il distacco delle doghe di isolante della membrana.

• Da stoccaggio a collocamento in opera

l materiale va stoccato al coperto. I rotoli sia liberi che coperti dovranno rimanere in posizione verticale su di una superficie liscia e piana, salvo quelli forniti con un’anima rigida od un canotto che al coperto possano sopportare, per un tempo limitato, la posizione orizzontale. Al coperto si possono

74 sovrapporre le palette in due file interponendo delle assi di legno per ripartire il peso. Vengono stoccati in piedi con le stesse modalità delle membrane.

• Da lavorazione a collocamento in opera

Mantenere in cantiere solo i rotoli strettamente necessari all’applicazione giornaliera. Deporre i rotoli in piedi su di una superficie liscia e piana. Con la gru sollevare i rotoli sul tetto con la paletta completa e intatta usando l’apposito accessorio di sollevamento. Nel caso si debbano aprire le confezioni e sollevare i rotoli sfusi, usare gli appositi accessori della gru e comunque poi rimettere in piedi i rotoli.

Non usare le corde per legare e sollevare i rotoli.

STOCCAGGIO

Si raccomanda di stoccare i pallets in ambiente asciutto, al riparo dal sole. Nella stagione estiva i pallets con cappuccio termoretraibile esposti al sole, sulla sommità raggiungono rapidamente una temperatura intorno ai 70°C e ciò provoca il progressivo annerimento della talcatura o dell’ardesia dei rotoli dall’alto verso il basso, fino ad arrivare all’incollaggio delle spire o comunque ad uno sgradevole aspetto estetico. Nel caso di membrane armate con un non tessuto di poliestere, il calore provoca, inoltre, un inizio di retrazione delle teste dei rotoli con conseguente sciabolatura della membrana. È necessario anche considerare che l’esposizione al calore, come è noto, provoca nelle membrane bituminose una progressiva e prevista perdita di flessibilità, ma se ciò che avviene naturalmente in opera accade invece sul materiale ancora in rotolo, è possibile che si manifestino problemi di fessurazione o di difficoltà di svolgimento dello stesso. Nella stagione invernale, 24 ore prima della posa, si dovranno immagazzinare i rotoli ad una temperatura superiore ai +5°C evitando di lasciare i rotoli all’addiaccio tutta la notte; pertanto si dovranno portare in cantiere

75 solo i rotoli che si applicheranno in giornata. Una buona regola è quella di “girare” sempre il magazzino e non conservare i rotoli per un periodo superiore ai 12 mesi.

LAVORAZIONE

Prima della posa i rotoli vanno svolti e allineati per predisporre le sovrapposizioni tra i teli.

Successivamente i fogli vanno riavvolti per procedere con la saldatura a fiamma. Le sormonte di testa dei fogli impermeabili non dovranno essere disposti lungo un’unica linea, ma sempre alternati.

COLLOCAMENTO IN OPERA

Il collegamento della membrana al piano di posa può essere eseguita in totale aderenza. La sfiammatura della mescola dei rotoli dovrà interessare contemporaneamente sia la membrana che il piano di posa, con prevalenza sul rotolo.

La superficie dovrà essere liscia piana e asciutta.

La parte del foglio che dovrà fondere è la parte inferiore, lavorata con una goffratura a quadri e rivestita da un sottile film. É idonea per essere applicata a fiamma mediante riscaldamento con cannello a gas propano della faccia inferiore rivestita di uno speciale film termofusibile. Applicare sempre tra +5°C e + 35°C.

Svolgere il rotolo ed allinearlo sovrapponendo i bordi sul foglio vicino, riavvolgerlo parte per parte verso il centro e iniziare la saldatura a fiamma. Si raccomanda di porre molta attenzione nella disposizione dei teli.

Le membrane impermeabilizzanti a base di bitume polimero sono termoadesive e se ne sfrutta tale proprietà per l’incollaggio al piano di posa e sui sormonti senza l’apporto di altri materiali, quali solventi, adesivi, ecc. È sufficiente riscaldare il foglio con la fiamma di un bruciatore a gas propano per rendere il foglio adesivo. Man mano che procede il riscaldamento si ritira il film e si

76 annerisce la faccia talcata fino ad assumere un aspetto lucido e si appiattisce l’eventuale goffratura, la superficie diventa lucida e la membrana è pronta per l’adesione al supporto e sui sormonti. Il riscaldamento a fiamma deve provocare la retrazione del film e l’appiattimento della goffratura ma riscaldare ulteriormente può danneggiare l’armatura in poliestere che fonde a 260°C causandone il ritiro, l’ondulazione, l’arricciamento o nei casi più gravi la foratura. Al contrario un riscaldamento insufficiente darà luogo ad un’adesione insufficiente al fondo, fra strati o sui sormonti.

ATTREZZATURA

• Bruciatore

• Tubi di collegamento

• Bombola di gas propano

• Squadra

• Compasso

8.4. LANA DI ROCCIA

DESTINAZIONE

Ha la funzione di limitare le dispersioni termiche.

DESCRIZIONE

Pennello isolante rigido ad alta densità, capace di supportare direttamente i carichi. Viene venduta in pannelli rigidi aventi dimensioni 1000x600 mm e spessore di 12 cm.

• Quantità

Superficie di un pannello di isolante: 60 cm 2. Per un totale di circa 440 pannelli.

APPROVVIGIONAMENTO Direttamente dal rivenditore.

MOVIMENTAZIONE

• Da approvvigionamento a stoccaggio

I pannelli vanno imballati sui bancali trasportati con autocarro. E’ necessario assicurare i bancali alla superficie di carico in maniera tale da evitare che la merce scivoli o si capovolga.

Per assicurare i bancali alla superficie di carico si possono usare delle cinghie ma applicando

77 prima le opportune protezioni per gli spigoli dei pannelli superiori. E’ possibile impilare un massimo di 2 bancali. Bisogna impilare i bancali in fila e non sfalsati. E’ importante assicurarsi che durante il carico i bancali non subiscano schiacciamenti.

I bancali possono essere trasportati tramite l’ausilio della gru direttamente sulla copertura o nella zona dedita allo stoccaggio.

• Da stoccaggio a lavorazione

I bancali possono essere trasportati tramite l’ausilio della gru direttamente sulla copertura o nella zona dedita allo stoccaggio.

• Da lavorazione a posa in opera Trasporto manuale.

STOCCAGGIO

è possibile impilare un massimo di 2 bancali. Bisogna impilare i bancali in fila e non sfalsati.

I luoghi adatti allo stoccaggio del materiale sono asciutti e lontani dall’umidità e dagli altri agenti atmosferici. Inoltre la superficie di stoccaggio deve essere piana in modo che i bancali o le pile di bancali siano stabili e sicuri.

LAVORAZIONE

I pannelli possono essere tagliati con due metodi differenti:

• A due riprese Utilizzando il segaccio a lama rigida per la parte schiumata e un flessibile a disco per la parte metallica;

• in una sola ripresa con il flessibile a disco.

POSA IN OPERA

I pannelli possono essere posizionati sull’assito di legno lungo la linea di gronda. Prima di procedere con la posa dei pannelli verificare il verso di montaggio che può variare da produttore a produttore.

Inizialmente si fissa lungo la linea di gronda un listello in legno di altezza pari allo spessore del pannello. Successivamente il posizionamento del pannello seguirà la linea di Gronda con il lato longitudinale.

I pannelli verranno fissati al tavolato sottostante tramite tirafondi distanziati tra di loro di circa un metro.

I fissaggi andranno sempre effettuati nella parte posteriore piana del correntino metallico. Prima di accostare pannelli adiacenti sigillare i giunti laterali dei pannelli sagomati a coda di rondine con silicone.

78 Per la posa della seconda fila di pannelli accorciare il primo di questi, in maniera tale da creare lo sfalsamento dei giunti.

Prima di fissarlo tirarlo verso la fila di pannelli posizionata in precedenza. Continuare per le file successive con la stessa procedura riutilizzando le porzioni di pannelli tagliati. Riempire con schiuma di poliuretano il raccordo in prossimità della chiusura laterale, rifilare la schiuma eccedente e impermeabilizzare con guaina di alluminio butilico.

Evitare di posare pannelli mancanti di parti, con presenza di acqua o deteriorati. L’accostamento deve essere tale da evitare ponti termici e i pannelli devono essere sfalsati tra di loro.

Prima di fissare nuovi pannelli, controllate sempre l’allineamento dei pannelli appena posati. I vari elementi devono combaciare perfettamente, senza lasciare spazi vuoti.

ATTREZZI

• Cinghie

• Sega a lama rigida

• Tirafondi

• flessibile a disco

8.5.LISTELLI E CONTROLISTELLI

DESTINAZIONE

La listellatura in legno rappresenta il sistema di supporto per i manti di copertura: esso è costituito da un’orditura primaria e una secondaria.

DESCRIZIONE

• Materiale lavorato

Elemento di supporto: materiale in legno con sezione rettangolare o quadrata che ha la funzione di sorreggere i coppi.

• Dimensioni

Sezione controlistelli: 4x6cm Lunghezza controlistelli:12,7m Lunghezza listelli: 12,4m Sezione listelli: 4x4cm Quantità listelli: 37 Quantità controlistelli: 38

79 APPROVVIGIONAMENTO

È possibile acquistare il materiale da appositi rivenditori, che provvedono alla realizzazione del prodotto con le misure desirate e ad eseguire trattamenti specifici per rallentare il degrado del legno.

MOVIMENTAZIONE

• Da approvvigionamento a stoccaggio

Il trasporto può avvenire tramite autocarro munito di gru, che permetto lo scarico del materiale in maniera rapida.

Anche in questo caso occorre prevedere dei sistemi di aggancio per la movimentazione con appositi dispositivi antisganciamento.

• Da stoccaggio a lavorazione

È possibile trasportare i listelli all’ interno del cantiere tramite gru a bandiera, utilizzando inoltre bilancini o ventose di sollevamento.

• Da lavorazione a collocamento in opera

Per il trasporto dei listelli e controlistelli nel luogo della posa in opera, è opportuno utilizzare gru muniti di ganci inforcabili e funi, al fine di operare in sicurezza.

STOCCAGGIO

Le aree di stoccaggio del materiale devono essere posizionate all’interno del cantiere in aree all’aperto tenendo conto sia di un facile accesso ai mezzi per lo scarico del materiale, sia di non essere di intralcio per le altre lavorazioni del cantiere.

Quest’area deve essere ovviamente delimitata secondo misure di sicurezza.

L’accatastamento delle tavole deve essere eseguito in modo ordinato, ed occorre suddividere il materiale per lunghezza e larghezza.

È buona regola interporre ogni 50-70cm delle traversine in legno in modo da poter infilare le cinghie per la movimentazione e trasporto.

Il materiale deve essere accatastato in modo ordinato, utilizzando appositi bancali con padana, in modo da evitare crolli o cedimento del terreno.

LAVORAZIONE

È possibile modificare le dimensioni del materiale mediante apposite elettroseghe.

COLLOCAMENTO IN OPERA

80 LISTELLI DI SUPPORTO: essi devono essere disposti parallelamente alla linea di gronda, lasciano tra i due uno spazio di 2cm per permettere all’ acqua piovana di defluire in gronda.

Essendo l’ orditura sovrastante, essi verranno fissati ai controlistelli mediante chiodi, tasselli e viti partendo dalla linea di gronda.

Le viti utilizzate sono ad elevata prestazione poiché possono essere inserite senza effettuare un preforo.

Per garantire la corretta inclinazione della prima fila di tegole, il listello in gronda dovrà avere un’altezza di 2 cm superiore agli altri per compensare la mancanza della tegola inferiore.

La distanza tra i listelli è funzione dell’inclinazione della falda e del profilo del manto di copertura:

in questo caso il passo è di 30cm.

La distanza tra il primo listello di supporto, in corrispondenza della linea di gronda, e quello immediatamente successivo sarà inferiore a quello standard per consentire la corretta sporgenza della prima fila degli elementi del manto sul canale di gronda: per legge la sporgenza deve essere pari a 1/3 della larghezza del canale di gronda (senza superare mai i 7 cm).

CONTROLISTELLI: essi sono disposti in maniera perpendicolare ai listelli, ovvero perpendicolare alla linea di gronda.

Essendo l’ orditura sottostante ai listelli, sono fissati con appostiti tasselli al solaio di copertura.

Questi ultimi sono definiti come tasselli ad espansione, ovvero strumenti adatti al fissaggio sul calcestruzzo non fessurato.

ATTREZZATURA -elettrosega

-viti -ganci

-tasselli espansivi

8.5.MANTO DI COPERTURA

8.5.MANTO DI COPERTURA

Nel documento POLITECNICO DI TORINO (pagine 68-83)

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