7.1.ACCIAIO PER C.A B450C
I plinti di fondazione sono realizzati mediante la predisposizione di armature sulla faccia inferiore nelle due direzioni, tale da poter assorbire gli sforzi derivanti dall’edificio.
DESTINAZIONE
La barra è l’anima delle strutture in cemento armato. Le nervature garantiscono una migliore aderenza al conglomerato cementizio.
La particolare analisi chimica e l’attento processo di fabbricazione, conferiscono proprietà meccaniche che le rendono idonee agli impieghi più severi, con alti standard di sicurezza per le costruzioni civili, industriali e per le grandi infrastrutture autostradali, ferroviarie e aeroportuali.
DESCRIZIONE
• Lavorato
L’acciaio B45C è un acciaio saldabile ottenuto tramite laminazione a caldo.
Tutti gli acciai per cemento armato devono essere ad aderenza migliorata, cioè dotati di nervature trasversali sulla superficie laterale, distribuite su tutta la lunghezza. Queste nervature favoriscono l’aderenza fra acciaio e conglomerato cementizio.
• Dimensioni Diametro: 18 mm.
Quantità: 563 Kg.
Tolleranze: lunghezza ferri ± 3 cm; dimensione staffe ± 1 cm; sovrapposizione ± 3 cm; passo staffe
± 2 cm.
APPROVIGIONAMENTO
L’acciaio per cemento armato viene prodotto in un centro di trasformazione dove l’acciaio viene appunto modificato prima di essere fornito al cantiere per ottenere: elementi presagomati e elementi preassemblati.
Tutte le forniture devono essere accompagnate da un Certificato di qualificazione.
MOVIMENTAZIONE
• Da approvvigionamento a stoccaggio:
60 I ferri vengono trasportati tramite autocarro, ponendo particolare attenzione, qualora siano già stati assemblati.
• Da stoccaggio a lavorazione:
Movimentare con cautela le armature al fine di non deformare i manufatti prima della posa in opera e, eventualmente, di non dissaldare le parti assemblate.
• Da lavorazione a collocamento in opera:
La movimentazione è aerea ovvero avviene tramite gru. I ferri vengono infatti agganciati questa e successivamente collocati in opera.
Non è consentito agganciare i ferri di armatura utilizzando le legature del fascio (tondini, filo di ferro, ecc.).
Prima di ogni operazione di sollevamento, l’operatore e il preposto, ognuno per le proprie competenze, dovranno controllare:
• che gli addetti siano formati sulle segnalazioni manuali di movimentazione dei carichi;
• lo stato di usura delle funi o delle brache da utilizzare;
• che i ganci siano dotati del dispositivo di sicurezza antisganciamento.
Nelle operazioni di imbracatura va evitato che l’angolo al vertice delle funi sia superiore a 60 gradi e che le stesse funi vengano a contatto con spigoli vivi o subiscano pieghe anomale o strozzature.
STOCCAGGIO
Nello stoccaggio disporre inferiormente gli elementi più lunghi in modo da ottenere una catasta sufficientemente stabile.
LAVORAZIONE
I ferri d’armatura devono essere piegati prima di essere collocati in opera. Possono essere piegati manualmente o automaticamente.
Per la piegatura automatica delle barre senza interventi manuali si può optare per Robot di piega che permettono una buona produttività grazie alla riduzione dei tempi di carico e scarico che avvengono in modalità completamente automatica.
In particolare si applicano i seguenti requisiti:
-la piegatura deve essere effettuata in un’unica operazione; qualora si impieghino macchine piegatrici automatiche, la piegatura può essere continua o sequenziale;
- la piegatura dell’acciaio in condizioni con temperature inferiori ai - 5° C è consentita solo se autorizzata nelle specifiche di esecuzione e a condizione che le procedure adottate siano conformi a precauzioni aggiuntive;
61 - la piegatura tramite il riscaldamento delle barre non è consentita a meno che non sia autorizzata nelle specifiche di esecuzione.
COLLOCAMENTO IN OPERA
Le regole fondamentali da rispettare sono tre:
− le barre, le staffe e le altre armature devono rimanere situate nella posizione definita in progetto, dentro le tolleranze definite. È anche necessario fissare e realizzare correttamente le sovrapposizioni e gli ancoraggi;
− le legature devono essere realizzate in modo tale che, durante il getto, non si alteri la configurazione definita nel montaggio;
− l’armatura posizionata e fissata deve permettere la posa in opera del calcestruzzo e la sua compattazione, per la quale è necessario adottare distanze minime e ricoprimenti adeguati delle armature.
7.2.CASSEFORME A PERDERE
DESTINAZIONE
Sistemi di casseforme per plinti di fondazione di dimensioni 1.5mx1.5mx0.45m.
DESCRIZIONE
Con pannelli di casseforme a perdere si indicano quei pannelli che non vengono rimossi dopo il getto di calcestruzzo. Sono dei pannelli in lamiera zincata sagomata.
• Dimensioni
Lunghezza [mm] Altezza [mm] Pezzi per pacco Peso per pacco [Kg] N° pacchi
2400 500 100 57.8 1
APPROVIGIONAMENTO
I pannelli di cassefore vengono acquistati da un rivenditore.
MOVIMENTAZIONE
• Da approvvigionamento a stoccaggio:
Vengono caricati nei rispettivi mezzi in orizzontale. Se il trasporto avviene con un mezzo telonato, a parte la maggiore difficoltà durante il carico e lo scarico dei casseri, il trasporto della merce risulta abbastanza protetto; se invece, il trasporto si effettua su automezzi scoperti si facilita il carico e lo scarico, ma si espone il materiale alla pressione dell'aria e del vento.
62 L’imbracatura del carico deve essere realizzata con corde, funi o fasce, in numero e sezione adeguati, tali da evitare la caduta del carico o il suo spostamento dalla posizione di ammaraggio.
• Da stoccaggio a lavorazione
Lo scarico degli elementi cassero va effettuato utilizzando funi o fasce in grado di sopportare le sollecitazioni indotte dalla massa dei pannelli e dalle corrispondenti azioni dinamiche.
• Da lavorazione a collocamento in opera
Le movimentazioni possono essere effettuate sia con sistemi di sollevamento quali gru o sollevatori, sia manualmente, facendo attenzione a vincolare correttamente i pannelli cassero.
STOCCAGGIO
Lo stoccaggio provvisorio in cantiere va effettuato negli appositi spazi adibiti allo scopo; tali aree dovranno essere opportunamente spianate al fine di garantire la stabilità dei depositi.
LAVORAZIONE
Eventuali lavorazioni possono essere realizzate direttamente in cantiere: per eseguire le piegature è sufficiente incidere la lamiera con un seghetto elettrico in corrispondenza delle grecature ed accompagnare la lamiera a creare l’angolo dell’ampiezza desiderata.
COLLOCAMENTO IN OPERA
• Posa in opera
La posa in opera dei pannelli avviene tramite il posizionamento e l’aggancio delle lamiere tramite apposite staffe. I pannelli devono essere leggermente sormontati (5-10 cm). Successivamente al getto di calcestruzzo il cassero rimarrà ancorato, non serve quindi scasserare i pannelli di contenimento del getto di fondazione.
7.2.ACCIAIO PER C.A B450C
I plinti di fondazione sono realizzati mediante la predisposizione di armature sulla faccia inferiore nelle due direzioni, tale da poter assorbire gli sforzi derivanti dall’edificio.
DESTINAZIONE
La barra è l’anima delle strutture in cemento armato. Le nervature garantiscono una migliore aderenza al conglomerato cementizio.
63 La particolare analisi chimica e l’attento processo di fabbricazione, conferiscono proprietà meccaniche che le rendono idonee agli impieghi più severi, con alti standard di sicurezza per le costruzioni civili, industriali e per le grandi infrastrutture autostradali, ferroviarie e aeroportuali.
DESCRIZIONE
• Lavorato
L’acciaio B45C è un acciaio saldabile ottenuto tramite laminazione a caldo.
Tutti gli acciai per cemento armato devono essere ad aderenza migliorata, cioè dotati di nervature trasversali sulla superficie laterale, distribuite su tutta la lunghezza. Queste nervature favoriscono l’aderenza fra acciaio e conglomerato cementizio.
• Dimensioni Diametro: 18 mm.
Quantità: 563 Kg.
Tolleranze: lunghezza ferri ± 3 cm; dimensione staffe ± 1 cm; sovrapposizione ± 3 cm; passo staffe
± 2 cm.
APPROVIGIONAMENTO
L’acciaio per cemento armato viene prodotto in un centro di trasformazione dove l’acciaio viene appunto modificato prima di essere fornito al cantiere per ottenere: elementi presagomati e elementi preassemblati.
Tutte le forniture devono essere accompagnate da un Certificato di qualificazione.
MOVIMENTAZIONE
• Da approvvigionamento a stoccaggio:
I ferri vengono trasportati tramite autocarro, ponendo particolare attenzione, qualora siano già stati assemblati.
• Da stoccaggio a lavorazione:
Movimentare con cautela le armature al fine di non deformare i manufatti prima della posa in opera e, eventualmente, di non dissaldare le parti assemblate.
• Da lavorazione a collocamento in opera:
La movimentazione è aerea ovvero avviene tramite gru. I ferri vengono infatti agganciati questa e successivamente collocati in opera.
Non è consentito agganciare i ferri di armatura utilizzando le legature del fascio (tondini, filo di ferro, ecc.).
64 Prima di ogni operazione di sollevamento, l’operatore e il preposto, ognuno per le proprie competenze, dovranno controllare:
• che gli addetti siano formati sulle segnalazioni manuali di movimentazione dei carichi;
• lo stato di usura delle funi o delle brache da utilizzare;
• che i ganci siano dotati del dispositivo di sicurezza antisganciamento.
Nelle operazioni di imbracatura va evitato che l’angolo al vertice delle funi sia superiore a 60 gradi e che le stesse funi vengano a contatto con spigoli vivi o subiscano pieghe anomale o strozzature.
STOCCAGGIO
Nello stoccaggio disporre inferiormente gli elementi più lunghi in modo da ottenere una catasta sufficientemente stabile.
LAVORAZIONE
I ferri d’armatura devono essere piegati prima di essere collocati in opera. Possono essere piegati manualmente o automaticamente.
Per la piegatura automatica delle barre senza interventi manuali si può optare per Robot di piega che permettono una buona produttività grazie alla riduzione dei tempi di carico e scarico che avvengono in modalità completamente automatica.
In particolare si applicano i seguenti requisiti:
-la piegatura deve essere effettuata in un’unica operazione; qualora si impieghino macchine piegatrici automatiche, la piegatura può essere continua o sequenziale;
- la piegatura dell’acciaio in condizioni con temperature inferiori ai - 5° C è consentita solo se autorizzata nelle specifiche di esecuzione e a condizione che le procedure adottate siano conformi a precauzioni aggiuntive;
- la piegatura tramite il riscaldamento delle barre non è consentita a meno che non sia autorizzata nelle specifiche di esecuzione.
COLLOCAMENTO IN OPERA
Le regole fondamentali da rispettare sono tre:
− le barre, le staffe e le altre armature devono rimanere situate nella posizione definita in progetto, dentro le tolleranze definite. È anche necessario fissare e realizzare correttamente le sovrapposizioni e gli ancoraggi;
− le legature devono essere realizzate in modo tale che, durante il getto, non si alteri la configurazione definita nel montaggio;
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− l’armatura posizionata e fissata deve permettere la posa in opera del calcestruzzo e la sua compattazione, per la quale è necessario adottare distanze minime e ricoprimenti adeguati delle armature.
7.3.CALCESTRUZZO
DESTINAZIONE
È oggi utilizzato per realizzare le parti strutturali di un edificio ed è il materiale da costruzione più impiegato nel mondo.
DESCRIZIONE
• Semilavorato
Il calcestruzzo è un materiale ottenuto miscelando acqua, cemento di Portland ed elementi lapidei più o meno fini (aggregati) e lasciando che l’impasto indurisca.
Come aggregati si possono usare ghiaia o pietrisco (aggregati grossi) oppure sabbia (aggregati fini);
il cemento è invece un materiale polverulento con proprietà di legante. Durante il processo di indurimento, il calcestruzzo subisce un lieve ritiro dovuto all’evaporazione dell’acqua di impasto.
Tutti gli ingredienti devono essere esenti da impurità e inoltre tutto l’impasto fresco deve essere correttamente manipolato per evitare che perda omogeneità.
• Tolleranze
Per le dimensioni, utilizzando la rotella metrica, le tolleranze definite sono: ± 2 cm sia per l’altezza che per la lunghezza e la larghezza.
APPROVIGIONAMENTO
Il calcestruzzo viene ordinato al fornitore indicando:
1. classe di Resistenza a compressione minima (C 30/37);
2. classe di Esposizione, per esempio(XC1);
3. classe di consistenza (S4);
4. diametro massimo degli aggregati ( 32mm);
5. quantità: 16.2 mc;
6. orario i cui si vuole che il calcestruzzo arrivi in cantiere.
È inoltre fondamentale controllare le condizioni metereologiche di quando il calcestruzzo arriverà in cantiere. Il getto andrebbe evitato quando le temperature scendono al di sotto dei 0° C.
66 MOVIMENTAZIONE
• Da approvvigionamento a collocamento in opera:
Il calcestruzzo viene trasportato con autobetoniera.
COLLOCAMENTO IN OPERA
• Prove sul calcestruzzo:
Per motivi di sicurezza è bene accertarsi che la betoniera e la pompa siano posizionate in modo corretto, principalmente in prossimità delle casserature.
Prima di procedere al getto, è necessario eseguire controlli di conformità come, ad esempio, quello della lavorabilità del calcestruzzo (utilizzando il cono di Abrams) o la resistenza, operazione da farsi mediante il campionamento di provini di calcestruzzo da destinare alle prove di rottura in laboratorio.
Durante le operazioni di scarico il calcestruzzo dovrà essere sottoposto anche ad ispezione visiva. I controlli di accettazione previsti dalla legge devono essere eseguiti dalla direzione lavori o da un suo incaricato. Il prelievo di cubetti, per essere eseguito in modo corretto, deve avvenire dopo aver scaricato almeno 0,30 mc di calcestruzzo dall’autobetoniera. I cubetti devono essere conservati in maniera idonea e resi disponibili per le prove di rottura in laboratorio.
• Getto di calcestruzzo
Il plinto viene realizzato sopra un getto di calcestruzzo magro di sottofondazione, chiamato magrone, generalmente privo di armatura metallica, tranne casi particolari, che determina la quota di posa del plinto. Il magrone si rende necessario innanzitutto perché il piano di appoggio sia compatto (quando ad es. con lo scavo eseguito a macchina il fondo dello stesso risultasse ancora smosso dopo la preparazione), poi per avere un piano livellato sul quale posare le armature metalliche e dal quale battere le quote.
Dopo che i controlli sul materiale fornito sono stati eseguiti e l’autobetoniera è stata posizionata in sicurezza, si procede al getto del calcestruzzo nelle casseforme. Prima dello scarico, è opportuno che la botte dell’autobetoniera sia fatta girare per tre minuti alla massima velocità, al fine di rimescolare al meglio il calcestruzzo. Durante lo scarico si evitano le aggiunte di acqua, queste aggiunte infatti alterano la miscela prodotta in centrale e comportano la perdita totale della garanzia di resistenza che il fornitore ti certifica.
Si impiegano scivoli a tubi che raggiungano il fondo del cassero. Se si lasciasse cadere il calcestruzzo da altezze superiori a quelle indicate, provocando la cosiddetta segregazione, ovvero una separazione netta degli inerti dalla pasta di cemento, si renderebbe l’impasto non omogeneo; inoltre, l’urto della caduta del calcestruzzo sulle armature ed i casseri genererebbe macrobolle d’aria ed accumuli di inerti
67 che renderebbero disomogeneo l’impasto e, quindi, ridurrebbero la resistenza del calcestruzzo in opera.
Quando si eseguono operazioni di getto, si stendono strati uniformi che presentino uno spessore di 30 cm dopo la vibrazione.
Quando si è eseguito e vibrato in modo corretto il primo strato si può passare a quello successivo.
• Vibrazione:
La fase della vibrazione è molto importante per ottenere un getto di ottima qualità, pertanto si utilizza lo strumento vibrante con le indicazioni che seguono:
a. durante la vibrazione, l’ago deve essere mantenuto in posizione verticale evitando di metterlo a contatto con i casseri e con i ferri d’armatura;
b. la vibrazione deve interessare sia lo strato di calcestruzzo posato che lo strato di calcestruzzo già compattato;
c. la vibrazione deve interessare l’intera massa del conglomerato. Pertanto, la distanza tra due inserimenti consecutivi dell’ago deve essere inferiore a 7,5 volte il diametro dell’ago stesso;
d. la durata della vibrazione è legata alla lavorabilità del conglomerato al momento del getto: minore è la consistenza maggiore deve essere il tempo di permanenza dell’ago nella massa del calcestruzzo.
• Dopo il getto:
Dopo il getto, il calcestruzzo contenuto nei casseri attraversa diverse fasi per giungere alla sua maturazione ovvero all’ottenimento di una struttura solida e resistente.
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