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Capitolo Quarto

NUOVE PROSPETTIVE PER L'ARTE CONTEMPORANEA IN INDIA

4.2. Clark House Initiative

Nel 2010, a Mumbai, viene fondata la Clark House Initiative, una collaborazione curatoriale che unisce diversi artisti, per volontà di Zasha Colah227 e Sumesh Sharma228,

entrambi ex - dipendenti del museo CSMVS di Mumbai. L'edificio, un palazzo coloniale nel quartiere di Colaba, scelto per ospitare questo nuovo progetto era inizialmente un vecchio ufficio di ricerca farmaceutica, successivamente divenuto un negozio di antiquariato per poi trasformarsi nell'ufficio di spedizione della Shipping Company Thakur che gestiva una serie di scambi con i paesi del Medio Oriente, dell'Europa dell'Est e del Giappone. Lo stesso edificio ha offerto così, con la sua storia, una sorta di 224 YEE, A., An Edgy Haven in India Gains Momentum in New York Times, ed.online, 20 gennaio 2012

<http://www.nytimes.com/2012/01/21/arts/21iht-scdelhi21.html?pagewanted=all >

225 Fonte online: http://www.thebetterindia.com/3662/khoj-a-movement-of-by-and-for-the-artists/ 226 Fonte online: http://www.khojworkshop.org/book/support_khoj

227 Il suo lavoro curatoriale si basa su ricerche collettive portate avanti da esigenze politiche e

filosofiche. Dopo aver studiato arte presso l'Università di Oxford ha continuato i suoi studi curatoriali a Londra. E' stato curatore al Jehangir Nicholson Art Foundation presso il Museo CSMVS di Mumbai dal 2008 al 2011 e a capo dei Programmi Pubblici della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Mumbai dal 2004 al 2005.

228 Le sue ricerche guardano alle prospettive culturali della storia politica ed economica della comunità

indiana, della lingua e della politica nell'Africa francofona oltre che dell'identità degli immigrati in Europa. E' un curatore interessato principalmente ai progetti che incoraggiano la pratica artistica e di collaborazione culturale.

base da cui partire, quella dell'internazionalità. Essa vuole essere mantenuta per garantire anche su un piano artistico una ricerca e una continua sperimentazione.229

L'attività ha mosso i suoi primi passi senza ricevere finanziamenti e ha iniziato con una serie di proiezioni cinematografiche che hanno visto l'utilizzo di tele d'artista per costituire gli schermi che non venivano forniti da nessuna azienda. E' stato con questo spirito che i due fondatori hanno pensato ai giovani artisti, i quali molto spesso, si trovano a iniziare la loro attività senza nessun tipo di supporto economico né una guida all'interno del settore artistico. La mancanza di qualsiasi forma di elitarismo, una delle principali accuse mosse al sistema dell'arte contemporanea, ha portato l'iniziativa della Clark House a riscoprire un vecchio artista: AA Raiba. Quest'ultimo era caduto in miseria, dopo il gonfiamento dei prezzi di mercato dei suoi colleghi, ma è stato rintracciato dai fondatori che hanno eseguito un lavoro di digitalizzazione dei suoi taccuini. In questo modo sono riusciti a rivalutare i suoi lavori assicurandogli il 20% dei proventi dalla vendita delle sue opere. Dare spazio agli artisti contemporanei lasciati fuori dai circuiti commerciali internazionali è solo una delle iniziative portate avanti dai fondatori che si trovano, fin dalla creazione, a finanziare interamente il progetto svolgendo anche delle attività collaterali come quella di scrittura di saggi e proposte di lavoro sulle strategie culturali a favore delle società francesi per le quali lavorano.230

4.3. 1Shanthiroad studio/gallery

Un'altra iniziativa guidata direttamente da un gruppo di artisti è 1Shanthiroad studio/gallery, nata nel 2003 nella città di Bangalore. E' uno spazio artistico multidisciplinare all'interno del quale si è sviluppata una piattaforma di lavoro al fine di promuovere il dialogo e la creatività della fiorente scena artistica della zona. Si tratta di un'organizzazione senza scopo di lucro, registrata e amministrata come un Trust - VAC Visivo Arte Collettiva. Lo studio/galleria viene concepito come una residenza artistica pronta ad ospitare artisti locali e internazionali, soprattutto emergenti, al fine di garantirne e incentivarne la promozione. La concezione di residenza però viene vissuta 229 Fonte online: www.clarkhouseinitiative.org

dallo studio/galleria come un'esperienza di condivisione che porta ad esaminare l'idea di proprietà oltre che di casa per vedere cosa rende una comunità artistica simile a una famiglia. L'iniziativa vuole anche avvicinarsi in primo luogo al pubblico locale rendendolo partecipe e coinvolgendolo in attività, conferenze, seminari che riguardano principalmente la storia urbana e geografica della zona inserendola all'interno del contesto della globalizzazione.231 Oltre a queste, in primo piano, si svolgono una serie di

conferenze e presentazioni che si concentrano sulla teoria dell'arte contemporanea offrendo una serie di spazi dedicati a performance, installazioni, proiezioni e incontri con gli artisti.232 All'interno dell'edificio è presente una biblioteca contenente volumi di

arte contemporanea indiana insieme ad un archivio dedicato agli artisti locali che operano nella città di Bangalore. Recentemente è stata realizzata una banca immagini digitali degli artisti che hanno operato all'interno dello studio/galleria. Questo gioco di incontro e di scambio reciproco viene facilitato in qualche modo anche dalla struttura architettonica dell'edificio che si presenta come un'alternanza di spazi aperti e chiusi con due monolocali, la galleria d'arte e due cortili233. Anche l'interno, con il particolare

posizionamento delle porte e delle scale, ricrea un contesto perfetto per permettere molteplici traiettorie anche negli spostamenti delle persone, spostamenti che possono trasformarsi così in una serie di incontri e scontri. Tutto questo è risultato fondamentale per ricreare quell'antica idea di comunità che apparteneva all'India prima della modernità, e che riguardava varie pratiche indiane, indipendentemente dall'appartenenza religiosa, dalla casta di appartenenza o dal sesso dell'individuo. Con questa volontà 1Shanthiroad diventa un luogo all'interno del quale possono confluire flussi differenti in uno spazio architettonico che si configura sempre di più come un luogo aperto a tutti. L'obiettivo che si pone questa realtà artistica nel cuore di Bangalore, città sempre più cosmopolita ed eclettica, è quello di riuscire a ricreare un rapporto simbiotico con l'arte, tra gli artisti e l'ambiente all'interno del quale si trovano ad operare.234 A partire dalla data della sua fondazione, l'attività è riuscita a stringere

231 Fonte online: http://www.newmuseum.org/artspaces/view/1shanthiroad-studio-gallery 232 Fonte online: http://1shanthiroad.com/

233 Fonte online: http://www.artsnetworkasia.org/directory_detail.php?id=1931 234 Fonte online: http://shanthiroad.tumblr.com/

una serie di rapporti con l'Europa, l'America e l'Australia per offrire programmi di residenza destinati non solo agli artisti ma anche ai curatori e agli scrittori. Inoltre si avvale della partnership di KHOJ International avendo all'interno del suo board amministrativo la stessa Pooja Sood, oltre che del sostegno di Navajhrai Ratan Tata Trust235.