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Capitolo Quinto

L'INDIA E IL SUO RAPPORTO CON L'OCCIDENTE

5.1. Musei e architetture

Negli ultimi due decenni del Novecento, a livello internazionale, si è verificato un notevole sviluppo nel campo dell'edilizia museale che, attraverso le nuove tendenze architettoniche, è arrivata ad interessare il Subcontinente Indiano oltre che l'intero continente asiatico. Quest'ultimo si è mostrato, nel corso degli ultimi anni, sempre più consapevole delle esigenze dei diversi stakeholder, siano questi attori pubblici o privati, critici d'arte o collezionisti.257

256 PIERUCCINI, C., op. cit., pp.5-6 257

I nuovi musei, basati principalmente su un consumo di massa, si sono trovati a voler offrire, per prima cosa, degli spazi destinati al divertimento oltre che all'apprendimento. E' così che con l'ampliamento delle strutture, oltre che della collezione, si è puntato ad offrire luoghi destinati alla ristorazione e all'acquisto con l'aggiunta, dove possibile, di cinema e auditorium, dando così vita a dei veri e propri catalizzatori culturali.258 Il capostipite di questi “musei del consumo” può essere

identificato con il Centre Pompidou di Parigi, costruito nel 1976 da Renzo Piano e Richard Rogers,259 il quale ha offerto al suo pubblico, in aggiunta alla collezione

permanente e a un ciclo di mostre temporanee durante l'anno, dei nuovi servizi e strumenti come una biblioteca interdisciplinare, un servizio di ristorazione e una terrazza panoramica. Questa nuova veste ha, in qualche modo, fatto sì che la visita alla collezione diventasse per parte dei visitatori un'esperienza arricchita da quella consumistica e che la funzione primordiale del museo venisse inglobata da altre esperienze.260 Il museo tuttavia, ancora oggi, resta una delle più significative identità

storiche all'interno della nostra cultura poiché attraverso le opere in esso conservate rappresenta la società, la cultura e il gusto che lo hanno prodotto.261

Le attenzioni destinate alle zone di smistamento e sosta per il visitatore, prima e dopo la visita museale, hanno indubbiamente portato a delle ripercussioni sulle architetture, soprattutto dei musei già esistenti. Un esempio può essere l'opera di ampliamento effettuata alla Staatsgalerie di Stoccarda con la costruzione del nuovo Kammertheatre, tra il 1977 e il 1981, da parte di James Stirling e Michel Wilford che, negli anni a venire, è diventato il prototipo utilizzato nella progettazione della nuova architettura in Europa, negli Stati Uniti e nel continente asiatico.262

I nuovi musei asiatici, derivanti chiaramente anche e soprattutto dalle tendenze occidentali, si presentano però come “aeroporti” spesso in attesa di una collezione di 258 CATALDO, L., PARENTI, M., Il Museo Oggi, linee guida per una museologia contemporanea, Hoepli, Milano,

2004, p.38

259 MOTTOLAMOLFINO, A., Il libro dei musei, Umberto Allemandi &C., Torino, 1998, p.239

260 MARINICLARELLI, M.V., Il museo nel mondo del contemporaneo. La teoria e la prassi, Carrocci, Roma,

2011, p.192

261 MOTTOLAMOLFINO, A., op.cit., p.9 262

arte contemporanea. Sono principalmente contenitori vuoti che innescano la contraddizione tra quello che in un primo momento appare essere un “boom” e quella che successivamente si rivela essere una “crisi”. Il primo riguarda il fenomeno della costruzione edilizia, mentre la seconda si riferisce alla perdita continua del significato di museo a causa della mancanza di opere. In questa situazione paradossale troviamo da una parte il governo che, ottenendo anche finanziamenti dall'estero, è sempre pronto a investire nell'edilizia alimentando così il binomio boom-crisi, e dall'altra alcuni grandi collezionisti che non hanno certo bisogno di questi musei dal momento che sono perfettamente in grado di investire in nuove sedi autonomamente riponendovi la propria collezione.

Questa situazione di scontro tra il pubblico e il privato, oltre che tra la scelta di favorire un turismo di massa internazionale o costruire un'educazione basata anche sull'arte e la cultura destinata a un pubblico locale appartiene anche al Subcontinente Indiano.263

La promozione di un turismo di massa è stata intrapresa guardando all'Occidente e ai nuovi “musei del consumo” e si è concretizzato nel nuovo e moderno progetto del K- MoMa di Calcutta,264 il primo museo di arte contemporanea presente in India. Questa

architettura avveniristica presenta - a partire dai componenti del board, alla scelta degli architetti che l'hanno progettato, sino al nome stesso - caratteri fortemente occidentali. All'interno del suo Advisory Board compaiono personalità provenienti dagli Stati Uniti, come ad esempio il curatore e storico dell'arte, Dr. Pratapaditya Pal, e dal Regno Unito, tra cui la direttrice della sezione di arte, architettura e design, Ms Andrea Rose.265 Oltre

ai finanziamenti ottenuti da governo dal Kerala e dai privati, compare il contributo delle case d'aste di Christie's e Sotheby, le quali dalla metà degli anni novanta hanno portato i loro uffici anche in India. Sotheby's il 17 luglio 2007 ha indetto a New York un'asta di opere d'arte moderna e contemporanea indiana a nome del futuro museo di Calcutta destinando la maggior parte dei proventi raccolti, intorno ai RS 10/14 crore,266 al

263 BELTING, H., Contemporary art as global art, 2009, pp.50-51 264 Per informazioni sul K-MoMa si rimanda al capitolo secondo.

265 Fonte online: http://kmomamuseum.org/trustees-&-advisory-board/index.html

266 Rs 10/14 crore corrispondono in euro all'incirca a 1.185.856,68/1.660.199,36 di euro (tasso di cambio

progetto museale. Sono stati messi all'asta 84 lotti, scelti direttamente dal Mananging Trustee del K-MoMa, Mrs Rakhi Sarkar, offrendo così l'opportunità ai collezionisti di poter acquisire opere di artisti in forte domanda e per i quali solo una quantità limitata di opere è presente sul mercato come Tyeb Metha, Arpita Sigh e Suboth Gupta.267

Per quanto riguarda la scelta degli architetti per la realizzazione del K-MoMa si è puntato allo studio inglese, di fama internazionale, Herzog & de Meuron. Tra i loro progetti più noti compare la Tate Modern di Londra (inaugurata nel 2000) e il National Stadio di Pechino (inaugurato nel 2008). La scelta di uno studio straniero di tale portata, è volta a sottolineare la volontà del K-MoMa di diventare, come si legge dal sito, il fulcro che permetterà all'India di affermarsi come capitale artistica del mondo. Tutto questo, secondo una “visione indiana”, sarà possibile anche attraverso una nuova architettura in grado di unire la tradizione alla modernità creando una miscela perfetta tra Oriente e Occidente. Il progetto infatti si struttura come un hub culturale, in linea con il nuovo linguaggio museale, che vede la realizzazione, oltre che di due gallerie per ospitare la collezione (non ancora resa nota), di un anfiteatro, di un auditorium destinato ad ospitare musica, conferenze, seminari e spettacoli, delle residenze d'artista per artisti indiani e stranieri, oltre che una serie di spazi destinati all'intrattenimento come gallerie, negozi e diversi punti per la ristorazione. Il K-MoMa è stato pensato non solo per il pubblico conoscitore dell'arte ma soprattutto per i turisti provenienti da tutto il mondo, e a dimostrazione di ciò basti pensare, anche alla sua costruzione lungo la nuova superstrada che collega la città di Calcutta all'aeroporto internazionale e la volontà di inserire una galleria d'arte dedicata ad artisti stranieri con rilevanza internazionale.268 Infine, occorre ricordare che la scelta di appoggiarsi ad

architetti stranieri, per offrire una nuova immagine internazionale dell'India, non è una novità come dimostra l'apporto di Le Corbusier per la costruzione della nuova città di Chandigarh nel 1950 in seguito alla richiesta dell'allora primo ministro Nehru.269

267 SOTHEBY'S, Sotheby’s to hold auction of modern and contemporary indian works of art on behalf of the kolkata museum of modern art in Kolkata, India, Sotheby's, New York, 2007, pp. 1-2

268 http://kmomamuseum.org/

269 Per approfondimento sul museo di Chandigarh e il lavoro di Le Corbusier si rimanda al capitolo

La conclusione dei lavori del K-MoMa sono previsti per la fine del 2014, ma il presentimento che sia l'ennesimo grande e costoso progetto museale lasciato poi sguarnito di una collezione è forte, nonostante nel video di lancio ai fine della promozione si ricorra ad opere dei principali artisti indiani conosciuti a livello internazionale come Bharti Kher e Subodh Gupta.