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Capitolo Quarto

NUOVE PROSPETTIVE PER L'ARTE CONTEMPORANEA IN INDIA

4.5. India Art Fair

Gran parte degli artisti indiani, che occupano la scena dell'arte contemporanea, criticano il legame che quest'ultima ha con il mercato, con le gallerie e le fiere d'arte. Tuttavia, questo fenomeno, risulta essere particolarmente vivo e forte anche in seguito all'impennata dei mercati verificatasi negli anni scorsi. Su questa spinta, nel corso del 2008, nasce a New Delhi una piattaforma che si prefissa di sostenere le aspirazioni artistiche sorte all'interno della città. Con il nome di India Art Summit, poi sostituito con Fair, nasce la principale fiera d'arte moderna e contemporanea del paese che raccoglie artisti e gallerie provenienti da tutto il mondo. Nel corso delle sue sei edizioni, la prossima prevista per gli inizi del 2014, si è mostrata essere un evento catalizzatore 246 Fonte online:http://www.biennialfoundation.org/2013/12/kochi-muziris-biennale-2012-is-the-

worlds-first-biennale-to-be-archived-and-digitized-by-google-art-project-the-google-art-project-has- archived-the-entire-biennale-and-is-open-to-anyone-with/

247 Fonte online:http://kochimuzirisbiennale.org/jitish-kallat-is-the-curator-for-kochi-muziris-biennale-

per le arti della regione oltre che per curatori, galleristi, collezionisti, direttori di musei e semplici appassionati. Proprio per la presenza di un vasto pubblico, 300.000 persone dal suo debutto, la fiera vuole essere in grado di presentare una selezione diversificata oltre che internazionale mettendo in mostra sempre opere di alta qualità artistica attingendo da pittura, scultura, nuovi media, installazioni e performance. Tra le presenze internazionali campeggiano gallerie provenienti, oltre che dai paesi asiatici, da USA, Australia, America Latina, Cina, Russia, Grecia, Francia, Germania, Argentina, Italia, per citarne alcuni.248 La presenza di gallerie internazionali vuole assicurare uno

spirito dinamico che permetta di raggiungere nel più breve tempo possibile nuovi traguardi nel campo dell'avanguardia artistica indiana permettendo a queste gallerie straniere di esplorare l'offerta indiana e stringere relazioni con i principali collezionisti del Subcontinente.249

Durante la passata edizione del 2013 la Fiera ha registrato la partecipazione di 105 gallerie provenienti da 25 diversi paesi con un totale opere di 1000 artisti provenienti non solo dall'India ma da tutto il mondo. Tra i diversi partner del progetto, sia nazionali che stranieri250, il principale è rimasto Yes Bank. Lo sposalizio con questa realtà nasce

da una comunanza di intenti, che le vede entrambe attente nel promuovere l'idea di arte come investimento redditizio a lungo a termine per i clienti che decidono di investire in settori diversi. Yes Bank, riconoscendo il potenziale del progetto, decide quindi di essere partner attivo e di impiegare le proprie conoscenze per offrire all'arte un mercato trasparente e sicuro, offrendo una buona valutazione delle opere d'arte.251

Un altro appoggio fondamentale ottenuto nel 2013 è stato quello offerto da Christie's, la casa d'asta che a partire dal 2007 inizia il suo sodalizio con l'India aprendo una sede a Mumbai, che offre competenza e fiducia per il pubblico internazionale, favorendo con la sua presenza la possibilità di un aumento delle vendite.

248 Fonte online:http://www.indiaartfair.in/

249 Fonte online:http://www.business-standard.com/article/pti-stories/6th-edition-of-india-art-fair-

from-january-30-113111401276_1.html

250 SARATUPA, P., India art fair: five quick facts, in Blu in Art online, 1 febbraio 2013, <http://in.blouinartinfo.com/new

s /st ory/862717/india-art-fair-five-quick-facts >

Per cercare di ampliare il consenso del pubblico sono stati realizzati una serie di eventi collaterali, tra i quali il progetto di Pubblic Sound Art: “Listen Up!”252. Questa mostra,

curata da Diana Campbell Betancourt e Tim Goossens, è stata realizzata all'interno di un centro commerciale e permetteva a tutti di cittadini di entrare in contatto con l'arte contemporanea grazie a una serie di installazioni che offrivano arte sonora, accessibile al pubblico semplicemente attraverso l'utilizzo di una app scaricabile sul telefono cellulare. L'altro evento collaterale organizzato in quel periodo è stato WORD.SOUND.POWER253, una mostra a metà strada tra il documentario, il video, la

performance e il testo scritto che vede la collaborazione di KHOJ e della Tate di Londra.254 In tutto questo l'India Art Fair si muove basandosi esclusivamente su

finanziamenti privati, il governo fino a questo momento non ha dato il suo contributo,255 e si affida alle competenze del suo board formato dalla fondatrice e

direttrice Neha Kirpal, la quale vanta una notevole esperienza all'interno del settore creativo, di marketing oltre che nella gestione di eventi non solo in territorio indiano ma anche del Regno Unito, insieme a Sandy Agus, in veste di azionista e Will Ramsay, gallerista e uomo d'affari con alle spalle diverse fiere d'arte in tutto il mondo.

252 Fonte online:http://www.1after320.com/listen-up.html

253 Fonte online:http://www.tate.org.uk/whats-on/tate-modern/exhibition/project-space-word-sound-

power

254 Fonte online:http://www.business-standard.com/article/pti-stories/6th-edition-of-india-art-fair-

from-january-30-113111401276_1.html

255 KUMARSAHA,P., India Art Fair: Many Highs, Some Lows And Lots of Promise, Live mint & The Wall Street Journal, 22

febbraio 2013, <http://www.livemint.com/Leisure/Hiq3OetpGd5LGNRL3JmN6K/India-Art-Fair-Many- Highs-Some-Lows-And-Lots-of-Promise.html >