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1.1 Rischio di credito

2.1.3 La classicazione e la valutazione contabile dei titoli detenuti dalle

In questa sede con il termine titoli si identica in un'unica accezione il caso dei ti- toli di debito (titoli a reddito sso, quali ad esempio: titoli di stato, obbligazioni, buoni fruttiferi, certicati di deposito ecc.) e quello relativo ai titoli di capitale, al cui interno si ravvisano i titoli azionari e le quote degli Organismi di Investimento Collettivo del Rispar- mio (OICR).

Le due sopracitate tipologie di attività nanziare (titoli di debito e titoli di capitale) sono detenute dall'istituto di credito con nalità di negoziazione o di investimento. Nel pri- mo caso la banca decide di detenere stabilmente, in portafoglio, i titoli che, nonostante presentino un prolo rischio-rendimento più basso rispetto ai prestiti, si caratterizzano per rendimenti ritenuti appetibili da parte della banca in base alle considerazioni da essa svolte in merito al prolo di rischio desiderato (c.d banking book).

Nel secondo caso, invece, la banca segue una logica speculativa nalizzata all'ottenimento di rendimenti ad alto rischio nel breve termine (c.d trading book).

Dopo aver delineato brevemente i principali elementi di classicazione e di valutazione delle attività nanziarie (Sezione2.1.2), passiamo ora a denire i proli contabili dei titoli, detenuti dalla banca nel portafoglio di proprietà, la cui disciplina normativa di riferimento è rappresentata dalle norme contenute all'interno dei principi contabili IAS-IFRS (in par- ticolare lo IAS 32 e 39) e nella circolare della Banca d'Italia n.262 del 22 dicembre 2005. La prima fase dell'analisi prevede l'individuazione delle classi di attività nanziarie al ne di allocare a loro interno le diverse congurazioni di titoli.

L'argomento può essere arontato mediante la sintesi proposta in tabella2.5: Classi di attività

nanziarie Titoli di debito (titoli di stato,obbligazioni ecc.) Titoli di capitale (azioni,quote di OICR)

FVTPL si si

HTM

si, ma solo se il titolo di debito considerato è quotato e al tempo stesso presenta una scadenza denita e pagamenti

ssi o determinabili

no

LR

si, ma solo se il titolo di debito considerato è quotato e al tempo stesso presenta una scadenza denita e pagamenti

ssi o determinabili

no

AFS si si

Sulla base della precedente tabella si rende opportuno fare una precisazione: nelle cate- gorie HTM e LR non è possibile allocare i titoli di capitale, in ragione del fatto che questi non prevedono pagamenti ssi o determinabili e nemmeno una scadenza denita. Allo stesso modo i titoli di debito possono essere inseriti all'interno delle due suddette classi di attività nanziarie solo se presentano le caratteristiche contrattuali sopra citate, relative alla scadenza e alla natura dei pagamenti, e solo se sono quotati nel mercato attivo. La fase successiva concerne invece l'identicazione all'interno degli schemi di bilancio, resi obbligatori dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, delle voci contabili (di stato patrimo- niale e di conto economico) che subiscono gli eetti derivanti dall'operatività in titoli della banca.

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale [85] (cap. 2, par. 2), la circolare 262/2005 prevede, per le quattro categorie di attività nanziarie (FVTPL, HTM, LR, AFS), le seguenti voci:

- voce 20: attività nanziarie detenute per la negoziazione (HTF: Held For Trading); - voce 30: attività nanziarie valutate al fair value;

- voce 40: attività nanziarie disponibili per la vendita (AFS: Available For Sale); - voce 50: attività nanziarie detenute sino alla scadenza (HTM: Held To Maturity); - voce 60: crediti verso banche;

- voce 70: crediti verso la clientela.

Attraverso un'attenta analisi dello schema patrimoniale di bilancio è possibile eviden- ziare come l'esposizione dei titoli, all'interno delle diverse categorie di attività nanziarie, viene eettuata in relazione alla destinazione funzionale ad essi associata dal management e non in base alla loro natura. 5 Il ruolo attribuito a ciascun strumento nanziario, nel-

l'ambito della gestione della banca, altro non è che il risultato di un processo decisionale in cui l'ente creditizio è chiamato a scegliere tra due possibili alternative: monetizzare il titolo attraverso la vendita, nel breve periodo, o tenerlo all'interno del portafoglio.

Ne consegue un ordinamento di esposizione, delle attività in titoli nello schema delle vo- ci patrimoniali, basato sul grado di liquidità; quest'ultimo riconducibile all'intenzione o meno di destinare i titoli alla negoziazione nel breve periodo.

Per quanto concerne invece il conto economico [85], le voci che risultano alimentate dall'operatività in titoli sono:

5Nello schema patrimoniale previsto dalla circolare n.166/1992 di Banca d'Italia gli asset erano

- voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati: nella presente voce conuiscono gli interessi attivi e i proventi assimilati, relativi alle disponibilità liquide, alle attività Held For Trading, alle attività Available For Sale, alle attività Held To Maturity, ai crediti e alle attività valutate al fair value. Inoltre, trovano qui indicazione anche le variazioni di costo ammortizzato delle attività nanziarie dovute ai cambiamenti di stima dei cash ows attesi;

- voce 70. Dividendi e proventi simili;

- voce 100. Utili (perdite) da cessione di a) crediti, b) attività nanziarie Available For Sale e c) attività nanziarie Held To Maturity: in questa voce rilevano i risultati eettivi, realizzati in occasione della vendita delle attività classicate nelle sottovoci a), b) e c), e calcolati sulla base dei corrispettivi incassati dalla cessione al netto dei prezzi pagati al momento dell'acquisto. Per quanto concerne le attività disponibili per la vendita, la circolare precisa che gli utili (perdite) sono rappresentativi di due componenti: una già rilevata nella pertinente riserva di rivalutazione, l'altra costi- tuita dalla dierenza tra il prezzo derivante dalla cessione dell'attività e il suo valore contabile;

- voce 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione: la presente voce considera il saldo tra i protti e le perdite relativo alle attività e passività nanziarie detenute per le negoziazioni, compresi i risultati delle valutazioni ad esse associate, a cui si somma algebricamente il saldo delle operazioni nanziarie diverse da quelle di copertura e da quelle designate al fair value, inclusi sempre i risultati delle relative valutazioni. - voce 110. Risultato netto delle attività nanziarie valutate al fair value: qui trova

indicazione il saldo tra gli utili e le perdite delle attività e passività la cui valutazione è stata eettuata in base al criterio del fair value, tenendo conto anche dei rispettivi risultati delle valutazioni;

- voce 130. Rettiche e riprese di valore nette per deterioramento di crediti, attività Available For Sale e attività Held To Maturity: la presente voce accoglie i saldi tra le rettiche e le riprese di valore relativi alle attività classicate come crediti, come AFS o come HTM.

Inne l'ultima fase, che permette di apprezzare maggiormente l'operatività in titoli della banca, si esprime attraverso l'identicazione delle principali informazioni (qualitative e quantitative) contenute all'interno della nota integrativa [85] (cap. 2, par. 7).

Dal momento in cui l'analisi proposta mira ad evidenziare il prolo contabile dei titoli, saranno di seguito evidenziate, brevemente, le componenti del prospetto che più da vicino riguardano le suddette attività.

• la parte A del documento illustra principalmente i criteri di classicazione e di valuta- zione per gli investimenti in titoli., tenendo conto anche degli eventuali trasferimenti da una categoria all'altra;

• la parte B e C propongono una serie di informazioni sullo stato patrimoniale e sul conto economico.

Con riferimento all'attivo di stato patrimoniale, per ciascuna classe di attività viene indicata la relativa composizione merceologica, nonché la ripartizione per comparto economico di appartenenza del debitore/emittente. Per quanto concerne invece il passivo deve essere indicato il valore della riserva da valutazione relativa alle varia- zioni di fair value delle attività AFS.

Relativamente al conto economico, il documento di nota integrativa fornisce, per ciascuna voce, informazioni di maggiore dettaglio, proposte in forma tabellare [85] (appendice A, par. A.6).