• Non ci sono risultati.

CLIMA E DIspONIBILITà IDRIChE 1 Il 2013 si è caratterizzato dal punto d

vista meteorologico per le frequenti ano- malie termiche e pluviometriche che han- no determinato sulla penisola criticità gravi a carico del comparto agricolo. L’i- nizio dell’anno ha presentato un surplus di precipitazioni compreso tra il +120% e +180%, soprattutto nel mese di marzo e al Nord. Ciò ha ostacolato e rallentato l’accesso ai campi per le semine primave- rili e le annesse operazioni di diserbo e concimazione del frumento. Le perturba- zioni nevose che hanno interessato alcu- ne regioni del Centro-Nord (Liguria, Lom- bardia, Piemonte, Friuli, Emilia, Toscana e Lazio) hanno ostacolato la distribuzione dei prodotti freschi (ortaggi e latte). L’in- cremento dei costi per il riscaldamento delle serre e delle stalle ha pesato sui bilanci aziendali oltre alle problematiche connesse alle condizioni di asfissia e agli improvvisi cali di temperatura sulle col- ture in pieno campo. Il mese di marzo ha

pagato il prezzo più alto in termini di dan- ni al settore evidenziando un allarmismo diffuso da parte dei produttori di primizie primaverili (fragole, asparagi, fave, car- ciofi) minacciate dalle gelate alla stregua degli alberi da frutto.

L’instabilità è proseguita anche durante la stagione primaverile e in particolare nel mese di maggio, con piogge intense as- sociate a temperature inferiori alla media nel Nord Italia e diversi fenomeni grandi- geni che ha causato problemi durante le operazioni di diserbo e concimazione del frumento ma anche nelle lavorazioni delle colture tipicamente primaverili (piselli ra- vanelli, patate carote) e per le colture in serra. L’unico vantaggio di questo trend si è identificato con il rimpinguamento del- le falde e dei principali serbatoi italiani. Un primo monitoraggio condotto alla fine di maggio sul Nord Italia ha indicato una situazione idrogeologica complessa con tracimazioni diffuse e allagamenti ed una

mappa dei danni con punte del -50% del fieno, -40% del mais, -50% dei vigneti e -75% degli ortaggi. L’ultima fase di gran- dine della stagione ha interessato la costa del Pescarese, Teramano e Ascolano dove viti, peperoni, vivai e campi di grano, frut- ta e viti, sono stati distrutti.

Le ondate di calore che a varie riprese si sono presentate sulla penisola durante il periodo estivo sono state comunque inter- rotte da fenomeni di instabilità responsa- bili di episodi temporaleschi a macchia di leopardo responsabili di danni alle colture in Piemonte, Lombardia, Liguria ed alcune zone della Toscana e dell’Umbria. Il mese di settembre, caldo e sporadicamente pio- voso, ha sottoposto nuovamente il settore agricolo a rischio per le allerte meteo rela- tive al pericolo grandine. Un’altra annata negativa ha riguardato il mais, costretto a semine tardive e quindi a risultati quali- tativi e quantitativi non soddisfacenti; in sofferenza anche la coltivazione dell’orzo 1 Le informazioni e i dati riportati sono tratti dalla “Nota trimestrale nazionale sull’andamento climatico e le implicazioni in agricoltura” prodotta dall’INEA nell’ambito del

Temperature minime medie regionali - scarto (°C) dei valori 2013 dalla media

climatica 1971-2000 Temperature massime medie regionali - scarto (°C) dei valori 2013 dalla me-dia climatica 1971-2000

che ha presentato l’insorgenza di patolo- gie. Il pomodoro ha sofferto il ritardo nel- la preparazione del terreno per le piogge intense oltre ai trapianti e alla distruzio- ne di centinaia di ettari nei territori di Cremona, Mantova, Reggio Emilia dopo la prima metà di luglio.

La chiusura dell’anno con la fase autun- nale è stata attraversata da frequenti anomalie sia termiche che pluviometriche responsabili di fenomeni “estremi” con particolare riferimento alle temperature, superiori alla media climatica. Il mese di ottobre è risultato un prolungamento del- la stagione estiva mentre novembre ha subìto sbalzi termici con una prima parte eccezionalmente calda e la seconda fred- da. Il mese di dicembre è risultato com- plessivamente mite, ma con fasi piovose in diverse regioni e ricco di nevicate alle medie-alte quote montane. Fenomeni allu- vionali sono stati segnalati in Puglia e Ba- silicata, tra il Tarantino e la provincia di Brindisi e il Metapontino. Al Nord, i danni

Precipitazioni medie regionali - scarto (%) dei valori 2013 dalla media climatica 1971-2000

hanno interessato i campi di riso in Lom- bardia prossimi alla raccolta; gli impianti di uva e mele nell’area della Valtellina per le nevicate e gli improvvisi crolli di tempe- ratura; la vendemmia dei rossi tra Biella e Vercelli in Piemonte colpita da grandine nella zona della Gattinara; i limoni Inter- donato in Sicilia, in provincia di Messina a causa di una grandinata che ha inciso anche sulle opere connesse (viabilità interna, muretti di contenimento). Feno-

meni alluvionali si sono ripresentati a se- guire in aree circoscritte della Sardegna, Abruzzo e Veneto, Lombardia, Campania e Calabria. Nelle Marche i danni alle coltiva- zioni e alle strutture inondate dall’acqua per smottamenti, frane, allagamenti nei campi appena seminati hanno rappre- sentato l’oggetto della dichiarazione di calamità naturale. In Abruzzo vi è stata l’esondazione di numerosi fiumi e torrenti nel Pescarese e Teramano. In Umbria le

zone più colpite da frane e smottamenti sono risultate Gubbio, Todi, l’Alto Tevere, il Folignate, lo Spoletino e la Valnerina, con diversi danni alle scorte e agli anima- li di allevamento. Nella seconda metà di novembre, la Sardegna ha registrato un evento che ha imposto la dichiarazione dello stato di emergenza per allagamenti e isolamenti delle strutture agricole alle quali si sono aggiunte le perdite di greggi e capi.