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ENERGIE RINNOVABIL

La produzione di energia rinnovabile in Ita- lia ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo fortissimo, guidato da incentivi generosi che hanno fatto sì che il settore garantisse un contribuito importante al raggiungimen- to degli obiettivi europei di lotta ai cambia-

menti climatici (c.d. Obiettivo 20-20-20)1.

Il sistema di incentivi molto favorevole (certificati verdi, tariffa onnicomprensiva, conto energia - dedicato esplicitamente al fotovoltaico e i titoli di efficienza energetica o certificati bianchi), ha però comportato costi significativi per il sistema arrivando a incidere per oltre 10 miliardi di euro/ anno sulla bolletta energetica dei consu- matori italiani. D’altra parte, ciò ha anche determinato benefici ambientali (riduzione

di 18 milioni di tonnellate di CO2), occupa-

zionali ed economici (tra cui la riduzione di importazioni di combustibili fossili per 2,5 miliardi l’anno) e di sicurezza energetica. I dati Terna relativi al 2013 evidenziano

il contributo delle rinnovabili all’offerta di energia elettrica nazionale: l’idroelettrico rimane la prima energia rinnovabile per produzione e contribuisce per il 16,6% mentre la restante quota - che complessi- vamente copre il 13,3% - è ripartita tra fo- tovoltaico (7%), eolico (4,7%) e geotermia (1,7%). L’ultimo aggiornamento, disponibi- le al 1° semestre 2014 riporta - a fronte di una riduzione della produzione termoelet- trica nazionale dal 56,8% al 50,8% - un in- cremento considerevole della quota di pro- duzione delle rinnovabili, con l’idroelettrico che arriva a coprire il 19,8% e il complesso geotermoelettrico, eolico e fotovoltaico, il 14,9%.

Tali valori risultano molto incoraggianti per il nostro paese ed evidenziano l’impor- tanza delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema energetico nazionale, arrivando nel primo semestre 2014 a coprire il 38,6% della domanda e il 44,7% della produzione

totale (includendo circa 6.000-6.500 TWh da biomasse contabilizzati nel termoelet- trico).

La produzione delle rinnovabili elettriche è andata aumentando con ritmi sostenuti dal 2008 sino al 2012, raggiungendo i 92.222 GWh (+11,2%), arrivando a incidere sul consumo interno lordo per il 27%. Il foto- voltaico è stato il settore trainante di tale sviluppo: solo nel 2012, rispetto all’anno precedente, si registra un incremento na- zionale di produzione del 74,7%.

Le stime Terna/GSE più aggiornate al 2013 sulla potenza efficiente lorda installata evi- denziano invece una sostanziale riduzione del trend di crescita - con un incremento complessivo di circa 2.100 MW - dovuto in gran parte al brusco rallentamento delle installazioni fotovoltaiche causato dal rag- giungimento del contingente massimo di spesa per gli incentivi del V conto energia. Nel 2013 sono stati ammessi agli incentivi 1 - Riduzione di almeno il 20% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990;

- Contributo del 20% di energia da fonti rinnovabili sui consumi finali lordi, compreso un obiettivo del 10% per i biocarburanti; - Riduzione del 20% nel consumo di energia primaria rispetto ai livelli previsti, da ottenere tramite misure di efficienza energetica.

previsti per la produzione di energia elet- trica da fonti rinnovabili, ad eccezione del fotovoltaico, 1.250 impianti, per una poten- za aggiuntiva di 1.575,30 MW e che hanno prodotto complessivamente 4.731 GWh. In ambito agricolo è particolarmente si- gnificativo il dato relativo agli impianti di biogas. A fronte delle rilevazione del CRPA che riportavano al 2012 un numero di im- pianti prossimo ai 1.000, nel 2013 il GSE registra 1.238 impianti in esercizio. Questa tipologia di impianti rappresenta un’oppor- tunità strategica per le aziende agricole che - grazie alle nuove politiche incentivan- ti orientate a promuovere le agroenergie e ridurre il peso degli incentivi mediante l’introduzione di meccanismi premiali che valorizzano i comportamenti virtuosi (riu- tilizzo sottoprodotti agricoli, cogenerazione e filiera corta) - stanno cogliendo importan- ti benefici in termini di diversificazione dei redditi e delle attività aziendali.

Fonti rinnovabili elettriche: potenza efficiente lorda installata (MW)

Impianti ammessi agli incentivi1, 2013 1 Biomasse, biogas e bioliquidi.

fonte: TERNA/GsE.

1 Con d.m. 6/7/2012 2 Biomasse, biogas e bioliquidi.

3 Il dato è sottostimato in quanto non considera gli impianti fotovoltaici.

fonte: TERNA/GsE. Tipologia 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Idraulica 17.623 17.721 17.876 18.092 18.232 18.300 Eolica 3.538 4.898 5.814 6.936 8.119 8.500 solare 432 1.144 3.470 12.773 16.420 17.900 Geotermica 711 737 772 772 772 780 Bioenergie1 1.555 2.019 2.352 2.825 3.802 4.000 TOTALE 23.859 26.519 30.284 41.398 47.345 49.480

Tipologia N. Impianti Potenza (MW) Energia incentivabile annua Ei (GWh)

Idraulica (bacino/serbatoio, acqua fluente e acquedotto) 373,0 182,5 1.207,0 Eolica (On shore e Off shore) 475,0 957,0 1.500,0

solare nd nd nd

Geotermica 3,0 76,5 357,0

Bioenergie2 408,0 359,3 1.667,0

AGRITURIsMO

Nel 2012 le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo hanno rag- giunto 20.474 unità, con un lieve incremen- to rispetto all’anno precedente (+0,3%). Gli agriturismi sono più numerosi nelle re- gioni del Nord (46,7%) e in quelle centrali (34,6%), con una maggiore concentrazione nelle aree collinari (51,5%) e in quelle mon- tane (33,4%), dove contribuiscono al rilan- cio dell’attività agricola e allo sviluppo delle aree rurali. In Toscana e nella provincia di Bolzano, territori in cui l’agriturismo è storicamente radicato, si contano, rispetti- vamente, 4.185 e 2.996 aziende.

Le regioni del Nord-Ovest hanno fatto se- gnare l’aumento più significativo per nume- ro di strutture (+5,8%), seguite da quelle del Centro (+2%), con incrementi, in par- ticolare, del 13,6% in Liguria e del 4% in Umbria. Al Sud, invece, si registra un calo delle strutture (-8,3%), dovuto alla forte contrazione degli agriturismi in Campania (-51%).

Complessivamente, oltre il 35% delle strut- ture è condotto da donne, con la massima

concentrazione in Toscana, pari al 40,8% del totale regionale e al 23,5% del totale nazionale.

La tendenza delle aziende alla diversifica-

zione dei servizi, ormai consolidata negli anni, è ulteriormente aumentata nel 2012. L’alloggio, presente nell’82,6% delle strut- ture, è cresciuto dell’1%, con un totale di Toscana P.A. Bolzano Lombardia Veneto Umbria Piemonte Emilia-Romagna Lazio Sardegna Marche Abruzzo Calabria Sicilia Friuli-Venezia Giulia Liguria Campania P.A. Trento Puglia Basilicata Molise Valle d'Aosta TOTALE 20.474 4.185 2.996 1.415 1.376 1.262 1.164 1.036 841 834 788 774 610 602 588 543 407 395 355 145 104 54 fonte: IsTAT.

217.946 posti letto (+3,4%), 13 in media per azienda. Alla degustazione di prodotti aziendali e la mescita di vini, offerta dal 16,8% delle aziende, ma in calo dell’11%, si contrappone la ristorazione, in prevalenza con prodotti propri, offerta dalla metà degli agriturismi (+1,1%). Le altre attività, pre- senti nel 58,5% delle strutture, sono cre-

sciute dell’1,7%, con nuove forme di svago, come la partecipazione ai lavori agricoli dell’azienda, le manifestazioni folcloristi- che e gli incontri culturali, che si affianca- no alle tradizionali attività di equitazione, escursionismo, trekking, mountain bike, sport e osservazioni naturalistiche. Nel 2012 oltre il 6% degli agriturismi ha svolto

anche attività di fattoria didattica. Il giro d’affari del settore, stimato da Agri- turist in 1,2 miliardi di euro nel 2013, si è mantenuto stabile rispetto all’anno pre- cedente, con un fatturato medio annuo per azienda di quasi 55.000 euro. Gli arrivi, oltre tre milioni di turisti, hanno subìto un calo del 4% rispetto al 2012, e la durata media del soggiorno è scesa sotto i 5 gior- ni. I pernottamenti dei turisti stranieri, in particolare, sono diminuiti del 3,3% ma è aumentata la spesa riguardo alla richiesta di servizi (+3,1%).

Ai fini della chiarezza dell’offerta, della riconoscibilità e della garanzia di qualità degli agriturismi italiani, il MIPAAF con decreto n. 1720 del 13 febbraio 2013 ha definito criteri omogenei di classificazione delle aziende agrituristiche e ha istituito il logo “Agriturismo Italia”.

Alloggio Ristorazione Degustazione Altre attività

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000

* Un’azienda può essere autorizzata all’esercizio di una o più tipologie di attività. fonte: IsTAT.