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COMMERCIO EsTERO

Nel 2013 prosegue il trend positivo degli ultimi anni del sistema agroindustriale, sostenuto dalla performance positiva della produzione (+3%), con una dinamica anco- ra più vivace rispetto al 2012. Per quanto riguarda i flussi commerciali, le esporta- zioni crescono di quasi il 5%, mentre le importazioni riportano un incremento pari al 3%, generando un saldo commerciale che, pur rimanendo negativo, evidenzia un miglioramento rispetto al 2012 di quasi il 7%, attestandosi a -6,1 milioni di euro. Il saldo normalizzato, pari a -8,3%, guadagna un punto percentuale rispetto all’anno pre- cedente.

Rispetto al 2012, il volume di commercio si accresce del 3,7% e anche il consumo ap- parente, grazie all’equilibrio nella crescita delle varie componenti, riporta un aumen- to del 2,3%.

Crescono dello 0,7% sia la propensione a esportare che il grado di autoapprovvigio- namento. Il grado di copertura commercia- le guadagna l’1,6%. Praticamente stabile

Bilancia agroindustriale e sistema agroindustriale*

* Milioni di euro correnti, i dati relativi alla produzione agroindustriale e al commercio comprendono anche la voce “tabacco lavorato”.

1 produzione agricoltura, silvicoltura e pesca e valore

aggiunto dell’industria alimentare a prezzi base (vedi glossario).

2 somma delle esportazioni e delle importazioni

3 produzione agroindustriale più le importazioni e meno le

esportazioni.

4 Rapporto tra produzione e consumi. 5 Rapporto tra importazioni e consumi. 6 Rapporto tra esportazioni e produzioni. 7 Rapporto tra esportazioni e importazioni.

fonte: IsTAT.

AGGREGATI MACROECONOMICI 2000 2012 2013

Totale produzione agroindustriale1 (p) 67.899 79.285 81.683

Importazioni (I) 25.358 38.690 39.756

Esportazioni (E) 16.867 32.132 33.645

saldo (E-I) -8.491 -6.558 -6.111

Volume di commercio2 (E+I) 42.225 70.822 73.401 Consumo apparente3 (C = p+I-E) 76.390 85.843 87.794

INDICATORI (%)

Grado di autoapprovvigionamento4 (p/C) 88,9 92,4 93,0 propensione a importare5 (I/C) 33,2 45,1 45,3 propensione a esportare6 (E/p) 24,8 40,5 41,2 Grado di copertura commerciale7 (E/I) 66,5 83,0 84,6 (+0,2%) risulta, invece, la propensione ad

ti degli scambi totali del nostro paese: la quota di importazioni agroalimentari sul rispettivo totale commerciale cresce di quasi un punto percentuale e per quanto riguarda le esportazioni la quota dell’a- groalimentare si accresce dello 0,4%. In termini di dinamica, il trend positivo delle esportazioni si manifesta in modo partico- lare nel primo semestre dell’anno, mentre nella seconda parte dell’anno le vendite all’estero subiscono un rallentamento; le importazioni, invece, riportano una im- pennata nella parte centrale dell’anno per poi tornare a fine anno ai livelli iniziali di crescita. Nel 2013 influisce sull’andamen- to del commercio anche l’apprezzamento dell’euro, che se negli scambi totali causa una perdita di competitività dei prodotti italiani, per l’agroalimentare non sembra avere conseguenze importanti. Se le im- portazioni agroalimentari crescono grazie al contributo della componente quantità, le esportazioni devono il loro incremento principalmente alla componente prezzo,

con la tenuta comunque anche della com- ponente quantità.

Riguardo alle diverse aree di scambio ri- sultano in aumento sia le vendite (+3,7% rispetto al 2012) che gli acquisti (2,7%) dai paesi dell’UE 28. Tra gli altri mercati, una quota pari al 10% è destinata al Nord

America, in prevalenza Stati Uniti (-1% rispetto al 2012); una quota pari all’8% è diretta verso gli altri paesi europei non mediterranei e un’altra, pari al 7%, nei paesi dell’Asia non mediterranei. Riguardo ai mercati di approvvigionamento, l’8% proviene dai paesi asiatici non mediterra-

3% 8% 10% 1% 7% 67% 3% UE 28 Germania

Altri paesi europei non mediterranei Svizzera

PTM

Turchia

Nord America

Stati Uniti d’America

Centro - Sud America Asia paesi non mediterranei

Giappone Altri TOTALE 22.497 6.294 2.556 1.328 1.192 227 3.514 2.859 481 2.399 710 1.006 33.645 fonte: IsTAT.

nei, come anche il 7% proveniente dal Sud America, con il Brasile che diventa nostro primo fornitore.

In termini di singoli paesi, i nostri principali fornitori, appartenenti all’area europea, si confermano ancora una volta Francia, Ger- mania, Spagna, Paesi Bassi e Austria, con quote stabili rispetto al 2012, comprese tra il 15% e il 4%. I nostri più importanti desti- natari si confermano Germania e Francia, seguiti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, e dalla Svizzera, con quote rimaste stabili che oscillano tra il 19% e il 4%.

Il settore primario nel 2013 registra una tenuta rispetto alla performance dell’anno precedente, registrando un valore del saldo normalizzato pari a -35,7%. Contribuisco- no a tale risultato le importazioni, cresciu- te del 2,6%, e le esportazioni, cresciute del 2,2%. Più accentuata è l’accelerazio- ne riportata dall’industria alimentare, il cui saldo normalizzato migliora ancora nel 2013, attestandosi a -9,8%, trainato dall’aumento delle esportazioni del 4,5%, e con un incremento delle importazioni del

3,4%. Considerando il totale della bilancia agroalimentare, il settore primario pesa per le importazioni il 32% contro il 63% dell’industria, mentre per le esportazioni la proporzione è 15% contro 52%. Il Made in Italy conferma il vantaggio com- petitivo basato su prodotti tipici di elevata

qualità, ma presenta nel 2013 una dinami- ca generale più debole, soprattutto se si considerano i prodotti trasformati, punto di forza del nostro settore agroalimentare, per i quali il valore del saldo normalizzato risulta pari al 65,2% (-11,6%). A questo risultato concorrono l’incremento delle

Provenienza delle importazioni agroalimentari italiane, 2013

5% 3% 3% 7% 8% 71% 3% UE 28 Francia

Altri paesi europei non mediterranei PTM

Turchia

Nord America

Stati Uniti d’America

Sud America

Brasile

Asia paesi non mediterranei

Indonesia Altri TOTALE 28.250 5.976 1.273 1.350 476 1.114 806 2.700 915 3.049 933 2.020 39.756 fonte: IsTAT.

Commercio estero dei prodotti agroalimentari del “Made in Italy”

2013 (milioni di euro) Variazioni (%) 2013/2012

Import Export Sn (%) Import Export

Cereali 1,0 3,4 53,2 45,7 -49,7

frutta fresca 572,1 2.450,5 62,1 21,3 1,9

Ortaggi freschi 302,1 949,1 51,7 -5,0 9,4

prodotti del florovivaismo 135,1 509,1 58,1 -6,2 -2,2

MADE IN ITALY AGRICOLO 1.010,3 3.912,1 59,0 8,1 3,0

Riso 80,6 493,3 71,9 24,6 0,3

pomodoro trasformato 126,6 1.578,2 85,1 4,8 6,2

Altri ortaggi o frutta preparata o conservata 477,6 913,5 31,3 0,2 2,5

salumi 254,1 1.241,0 66,0 1,3 6,4

formaggi 172,8 1.503,0 79,4 11,5 2,2

Olio di oliva 1.137,7 1.337,0 8,1 8,7 7,8

Altri trasformati 284,8 765,0 45,7 5,7 9,6

succhi di frutta e sidro 233,4 575,9 42,3 -5,7 -4,3

Aceto 17,2 237,7 86,5 -12,6 5,8

Vino confezionato 57,7 4.599,2 97,5 -4,0 7,1

Vino sfuso 101,1 478,8 65,1 24,2 10,3

Acque minerali 6,9 368,8 96,3 3,1 8,4

Essenze 34,6 81,3 40,2 -3,0 10,9

MADE IN ITALY TRASFORMATO 2.985,2 14.172,6 65,2 5,3 5,7

pasta 73,1 2.141,8 93,4 8,4 3,5

prodotti da forno 796,1 1.546,2 32,0 9,3 4,6

prodotti dolciari a base di cacao 669,4 1.256,8 30,5 1,3 -3,1

Altri derivati dei cereali 20,1 126,6 72,6 -29,1 15,7

Gelati 120,9 207,5 26,4 -8,0 -9,8

Caffè 129,5 997,9 77,0 5,2 5,7

Acquavite e liquori 173,0 633,3 57,1 -7,9 6,8

MADE IN ITALY DELL'INDUSTRIA ALIMENTARE 1.982,1 6.910,1 55,4 2,8 2,8

TOTALE MADE IN ITALY 5.977,6 24.994,8 61,4 4,9 4,4

Commercio estero per principali comparti agroalimentari (mio. euro), 2013

Import Export Sn (%)

Sementi 501,9 251,1 -33,3

Cereali 2.422,9 79,4 -93,7

Legumi ed ortaggi freschi 739,9 1.135,5 21,1 Legumi ed ortaggi secchi 238,5 42,7 -69,6

Agrumi 313,7 180,2 -27,0

Frutta tropicale 543,8 64,6 -78,8 Altra frutta fresca 558,8 2.408,4 62,3

Frutta secca 906,1 310,5 -49,0

Vegetali filamentosi greggi 83,7 11,0 -76,8 Semi e frutti oleosi 854,1 30,4 -93,1 Cacao, caffè, tè e spezie 1.335,8 66,9 -90,5 Prodotti del florovivaismo 456,9 664,2 18,5

Tabacco greggio 33,4 240,3 75,6

Animali vivi 1.361,9 61,0 -91,4

di cui da riproduzione 157,8 26,4 -71,3 di cui da allevamento e da macello 1.181,5 21,2 -96,5 Altri prodotti degli allevamenti 492,2 74,4 -73,7 Prodotti della silvicoltura 668,4 130,5 -67,3 Prodotti della pesca 973,2 216,4 -63,6 Prodotti della caccia 178,3 31,8 -69,8 Totale settore primario 12.663,5 5.999,2 -35,7

Riso 80,6 493,3 71,9

Derivati dei cereali 1.192,2 3.971,1 53,8 di cui pasta alimentare 73,1 2.141,8 93,4 di cui prodotti da forno 796,1 1.546,2 32,0

Import Export Sn (%)

Zucchero 1.110,2 198,1 -69,7

Prodotti dolciari 798,8 1.408,4 27,6 Carni fresche e congelate 4.558,9 1.086,2 -61,5 Carni preparate 347,6 1.320,0 58,3 Prodotti ittici 3.289,7 343,3 -81,1 Ortaggi trasformati 926,2 2.169,1 40,2 Frutta trasformata 549,2 1.017,4 29,9 Prodotti lattiero-caseari 4.022,8 2.601,1 -21,5 di cui latte 921,3 18,4 -96,1 di cui formaggio 1.814,2 2.059,0 6,3 Olii e grassi 3.077,1 1.967,8 -22,0 di cui olio d'oliva 1.223,9 1.374,8 5,8 Panelli e mangimi 1.957,9 760,5 -44,0 Altri prodotti dell'industria alimentare 1.730,5 2.879,7 24,9 Altri prodotti alimentari 1.461,0 411,6 -56,0 Totale industria alimentare 25.102,7 20.627,8 -9,8

Vino 313,6 5.190,3 88,6

di cui spumanti di qualità 110,5 599,6 68,9 di cui vini liquorosi e aromatizzati 5,1 242,7 95,9 di cui vini confezionati di qualità 38,8 3.164,0 97,6 di cui vini sfusi di qualità 47,4 171,6 56,7

Altri alcolici 947,4 909,0 -2,1

Bevande non alcoliche 189,2 628,2 53,7 Totale industria Alimentare e bevande 26.562,2 27.388,8 1,5 Totale bilancia agroalimentare 39.755,7 33.645,1 -8,3

importazioni del 5,3%, quasi pari a quel- lo delle esportazioni (+5,7%), e un peso della componente prezzo più determinante rispetto alla componente quantità. Anche per quanto riguarda i prodotti agricoli tipi- ci del nostro paese, il saldo normalizzato perde tre punti percentuali, attestandosi al 59%. Di conseguenza, il valore totale del Made in Italy, sempre in termini di sal- do normalizzato, risente di una perdita di

oltre il 5%. I prodotti con la dinamica più rilevante per il settore agricolo sono gli ortaggi freschi (+9,4%) grazie alla compo- nente prezzo e, in senso inverso, i cereali, che perdono quasi 50 punti percentuali, a causa di una drastica diminuzione delle quantità vendute; per i prodotti trasfor- mati, il vino sfuso (+10,3%), grazie alla componente prezzo e le essenze (+10,9%) come quantità. Tra i prodotti trasformati

si distinguono gli altri derivati dai cereali (+15,7%), per l’effetto della componente quantità e, in negativo, il gelato (-9,8%) per l’effetto congiunto di entrambe le componenti. In termini assoluti, i valori più elevati delle vendite per il complesso del Made in Italy (agricolo, trasformato e industria), si confermano anche nel 2013, rispettivamente, la frutta fresca, il vino confezionato e la pasta.