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Università degli Studi di Aosta

v.cappellari@univda.it

1. Introduzione

Le Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione – TIC entrano nella didattica delle lingue diversi anni fa. “Proprio l’insegnamento delle lingue ha usufruito, più di altri, dell’uso della tecnologia, in questo caso quella di registrazione e riproduzione dei suoni. Per decenni, è stato abituale vedere nelle scuole gli insegnanti di lingue entrare in classe con il registratore, oppure portare gli studenti nel laboratorio linguistico, spesso vanto tecnologico delle scuole. L’insegnare “con” la tecnologia era caratterizzato da specifici strumenti e spesso da laboratori ad hoc”. (Ravotto, 2013). Spesso i language lab, sono diventati un luogo di apprendimento sempre più tecnologico, all’avanguardia rispetto ad altre discipline. Dall’inizio del nuovo millennio le TIC hanno apportato a pioggia modifiche ai metodi di insegnamento, cambiando gli approcci pedagogici. Chi se non i docenti di LS potevano avvantaggiarsene maggiormente, partendo da uno sfondo tecnologico più ricco?

Questo breve lavoro di ricerca prova a dare una risposta, proponendo due risorse sperimentate dalle autrici nella loro pluriennale esperienza di insegnamento nella scuola secondaria e in ambito accademico, per riflettere sui vantaggi cognitivi dell’apprendimento delle lingue con le TIC e sui cambiamenti e le prospettive, sia per il docente che per il discente.

2. Metodo

Si parte dallo studio della cultura e della civiltà anglofona e francofona, focalizzandosi su due siti di cui saranno prese in considerazione le seguenti caratteristiche: Grafica e impatto visivo – Accessibilità - Punti di Forza/Debolezza - Attività didattiche.

3. Risultati

a) Analisi dei siti

NeaScience Anno. 3 – Vol. 10 -

ISSN 2282-6009

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Grafica e impatto visivo:

l’homepage offre subito la divisione in livelli di apprendimento dall’A1 al B2 (elementare – intermedio), con materiali eterogenei, ricchi, sulla civiltà francofona. Ciascuna finestra si apre su altre risorse digitali, alle quali arrivare in modo ragionato e coerente.

Accessibilità:

Le competenze digitali richieste sono basilari e necessitano la connessione e un dispositivo con schermo. Anche in caso di disturbi dell’apprendimento, il sito è di facile uso e inclusivo.

Punti di forza:

Materiali multisensoriali, autentici e aggiornati; impostazione didattico – pedagogica molto chiara; ricchezza di attività facilmente utilizzabili in aula e per l’autoapprendimento, con soluzioni, commenti, e proposte di approfondimento e riflessioni

Punti di debolezza:

L’apprendente in autonomia può essere “distratto” dalla ricchezza di stimoli e sollecitazioni

Attività didattiche:

Ascolto e visione di videoclips/documentari/film con questionari/domande a scelta multipla durante e dopo la visione; approfondimenti e lavoro di gruppo; traduzione (nei corsi per traduttori); potenziamento CLIL – Content and Integrated Learning,

http://www.bbc.co.uk/learning/ Grafica e impatto visivo:

l’homepage offre molti materiali utili, per aree tematiche, all’interno delle quali, si aprono enormi possibilità di uso didattico.

Accessibilità:

il sito richiede competenze tecnologiche di base per la navigazione e l’eventuale archiviazione/condivisione di materiali. E’ inclusivo, adeguato cioè ad una didattica per tutti i tipi di stili cognitivi e intelligenze.

Punti di forza:

materiali autentici e aggiornati e multisensoriali Punti di debolezza:

Materiali didattici non sempre corredati da attività facilmente spendibili in aula

Attività didattiche:

ascolto e visione di videoclips/ documentari/ film con questionari/ domande a scelta multipla durante e dopo la visione; approfondimenti e lavoro di gruppo; Role play: simulazione di dialoghi/brevi drammatizzazioni; traduzione (nei corsi per traduttori); potenziamento CLIL – Content and Integrated Learning,

NeaScience Anno. 3 – Vol. 10 -

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b) Esperienze didattiche

Nelle esperienze di docenza di entrambe le autrici, che si sono confrontate con apprendenti dai 15 ai 25 anni, in contesti sia urbani che periferici, in diverse aree geografiche, i risultati legati all’utilizzo dei materiali digitali sin qui citati, possono essere riassunti come segue:

- Sia i discenti più giovani, che quelli adulti hanno aumentato il livello di attenzione; la lingua è entrata in tutte le sue caratteristiche in aula, modificando il rapporto tra apprendente e disciplina, da bidirezionale (docente → discente), a pluridirezionale (docente → discente → dispositivo);

- Gli obiettivi disciplinari per il miglioramento delle competenze comunicative sono stati raggiunti in modo più soddisfacente, grazie agli stimoli multisensoriali e costanti delle TIC: gli apprendenti sono stati sempre esposti in modo globale alla lingua;

- L’approccio alla cultura anglofona/francofona è stata fortemente autentica e questo ha stimolato la curiosità e la ricerca. Sono state anche implementate le Competenze Chiave (Raccomandazione del 18 dicembre 2006 del Parlamento Europeo), soprattutto “la consapevolezza ed espressione culturale”.

4. Conclusioni

Se, “è in atto una rivoluzione, la rivoluzione digitale, che, inaugurando affascinanti universi di conoscenza e di esperienza, ha già da ora modificato il registro delle nostre possibilità mentali e sensoriali, contribuendo a plasmare una nuova cultura e differenti forme e modalità di sentire il rapporto con se stesso, con l’altro da sé e con il mondo” (Cantelmi, 2009), questo indica ai docenti di essere più consapevoli delle potenzialità e degli effetti di queste risorse. Il mondo entra nelle aule con un click, voci, suoni e immagini lontane geograficamente e culturalmente (ma anche nell’asse temporale), e tale abbondanza va gestita, valorizzata e dovrebbe guidare le scelte metodologiche. Inoltre, va ricordata la questione generazionale: si incontrano in aula stili di apprendimento molto diversi e i docenti hanno bisogno di strumenti per rendere questo incontro il più proficuo possibile. La didattica basata sulle TIC consente di diminuire il digital divide di tipo generazionale e crea un ponte comunicativo.

I due siti oggetto della ricerca dimostrano che l’apprendente ha a sua disposizione una ricchezza infinita di risorse, che però per poter portare a dei risultati efficaci di apprendimento vanno ragionate, mediate, negoziate, con il supporto dell’insegnante, che nell’era digitale deve costantemente formarsi, aggiornarsi, mettersi in gioco.

Bibliografia

AA.VV. (2007). Efficacia delle Tic e delle metodologie non tradizionali

nell’apprendimento delle lingue, progetto Let it Fly, Pon.

Cantelmi, T. (2009). Predigitali, generazione di mezzo, nativi digitali: il

silenzio degli adulti e la sfida educativa, Palermo, III Convegno

Internazionale della Società Italiana di Psicotecnologie.

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