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NeaScience Anno 3 – Vol 10 ISSN 2282-6009 71 sicuramente derivare da due presupposti Il primo deve tener conto del fatto

che l’evoluzione tecnica nel supporto ai processi comunicativi conduce anche alla trasformazione dei processi comunicativi stessi. Da ciò deriva che l’evoluzione di nuovi setting relazionali produce un impatto sulla rimodulazione dei setting formativi nell’e-learning.

In questo ambito si muove il principale approccio per l’apprendimento individuale che tiene conto degli aspetti metacognitivi. Il Self-Regulated Learning (Boekaerts, 1999) è un processo complesso e multicomponenziale, le cui componenti principali risultano essere: cognitive, metacognitive, motivazionali e comportamentali/ambientali (Boekaerts, 2000, 2005; Zimmerman & Schunk, 2001; Pintrich, 1999; Moè & De Beni, 2000).

Le principali applicazioni di questo aspetto si ritrovano negli ambienti Computer Supported Collaborative Learning (CSCL) e in quelli ipermediali. La ricerca nell’ambito dei CSCL si è concentrata principalmente sul ruolo preminente della collaborazione nello sviluppo di una riflessione metacognitiva (Cacciamani, 2003; Dabbagh & Kisantas, 2005) e negli aspetti relativi al mezzo comunicativo che favoriscono la ristrutturazione del pensiero (Scardamalia, 2002; Nevgi, Virtanen & Niemi., 2006; Fischer & Baird, 2005).

Per quanto concerne gli Ambienti ipermediali che, a loro volta, si suddividono in ambienti con prompt metacognitivi e/o con agenti intelligenti metatutor, le ricerche mostrano che i prompt sembrano essere più adatti a studenti che possiedono già abilità metacognitive, ma non sono in grado di metterle in atto spontaneamente. Tendenzialmente il prompting avviene mediante domande che riguardano le strategie. Per quanto concerne le applicazioni con agenti metatutor, in cui il metatutor addestra gli studenti nell’attivazione dei processi di apprendimento autoregolato, le ipotesi di ricerca contemplano che nello studio di argomenti impegnativi gli studenti debbano essere capaci di regolare i propri processi cognitivi, metacognitivi, sociali e affettivi (Azevedo, Johnson, Chauncey & Burkett, 2010).

Le ricerche di Azevedo e colleghi, nell’ambito dell’apprendimento di concetti della biologia, risultano un ottimo esempio di analisi degli accadimenti nell’ambito del SRL, e hanno messo in evidenza la presenza di vari aspetti e processi nel contesto degli ambienti ipermediali. Le strategie utilizzate durante l’autoregolazione sono riassumibili in tre fasi che si posizionano sull’asse del tempo trascorso sull’obiettivo dell’apprendimento e di cinque trend nella frequenza d’uso dei processi che hanno luogo nel SRL (Self Regulated Learning). Le fasi riguardano: orientamento e acquisizione della conoscenza nei primi momenti dell’apprendimento, seguiti in un secondo momento dall’acquisizione della conoscenza vera e propria, che si conclude con una fase di integrazione della conoscenza acquisita corrispondente all’aspetto di preparazione per l’applicazione della conoscenza.

Le strategie utilizzate vanno dalla creazione di somari (più frequente) al monitoraggio dell’uso delle strategie (meno frequente). In una posizione intermedia nella frequenza d’uso si trovano strategie quali il giudizio sull’apprendimento e la sensazione di conoscere. Questi riguardano una “presa di coscienza” sull’adeguatezza o non adeguatezza di alcuni processi attivati. In fine, l’ultimo trend è legato al temporeggiamento nell’utilizzo di un processo SRL. Il grafico riassume l’andamento di fasi e trend strategici.

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Fig.1 Fasi e Trend di un processo autoregolato – Modificato da Azevedo et al. 2010. 4. Conclusioni

Le ricerche presentate mettono in evidenza un notevole coinvolgimento degli studenti nei processi d’apprendimento. Rovesciando il paradigma da soggetto passivo - vaso de riempire - a quello di agente che controlla e monitora il suo apprendimento mediante strategie ad hoc che si manifestano durante le fasi dell’apprendimento.

Risulta quindi, evidente che l’apprendimento sia che si manifesti in un contesto social sia che si presenti in forma autonoma necessita di un ampio corollario di strumenti e attività che portino l’agentività al centro della scena. Ovviando in questo alla tendenza passivizzante propria di tanti contesti educativi e formativi che spesso si incontrano nella quotidianità.

Forse mai più che in questo caso vale l’adagio africano che recita: “Se vuoi arrivare primo, corri da solo; se vuoi arrivare lontano, cammina insieme”. Anche, magari, con l’ausilio di un agente intelligente.

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