--,
Altera donna,che’ltuoSol cingesti D’eterno sempre, sempre verdealloro,'
Ched’ altisensie di pensieri onesti
Non
caduconutristi insentesoro,
Gambaraillustre, latua
man
s’appresti Lànell’Elisoad immortailavoro,
O
se intuo cuorl’anticogenioèspento Prestamiaitaalmened ardimento.DigilizedbyGoogle
164 Megliodi te chimaipotriadisciorre
A
miaGiuseppaicarmi lusinghieri?Orcheun nuovocamininveloce scorre Dinobilevirtù su’ passi alteri
,
Fresca ghirlandavoglioaleicomporre Unicoedolce oggettoa’mieipensieri, Cuidellaprimaetate alprimo albore Tuttosacraiilgiovanetto cuore
.
Conforta tulaspemesbigottita
,
Gentil Giuseppa, che inte sol s’affida.
Carametàdell’alma,e cara vita Diquestospirtoche’ntuo petto annida;
A
cantareditetuttom’invita, Te bramoascorta,te sol voglioa guida,E
fidoate rivoltoilplettroaurato FaràinPindo echeggiar tuonome
amato.
Careggianl’aurel’olezzante suolo
,
E
pieganmollementeipintifiori; Sulfaggioanticoiltenerousignuolo Scioglieisoavi cantiindolci errori;Ed
allucidoSol coldubbiovolo Spiegalafarfallettaibei colori;Sorgel’aurora,che dall’Indo torna Vermiglia più, più frescamente adorna.
i65
Sopra’lverde pendiod’eccelsomonte Adombrae celagermogliante bosco Ilverdemargo d’unleggiadro fonte:
Ivitrafrondaefronda ov’è piùfosco,
E men
appareillucido orizzonte, Suscosceso sentier ch’iononconosco,Cuinoncalca bifolco oninfa intorno, Volgogl’incerti passi alnuovogiorno.
Sulleruined’unannoso tempio, Chea Cibelesacrò l’antica etate,
E
cuiministradelnemico scempio Tolseempiaman
lapriscasuabeltate, Del poterdelleMuse
eternoesempio Giovanettavid’ioDivinitate, Checon vezzoso timidettobrio<
Volsel’incertosguardoalvoltomio.
Scintillavivamenteilbrunociglio,
E
sull’eburneocolloilcrine è sparso,Del morbidetto senilpurogiglio Cintoè d’azzurrifior;ebreveescarso Ricade sopra’lsuolmantovermiglio.
Allusinghier sorriso èintorno apparso
Un
taleincanto, che naturabella All’attonitocuornonpar più quella.Digitiz^IbyGoogle
166
Un
verdeallór sottoa’suoi piedigiace Golplettroeburno avvivatorfelice:E
sude’labbrisuoivezzeggiainpace Nobil aurade’ vati agitatrice:Secretomotocheturbando piace Forte pensierd’immagoseduttrice Destaal volgerde’lumi,edolcemente Tutto spieganel voltoaccesamente
.
Eratoè dessa,ilvedebenlospirto.
Oliquanteimmaginfoltealeid’intorno!
Or parchescorga l’occhiounverde mirto, U’cantailpastoreinascente giorno;
Orfuria infesta,chetemutoedirto Crin scuoteespande orribilmente intornoj Orbellaninfalanguidettae lassa,
Orcorridorchemordeilfrenoepassa.
D’inusitatoardirripienal’alma Alteramente volgo aleivicino
.
Allorlegotee là celestesalma Par chetingailcolord’unbelmattino.
Prontalavoce che fugòlacalma Dal suo canorouscìlabbro divino.
Donna,gridò,qualmaisperanzaaudace Importunatirese allamiapace?
167 Impallidii,tremai a quegliaccenti,
£
sospirando,miperdona,dissi}S’ èvereh’ eternifati agl’innocenti Semprepropizisunel ciel sianfissi
,
Non
turbaivolontariai-tuoicontenti,
Ch’appenain te questimieilumiaffissi’
Vaga Qeaticonobbi a quelsorriso,
A
quell’ardor chetisfavillain viso.
Quella tuseieh’agripocreniilidi Sestacontòl’antica terraAchea, Quella tuseichequandoa vatearridi Dolcementelopieghi anuovaidea:
Tu
intempestosomar,no,nonaffidiLa
caraspemeche’ltuocuorricrea;Tu
mollicanti sciogli,e in dolci errori Guidiadanzagentilninfeepastori Nota nontisonio:comeilpotrei,
Sela tranquillaed innocentevita, Se semplicettaetateigiornimiei Allontanòdall’auratua gradita?
Placido geniodieroa
me
gliDei, Chesolacarapaceilcuoreinvita} Pastorellasoniocheincolte rose Colsetalor sulvagoPimplaascose.
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168 Eratomiguardò serenoilciglio:
Crebbe,rispose,nel feliceseno Dell’Italia talorpermioconsiglio Vated’ardirmagnanimoripieno, ChedelvecchiodiTeo bendegnofiglio Deiridaliecolombeilroseo freno Ebbeingoverno,econlagiojaaccanto Volse a Lieo edalsuomolle incanto.
Un
vate egualnegli ubertosicampi,
U’Torinsignoreggia,iodesterei.
Vate chetutto diquelfocoavvampi Donosublimedegli eccelsiDeij
Delchiarogenioifuggitivilampi Sullasuacetrad’oroioformerei, Perch’eidi bellasposa adornie fregi Inoncaduchie fortunati pregi:
Perch’eicollasuadestra indonleporti Ricca ghirlandach’hantessutoi
Numi, E
presagiscaa’giovaniconsorti Premio dovutoa’iorgentilcostumi.Propizio cantiilcielo alle lor sorti Sin che volveran l’ondeItalifiumi,
E
lorcingendoin fronte eternifiori Adorniun nomecheisuoicarmi onori.
169
Oh
diGiuseppailfortunatonome
Quantabeltà,quantavirtuteasconde!Quantabcltate sel’incoltechiome Scherzanoall’aure inanellate ebionde!
Un
briosimilovesivide,ecome, Segraziaegualnon venne maid’altronde?Innocente bontateecoltoingegno Dièsaggiamadrea suogentilsostegno.
Or nodoeternoaLeopoldoaccoppia Laverginbella delledonneonore:
Chifiacherechi allabeata coppia Beifiori
,pegnidel celesteamore? Si faustodonoogni speranza addoppia Chedi lorconceputo haveogni cuore.
Un
cosìfaustodonoin seracchiude Quantoeterno avvenirdidolce schiude.Ilprimofiorcherosseggiarqui miri
È
fresca rosa in sulmattinraccolta;Dolce dolce nel sen par chelespiri L’aurettaalidorata in terra sciolta,
E
nellechiomein tortuosigiriEbevezzosaP hasoventeaccolta
,
Divadigioventuteessaladiede Inpegnoeternodisoave fede
.
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J'JO
Superboilmirtodellasua vaghezza Quipurs’innalzapompeggiandoaltero:
Venerefonted’immortaibellezza Oggettoilfeced’ogni suo pensiero: TantoGiuseppaeLeopoldo apprezza, Ch’unfiornecolse nel celesteimpero
,
E
quirecollo, epervolereterno Presedel lor destinalmogoverno.Feconditàlegermogliantiviti Nella ghirlandaorgogliosettapose
,
E
quidiBaccoilfrutto,eadesso uniti Iverdeggiantipampininascose:Fecondità par che conquesti additi Quantod’ordir in lor favorpropose.
Felicivoi,chenell’etàventura Degnilorfigliammirerànatura!
Lasaggiapaced’unfecondoulivo Natoalleterredell’anticaAtene Recògermoglio verdeggianteevivo Lietopresagio delfuturo bene. Ch’osulla terrascendailtempoestivo,
0
gelid’ondecopran fredde arene, AvràGiuseppa a Leopoldo unitaUn
solnome,unsolcuor,solunavita.I7‘
Oh
santafedeltà!Diva dell’alme Dellepassatememorabil donne,
Divinaabitatriceinpoche salme
,
Perchènonveggioalzarti archi ecolonne.
E
celebrar letuebennatepalme,
Orcheinsemplice cuor,inbianchegonne Spigaintatta recasti,ea’tuoi trofei Aggiungerduebe’nomiisommi Dei?
Crudatalor,
ma
inquestodìridente Diede Giunonildittamo odoroso,E
volve alteralasuperbamenteUn
nobiledestinoalvulgo ascoso:Pronubascuotebella faceardente Ch’all’arasuarecòGenioamoroso.
Face cheicarmipurtaloraavviva S’awieneh’a
me
vicin vategliscriva.
Leggiadraoffertadelbuon
nume
Imene Lafrescapersatra’virgultiscende.Amata
ninfa,l’oretueserene Convivoardoraconservareeiprende.Orchebennataebennudataspene Tutto’lsuospirto e tutto’lpettoaccende, Sonpiùcoltelechiome,edèpiùchiaro bisso in tequellosguardoa tesìcaro.
172 Qualmaifelicespirtoilchiarodono
Ditantinumialoroarrecarpuote?
E
dalla genitriceaverperdono Se pingerenonsannoumanenote Laverginegentil di cuiragiono?Chel’plettroinvandestramortai percuote Quandoa celesteoggettoeglis’appiglia,
E
colfincauto cuorsolsiconsiglia.Eratodisse,e quell’estremo detto M’empièdi giojae disperanzailseno.
Risposialloriquelch’iomichiudoinpetto Tenero cuorè diGiuseppapieno, Dolce cagionedelmioprimoaffetto.
Iol’ammirai,io laconobbi appieno; Compagnedalla culla, unitiicuori, Sinadoggiabbiamtrattiidì migliori
.
A
capirno!divagentilnongiungeCome
grata virtute alletta epiace Chisventuratodaleivisselunge:Inessav’è piacer,in essapace
.
Orse’ldestin colsuovolerdisgiunge.
Solacagiondelpiantosuo verace
,
La
carafigliadallamadre amante, Sull’ormesuePammireremcostante.Oh
teneregermane!ohfideamiche!Arriseavoiedinfierìlasorte.
Bellamemoriadelle giojeantiche
Non
fiachealsuopartirviriconforte,
Che benqualornellestagionnemiche Rammenteretequelle grazie accorte
,
Quelnobilsenno,quell’ardirmodesto.
Tutto pervoidiventerà funesto
.
Ma
vi rallegri,che garzonbendegnoLa
fecemetad’ogni suodesio,E
d’ogni cura sua verace segno,
Ognialtrosuo pensier postoin oblio;
Ma
virallegri,chese’lcaropegnoDa
dovenacqueedovevisse uscio,Oprad’industremadre haveinciascuna Postomerito eguallasua fortuna
.
Cosìparlai,econsorrisoardente Dinobil gioja, econ loquace sguardo Eratodisse allorsoavemente;
Tantot’ècara?equalpotriariguardo Soffermarilvoler dellamia mente,
E
frapporrea’tuoi passialcunritardo?Vanne,reca que’fior:da
man
ches’ama Piùvolontierfelicità sibrama.
i?4
È
verdielatuacetraauracelesteMai nonpercosse,nè tuafamaaltera Scorrervegg’ioper Tifaleforeste;
Tu
sulParnaso giungeraistraniera.Ma
qualordelsuofocoEratoinveste Rattos’ascendesull5empireasfera,E
chid'averla aguidaunquas’avvede Ovunquevavolgesecuroilpiede.
L’età mortalesull’instabilruote
A
qualdestin, chisa?donna,tisprona?Forsel’imbelleman,ch’invan percuote Orquellalirachesìdeboisuona, Eternerattiundiconfortinote.
Ed
atuechiomecingerà corona:Forsecadrai inunoblioprofondo.
Nè
all5
avvenir rammenterattiilmondo.
Piacelagloria:epiaceovunquealberga Giuntoadaltasperanzaunfrancoardirej Dalla magica tocco eterna verga
Non
tuttomuorchisembra avoimorirejMa
s’avvien mai,che quel tuonome
immerga Profondo Lete,nontidiamartire, Cheriovelenotra l’allórnascoso Fataia’gran cantor turba’1riposo.i?5 Tacquela
Musa
,collaman
scuotendoVario pinta ghirlandaa
me
laporse.10 diprontorossorlegoteaccendo;
GuatommiEratobella, esen’accorse.
11turbamento tuo,disse,comprendo;
Lagrand'opra immortai tuospirto scorse Maggiordi te;
ma
paventarnondei,
CheperteveglierannoisommiDei
.
Disse,e sparilagiovinettaDea,
E me
lasciòripiena disperanza.Oh
diqualfocolamia menteardea!Oh
qual ferveamiinsen pronta baldanza!Averforzamaggioriomicredea; Credea salendonell’empirea stanza, Scorrendol’arsoMauro,e’lfreddo polo.
AlzarGiuseppa e Leopoldo avolo
.
Eratobella, facliegrato sia A’degnisposiquestodonoincolto.
Ali!sea’posteriandràlafamamia Vedran miocuortuttoaGiuseppavolto.
Nè
vedranforsesenzagelosia Che non fummi giammaiilsuoritolto.Nè
perdestin,nè perlascorsa etate,E
dirannoi nelben amarbeate.
SuluzzoT.I.
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