BALBO
IL
O
tu,chepasci disoave pianto L’eccelsospirtoche t’annidainpetto,Musa
,chepingicon possente incanto Smaniante dolor, perdutoaffetto;Deh
tumispiralagrimevol canto.Cheteco sospirar èmiodiletto;
L’almat’aspetta, ea piangeret’invita 11danno,ohimè!d’unafatai partita.
Dove,ah! dovefuggì latua consorte Giustae solacagiondeltuo dolore
,
Prospero?ahiquantot’involòlasorte.
Virtù,beltà, digioventùsulfiore!
Oh
qualferitamaispietatamorte Crudat’aperse nel senaibil core!Odialmenofarecoa’tuoilamenti Cetra,che suonasol dogliosi accenti
.
*77' Chedolorosobendivieneilgiorno
A
chirimand’ognisperanza orbato:Metildeilsa,cheundìscherzare intorno SivideEnricaaltemposuo beato:
Miseramadre!alcarosenritorno Piùnonfarà,pur troppo!ilpegnoamato
E
tu losai,chesull’albor deglianni Lavedestisoffriracerbi affanni.
Ma
ticonsolichesull’alte sfere Ilpadreamantese l’accolseinseno,E
librandonelciel l’alileggiere Purospirtodivinor viveappieno.Ad
essa èdatoildisprezzarlenere OndediLete,esuo mortaiveneno.
Alisento,chedall’etra,ovet’assidi;
Bell’alma, tusolam’ispiri e guidi
.
Sopra remota sconosciutariva Avvisacratastanzaa forte
Nume,
QuiSoleternoirraggia, eilvago avviva Felice suol,cheirrigaun ampiofiume;Qui velenosainaipiantafurtiva
Non
s’erge sottoalfecondantelume;Quisolv’hancoltiedodorosifiori De’zeffiretti fortunatiamori.
-I78
Autord’ognimagnanimopensiero Di questeterrel’adorato Dio Estrosichiama, che immortaisentiero Schiudeaquel vate chenonpavéobliov TalsolcaTondeintrepidonocchiero,
|T Cheall’incognitegentiilvarco aprio,
Ed
a’penatisuoi dal lidoadusto Ritornaundì digrantesorionusto.
Quipurmadred’onorsaggia fatica Fugailviiozio dalsupernochiostro;
Quibell’almatalor di gloriaamica Spargegratosudorsuldottoinchiostroj
QuiDiva annida, ched’Italiaantica Cinseilsuperbocrin d’alloro ed’ostroi
Fama
s’appella,e di seguir lepiace NelfortunatosuolTestro vivace.
Già’lprimoalborcheTaltecime indora Aglioggettiinfondeacolore e vita
,
Ma
quilentaspuntar pareal’aurora Tacitamente dubbiae scolorita,
Mentr’altempoove’lDio regnaes’adora
Orme
incertesegnandoio giàsmarrita,
Sperandoeh’ancouncuord’affannioppresso Talortroviconfortoal
Nume
appresso.
i79
Quel., eh’ allora s’offerse agliocchi miei Soggiorno augustod’immutabil pace
,
Cintiilcrined’eterni alloriAscrei Abitanvincitordeltempoedace D’eroisommicantori, e degliDei:
Quifantasiasecuramente audace Guidarligodefraquell’alme antiche Divirtùnonmentitaaltereamiche.
Intornoaltempiononcaducherose Schiudonol’odorate intatte foglie,
E
sussurrandotra lefrondiombrose Cerchiafresco ruscel1’eternesoglie:Siedonsu’lidisuoischierevezzose,
E
lusinghierocantoall’aurescioglie Stuolodivati,cuipiù dolcestella Più tenera dettòcolta favella.Da
vistatroppolietailcuoreoffeso D’amaropiantoquestilumi aspergo,E
oppressa l’alma dainsoffribilpeso L’allegrestanzeiogiàmilascioatergo.Sommo
poter dalvulgononinteso Guidòmieipassiapiùrimoto albergo, Tristi epinte diduol mestecampagne, Doveognorsisospira,ognorsipiagne.i8o Quivinonchiariverdeggiantiprati,
Non
dolce sussurrar dilimpid’onde,Ma
rocchesol,ma
solmontigelati, Cuil’alte vette bigianubeasconde, Solinghicampidicipressiombrati.Tetrosilenzio tradeserte sponde Turbatosolsulledogliosecorde Damesticarmispintiall’auresorde.
L’occhiotrafrondaefrondaundeboimira Foscochiaror dinonserenoraggio:
Crossotorrenteromoreggia,e gira Rabbiosamenteperlosuolselvaggio:
Lamentevolegufoaltosospira Trafoglia e fogliad’un annosofaggio,
E
foltonembotien laluminosa Facciadel Solperpetuamente ascosa.Primo sedevasullanudaterra Anglicovate,chetratombaetomba Affannoso,suoi dìracchiudee serra ,
Nobilsignord’unonoratatrombaj
Secoè coluipercui l’accesaguerra D’afHittocuor cotanto ancorrimbomba, Chefé’chiaroAvignon,e l’altadonna Di candida onestàsaldacolonna.
18 1
Dogliosain vista tra di lorsedea Lacero’lcrin eh’unnerovel copria,
Ancornonso capir sedonnaoDea
,
Tanta mescegrandezzae leggiadria!
Afflittaahi quantoall’occhiomio parea!
Quanti ardentisospirialcielo invia!
Pescara invoca,ed atornare invila Lui cheinmorte adorò,non
men
eh’ in vita.Pietà,speranzaquell’amaravista Destònelcuore,-nèmiscemòlapena
.
Altaammirazionditimor mista Ognisospiro in sulmiolabbroaffretta
.
A
leivicinsommessamentetrista Sentoilsanguegelar divenainvenajTremai»lelabbra,mi»’offuscailciglio
E
di parlareinvanformoconsiglio.Ripieno ancordimiacrudelsciagura
Non
discoprirsifu’lmiocorpossente.Opradinoncaducaaltanatura
,
E
sovranavirtùvedea dolente,
Virtù ch’umanitànonfasecura,
Nè
salva dalsoffriralmainnocente,
Ch’ebbe Enricanon
meno
,ahimiodolorelAngelici costumiebrevil’ore
.
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i8a
Mi
volse alfineillanguidetto sguardoLasaggiadonna,edibegliocchichiari Sfavillaron così,cheassai
men
tardo Restòlospirtone’pensieriamari:Orgelo agliattisuoi,orfremoed ardo,
E
sospirandosu’mieifatiavari,
Io dico alei, gliocchistemprandoinpianto, Soffri,odonna,eh’ a tequi pianga accanto.
Pergirne al cieloalteramenteilvolo Bell’almasciolsesopravanniardenti,
Ed
eternacagiondel nostroduolo Lasciòsulprimofioreigiornispenti:Ah!prima avventurosoortristosuolo Spogliadifiorlerivetuedolenti, Tuoprimoamora noisifura e cela,
E
nelsuogremboeternitadeilvela.
Oh
dellamorteisanguinosiartigli Perchèsìprestohandalsuovel disciolta Sposasìcara?a’pargolettifigli Chipuòrendert|pleichelor fu tolta?Vedutoavessealmenpe’suoiconsigli Sull’ormelorfelicitàrivoltaj
Vedutoavessealmenpassato in loro l>e’suoipregiconglianniilbel tesoro.
i83
Ma
nonlovedràpiù!dovesichiude Ilsoloe caroonordinostrearene.Cuinonvalsepurissimavirtude
,
Misera!perfuggireacerbepene?
A
cheserveiltesor digioventude Se sonbrevi cosil’oreserene? Sentimi,otu,che gelid’urnaserra, Scuoti’lsonnoferal,t’ergidaterra»Tu
diquestomiocuorperduta curaRammenta
almen,cherammentarlipuoi Glianni primier, che semplice naturaCon
innocenza godè dare anoi;Rammenta
almen cometranquilla epura Ravvivavalagiojaigiochi tuoi:Scorrecosìlontandall’aureestive Rusceld’argentosufioriterive
.
Ben
dellaDorailsa quellapendice,.E’1belterreno,e leleggiadrepiante
.Cheinsiemciaccolser nell’età felice:
Benquiviilsa lavariopintaerrante Vagafarfalla;all’aureallettatrice
Tu
laseguistipurmecoscherzante,
E
mecopurtalora indolceusanza Corsierspingesti,odintrecciastidanza.
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/ <
184 In quelle,agliavituoidolcericetto,
Antichemura,sullecorded’oro Ben misovvieneancor con qualdiletto
Schiudevid’armonia dolcetesoro;
Semplicettetalorcon quantoaffetto Ne’carmicercavamgrato ristoro:
Oh
bell’età! ohbell’Enrica!oblioNon
maivi copriràdentro’lcuormio.Questaè colei,percuimistruggoin pianti ,
O
donnaeccelsa!ilduro incarcoegreve Disìgran duoloalmenoin dolci canti Sfogarpotessi, e alcuor render piùleve; Cantarl’animapuraegli attisanti,
E
larecisaetate,ahi troppo breve! Pingersacraonestate,elagrimando Di sua partenzadir e’lcomee’lquando.
Dirti vorreiquald’amorosamadre Per l’evento crudelfu’lcuortrafitto, Dircomefosse dell’estintopadre Ladolce curainsinoalgrantragitto
,
Dir che furonoinleigrazie leggiadre
,
E
pensiersemprevoltialcammindritto;Dir che tenera mogliee genitrice
E
sposoeprole essarendeafelice. •x85
Ma
per cantardileiin colterime Troppoèl’ingegnomiodeboleecorto;Deh
ripigliatu purlevoglieprime,
E
pietosamirecaalcun conforto,
Della Pescara, ch’all’Aonie cime
Nome
immortaisoavementehai scorto:Puotedietemitate andar secura Affidataa te sol lanobil cura
.
l’tacqui,econ dolcissimapìetate V Labellissimadonnaa
me
sivolse,E
disse;allorchesomma
feritateLa
metàdimiavitaame
ritolseÈ
vercheinrime pure ed onorate 11miotenerocuorealciel sidolse,Ma
èveroancor ched'Acheronte appresso Nuovicarmi formarnonèconcesso.Benticompiangoiosì,beniocompiango Dicotanta virtude orbatoilmondo,
Ma
ohimè! cheunsolestintoadoroepiango,Nè
celebrarm’èdatoaltrosecondo:Chedesolatamentreioqui rimango Piùnonha possailgenioundìfecondo,
•
E
a nobil crinpiùleFebeecorone Tessernonpossoinimmortai canzone.DigitizedbyGoogle
186
Ma
vedestipur tugli attisoavi,
E
la salita incieldonnagentile:Icantisaiquantosacrar sian gravi
A
taloggettosopracetraumile.Tu
noi potrai!ma
benpotrai,seamavi, Di pianto a questomiofiumesimile, .Versar sull’urna chelachiude,ealmenoSerbar eternasuamemoriainseno
.
Così parlava;adascoltarlaintenta Tutta l’animamia m’erasul volto;
Desiod’ udirlailmiorespiro allenta:
Rapitol’occhioall’occhiosuorivolto Cosaceleste enonmortai presenta;
Seleparlo, lamiro,oppurl’ascolto, Parcheleggiadra
men
,parchemen
bella Appariscanel ciel l’albanovella.Talsetacitamenteipassi affretta Incupanotte asuacapanna amica Latimidettaestancaforosetta Mirascherzar in sulla rivaaprica Fuoconotturnoch’ilsuo guardoalletta.
Obliandolametaasuafatica Coll’occhio par cheidolci errorne segua Mentr’ei scherza coU’aureesidilegua.
i8?
Pari incoleisonoimieispirtiattenti Mentreaunsolo perisieriom’abbandono.
Ma
striscianopel elei folgoriardentiE
raucointorno romoreggiailtuono;Nell’aer ciecotrascorrendoiventi Rendonosibilandoacutosuono,
E
densa polvesollevata in giro Fach’orainvan cupidoilguardoaggiro.Non
piùvegg’ioquelle leggiadreforme Unichedi beltà, di grazia sole:Stampandosul terreno incerte1’orme Invanolaricerco, ealcuorne duole: -Strano pensieroalmiostatoconforme Sìm’imgombrò,chesoltroncheparole Sciolsi dallabbro,esbigottita esmorta.
Oveson'io,gridai,chifammiscorra?
M’apparveallornelsuo lucente aspetto Il
nume
chelàregnae tiensuacorte;E
sciorl’udiidalgenerosopetto Queste paroleintuonsevero e forte: Alcielnonmeno
eli’ad Enricaè accetto Lozelotuo:ciòbasti,eticonforte;Ma
cogliersertod’onorate fronde Ancortinegailfatoinqueste sponde•DigitizedbyGoogle
i88
A
pochièdatoilpenetrarlearcane Soglie, alla cuicustodiaiostesso veglio,
E
adimmaturopièl’orme profane Porvinonlice, e’lnonosarlo èmeglio.Tempraperoraletuebrameinsane
,
E
laruinaaltruitisiadi speglio:Tempo
e faticaundì forsematura Fartipotranno acosì nobilcura.Tace,e ritorna l’aer cieco e fosco, Mentrei savvolgenelsuovivolume.
Ma
ohimè!nonscorgoiopiù l’annoso bosco,L
ombrasoave,e’lsacroargenteo fiumej
Soprailpatrio terrenmiriconosco,
Nè
daspiegaral cieltrovo lepiume, Chea questo cuoretravagliato estancoManca
ilcoraggio,emancaforza al fianco
.
O
salita nel ciel,chea te s’apria.Anima
d’immortaisomma
bellezza.Dall’ ore corte, in cui l’etàfioria.
Tu
la nostramisuraaltaamarezza$Mentrecalchi stellata eterea via.
Sedelpiu puroamorehaitu vaghezza.
Benconsolar tu puoil’acerba doglia
D
umanità,solchedall5altoilvoglia.189