Ed
è tranquilloildì,bella lanotte.Nè
giammaisilevòun’orabruna.
Guidapiaceril
nume
mattutino,E
sempre ugual perme
silevailSole,
E
sempresciolgo sullaliraiversi.
Orchimidetta piùleggiadri versi
,
Chetragganod’amorsoavepianto?
Poichésilevaquel divino Sole
,
Non
lodovrebbemaifugarlanotte,
Cuifununziol’alboremattutino.
Chevide nascerFillealtera ebruna.
Non
sivedrànaturainvestebruna Scior lentedanzealsuondimestiversi,
Ma
consferzad’unfioremattutino Anzivedrassi discacciare’lpianto:S’udrannoicanti,priache venga notte, Delle
Muse
sedentia’raidelSole.
Talora stanzabruna —allegrailSole; Cosìallegra lanotte
—
de’mieiversi Chi asciugommigiàilpianto—mattutino.
i5i
CAPITOLI
LA SPERANZA
O
figliadelpiacer,madredelduolo.Speranzainfida,chesciogliendo vai Illusinghiero cantoal
mondo
solo;Madrefecondade’ tardivilai ,
E
della gioja fuggitiva ebreve, Madreleggiadrad’impensati guai;Viepiù biancoè’ltuovolto assai dineve,
E
sipingeildesio negli occhi vivi, Chequaggiù fanno ognisciagura lieve:Tu
incuord’ogn’uomfavelli,epensi,e scrivi,E
’ltuovividofuocoancornon muore Ne’nudispirti dellaluceprivi.
Ma
troppo,ahi!troppo sventuratoilcuore,Cheintuabaliadeponeilsuo pensiero,
E
di se stessoperte vive fuore!DigitizedbyGoogle
Purs’einongodedelpresente,èvero Ch’einoncura’lpassato,esol sipasce D’unavvenirincerto emenzognero.
Intornoscherzi dellenostrefasce, Intornoscherzi agioventù vezzosa
,
E
temprialveglio lesue crudeambasce.Benchélaguati, all’occhiotuonascosa Celando’lvolto sottonubebianca
Da
tesen fuggeveritàsdegnosa.S’avanzail
Tempo
chel’etateimbianca Pelsentier della vita,e loprecede Tuofievollume,chegiammainonmanca CosìcoluichemuovestancoilpiedeDel suocamminincerto emalsecuro.
Dietroalbaglior di vacillantitede
,
Sfavillarmiranellontano oscuro Trastellae stellapicciolettaluce,
E
muove,ecadesulterrenoimpuro;E
s’alfingiungeov’ilfuocoriluce Trovaviicapannetta inonorata, TJ’vivepoverel,oladro truce;Eilàsperavasorgerebeata
Stanzadi regi,odunsuperbo tempio OveDivinità venga adorata
.
i53
Non
c’istruisce d’altr’etàl’esempio,Nen
c’istruiscon lespezzateantenne Sulmarcheinghiottel’innocenteel’empio.L’Acheogarzonspiegandoal ciellepenne Ivasognandolibertate epace, PurilraggiodelSoleinonsostenne.
Incauto emulatordelpadre audace Caddenell’onda,e vicaddeconelio Lagiàsedutaincielspeme mendace
.
Oh
quanti,oh quanti imitatordiquello Sognanlagioja dellasmaniaaccanto,E
scherzancoldestino iniquoe fello!Donnatalordelsuo fecondofianco Nelcaro fruttosivezzeggia,e in viso Beltàviscuoprenonpiùvistaunquanco*
E
mentre acotreiprimidettifisoLospirtohasullecare incertelabbia Dal proprio seno peramordiviso, Cade’lfanciullocom’al vento sabbia,
E
lasciaorbatalei,acui sol resta Del passato piacer disdegnoerabbia.
Spositalordinuzialevesta
Vannocoperti,enellechiomed’oro Scherzabeltatedolcemente onesta.
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i54 SeguonloGrazie,edilleggiadro coro
Dell’ oresegue;econfioritolaccio Sistringe ori’unaor l’altraadambiloro.
Ma
ahi!nonso s’iomifavellootaccio!Tal piantoinvolontarioilvolto allaga,
E
talmiscorreperleveneunghiaccio.
Un
de’consortifieramorte indagaCon
occhio bieco,e collasuasaettaUn
soluccide,eppur entrambi impiaga-0
tu così, giàtantoanoi diletta.Chesiedidove Eternitàsivolve Trale figliedelcielpuraangioletta.
Poichefostiridotta inpoca polve,
Non
potrianmaispiegarlemieparole Come’ltuo sposoinlagrimesisolve.Eirammentarti sospirandosuole:
Giustoèben,chetalsia lasua costanza Sefur letue virtutial
mondo
sole.Orchibiasmar poteagiustasperanza • Dimadre,che credevaal figliopria Cader, siccomeè dinaturausanza?
Ovverchicondannar giammaipotria Sposo, che aver pensavaallasuavita Dolcecompagnaleichescelto avia.
155
Ognun
quaggiùfalsalusingainvita,Ed
impensata perchè vienlasorte Tantofassipiùcrudaemisgradita.Forte piantaocadenteatterramorte.
Come
’1virgulto$e la selvaggia ortica Tutti calchiamodell’averne porte.
Nè
scampaalcun, sebben piangendo dicajCredei serbarmi pe’mieifigliancora,
E
per mogliera teneraepudica.
Che quandoilSoleVoccidente indora Sempreaprirvedeunanovellatomba,
E
tombe nuoveaprirvede1’aurora.
La
cupa vocedeldolorrimbomba Mistaalla follevocedel desire,
Cheall’aersuonalasua vuotatromba
.
Ah
speme!ah!fostitu che inmezzoall*ire Tantevolte cacciastiilforteAchille, Acciòparlitalundelsuomorire.
E
tu accendestilecrudescintille Diquellaguerra,in cui la belladonna Menelaoritorcredeinmezzoa mille.
E
tucopristi collaverdegonna,
Quandos’alzòpermuovereal cielguerra
,
L’anticadiBabelempiacolonna
.
DigitizedbyGoogle
i56 Speranzasold’allórquaggiusoatterra
Ipiùfortiguerrieri e valorosi
,
E
inpodi’annilidiiudeinpocaterra.
Spemed'impunitateiviziascosi Nutre,e’1rimorso vivoenaturale Fugadalsende’ pigrieneghittosi.
Ambizionvive dispeme;uguale Spemenutricalacrudelvendetta
,
E
lacecadell’ór sete fatale.Viveallaspemeinonestàsoggetta,
Nè
v’ha cosaquaggiù che sianesciolta.Felice lui,che niun eventoaspetta!
E
non ha1*almada speranza avvolta Inferreilacci,edhalibero’lvolo;Nè
tue lusinghenè tua voceascolta ,0
figliadel piacer,madredelduolo.
iÓ7
A CARLO DENINA
Carlo,lagiovinettaoscuraepriva
•Digloriae lustro, allor che’l patriofiume Sedertividesullamancariva
,
A
te ritorna coldubbiosolumeOnde
l’anno noveltuttocosperse AlveglioTempo
1*instancabilpiume, Primoraggio di gloriaaleis’aperseCollanonchiestaArcadicacorona.
Nè
letuevocil’amistà disperse;Quelvariocanto che a
me
giojadonaDa
chelasciastiiltuopaterno suolo Udìtutto l’altissimoElicona:E
palpitandotralatemae’1duolo Vidifarnotelenonconte rime,E
tor lanubeche celavailvolo; I genitori allemirabilcimeSpinseroarditamenteilpassomio;
Mirai da lungilavetta sublime
DigitizedbyGoogle
i5S
Ed
ebbi plausoelodealbuondesio,E
non sdegnommilagente divinajE
sul sentier d’eternità son’ io.Tu
nonsaicomevolsipellegrina Sovralafalda dellucidomonte OvestassiMelpomeneregina.
Gettaituttiimieifioriinmezzoalfonte
,
E
midisciolsi lacandidavesta-,E
cipressomiposi insulafronte,
E
fraTorror dinotturna tempesta,
Tra’llutto e’lsanguee la strage e laguerra Giunsi iterando canzone funesta.
Sorgeanelmezzoalladivinaterra Alta colonnatra le ferreeporte U’Tpasseggiersinghiozzandos’atterra.
Chisa chisacheundì,nobilee forte Quisuonarfaccia traparolesciolte Chipastorella fu,cantodimorte!
L’ArasacraaMelpomene duevolte Mieivoti accolse emieiliberi versi
,
E’1 sospirare dimievoci incolte.
Ditenebrorelacetra coversi,
E
inomisacriscrittiin alta pietra Col lagrimaremioperenneaspersi.
159 Quisire dell’altissima faretra
Sofocle è sculto inmezzoaglialtridui Greci,ondeAtenecoronòlacetra.
Meravigliando lungaetate fui Sui quattrosorti dallafreddaSenna,
E
nè puruno n’avevamonui,
Noilacuilinguamaestosaimpenna Alidifuoco,esiripiegacome Rapidamentefantasia leaccenna.
Ma
bensivendicòl’Italonome Che unonesorse,quainonvidermai Ledue tantodiverse altereRome;
Sofocle,equesto piùd’ altrionorai
,
Chemolle cantoilcuor disprezzaefugg
Nè
amorvulgarevuoltragicilai:Ah
!che’1miolabbrodisperanza sugge L’ Anforatutta,e lo spirtom’accendo Guatando metachedame
rifugge,E
tragicocoturnoalpièvestendo L’atroce Tullia sanguinosapinsiE
suldestind’ErminiaandaipiangendoE
tantoall’arasublime m’avvinsi, Chesino algiornoincuimortelo vieti Voglioerrarfra’cipressi ov’iomispinsi.
SaiuzzoT.I.
u
i6o
Ma
Divadegli instabili poeti| Lafantasia volubilem’apparve,' Passeggiandosui vividi pianeti
.
E
m’ accennòtra levolventilarveUna
donnapiùbella assai delSole,
Pressocui1*altreson negletteeparve.
Soavemented’amoreparole Con unsorriso ladonna michiese
,
Io lefeiserto di fresche viole. Ellamimosse,Ella iùfedelmirese,
E
labramaidelmiocantareamica Quall’altraprima che’1miocuore accese.Vestì sembianza d’Ipazia pudica; Eracosteifilosofiacélébre Cheattrasseicuori dell’etateantica.
TuttaElla è cinta didense ténébrej
Invanoseosse fantasia la face
Ad
irraggiar le vestiindegnee crebre;Giunsesoloa turbarmiadolce pace
,
Ch’iovidiquantomiocantareè frale ,
Cantar chevolle soffermarlaaudace;
Ella scherzandomi hatroncatel’ale Mentr’iomistavaa ragionare intenta Co’ Saggiaccolti nelle egizie sale
.
i6i
Purquesto cuor che sua beltàrammenta Beltàceleste,dellealitarpate
E
delmiotardoandarnonsisgomenta.’Talorripiglioleghirlande usate,
Ed
illiricocantoall*auresciolgo,
Qualgiàl’udiròmiestagioniandate.
E
talorpureinbrunovelm’involgo,E
vopingendolomioduòlo vero,
E
innonmentito lagrimarmisciolgo, Chesiricordal’afflittopensieroLadolceamica,chemecovedesti Intempo menonubilosoenero.
Tu
cheimiei giovami carmivolgesti Saicome amaiGiuseppa,ellam’ètolta;Oh
duraMortequalnodosciogliesti!Bramoallatomba,
me
misera!volta Destar pietadeamaramenteviva Inchimierime doloroseascolta:Ma
perchèavvien chesoltinarri e scriva Lepoetichefole,enontifaccia Conmigliordettil’animagiuliva?Tu
chel’affettoaiGenitoriallacciaTu
glirammenta,erammentame
stessa,Nè
’nlontananzalatuafede taccia;DigitizedbyGoogle
i6a
S’ancomemorianeltuo petto impressa
E
delpaterno tuo dolce soggiorno,
Selatuamenteall’Eridan s’appressa.
Ah
deh!credi,cheTSol volveregiornoNon
vede che’ltuonome
e’ltuovalore Suonar nonodamille volteintorno.Altamentetiserbaentro’lsuo cuore Degnoate fidoamicoilmiobuonPadre, Chetecobebbedi Sofial’amore.
E
lapurcaraatesoaveMadreT’inviasalutea’mieiGermaniunita,
Mentr’iolestagion piango indegne ed adre Cagiondellatua lungadipartita
.
i63