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Collegare all’esperienza

Nel documento Tecniche per la lettura ad alta voce (pagine 106-110)

Parte seconda Creare interesse per le storie

16. Collegare all’esperienza

Tecnica 16. Collegare all’esperienza Nella scelta dei testi e nel dialogo con le bambine e i bambini, cerca di creare collegamenti con la loro espe-rienza, in modo da ottenere una maggiore partecipazione emotiva e facilita-re la compfacilita-rensione.

Ogni bambina e ogni bambino, come ciascuno di noi del resto, porta con sé un bagaglio di esperienze pregresse, che costituiscono la base su cui costruire le conoscenze ulteriori. È quindi molto importante conoscere bene il background del gruppo, per adeguare le scelte delle letture ad alta voce. E può essere molto utile, di conseguenza, scegliere libri che conten-gano idee e tematiche che abbiano elementi riconducibili a qualcosa che le bambine e i bambini a cui ci si rivolge conoscono già, rispettando i loro tempi e il loro livello di comprensione.

Immaginate di raccontare ad un’amica o un amico qualcosa che vi è successo e che vi ha colpito profondamente; partendo da ciò che già sape-te di lei o di lui, sceglieresape-te cosa tralasciare, cosa approfondire e magari farete qualche riferimento a un episodio della sua vita che pensate possa essere assimilabile a quanto è successo a voi, ad esempio: “Ti ricordi quando ti è successo… Ecco, io adesso mi sento in quel modo”. La capa-cità di astrazione è innata in tutti gli esseri umani, e creare parallelismi, partendo da ciò che si conosce per aggiungere elementi, la sviluppa ulte-riormente, ampliandola ed offrendo alle bambine e ai bambini una visione più inclusiva e aperta.

Sempre un passo avanti

Quando scegliete le letture da proporre, è importante prendere in con-siderazione sia i loro interessi che il loro livello di comprensione. Questo non significa, però, che ci siano delle letture adatte solo a una fascia di età, ed è anzi sconsigliato basarsi troppo sulle indicazioni in merito che si trovano sui libri o nelle recensioni: ogni gruppo è diverso, e di conseguen-za anche le esigenze cambiano a seconda del caso. Inoltre è consigliato

aumentare progressivamente la complessità dei testi scelti, proprio per am-pliare gli orizzonti esperienziali delle bambine e dei bambini, ponendosi sempre un passo avanti e fornendo loro lo stimolo per scoprire e imparare cose nuove, elementi che vadano ad arricchire la loro conoscenza del mon-do. Come ci fa notare un’educatrice:

Sinceramente non mi sono lasciata condizionare dall’età, ho proposto anche libri che non vengono categorizzati per quella fascia lì (Lari 20).

Non avere paura, quindi, di affrontare anche argomenti che potrebbero sembrare troppo delicati per la loro età: le storie sono tue alleate.

Come nella storia

Le storie narrate nei libri hanno sempre un legame con la vita: cerca di valorizzare il rapporto tra il libro che stai leggendo e l’esperienza anche attraverso tue considerazioni personali.

Se stai leggendo un libro in cui compaiono delle mele, per esempio, dopo la lettura potresti raccontare un episodio su una gita familiare in cui hai raccolto delle mele. Le prime volte che leggete ad alta voce alle vostre bambine e ai vostri bambini, soprattutto se sono molto piccoli e hanno poca familiarità con i libri, potreste utilizzare brevi, semplici storie legate a situazioni o esperienze riconoscibili da parte loro: routine domestiche, momenti rituali che scandiscono la giornata, il rapporto con gli animali domestici, il cibo, eccetera. In questo modo potranno dare una loro inter-pretazione delle informazioni che ascoltano e le metteranno in relazione con ciò che già conoscono. Ogni nuovo impulso che loro possano ricono-scere come familiare aiuterà ad attivare in loro le conoscenze pregresse e produrre punti di contatto, incoraggiando ad andare oltre la storia e ge-nerando spesso conversazioni interessanti che vi aiuteranno a conoscerli sempre meglio:

Mentre si legge in genere i bambini riconducono alla loro vita, alla loro quoti-dianità, quello che viene letto, quindi molto spesso [intervengono]: “anch’io ci ho questo”, “anch’io…”, “Io no…”. […] In questo modo viene fuori il personale, il vissuto del bambino (Fontani 13).

… c’erano dei libri che preferivano chiaramente, che magari potevano suscitare anche emozioni […] che loro avvertivano di più, magari le trasferivano anche nel loro vissuto, quindi [dicevano]: “anch’io faccio quello, anch’io con mamma ho fat-to quello” (Picchi 28).

I bimbi interagivano con domande, commenti, sottolineature di parole, esperienze personali (Fiore 47).

Sei tu il protagonista!

Può essere utile, delle volte, utilizzare piccoli accorgimenti per stimo-lare l’interesse e la partecipazione delle bambine e dei bambini, come ad esempio dare il nome di uno di loro al protagonista della storia, o dedica-re a turno la lettura a ognuno, chiedendo che siano loro stessi a scegliededica-re quali libri leggere quel giorno. Queste scelte vi potranno dire molto di loro – dei loro gusti, delle loro paure, dei loro desideri, delle loro curiosità – e renderli protagonisti aiuterà a far sì che la partecipazione sia entusiastica [@

T2 L’ANFITRIONE ATTENTO].

Giocate un po’ con il testo, anche piccole modifiche che fungano da esca per catturarli, tenendo però sempre a mente una cosa fondamentale:

leggete senza sviare il messaggio originale del libro e non condizionate il loro feedback, per non limitare la loro comprensione. Ognuno ha un baga-glio personale di esperienze e un modo diverso di interpretare il senso di una storia. In ogni caso, non smettete mai di cercare nuovi testi da leggere ad alta voce. Solo perché la classe dell’anno precedente ha apprezzato un particolare libro non significa che sarà lo stesso con quelli di quest’anno, perciò fate in modo da avere un’ampia selezione, per scoprire ciò che le vo-stre bambine e i vostri bambini possono apprezzare di più.

Come ci ricorda un’insegnante:

I bambini, se si ha il coraggio di osare, ti stupiscono sempre e ti fanno capire che i punti chiave della storia la capiscono quasi sempre. Con i libri si posso-no fare delle cose incredibili, anche parlare di argomenti che altrimenti sareb-be difficile affrontare, come i problemi familiari, o la nascita di un fratellino (Aluigi 37).

Fonti

Bibliografia e sitografia

Facing history and ourselves (n.d.), Gold, Gibson (n.d.), Hahn (2002), Honig (2016, 4 aprile), Lipkin (2001), Mesmer (2017), Mikota (2015), Morrison, Wlodarczyk (2009), Omar, Saufi (2015), Ramos et al.(2009), Reading Rockets (2010), Reyes et al. (2015), Schulthes (2015), Thogmartin (1997), Trelease (2013), Valentino Merletti (1996), Valentino Merletti (2001), Valentino Merletti, Paladin (2012).

Interviste

Bianchini M. 4, Brogi 6, Cei 8, Chiappo 9, Dal Torrione 10, Fabrizi 12, Fontani 13, Fuccini 14, Gioli 17, Grassia 18, Graziani 19, Lari 20, Lisci 21, Manfredini 22, Mazza 24, Perin 27, Picchi 28, Pieroni 31, Pupi 33, Racugno 34, Veltroni 36, Aluigi 37, Baldini 38, Berti 39, Bonci 40, Bravi 41, Ciappelli 45, Cuzzocrea 46, Fiore 47, Lo Scocco 49, Lotti 50, Milazzo 51, Pii 53, Vezzoni 57.

Nel documento Tecniche per la lettura ad alta voce (pagine 106-110)