• Non ci sono risultati.

Muoviti con la storia

Nel documento Tecniche per la lettura ad alta voce (pagine 78-81)

Parte prima Conquistare e sviluppare l’attenzione

10. Muoviti con la storia

Tecnica 10. Muoviti con la storia Aggiungi gesti, movimenti ed espressio-ni del viso alla lettura ad alta voce: catturerai l’attenzione dei tuoi interlocuto-ri e li aiuterai a comprendere meglio la stointerlocuto-ria.

L’attenzione delle bambine e dei bambini non è mai scontata e richiede un coinvolgimento che preveda anche l’utilizzo del corpo. Nel presentare i personaggi, i contesti, i dialoghi e tutto ciò che riguarda il libro scelto, non scordarti che la tua presenza fisica ha un valore molto importante. Una lettura, per essere più avvincente, può essere accompagnata da un vasto re-pertorio non verbale, che va dalla postura alla mimica facciale, dal tono di voce ai gesti delle mani. Benché non sia necessario essere degli attori per leggere a bambine e bambini, questo tipo di espressività può aiutare a nar-rare meglio alcune storie, mettendo l’accento su alcuni passaggi del testo, sulla descrizione di azioni o sentimenti, o su delle espressioni che rifletto-no il carattere dei personaggi.

Il linguaggio non verbale può aiutare in molti casi ad abbattere even-tuali barriere linguistiche, oltre che a dare maggior forza alla narrazione:

Si tiene il libro verso di loro per far catturare loro l’immagine, interpretiamo il personaggio cambiando le voci, io delle volte mi alzo proprio in piedi, mimo. Ad esempio quando leggo: “… e poi hanno bussato alla porta…” mi alzo vado alla porta, faccio “toc toc” e loro, tutti, “chi è?”. Insomma ci deve essere un’interazio-ne con loro (Ceri 44).

Tutti i sensi attivati

Per catturare l’attenzione di tutti, anche di chi è ancora molto piccolo o non conosce la lingua, l’uso del corpo diventa uno strumento utilissimo ed inclusivo, ma ha dei vantaggi anche per chi legge, poiché nell’aggiungere elementi di interpretazione fisica ci si può sentire più coinvolti nell’esplo-rare le infinite possibilità della lettura ad alta voce, per aiutare i bambini a

fare propri anche i suoni, gli odori, i gusti, le sensazioni fisiche e le emo-zioni che ne derivano, trasformando l’ascolto in un’avventura che coinvolge tutti i sensi, e favorendo così la partecipazione, l’immaginazione e l’atten-zione. Questo fa sì che i bambini sentano di star vivendo sulla propria pelle le avventure che leggi, stimolando la loro capacità di immedesimarsi:

Di solito per catturare l’attenzione, prendo un libro che piaccia a me, e poi lo dram-matizziamo un pochino, entriamo nell’immaginario di questo libro. Ora mi viene in mente A caccia dell’Orso con l’erba che struscia e tu che fai finta di sentirla, in que-sto modo diventa una lettura molto fisica. […] Dopo un po’ sembra che c’entrino an-che loro nella storia, e da lì si vede proprio an-che la lettura parte fluida (Pieroni 31).

Esplora insieme a loro le varie dimensioni che si possono scoprire gra-zie alle storie, e la loro immaginazione si sentirà libera di superare qualsiasi ostacolo. Quindi osa, lascia che sia il testo a guidarti e dai concretezza alle parole grazie all’aiuto del corpo.

In alcuni casi, sono i libri stessi che invitano a muoversi, a imitare i protagonisti della storia. Attraverso un uso sapiente di movimenti che seguono il ritmo della storia, potrai far capire alle bambine e ai bambini la musicalità che risiede nelle parole di un testo, dotandola di fisicità e collegandola a dei movimenti pertinenti, e fornirai loro un utile strumento comunicativo anche nella fase in cui ancora non sanno parlare. Per questo motivo sono molto utili anche i libri che invitano sia il lettore che le ascol-tatrici e gli ascoltatori a compiere dei gesti:

Ci sono alcuni libri che prevedono movimento, che parlano tanto del corpo e del movimento motorio, e di conseguenza se sai già cosa prevede il libro non sei im-preparato e ti puoi sbizzarrire anche durante la lettura in un movimento partico-lare o, per esempio, come potrebbe essere il movimento degli animali (Perin 27).

Talvolta i movimenti durante la lettura ad alta voce potrebbero essere limitati dalla posizione – solitamente seduta – e dal dover tenere in mano il libro: è importante in quel caso fare largo uso delle espressioni facciali per dare più forza a quanto viene letto, mantenendo sempre una postura il più possibile aperta, che fa sentire le bambine e i bambini i protagonisti dell’e-sperienza e al contempo garantisce un migliore flusso del discorso. Può aiutare provare diverse posture – seduti, accovacciati, in piedi – valutando a seconda della storia quale sia più adatta a rendere l’atmosfera desiderata.

Il libro Dalla testa ai piedi ho provato a leggerlo in piedi, seguendo i passi della storia. Però bisogna fare molta attenzione in che momento della mattinata si leg-ge, perché favorendo il movimento si presta a essere letto verso la fine, momento

in cui i bambini hanno anche bisogno fisicamente del movimento, dopo 45-50 mi-nuti di lettura. Quindi ho provato a leggerlo in questo modo, sempre su consiglio della bibliotecaria. La prima volta i bambini erano molto divertiti, perché di soli-to sono abituati a leggere seduti o sdraiati e stando comunque fermi, quindi erano un po’ sbalorditi, ma poi è piaciuto e avevano anche bisogno di muoversi. […] Ab-biamo sperimentato, ed è stato un modo diverso di proporre la lettura, che attiva il bambino nel movimento (Veltroni 36).

C’è anche chi ha sperimentato posizioni più originali, studiate appo-sitamente per determinate storie che offrono lo spunto per reinventare lo spazio, possibilmente in collaborazione con gli stessi bambini:

Abbiamo creato delle piccole tane per leggere delle storie di paura, cercavamo an-che di movimentare un po’ la cosa per tenere acceso l’entusiasmo. È stato mol-to bello vedere l’evoluzione anche di questa cosa e inventarsi i posti dove legge-re; noi ci siamo trovati a leggere tutti sdraiati, me compresa, sdraiati supini. C’era chi giocava con i piedi, come se fossero stati nel lettino; è stato molto bello crea-re la capanna – ma capanna molto improvvisata eh – ecco, metti la poltrona così, crei una zona un pochino più protetta, per le storie che fanno paura. I bimbi era-no proprio contenti, perché univaera-no il racconto all’attività fisica per creare lo spa-zio, che si faceva insieme. […] Ha funzionato, perché loro erano anche costruttori del luogo dove leggere, quindi alternando la lettura con il movimento; anche que-sto serve, perché sono piccoli e hanno voglia di muoversi, e in più creando questa zona ogni giorno un po’ nuova. […] Quando si leggeva «Quando avevo paura del buio» se lo leggevi in un altro posto non erano tanto contenti, bisognava andarlo a leggere lì e ricreare quella situazione lì. Anche il cantare aiuta, ad esempio, con

«Il piccolo ragno tesse e tace» associata alla canzone «Whiskey il ragnetto… va nella montagna…» ti alzi, riscendi, e poi comincia il racconto della storia. Creare queste situazioni di ambientamento credo che sia una cosa che nel momento in cui cala un po’ l’attenzione aiuta molto. Questo secondo me è il fare insieme, sceglie-re insieme, una cosa che piace ai bambini, diventano loro i protagonisti insomma di quello che sta succedendo… (Chiappo 9).

Fonti

Bibliografia e sitografia

Beuchat et al. (2013), Booth Church (n.d.), Contreras Pabòn (2010), Esterhuizen (2019, 27 settembre), Guille-Marrett (2019, 10 dicembre), Schwendinger (2012), Teberosky, Sepúlveda (2018), The owl teacher (n.d.), Valentino Merletti (2001), WikiHow (n.d.).

Interviste

Chiappo 9, Grassia 18, Perin 27, Pieroni 31, Racugno 34, Veltroni 36, Cuzzocrea 46, Lo Scocco 49, Burattini-Manetti 42, Ceri 44.

Nel documento Tecniche per la lettura ad alta voce (pagine 78-81)