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Una storia tira l’altra

Nel documento Tecniche per la lettura ad alta voce (pagine 128-131)

Parte seconda Creare interesse per le storie

21. Una storia tira l’altra

Tecnica 21. Una storia tira l’altra Incentiva le connessioni e i collegamen-ti tra personaggi, trame e vicende già lette e conosciute. Fallo prima, durante e al termine della lettura, in modo da mantenere vivo l’interesse delle bambi-ne e dei bambini bambi-nei confronti dell’attività.

Come un ragno che tesse e lavora caparbiamente alla costruzione della sua casa, leggere e creare connessioni tra le narrazioni di cui si fa espe-rienza permette di costruire una rete di conoscenze, di vissuti e di ricordi condivisi.

Inoltre, aiutare le bambine e i bambini a stabilire collegamenti con i personaggi e la trama, o tra personaggi e trame differenti, risulta un’ulte-riore strategia utile a coinvolgerli attivamente. Questi collegamenti rap-presentano momenti di scambio che possono interessare varie fasi della lettura ad alta voce: all’inizio, durante o al termine. Attivare le informa-zioni pregresse permette di approfondire la conoscenza del personaggio, dello scorrere degli eventi, dei messaggi contenuti nel libro. Le educatrici e le insegnanti possono, in tal senso, operare in anticipo, pensando alle possibili connessioni da fare con il libro o tra i libri. Questo processo permetterà di aumentare la complessità e la numerosità dei collegamen-ti della nostra ragnatela, mettendo in circolo le conoscenze del gruppo, integrandole e promuovendo la costruzione di un sapere condiviso. In questo modo i più piccoli avranno un ampio bagaglio di punti di riferi-mento a cui tornare, per facilitare la comprensione del testo che stanno ascoltando.

Tre sono le possibilità di connessione che è possibile stimolare nelle nostre bambine e nei nostri bambini per promuovere l’interesse e favorire la comprensione di ciò che stanno ascoltando:

• collegare il libro alla propria esperienza di vita [@T16 CONNESSIONI CON L’ESPERIENZA]:

• collegare il libro ad un’altra storia che hanno letto;

• collegare ciò che stanno leggendo a concetti universali.

Un patrimonio comune

Mano a mano che si costruisce un corpus di letture effettuate insieme, fate notare somiglianze e differenze, stimolando il ricordo e la memoria delle letture precedenti, anche per mettere in luce le modalità diverse con cui situazioni analoghe possono essere descritte e narrate. Non crediate che questa operazione sia troppo complessa per i più piccoli. Risulta fattibile e utile fin dalla lettura degli albi illustrati, i quali, se di buona qualità e fattu-ra, presentano elementi di continuità che possono essere colti e riconosciuti da tutte le bambine e i bambini. Naturalmente il grado di complessità delle argomentazioni e dei collegamenti si farà nel corso del tempo più articolato e strutturato, ma anche l’osservazione delle analogie più semplici è il risul-tato di complessi processi cognitivi sottostanti.

Abituatevi a nominare titoli, autori e illustratori. Proponete voi stesse le somiglianze tra immagini o caratteristiche fisiche tra libri, suggerendo dei “connettori” in grado di stabilire un legame tra testo scritto e imma-gine stampata, tra parti del testo precedenti o tra testi differenti, o ancora tra testi differenti ed esperienze di vita. Tanto maggiori saranno i connet-tori stabiliti e riconosciuti, stimolati anche attraverso domande del tipo: “Ti ricorda un’altra storia che potremmo aver letto?”, “A chi somiglia questo personaggio secondo voi?”, tanto più stimolanti saranno le conversazioni che ne trarranno origine e tanto più complesse le capacità di stabilire colle-gamenti da parte delle bambine e dei bambini.

Ho cercato in quest’ultimo anno di fare un lavoro anche sugli autori, Ho cerca-to di sensibilizzare i bambini sia alle illustrazioni che al tipo di scritcerca-tore, leggendo […] almeno due o tre libri dello stesso autore, per far capire anche quanto poi ci sia una differenza nella scrittura o nell’illustrazione (Racugno 34).

Se pensate che questa operazione di stabilire connessioni sia complessa o richieda eccessivo sforzo, ricordate che il più delle volte le connessioni tra testo e testo durante la lettura avvengono spontaneamente e sono auto-nomamente proposte dalle bambine e dai bambini. Ma se ciò non bastasse è possibile scegliere deliberatamente un libro che garantisca la possibilità di stabilire connessioni. Il caso più semplice è scegliere libri con personag-gi simili o che affrontino la stessa tematica, come le emozioni. Questo è un esempio fornito da due educatrici che hanno affrontato il tema della paura attraverso la figura del lupo:

Abbiamo letto dei libri tipo Cappuccetto e il lupo, […] Il lupo e 7 capretti, Il lu-po che cambiava colore, Il lulu-po che si innamorava […] dal lulu-po cattivo di cui

il bambino aveva paura, nero, brutto, con la paura di toccarlo – ne avevamo an-che uno pop-up, an-che si apriva ed erano tutti terrorizzati – fino a trovare il libro sul lupo che si innamorava, il lupo che dava i baci […] e non mangiava per for-za i bambini, perché il lupo poi era diventato bravo, perché il lupo poi si senti-va solo. Tutti avesenti-vano paura del lupo e il lupo dicesenti-va: “ma come mai hanno tutti paura di me?”. E dacché tutti avevano paura, il lupo è diventato un amico (Dam-micco-Frati 11).

Se poi vi accorgete che alcune connessioni sono più frequenti di altre, o se, al contrario, alcune di esse risultano particolarmente originali e de-gne di nota, abbiate cura di conservarle. Fatelo attraverso disegni, frasi, cartelloni, fotografie, o qualsiasi altro modo riteniate a voi più affine e utile a perseguire lo scopo.

Custodire questi prodotti non solo è una buona pratica didattica, utile a rendicontare le attività svolte in classe e a promuovere apprendimento e sviluppo di capacità mnestiche: questo piccolo gesto insegna soprattutto al-le bambine e ai bambini a riconoscere il valore dei contributi di ciascuno.

Una cartella condivisa

Per conservare i materiali elaborati è importante che ciascuna del-le educatrici e deldel-le insegnanti raccolga la documentazione in modo sistematico, meglio se in formato digitale (file di immagine o video) in una cartella condivisa, a cui possono accedere tutte le perso-ne coinvolte perso-nella lettura ad alta voce con un determinato gruppo di bambini. Con questo piccolo accorgimento è facile realizzare, alla fine dell’anno, un prodotto multimediale che ricostruisce il percorso di lettura svolto, mettendo in evidenza le connessioni tra le storie.

La tecnologia che aiuta

Fonti

Bibliografia e sitografia

Acosta-Tello (2019), Bradbury (2011), Cardarello (1995), Gold, Gibson (n.d.), Hahn (2002), Manini (2001), Valentino Merletti (1996), Valentino Merletti (2001).

Interviste

Dammicco-Frati 11, Racugno 34, Bonci 40.

Nel documento Tecniche per la lettura ad alta voce (pagine 128-131)