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Invito al disegno

Nel documento Tecniche per la lettura ad alta voce (pagine 131-136)

Parte seconda Creare interesse per le storie

22. Invito al disegno

Tecnica 22. Invito al disegno Disegna, colora, rappresenta le vicende che hai letto alle bambine e ai bambini, e fai in modo che anche loro facciano al-trettanto.

I bambini e le bambine che partecipano alla lettura ad alta voce impa-rano presto a gestire il rapporto tra immagini e linguaggio. I libri illustrati sono composti da parole e illustrazioni che raccontano la stessa storia, con-correndo alla comprensione dei personaggi e delle loro vicende e comple-tandosi a vicenda. A volte le illustrazioni forniscono particolari che antici-pano elementi della storia ancora non presenti nella scrittura, o aggiungono informazioni che non sono raccontate e che, quindi, vanno ad arricchire l’e-sperienza narrativa. Nel caso dei silent book – che sono libri senza le parole – le immagini forniscono tutti gli elementi necessari alla ricostruzione della storia, che può essere letta autonomamente dai bambini e dalle bambine, dopo aver già fatto più volte l’esperienza con la guida e la facilitazione da parte dell’adulto. Quando invece l’adulto legge una storia senza mostrare le immagini o una storia senza immagini, allora sono le ascoltatrici e gli ascoltatori a doverla immaginare, ricorrendo ai materiali presenti nella pro-pria memoria. Come abbiamo già detto arrivare a questo traguardo richiede un percorso graduale e progressivo [@T4 IMMAGINA UN PO’].

Per favorire questo libero gioco tra linguaggio iconico e verbale, allo scopo di aumentare il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutto il gruppo, è possibile valorizzare il dialogo tra testo e immagine attraverso il disegno e la pittura, incentivando un processo di integrazione tra pratica orale ed elaborazione scritta.

C’è chi ha iniziato a disegnare per caso, per ricostruire, insieme ai bambini, dei libri molto interessanti ma difficili da reperire, come racconta questa educatrice:

… i librini del Piccini Picciò non si trovano più tantissimo. Non lo so come mai, sono libri che secondo me sono validi sia per i bambini piccoli che per quelli più grandi, sicché si sono rifatti usando delle schede, ridisegnandole (Fabrizi 12).

Quel che è auspicabile è una collaborazione di adulti e bambini nella realizzazione di parti della storia: personaggi, ambienti ed altro possono, con i bambini più grandi ed esperti, essere il frutto, in un’esperienza come questa, di una collaborazione.

Altrimenti potete assegnare dei ruoli, parti delle vicende e chiedere a ciascuno: “Come disegneresti tu questo momento?”, in modo da costruire una narrazione iconica di ciò che hanno appena ascoltato. Lasciatevi gui-dare dall’inventiva e dalla fantasia. Ad esempio, estraete a sorte al termine di una lettura, per esempio quella finale, un nome da un sacchetto e chie-dete a quella bambina o bambino di disegnare una delle parti preferite del libro. In contemporanea gli altri potranno disegnare la loro parte preferita, andando alla fine ad unirle tutte insieme. Potrebbe venirne fuori una storia un po’ diversa da quella letta, rimontando il tutto insieme, ma anche questa è un’occasione, splendida, di apprendimento, confronto e riflessione.

Raccogliere i disegni relativi alle storie lette in un libro di classe, creare una galleria, organizzare una mostra a fine anno dei prodotti che i bambini hanno realizzato in relazione alle letture a cui sono stati esposti raggiunge un duplice obiettivo: aiuta i genitori, ad esempio, a capire la rilevanza del lavoro svolto e valorizza e gratifica i bambini [@T26 NON FINISCE QUI].

A volte si richiedeva di rielaborare il disegno in forma grafica. So che non è una pratica da tutti condivisa, però a volte nei bambini poi venivano fuori anche delle cose molto interessanti, anche dai disegni […] nei giorni successivi […] Un bam-bino mi ha rifatto un libro delle quattro stagioni, in quattro fogli, l’ha incollato e l’ha creato lui, per dire… L’anno scorso si era letto un libro che parlava del passa-re del tempo e quindi delle stagioni e lui l’aveva tutto ripercorso a modo suo qual-che giorno dopo, ecco (Berti 39).

Disegno io la storia!

Ogni tanto leggete dei libri senza immagini avendo cura poi di tornare ai libri illustrati [@T4 IMMAGINA UN PO’], oppure non mostrate le im-magini presenti, proponendo alle bambine e ai bambini di disegnare, dopo la sessione di lettura, autonomamente le illustrazioni connesse alla storia letta (opportuno leggerla più volte). Potrete poi confrontare i lavori pro-dotti con le raffigurazioni originali, dando vita ad uno scambio di punti di vista che abbia al centro la valorizzazione della creatività e della fantasia.

Fondamentale che non si cada nel tranello del ritenere adeguati soltanto i disegni che replicano, anche se con esiti diversi, le illustrazioni presenti

nel libro. I disegni dei bambini non sono un “test di comprensione”, sono un’espressione di sé e del proprio mondo, entrato in risonanza con la storia, da valorizzare in ogni caso. Il gruppo piano piano potrebbe ricevere un vantaggio importante da una pratica come questa: comprendere che esisto-no diversi modi di interpretare, capire, immaginare una storia (con eesisto-normi vantaggi cognitivi).

I miei disegni e le illustrazioni del libro

Con bambini già molto abituati all’esposizione alla lettura è possibile anche leggere la storia per intero, suddividendola in più giornate (se si parla di una storia particolarmente lunga, anche se pratiche come questa è meglio avviarle usando storie brevi), e mostrare le immagini solo al termine della storia stessa. In questo modo si potrà dare vita a diverse possibilità esplorative: una libera ed autonoma scoperta e fruizione del-le illustrazioni, in cui la bambina o il bambino ricercano attivamente le connessioni con i contenuti ascoltati. Una scoperta collettiva, in cui l’educatrice/educatore o l’insegnante guida all’esplorazione delle imma-gini, ricreando l’ordine cronologico della storia e favorendo lo scambio di impressioni, commenti, aspettative e preferenze [@T5 COME UN DIA-LOGO], la possibilità di produrre, tra una storia e l’altra, una propria rappresentazione della storia ascoltata (magari prima dopo aver visto le illustrazioni).

Questa diversificazione, unita alla precedente pratica, favorirà il pro-cesso di integrazione tra linguaggi differenti ma complementari, intensifi-cando l’esperienza emotiva connessa alla lettura ad alta voce.

… a volte prima leggo senza far vedere le illustrazioni, che mostro dopo. In que-sto modo loro hanno il tempo di costruirsi da soli un’immagine mentale di quello che stiamo leggendo, che dovrebbe essere uno degli obiettivi della lettura: stimo-lare il simbolico e l’immaginazione (Giaconi 16).

Per far crescere un rapporto personale con il libro e con la lettura, in-dividuate un momento in cui il bambino possa leggere da solo, anche se la sua “lettura” consiste nello sfogliare le pagine ed osservare le immagini.

L’attenzione focalizzata sulle rappresentazioni grafiche, non accompagnata dalla lettura del testo scritto, promuoverà lo sviluppo di competenze logi-che ed immaginative.

A fine anno (o al termine di un periodo) ciascun bambino e bambina potrebbe, utilmente, disegnare, senza vincoli, la propria storia preferita. La

mostra che potrebbe venirne fuori sarebbe un’occasione molto interessante di dialogo con le famiglie di provenienza.

Ricordiamoci, tuttavia, che eventuali difficoltà a rappresentare sono normali: significa che il gruppo ha bisogno di continuare l’esposizione a libri caratterizzati da una forte presenza di illustrazioni. Si può allora fare proposte di disegno successive alla lettura che siano ispirate dalle illustra-zioni che abbiamo avuto modo di vedere e osservare (e magari commen-tare) nel libro, senza chiedere sforzi di immaginazione, se debbono essere occasione di frustrazione.

La pratica del disegno, in connessione alla lettura, può dunque esse-re un’occasione di maggioesse-re compesse-rensione delle storie lette ad alta voce, un’occasione di confronto tra pari circa le proprie “interpretazioni”, un’oc-casione per cominciare ad attribuire significato a come è organizzato e composto l’oggetto libro.

Fonti

Bibliografia e sitografia

Catarsi (2001), Contreras Pabòn (2010), Hahn (2002), Thogmartin (1997).

Interviste

Fabrizi 12, Giaconi 16, Berti 39, Cuzzocrea 46.

Parte terza

Nel documento Tecniche per la lettura ad alta voce (pagine 131-136)